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Gare pubbliche di ingegneria e architettura: a novembre -18% rispetto all'anno scorso

A novembre ancora in discesa la domanda di servizi tecnici per le opere pubbliche: 181,2 milioni, ‐18,4% rispetto a novembre 2022. Calo ancora maggiore negli ultimi 4 mesi (‐68,9% in valore sul 2022); negli 11 mesi del 2023: 3,3 miliardi con un calo del 17,3% sul 2022. Lupoi: “La scelta di non modificare il decreto 36, che ha palesemente bloccato il nostro mercato, avrà pesanti ripercussioni nel 2024”.

Negli ultimi 4 mesi registrato un calo del 68.9% in valore rispetto al '22

Il panorama dei servizi tecnici per opere pubbliche in Italia continua a segnare una discesa significativa, con il mese di novembre che conferma la tendenza negativa. Secondo i dati dell'Osservatorio OICE/Informatel, il valore complessivo dei servizi tecnici immessi sul mercato pubblico a novembre si attesta a 181,2 milioni di euro, registrando una contrazione dell'18,4% rispetto allo stesso periodo nel 2022.

Questo calo si aggiunge a una tendenza ancora più marcata negli ultimi quattro mesi, dove si è registrato un drastico -68,9% in valore rispetto al 2022. Nel complesso, nei primi undici mesi del 2023, il settore ha visto un decremento del 17,3%, con un totale di 3,3 miliardi di euro rispetto all'anno precedente.

Uno sguardo alle gare bandite dopo il primo luglio rivela un cambiamento nei requisiti richiesti, con un aumento significativo delle richieste basate su periodi di 5 o 10 anni anziché sui tradizionali 3. Tuttavia, la situazione degli appalti integrati è particolarmente preoccupante, con una contrazione del 73,4% per un totale di 1.134,9 milioni di euro di lavori e un crollo del 75,2% per i servizi tecnici, che ammontano a 18,1 milioni di euro.

La categoria degli affidamenti di importo inferiore a 140.000 euro si conferma come dominante, rappresentando l'85,4% in numero e il 16,7% del valore totale. Questo dato sottolinea la prevalenza di progetti di dimensioni più contenute e la frequente frammentazione artificiosa dei bandi al fine di rientrare nella fascia degli affidamenti diretti.

Il presidente dell'OICE, Giorgio Lupoi, ha espresso preoccupazione per la mancata modifica del decreto 36, che ha notoriamente bloccato il mercato. Lupoi avverte che tale inerzia avrà pesanti ripercussioni nel 2024, sottolineando la necessità di interventi correttivi per sanare lacune normative e rivedere le scelte che favoriscono gli affidamenti diretti.

 

 

Novembre ha visto un lieve miglioramento nel settore della sola progettazione, con un valore che si attesta a 56,5 milioni di euro, anche se ancora in calo dell'18,0% rispetto a novembre 2022. Tuttavia, gli undici mesi complessivi del 2023 confermano una situazione negativa, con un calo del 34,7% nel numero di bandi e del 26,4% nel loro valore.

Il quadro complessivo degli undici mesi del 2023 evidenzia un decremento del 16,4% nel numero di bandi per servizi di ingegneria e architettura e del 17,3% nel loro valore. Il mercato complessivo dei servizi tecnici mostra un calo del 15,2% rispetto al 2022, con un totale di 4.286,4 milioni di euro messi in gara.

La situazione si aggrava ulteriormente quando si considerano gli interventi a valere su risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con una diminuzione significativa sia nel numero di gare che nel valore dei servizi tecnici.

Giorgio Lupoi conclude sottolineando l'importanza di ripristinare la libera concorrenza nel mercato pubblico e di apportare modifiche urgenti al codice, auspicando un coinvolgimento attivo del governo e delle rappresentanze di categoria per affrontare la crisi imminente e stimolare la ripresa del settore.

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