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Bloccare le infiltrazioni nelle murature interrate: la soluzione innovativa del sistema Inietta&Impermeabilizza

In edilizia, affrontare le infiltrazioni d’acqua nelle murature controterra è una delle problematiche più difficili, specialmente quando gli interventi esterni risultano impraticabili. Questo articolo presenta il sistema Inietta&Impermeabilizza: una tecnologia innovativa che sfrutta l’iniezione di composti bentonitici per risolvere in modo efficace, duraturo e non invasivo le criticità legate a umidità e infiltrazioni in strutture interrate.

Le murature controterra sono una delle sfide più persistenti nel campo dell’edilizia e del restauro. Bloccare l’umidità e le infiltrazioni d’acqua in strutture realizzate in pietra, mattoni o sassi, specialmente quando non è possibile intervenire dall’esterno rimuovendo il terreno adiacente, può sembrare un’impresa ardua. I limiti degli intonaci impermeabili tradizionali sono evidenti: oltre a richiedere armature e spessori consistenti, la loro perimetrazione è spesso critica e il risultato non sempre soddisfacente.

Ma cosa succede quando non è possibile scavare o quando le condizioni esterne rendono impossibile un’impermeabilizzazione tradizionale? È qui che entrano in gioco le tecnologie innovative che permettono di agire dall’interno.


Sommario

  • Il problema delle murature controterra: limiti delle soluzioni tradizionali
  • Tecnologia Inietta&Impermeabilizza: principi, componenti, vantaggi
  • Applicazioni principali:
    • Ponti ferroviari
    • Solai in predalles
    • Estradossi in c.a. con terreno di riporto
  • Conclusione: perché questa tecnologia rappresenta una svolta per tecnici e progettisti

  

Inietta&Impermeabilizza: la risposta alle sfide più estreme in tema di infiltrazioni

Per fortuna, oggi abbiamo a disposizione una tecnica ampiamente collaudata, capace di affrontare situazioni estreme.

Parliamo del Sistema Inietta&Impermeabilizza, una soluzione che si è dimostrata efficace anche in contesti complessi come i sottovia ferroviari con massicciata soprastante o i caveau bancari sotterranei.

Questa metodologia, basata su bentoniti sodiche modificate, rappresenta una svolta per tecnici e progettisti quotidianamente impegnati su questo insidiosissimo fronte.

La preparazione del sistema è stata semplificata al massimo, e gli appositi iniettori brevettati “usa e getta” ne consentono l’applicazione da parte di qualsiasi impresa specializzata del settore.

Si tratta di un’impermeabilizzazione “cieca” dell’estradosso delle murature, ovvero un intervento che non richiede la vista diretta della superficie esterna trattata.

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Cos’è il sistema Inietta&Impermeabilizza e come funziona

Il cuore di questa tecnologia è un sistema bentonitico bicomponente “A+B”:

  • Componente A (TRH 777): È una miscela di bentoniti sodiche modificate e leganti idraulici micronizzati. Le bentoniti, a contatto con l’acqua, si espandono creando una barriera fisica che blocca il passaggio dell’umidità, mentre i leganti idraulici garantiscono la stabilità e la durabilità della barriera.
  • Componente B (TRG 301): Questa soluzione glucogenata, additivata con solventi eteropolari, ha un ruolo cruciale. Assicura la perfetta miscelazione del composto bentonitico, prevenendo la formazione di grumi e addensamenti disomogenei. Inoltre, garantisce il corretto funzionamento della “pompante” (l’attrezzatura per l’iniezione) e, aspetto fondamentale, assicura l’assoluta impermeabilità del composto iniettato, anche in presenza di riporti con spessori minimi.

 

Componenti del sistema Inietta&Impermeabilizza: secchi A e B del composto bicomponente, iniettori brevettati a petali e applicazione muraria per impermeabilizzazione dall’interno.
Componenti del sistema Inietta&Impermeabilizza (Crediti: Tecnored)

   

Scopri tutte le fasi di applicazione del Sistema Inietta&Impermeabilizza

 

Applicazioni tecniche del sistema in contesti reali

Tre sono gli ambiti di applicazione strategici del sistema Inietta&Impermeabilizza.

Analizziamo ora le principali applicazioni di questo sistema innovativo, dimostrandone la versatilità e l’efficacia in scenari diversificati.

 

Canne di ponti ferroviari: impermeabilizzazione senza interruzioni

Le canne dei ponti ferroviari rappresentano un caso emblematico di degrado dovuto all’invecchiamento delle impermeabilizzazioni originali. L’acqua, contaminata dagli scarichi dei convogli sulla massicciata, filtra attraverso le fessurazioni, causando la formazione di sali nitrati e un grave deterioramento strutturale.

 

Interventi di impermeabilizzazione interna su sottovia ferroviari: esempi reali di applicazione del sistema Inietta&Impermeabilizza senza interruzione del traffico.
Esempi di ponti ferroviari: il primo con volta a botte in cotto e cemento, il secondo con archetti ribassati in cotto ed architravi in acciaio (Crediti: Tecnored)

  

Il Sistema Inietta&Impermeabilizza consente di ripristinare l’impermeabilizzazione originale di questi manufatti critici senza l’interruzione del traffico ferroviario soprastante. Questa capacità di intervenire in contesti operativi continui è un vantaggio inestimabile, riducendo i disagi e i costi associati a interruzioni prolungate.

 

Solai in predalles: protezione efficace contro le infiltrazioni

I solai in predalles sono elementi prefabbricati costituiti da una lastra in calcestruzzo armato, con tralicci annegati e interposizione di elementi di alleggerimento in polistirolo espanso. Sebbene offrano vantaggi strutturali e costruttivi, possono presentare vulnerabilità alle infiltrazioni, specialmente in ambienti interrati.

Il sistema Inietta&Impermeabilizza risolve efficacemente queste problematiche, garantendo una protezione duratura.

 

Schema tecnico dell’iniezione con bentonite in solai predalles e planimetria della perforazione per la diffusione del composto impermeabilizzante.
Schema tecnico dell’iniezione con bentonite in solai predalles e planimetria della perforazione per la diffusione del composto impermeabilizzante. (Crediti: Tecnored)

  

Consigli e avvertenze per l’utilizzo su solai in Predalles

Trattandosi di interventi tramite iniezioni “cieche” all’interno di solai parzialmente “vuoti”, con vie di accesso all’acqua non sempre verificabili a priori, è fondamentale seguire una procedura rigorosa:

  • Sopralluogo approfondito: Effettuare un’attenta ispezione di tutte le lastre in predalles, con particolare attenzione ai giunti e agli accostamenti, per individuare crepe e/o formazioni alcaline superficiali.
    Sigillatura iniziale: Sigillare tutte le crepe e le fessurazioni evidenti con il sigillante rapido specifico TRH 710.
  • Mappatura per la perforazione: Individuare il posizionamento degli elementi in polistirene espanso e tracciare il reticolo di perforazione, seguendo le indicazioni specifiche per ottimizzare la diffusione del prodotto.
  • Installazione iniettori: Fissare e sigillare gli appositi iniettori a petali con cemento rapido e acrilico, garantendo una presa stabile e una chiusura ermetica.
  • Fase di Iniezione: Con i tappi rapidi di chiusura a portata di mano, iniettare il prodotto, precedentemente miscelato in modo omogeneo, utilizzando una pompante a bassa pressione (0,5-2,5 bar). L’iniezione deve proseguire fino a saturazione. Non appena la lancia di iniezione viene estratta, applicare rapidamente il tappo di chiusura. Ripetere il processo su tutti gli iniettori posizionati.
  • Tempi di maturazione e rifinitura: Attendere 30-45 giorni prima di rimuovere gli iniettori per consentire la piena maturazione del prodotto. Successivamente, chiudere i fori con il sigillante rapido TRH 710. In caso di eventuali infiltrazioni localizzate residue, intervenire con iniezioni puntuali mirate per completare la protezione.
  • Verifiche e collaudo finale: Per verificare la completa tenuta degli interventi, attendere nuove piogge o bagnare abbondantemente le superfici esterne in prossimità del solaio. Qualora si riscontrassero ancora infiltrazioni localizzate, procedere con ulteriori iniezioni puntuali per garantirne la totale protezione.

   

Estradossi di solai in cemento armato con riporto di terreno vegetale

Il Sistema Inietta&Impermeabilizza si rivela prezioso anche per gli estradossi di solai in cemento armato con riporto di terreno vegetale, dove è spesso necessario implementare un’impermeabilizzazione aggiuntiva a quella esistente, magari degradata o insufficiente.

È cruciale verificare la presenza e lo spessore del drenaggio con ghiaia, che solitamente si trova vicino al massetto di protezione dell’impermeabilizzazione. Se il terreno vegetale è posizionato direttamente sul massetto, è fondamentale assicurarsi che lo stesso consenta la dispersione della boiacca impermeabilizzante iniettata.

Importante: il sistema non è utilizzabile in presenza di terreni argillosi, poiché la loro scarsa permeabilità impedirebbe la corretta dispersione del composto.

L’iniezione del composto Inietta&Impermeabilizza (TRH 777 + TRG 301) va eseguita con una pompante a bassa pressione (1,2 – 1,5 bar). La completa maturazione del prodotto avviene dopo 30-40 giorni dall’applicazione, garantendo una barriera robusta e duratura contro l’umidità.

  

Schema di iniezione impermeabilizzante su solai in cemento armato con riporto di terreno vegetale, vista del dettaglio stratigrafico e dei componenti del sistema Inietta&Impermeabilizza.
Schema di iniezione impermeabilizzante su solai in cemento armato con riporto di terreno vegetale, vista del dettaglio stratigrafico e dei componenti del sistema Inietta&Impermeabilizza. (Crediti: Tecnored)

  

Vantaggi per i tecnici: perché scegliere Inietta&Impermeabilizza

Il Sistema Inietta&Impermeabilizza rappresenta un alleato indispensabile per i professionisti del settore che si trovano ad affrontare problematiche di umidità e infiltrazioni in contesti difficili, dove gli approcci tradizionali risultano impraticabili o inefficaci.

La sua facilità di preparazione e applicazione, unita alla sua comprovata efficacia anche in situazioni estreme, lo rende una soluzione di primaria importanza per garantire la durabilità e la salubrità delle strutture interrate.


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