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Il controllo del calcestruzzo in opera con tecniche non distruttive

Le tecniche di indagine non distruttive (PnD) si sono diffuse in Italia, nel campo dell’ingegneria civile, soprattutto dopo i recenti sviluppi normativi che a partire dall’OPCM 3274 del 2003 e fino all’entrata in vigore delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008, hanno determinato un sostanziale cambiamento sia nell’approccio progettuale di nuove costruzioni che nella valutazione delle strutture esistenti. Infatti, l’approccio non più prescrittivo ma prestazionale, unitamente all’obbligo della valutazione della vulnerabilità sismica dell’esistente, hanno visto crescere la richiesta di indagini in situ e di conseguenza il diffondersi di tecniche di indagine non distruttive. L’utilizzo delle PnD, ad integrazione delle prove distruttive (PD), consente sia il contenimento dei danni agli elementi strutturali sia quello del costo complessivo delle indagini.
Vengono pertanto di seguito brevemente riportate alcune considerazioni sul loro impiego e sulla loro affidabilità.