Antincendio
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Locali antincendio interrati realizzati all’interno di cisterne metalliche: la corretta progettazione

Nel mercato dell’antincendio vengono proposti da molte aziende dei sistemi, destinati all’interramento, che integrano all’interno di un monoblocco metallico, la vasca di riserva idrica, il locale pompe e il vano di accesso al locale pompe. L’accesso a questi sistemi è realizzato con scale che portano dal piano campagna alla quota del locale pompe posto di solito tra i 3,5 e i 4,0 m di profondità.

Locali per unità di pompaggio - Ubicazione (Rif. UNI 11292 punto 4.1)

Nel mercato dell’antincendio vengono proposti da molte aziende dei sistemi, destinati all’interramento, che integrano all’interno di un monoblocco metallico, la vasca di riserva idrica, il locale pompe e il vano di accesso al locale pompe. L’accesso a questi sistemi è realizzato con scale che portano dal piano campagna alla quota del locale pompe posto di solito tra i 3,5 e i 4,0 m di profondità.

Questa nota si rivolge a tutti coloro che in fase progettuale o realizzativa, sono chiamati a scegliere e/o porre in opera, un’alimentazione idrica dedicata ad una rete antincendio (al servizio di sprinkler o idranti).
Lo scopo è quello di porre in evidenza i pericoli derivanti da una errata interpretazione delle norme tecniche e dalla sottovalutazione di ciò che è richiesto dal testo unico sulla sicurezza 81/2008.

La UNI 11292, al punto 4.1.2 ammette l’ubicazione interrata, ma precisa : “Non è ammessa la realizzazione di locali interrati nelle aree a rischio di inondazione e nelle zone comunque esposte al rischio di allagamento in caso di eventi atmosferici gravi, salvo ingegnerizzazione specifica dell’installazione”.
Si deduce da ciò, che ogni volta che si progetta la realizzazione di un sistema interrato, nella relazione tecnica debba essere contenuta una valutazione dell’area di intervento allo scopo di escludere che essa ricada all’interno delle aree a rischio di inondazione o allagamento.

Non esistendo questa valutazione , non dovrebbe essere possibile realizzare il manufatto.
Inoltre essendo il 70 % dei comuni italiani a rischio di alluvione e frana, il ricorso ai sistemi interrati dovrebbe essere un’eccezione e non rappresentare, spesso la prima scelta progettuale. Correndo innanzitutto il rischio di trovarsi il locale antincendio completamente allagato, nonostante i sistemi di sicurezza previsti per impedirlo.

La norma UNI EN 12845 cap. 20 – Manutenzione, prevede che all’interno del locale pompe occorra accedere almeno una volta alla settimana, per poter espletare le operazioni di ispezione, controllo e manutenzione previste dalla norma medesima.

Il locale pompe diviene quindi a tutti gli effetti un “luogo di lavoro” ricadente nell’ambito della regolamentazione dettata dal testo unico sulla sicurezza DL 81/2008 agli art. 65 e 66 (Locali sotterranei o semi sotterranei; Lavori in ambienti sospetti di inquinamento).

Ad esso si applica quindi il DPR 177/2011 e la guida operativa ISPESL 12/06/2008 che, richiamando l’art. 66 del DL 81/2008, introduce anche la definizione di “Spazio confinato”: spazio circoscritto, caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può portare ad un infortunio grave o mortale…

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