Guida al calcolo dei requisiti acustici passivi degli edifici e al DPCM 5 dicembre 1997
In questo approfondimento di BibLus-net forniamo una guida per il calcolo dei requisiti acustici passivi degli edifici e al DPCM 5 dicembre 1997, con casi pratici ed esempi con l’utilizzo di un software di calcolo.
Requisiti acustici passivi degli edifici, guida al calcolo: concetti teorici e considerazioni secondo il DPCM 5 dicembre 1997 e le norme UNI 12354:2017
In questo approfondimento di BibLus-net forniamo una guida per il calcolo dei requisiti acustici passivi degli edifici e al DPCM 5 dicembre 1997, con casi pratici ed esempi con l’utilizzo di un software di calcolo.
Requisiti acustici passivi degli edifici
Per garantire il benessere acustico negli edifici a partire già dalla fase di progettazione, è necessario prevedere interventi di riduzione del rumore interno con l'utilizzo di un buon grado di isolamento acustico delle componenti edilizie, il controllo del rumore delle sorgenti interne come gli impianti e, in alcuni casi, una riverberazione ottimale.
La “Legge quadro sull’inquinamento acustico” (legge 447/95) ha stabilito che compete ai Comuni l’adozione di regolamenti per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall’inquinamento acustico.
Per il contenimento dell'inquinamento da rumore all'interno degli ambienti abitativi è stato emanato il DPCM 5 dicembre 1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” (in vigore dal 20 febbraio 1998).
Il DPCM non riguarda sorgenti sonore quali strade, ferrovie, aeroporti, ecc., per cui sono stati emanati altri decreti attuativi della Legge 447/95, mentre definisce le prestazioni che devono possedere gli edifici in merito all'isolamento dai rumori:
- tra differenti unità immobiliari
- dai rumori esterni
- di calpestio
- di impianti a funzionamento continuo e discontinuo
Infine, si deve considerare il tempo di riverbero per le aule e le palestre delle scuole, secondo la circolare del Ministero Lavori Pubblici n° 3150 (maggio 1967) e il Decreto Ministeriale 18/12/75.
Tutte le prestazioni valutate in sede progettuali devono, poi, essere verificate in opera, ad edificio ultimato.
Le grandezze di riferimento
Le grandezze che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono:
1. il tempo di riverberazione (T60), definito dalla norma UNI ISO 3382
2. il potere fonoisolante apparente di elementi di separazione fra ambienti (R'), definito dalla norma EN ISO 140-5
3. l’isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT)
4. il livello di rumore di calpestio di solai normalizzato (L'n) definito dalla norma EN ISO 140-6
5. LA Smax: livello massimo di pressione sonora ponderata A con costante di tempo slow
6. LAeq: livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A.
Alcune note:
- l’apice per R e L significa "apparente", cioè comprensivo della trasmissione laterale che riduce il valore teorico, quindi R’ ≤ R della stessa parete (senza trasmissione laterale)
- il pedice “2m” significa che la misurazione è con microfono a distanza di 2 metri dalla facciata stessa
- il pedice “n” significa normalizzato, sulla base dell'assorbimento acustico dell'ambiente ricevente
- il pedice “nT” significa, quindi, normalizzato rispetto al tempo di riverberazione T, per tener conto dell’effetto acustico dell’arredo.
Indici di valutazione
Gli indici di valutazione (pedice “w”) che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono:
- indice del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti (R'w) da calcolare secondo la norma UNI 12354-1:2017
- indice del livello di pressione sonora di calpestio di solai, normalizzato (L'n,w) da calcolare secondo la norma UNI 12354-2:2017
- indice dell'isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT,w) da calcolare secondo la norma UNI 12354-3:2017.
Di seguito riportiamo uno schema esplicativo per la verifica dei requisiti acustici passivi degli ambienti di un edificio. Le valutazioni da effettuare dipendono dalla disposizione degli ambienti e dalla loro destinazione d’uso.
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Schema esplicativo per la verifica dei requisiti acustici passivi degli ambienti di un edificio
Rumore prodotto dagli impianti tecnologici
Gli impianti sono classificati, a seconda delle modalità temporali di funzionamento, in:
- servizi a funzionamento discontinuo: impianti fissi il cui livello sonoro emesso non sia costante nel tempo e caratterizzato da brevi periodi di funzionamento rispetto al tempo di inattività durante l’arco di una giornata; rientrano in questa tipologia gli impianti sanitari (scarichi idraulici, bagni, servizi igienici, rubinetteria), gli ascensori, i montacarichi e le chiusure automatiche, il cui parametro di riferimento è LASmax
- servizi a funzionamento continuo: impianti fissi il cui livello sonoro emesso nel tempo sia essenzialmente costante; rientrano in questa tipologia gli impianti di riscaldamento, climatizzazione, ricambio d’aria, estrazione forzata, il cui parametro di riferimento è LAeq.
La rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici non deve superare i seguenti limiti:
- 35 dB(A) LAmax con costante di tempo slow per i servizi a funzionamento discontinuo
- 25 dB(A) LAeq per i servizi a funzionamento continuo.
Le misure di livello sonoro devono essere eseguite nell’ambiente nel quale il livello di rumore è più elevato. Tale ambiente deve essere diverso da quello in cui il rumore si origina. I valori limite di tali parametri cambiano in funzione della destinazione d’uso dell’edificio.
Nel 2009 la norma UNI EN 12354-5 ha individuato un metodo di calcolo che richiede, però, dei dati di ingresso difficilmente reperibili; pertanto per una corretta progettazione ci si basa su indicazioni di corretta posa in opera dei sistemi costruttivi.
Limiti di legge e classificazione degli ambienti abitativi
Nella seguente tabella si riportano i valori degli indici di valutazione per edifici e impianti in funzione degli ambienti abitativi (tabelle A e B del DPCM 5 dicembre 1997):
Un chiarimento del Ministero Ambiente del 29 luglio 2014 ha stabilito che:
- i solai interni ad una stessa unità immobiliare non sono assoggettabili a limitazioni nei confronti del rispetto dell'indice di valutazione di calpestio, quando l'ambiente generatore del rumore e l'ambiente ricettore appartengono allo stesso soggetto
- nel caso di unità immobiliari appartenenti a destinazioni d'uso diverse, l’indice di valutazione del rumore di calpestio si riferisce all’ambiente emittente e non a quello ricevente, in quanto l’indice si riferisce al massimo della rumorosità trasmettibile, in modo da tutelare gli ambienti abitativi rispetto a quelli più ritenuti rumorosi, come, per esempio, gli ambienti adibiti ad attività commerciali e assimilabili.
Per gli impianti i valori sono individuati secondo quanto esplicitamente indicato all’art. 3 del DPCM 5 dicembre 1997: “i valori limite delle grandezze che determinano i requisiti acustici passivi dei componenti degli edifici e delle sorgenti sonore interne sono riportati in Tabella B”.
Requisiti acustici passivi nelle ristrutturazioni
La circolare del Ministero Ambiente del settembre 1998 ha chiarito che il DPCM 5 dicembre 1997 va applicato anche per ristrutturazione parziale di: impianti tecnologici, delle partizioni orizzontali e verticali degli edifici e del rifacimento della facciata esterna (verniciatura esclusa).
Collaudo requisiti acustici
Il DPCM 5 dicembre 1997 deve essere verificato in opera e, anche se non si è obbligati ad eseguire le prove acustiche di collaudo, a lavoro ultimato, i requisiti acustici devono essere rispettati. Al tal fine si utilizzano le norme UNI EN ISO 16283 e 717.
Nuove norme UNI EN ISO 12354:2017
La famiglia di norme UNI EN ISO 12354 (aggiornata in versione italiana nelle parti da 1 a 4 il 19 dicembre 2017) ha modificato i modelli di calcolo previsionale per isolamento ai rumori aerei tra ambienti, rumori da calpestio e isolamento di facciata:
- R'w: introdotto un modello per le strutture leggere (edifici in legno)
- ∆R'w: inserito un nuovo calcolo per gli stati (come i cappotti)
- nuova classificazione dei giunti in funzione delle strutture (calcestruzzo, legno lamellare, strutture intelaiate in legno o acciaio)
- nuove formule per ricavare Rw dalla massa dei materiali
- R: correzione di 8 dB per elementi con telaio di legno o di acciaio, omogenei o stratificati (cioè senza un'intercapedine) sotto la frequenza critica
- inserimento dell'indice di valutazione dell'isolamento acustico normalizzato per la trasmissione attraverso un piccolo elemento tecnico (Dn,e) o un sistema di trasmissione indiretta per via aerea attraverso un sistema s, anche atri e corridoi, (Dn,s)
- inserimento dell'indice di valutazione dell'isolamento acustico normalizzato per la trasmissione laterale lungo il percorso i-j (Dn,f,ij,w)
- L'w: introdotto un nuovo calcolo sia per ambienti adiacenti, sia sovrapposti e per il calcolo delle trasmissioni laterali che in precedenza si sintetizzava con un K che dipendeva dalle masse superficiale delle pareti coinvolte
- aggiunta categoria schiume e sigillanti utilizzati per coibentare le fessure tra serramenti e parete opaca.
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Isolamento Acustico
Con questo TOPIC raccogliamo tutte le nostre pubblicazioni che riguardano l’isolamento e il comfort acustico: progettazione, particolari costruttivi, analisi dei problemi e individuazione delle soluzioni di intervento, evoluzione normativa, soluzioni tecniche del mercato, i pareri degli esperti.