Il futuro dello Stadio San Siro: demolizione o riqualificazione dell’esistente?
Il futuro del Meazza è appeso a un filo. Sarà realizzato un nuovo impianto all'avanguardia e di proprietà del Milan e dell'Inter? Il racconto di Ingenio.
Quale sarà il futuro dell’attuale Stadio Meazza di Milano?
Lo salveranno o verrà consegnato alle ruspe? Di fatto, nulla sembra ancora essere deciso anche se la giunta del sindaco Beppe Sala ha espresso parere favorevole alla costruzione di un nuovo impianto, di contro il malcontento di molti milanesi che hanno costituito il comitato “Sì Meazza” per salvare lo stadio esistente.
Intanto Milan e Inter hanno scelto il progetto del nuovo stadio: si tratta della "Cattedrale" proposta da Populous.
Sta di fatto che il futuro dell'attuale Meazza è appeso a un filo, su di lui pende una 'forbice politica'. Quel che è certo è che il Meazza resterà in piedi fino alle Olimpiadi Invernali del 2026.
Cosa aspettarsi? Lo scopriremo nel tempo. Ci limitiamo a raccontare i progetti, ex novo e di riqualificazione, dello stadio di San Siro e il sentiment(alismo) verso una struttura ormai diventata SIMBOLO IDENTITARIO della città di Milano nel mondo, del calcio e non solo.
Nuovo Stadio di Milano: è questione di qualche anno ancora
Torniamo ai fatti. Era il 2019 quando Milan e Inter hanno presentato i concept design di due progetti per un nuovo stadio per la città di Milano, l’obiettivo: la costruzione di nuovo impianto all’avanguardia e di proprietà.
Lo stadio Meazza nel 2026 raggiungerà infatti il secolo di vita. Troppo vetusto per rispondere alle aspettative dei due club calcistici.
«L'area sarà rivitalizzata con uno Sports & Entertainment District, funzionale ad accrescerne l’attrattvità, a garantire fruibilità e vitalità dell'area 365 giorni l'anno e a rendere pienamente sostenibile l'intero intervento, riqualificando un contesto urbano ormai da molti anni privo di identità e con rilevanti fragilità sociali - avevano dichiarato i due club, che a seguito di - un'analisi lunga e approfondita, la costruzione di uno stadio nuovo è risultata essere la soluzione più efficace per garantire gli standard più elevati in materia di sicurezza, sostenibilità e accessibilità.»
La cronistoria di un progetto per un nuovo Stadio a Milano
A maggio 2020 i due Club presentano i progetti degli studi Populous e Manica/Sportium per la rifunzionalizzazione dell’attuale stadio “Giuseppe Meazza” all'Amministrazione Comunale.
Il 23 giugno 2020 AC Milan e FC Internazionale Milano, a seguito di un incontro con i rappresentati del Comune di Milano, comunicano di aver aderito alle indicazioni del Comune di Milano per la realizzazione del nuovo distretto di San Siro con un ridotto indice volumetrico equivalente a 145 mila mq.
Il 6 novembre 2020 i club comunicano di aver depositato l’integrazione dello studio di fattibilità e il nuovo piano economico finanziario per la valorizzazione dell’area di San Siro.
… a un anno di distanza
Il 5 novembre 2021 la nuova giunta di Beppe Sala ha deliberato l'interesse pubblico per l’edificazione di un nuovo impianto sportivo nell'area di San Siro, come richiesto da Milan e Inter.
Il 21 dicembre 2021 Milan e Inter hanno annunciato che il progetto vincitore per la costruzione del nuovo stadio di San Siro è il progetto firmato da Populous.
Il 03 gennaio 2022 è stato notificato il ricorso al Tribunale Amministrativo della Lombardia presentato da un gruppo di cittadini di Milano, con il sostegno del Comitato Coordinamento San Siro e del Comitato SiMeazza. Il ricorso di 76 pagine è stato predisposto dagli avvocati Veronica Dini, Roberta Bertolani e Felice Besostri e chiede l’annullamento della Delibera della Giunta comunale di Milano n. 1379 del 5/11/2021. (fonte: post del 04/01/2022 sulla pagina Facebook Comitato SìMeazza)
QUI il Link ai comunicati ufficiali diffusi da AC Milan e FC Internazionale Milano
La Cattedrale e gli Anelli di San Siro: i due progetti presentanti per il nuovo stadio di San Siro
La Cattedrale del calcio proposta di Populous
Lo studio americano ha risposto con un progetto che «ha preso ispirazione dal Dna di Milano: il Duomo e la Galleria» ha detto in sede di presentazione Christopher Lee di Populous. Il nuovo stadio prevede vetri e «guglie» attorno a un parallelepipedo coperto di vetro.
La Galleria sarà ventilata naturalmente con sistemi di riscaldamento passivo, mentre i pannelli solari saranno integrati sulla copertura dell’edificio, generando elettricità immagazzinata in banchi di batterie. La Cattedrale formerà il fulcro del nuovo Distretto di San Siro, una destinazione eco-sostenibile circondata da 22 acri di spazi verdi.
Tutta l’acqua piovana verrà raccolta con apposite tecnologie integrate per poter essere riutilizzata successivamente nell’impianto, mentre gli spazi verdi permeabili agevoleranno il deflusso dell’acqua e contrasteranno l’effetto “isola di calore”.
L’intero distretto sarà connesso a un sistema di riscaldamento e raffrescamento centralizzato in maniera da massimizzare l’efficienza energetica.
Nuovo stadio San Siro: Inter e Milan scelgono “La Cattedrale” di Populous. Ecco il progetto
La Cattedrale progettata dalla sede italiana di Populous celebra il patrimonio artistico della città, ispirandosi a due degli edifici più rappresentativi di Milano: il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele. La nuova casa di Inter e Milan ambisce ad essere un modello per innovazione ed ecosostenibilità, rappresentando inoltre un’eccellenza per quanto riguarda l’accessibilità e la stadium experience.
La progettazione definitiva richiederà alcuni mesi di lavoro con l’obiettivo di arrivare ad una presentazione di un progetto completo nel corso del 2022.
Gli Anelli di San Siro: la proposta di Sportium/Manica Architecture
«Il progetto del nuovo stadio non si limita a puntare alla realizzazione di una struttura sportiva bella ed efficiente ma si delinea come un vero e proprio processo di rigenerazione urbana, sostenibile, che coinvolge il quartiere San Siro e, con esso, l’intera città».
Questo è quanto avevano dichiarato in una lettera aperta Giovanni Giacobone, Christian Recalcati, Massimo Roj responsabili di Sportium, società del gruppo Progetto CMR, che con il progetto “Gli Anelli di Milano” hanno avuto il privilegio di essere stati selezionati tra i progetti finalisti della gara indetta da Inter e Milan nel 2019 per la costruzione di un nuovo impianto sportivo.
«In questa opera abbiamo fatto valere la nostra cultura politecnica, l’italianità dell’approccio al progetto, attento alla storia della città, del quartiere, ai bisogni delle persone ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro, a un’idea assolutamente nuova di edificio per lo sport che è sia una straordinaria macchina per l’intrattenimento sia un hub di integrazione sociale e di servizi per la collettività» hanno proseguito nella lettera i rappresentanti di Sportium.
Il nuovo Stadio di Milano sarà quindi integrato in un masterplan che avrà lo scopo di rivitalizzare e trasformare l'area di San Siro in un distretto verde dedicato all'intrattenimento e attivo tutto l'anno, con due musei e altrettanti negozi dedicati a Milan e Inter.
Un progetto avveniristico, altamente sostenibile ma comunque legato al passato
Sempre nella lettera i rappresentanti di Sportium avevano sottolineano i caratteri sostenibili del progetto: «Per il nuovo stadio abbiamo progettato un impianto tecnologicamente avanzato, con un elevato livello di sostenibilità e una particolare attenzione alla manutenzione agevole ed economica dell’infrastruttura per il futuro.»
La nuova facciata dell’edificio, caratterizzata da un podio in pietra lombarda che cela i tornelli e gli elementi per la sicurezza, e dal quale s’innalzano gli “anelli” con i volti di 16mila tifosi, incisi su pannelli metallici e sospesi su cavi d’acciaio “sarà una pelle permeabile che permetterà una ventilazione naturale dell’impianto minimizzando i consumi”.
La gloriosa immagine dell’attuale stadio di San Siro sarà tramandata nelle forme curvilinee dell’architettura del nuovo impianto e la continuità delle gradinate che abbracciano il campo da gioco.
«Gli anelli sembrano sospesi, sono bilanciati e in opposizione - aveva spiegato David Manica, di Manica Architecture, in un’intervista fatta da Ingenio in occasione della presentazione del progetto - Abbiamo voluto mantenere il prato storico di San Siro sul tetto del centro commerciale (costruito a fianco dello stadio) su cui sarà possibile giocare. Le facciate sono aperte come un sipario teatrale, cambieranno colore, azzurro oppure rosso, a seconda della squadra in campo».
Rigenerare il monumento storico di San Siro: lo stadio Meazza
Costi inferiori, breve cantierizzazione e nessuna chiusura dell’impianto: gli ingegneri varesini Riccardo Aceti e Nicola Magistretti spiegano al Corriere della Sera il loro piano per riammodernare l’impianto attuale dello stadio San Siro.
Una galleria panoramica “multifunzionale” andrebbe a sostituire le tribune del terzo anello.
«In linea con la concezione dei nuovi stadi moderni, gli interventi previsti per la riqualifica possono prevedere aperture sette giorni su sette, spazi commerciali, spazi multimediali, punti di ristoro e permanenza, musei, con il pregio di offrire una nuova prospettiva da cui seguire le partite e i concerti nella nuova galleria panoramica, con vista mozzafiato sullo skyline» hanno dichiarato i progettisti.
Il piano di fattibilità Aceti - Magistretti si pregia di «rigenerare il monumento storico di San Siro, chiaro esempio della genialità costruttiva italiana, mediante la creazione di una galleria panoramica unica al mondo, collocata in sostituzione delle tribune del terzo anello esistente. L’operazione di riqualificazione, che comprenderebbe anche le aree del primo e del secondo anello, ha innanzitutto il pregio di salvaguardare l’impianto esistente , icona riconosciuta a livello internazionale e già dotato di tribune poste a ridosso del campo di gioco, senza interrompere le partite durante i lavori di riqualificazione, garantendo inoltre la sostenibilità ambientale e l’assenza di consumo di suolo.»
Riqualificare in chiave sostenibile
Gli interventi migliorativi delle strutture esistenti dello stadio prevedono l’utilizzo di calcestruzzo riciclato dalla demolizione di alcune opere. Al centro del progetto di riqualifica dello stadio l’efficientamento e miglioramento energetico, tecnologico e funzionale dell’intera struttura.
«I costi prospettati - circa 300 milioni di euro, fanno sapere i progettisti - risultano pari a meno della metà di quelli previsti per la realizzazione del nuovo stadio ipotizzato dalle squadre, con caratteristiche prestazionali equivalenti, se non addirittura superiori al nuovo, sia in termini di redditività che di ricavi.»
I lavori di ammodernamento potranno essere ultimati in tempo utile per la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina del 2026, che coincide con il centenario dello Stadio Meazza.
Valore culturale del Meazza: il parere della Soprintendenza
Archistadia, rivista online di architettura sportiva, ha riportato in un articolo il parere espresso dalla Soprintendenza sul valore culturale dell’attuale stadio Meazza. Rispettare e tutelare l’identità dell’impianto sportivo? Forse, solo per una parte residuale, quindi non ne vale la pena.
Un’architettura soggetta a una continua trasformazione
Nell’autunno 2019, il Comune di Milano aveva richiesto un parere alla Soprintendenza sul valore dell’edificio-stadio, come da norma di legge prima di decidere qualunque intervento. La Soprintendenza ha stabilito che:
«Trattasi, allo stato attuale, di un manufatto architettonico in cui le persistenze dello stadio originario del 1925-26 e dell’ampliamento del 1937-39 risultano del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento realizzati nella seconda metà del Novecento e pertanto non sottoposti alle disposizioni (di tutela del patrimonio) perché non risalenti a oltre 70 anni.»
Paradossalmente la legge ci dice che lo stadio Meazza non è un edificio da sottoporre a vincolo di tutela.
La sua identità stilistica moderna, ovvero quella che noi oggi conosciamo con le sue rampe elicoidali che hanno avvolto lo stadio fin dal Secondo dopoguerra e le 11 torri perimetrali realizzate in occasione dei Mondali di Italia ‘90, essendo il frutto di due interventi risalenti a meno di 70 anni fa (1° intervento negli anni ’50, firmato da Calzolari e Ronca, e il secondo negli anni ’80, firmato dagli arch. Ragazzi e Hoffer), può lasciare spazio alla ‘messa in campo’ di un progetto semi-conservativo come proposto dai due club calcistici, Milan e Inter.
Una ‘triste storia’ che si ripete
Era inizio settembre 2020 quando venne approvato l’emendamento “Sbloccastadi” (art. 55-bis) al progetto di conversione in legge del Decreto Semplificazioni (76/2020).
Un emendamento che permette l'ammodernamento degli impianti sportivi destinati ad accogliere competizioni professionistiche, realizzando gli interventi in deroga alle autorizzazioni della Soprintendenza e alle eventuali Dichiarazioni di interesse culturale già adottate o proposte. Correva l’anno in cui si spingeva a facilitare un possibile intervento sullo Stadio Franchi di Firenze.
Il parere di architetti e di ingegneri sul futuro del Meazza
Favorevole alla realizzazione di un nuovo stadio e per la demolizione del vecchio impianto, c’è l’architetto Patricia Viel, co-fondatrice con Antonio Citterio dello studio Citterio-Viel.
Sulla costruzione del nuovo stadio di Milano, l’architetto Viel ha espresso il suo parere in un’intervista al Corriere della Sera.
«Un grave errore la convivenza di due stadi – ha dichiarato l’architetto -, c’è bisogno di un solo nuovo stadio altamente innovativo e all’altezza del circuito delle grandi competizioni internazionali.» Poi sempre sul Meazza: “È stato costruito negli anni 30, è semplice capire perché la demolizione sia una scelta giusta.”
«Gli stadi di nuova progettazione sono strutture multifunzionali e modulabili che oltre al calcio possono ospitare grandi eventi capaci di ricadute economiche: ad esempio concerti o comunque servizi aggiuntivi alla città; così si permette ai gestori di ottenere una buona redditività dall’impianto. Ci sono poi altri temi fondamentali per un architetto: la gestione dei flussi del pubblico, l’accessibilità e la sostenibilità ambientale con l’impiego dei materiali innovativi che la tecnologia ci mette a disposizione.»
ndr. Contiamo di aggiornare a breve il contenuto di questo paragrafo con altre dichiarazioni.
Il sentiment(alismo) nei confronti dello Stadio di San Siro
Berlusconi e Moratti: il parere sulla demolizione del Meazza
«La demolizione di San Siro sarebbe molto dolorosa». Così si è pronunciato l’ex patron del Milan, Silvio Berlusconi in merito all’abbattimento dell’attuale stadio Meazza. «Si tratta di un’icona del calcio conosciuta in tutto il mondo… abbattere San Siro sarebbe una ferita profonda», ha aggiunto Berlusconi che ha espresso le sue 'ragioni del cuore' in un incontro politico con i vertici di Forza Italia. La posizione di Silvio Berlusconi è condivisa anche dal suo ex rivale ai tempi del Milan, l’ex patron dell’Inter Massimo Moratti, che nei giorni scorsi ha aderito al comitato Sì Meazza a favore della ristrutturazione dell’impianto.
Roberto Donadoni: «Follia demolire il Meazza»
Anche l’ex CT della Nazionale, Roberto Donadoni, in un’intervista rilasciata sempre al Corriere della Sera, esprime tutto il suo disappunto sulla demolizione dello Stadio Meazza: «Io ragiono da ex calciatore, da uno che ha avuto l’opportunità e la fortuna di giocare per dodici anni in quella cornice. E San Siro rimane uno stadio riconosciuto in tutto il mondo come simbolo di Milano».
15mila firme per San Siro: nasce il comitato “Sì Meazza”
«Il nostro movimento opera non contro qualcosa, ma per la salvaguardia e l’eventuale ammodernamento dello Stadio Meazza, per recuperare a verde la immensa distesa di cemento attorno alla stadio, per riqualificare l’ambiente urbano peraltro già interessato da altre operazioni immobiliari». Così si è espresso in un comunicato il comitato Sì Meazza, nato il 14 novembre p.v. che tra gli obiettivi ha quello di raccogliere 15mila firme entro quattro mesi per poter dare avvio a un possibile referendum cittadino per abrogare la delibera comunale in cui è stato dichiarato di pubblico interesse il progetto del nuovo Stadio.
Il 5 novembre scorso, infatti, la nuova giunta di Beppe Sala ha deliberato l'interesse pubblico nell'edificare un nuovo impianto nell'area di San Siro, come richiesto da Milan e Inter.
Il 03 gennaio 2022 è stato notificato il ricorso al Tribunale Amministrativo della Lombardia predisposto dagli avvocati Veronica Dini, Roberta Bertolani e Felice Besostri che chiede l’annullamento della Delibera della Giunta comunale di Milano n. 1379 del 5/11/2021.