Sismica | Sicurezza
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Nasce SICURO+, il portale del rischio sismico della Protezione Civile. Che cosa è e come funziona

Nasce la piattaforma SICURO+ (Sistema Informativo di ComUnicazione del RischiO, sito di SICURO+), finanziata dal Dipartimento della protezione civile e realizzata dalla Fondazione Eucentre.

SICURO+ si propone di comunicare il rischio sismico, nelle sue diverse sfaccettature, a cittadini, tecnici e amministratori pubblici, che potranno così consultare le valutazioni del rischio sismico a livello comunale relative al patrimonio edilizio residenziale italiano.

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Un sistema informativo per la comunicazione del rischio sismico a cittadini ed amministratori: SICURO+  

La valutazione del rischio sismico e la sua comunicazione

Il rischio sismico è una valutazione probabilistica delle conseguenze (danni) materiali, economiche e funzionali che possono essere prodotte dai terremoti in un dato luogo e in un prefissato intervallo di tempo (finestra temporale). Esso deriva dalla combinazione di quattro fattori: pericolosità sismica, vulnerabilità sismica, esposizione e capacità. 

La pericolosità è una caratteristica fisica del territorio non modificabile, in quanto relativa alla probabilità di accadimento di terremoti di una data gravità. L’accelerazione orizzontale massima in una condizione ideale di suolo rigido e pianeggiante è il principale parametro descrittivo della pericolosità di base.

La vulnerabilità, anch’essa espressa in termini probabilistici, è una misura della incapacità dell'edificio (o più in generale di una costruzione) di resistere al terremoto, dovuta a carenze costruttive o strutturali. Quanto più un edificio è vulnerabile (ad esempio per la scadente qualità dei materiali utilizzati), tanto maggiori saranno i danni che ci si dovrà aspettare per effetto dello scuotimento cui lo stesso potrà essere sottoposto in occasione del terremoto. A differenza della pericolosità sismica, la vulnerabilità degli edifici può essere ridotta attraverso opportuni interventi. Riducendo la vulnerabilità si riduce, di conseguenza, anche il rischio. 

L’esposizione è costituita dal complesso delle persone, dei beni (edifici, infrastrutture come ponti, viadotti, gallerie, reti di distruzione, in generale tutto ciò che si danneggia in caso di terremoto), e delle attività che possono subire danni (in senso lato) per effetto del sisma.

La capacità, quarta componente nella valutazione del rischio, secondo la definizione delle Nazioni Unite è “l’insieme di tutti gli elementi di forza, gli attributi e le risorse disponibili all’interno di una organizzazione, di una comunità o di una società per gestire e ridurre i rischi di disastro e rafforzare la resilienza”. Si tratta evidentemente di una componente di natura essenzialmente qualitativa, che entra in maniera articolata e non traducibile in termini quantitativi nella valutazione del rischio.

Nel 2018 il Dipartimento della protezione civile (DPC), con l’importante sostegno della comunità scientifica, ha prodotto un documento nazionale di valutazione dei rischi naturali (“National Risk Assessment”), per rispondere agli impegni presi a livello europeo nell’ambito del “Protocollo Sendai per la riduzione dei rischi di catastrofi 2015-2030”.

In particolare, è stata prodotta, sotto il coordinamento del DPC, una valutazione del rischio sismico del patrimonio edilizio residenziale da parte dei centri di competenza del DPC operanti nel settore dell’ingegneria sismica: EUCENTRE (Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica) e ReLUIS (Rete dei Laboratori per l’ingegneria sismica). In tale valutazione non si è considerata la capacità, stanti le difficoltà di quantizzazione oggettiva, di cui si è già accennato.

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Alla presentazione di SICURO+ presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Superiore dei LLPP, l'ing. Massimo Sessa. "Davvero importante l'iniziativa del Dipartimento della Protezione Civile e utile per aumentare la consapevolezza del rischio sismico da parte del cittadino. Nel nostro Paese, anche grazie all'iniziativa del Consiglio Superiore del LLPP, è possibile utilizzare strumenti molto utili per intervenire nella messa in sicurezza degli edifici, anche privati, come il Sisma Bonus. Sarebbe un peccato che la mancanza di conoscenza portasse ad un uso limitato di questi supporti. Non posso non sottolineare che l'approccio dell'Italia sul miglioramento degli edifici esistenti - anche grazie al supporto della Protezione Civile, della Ricerca e dell'università, del mondo delle professioni e delle industrie - è di assoluta frontiera, e molti sono i paesi che ci hanno seguito e ci stanno seguendo su questa direzione."


La comprensione del rischio e la sua consapevolezza sono alla base delle azioni di prevenzione volte alla sua riduzione. Per questo il nuovo Codice di protezione civile (D.Lgs. n.1 del 02/01/2018) pone un particolare accento tra le azioni di prevenzione non strutturale, la comunicazione del rischio e il ruolo del cittadino. Quest’ultimo non è più visto, infatti, come un soggetto passivo semplice fruitore delle attività di protezione civile, ma al contrario diviene esso stesso attore all’interno di un sistema complesso quale quello di protezione civile. 

Le mappe derivanti dalla valutazione del rischio sismico prodotte dalla comunità scientifica hanno così rappresentato la base da cui partire per un progetto di comunicazione del rischio sismico al pubblico. 

La piattaforma web SICURO+ (Sistema Informativo di ComUnicazione del RischiO), concepita nell’ambito di un accordo tra DPC e Fondazione Eucentre, ha come obiettivo quello di informare cittadini, tecnici e amministratori pubblici sul rischio sismico del proprio comune, migliorandone la conoscenza e la consapevolezza. 

SICURO+, oltre a restituire all’utente una stima semplificata del rischio sismico di un comune di interesse e delle relative componenti di pericolosità, esposizione e vulnerabilità, indirizza gli utenti ad alcune semplici azioni di prevenzione, portandoli anche a conoscenza delle misure economiche ad oggi disponibili in Italia su questo tema. 

Le mappe di rischio del National Risk Assessment

Le mappe di rischio sviluppate per il National Risk Assessment nel 2018 sono riferite al patrimonio residenziale a scala nazionale e sono il risultato del lavoro di 6 diverse unità di ricerca: 5 unità afferenti al Consorzio ReLUIS (Università di Genova, Università di Napoli, Università di Padova, Università di Pavia, Centro Studi PLINIVS) e la sesta rappresentata dalla Fondazione Eucentre. Le mappe, realizzate all’interno di un unico ambiente di lavoro e condivisione delle elaborazioni costituito dalla piattaforma web IRMA (Italian Risk MAps), sviluppata da Eucentre (Borzi et al 2018), utilizzano un unico modello di pericolosità adottato come riferimento a livello nazionale a partire dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3519/2006. In termini di esposizione, trattandosi di elaborazioni a scala territoriale, le mappe utilizzano il dato ISTAT, unico dato disponibile in modo omogeneo a livello nazionale, adottando la scala comunale come unità minima di definizione. Il dato ISTAT è stato elaborato in termini di classi e sottoclassi di vulnerabilità (coerenti con la scala macrosismica EMS 98 definita da Grunthal nel 1998), a cui sono state associate curve di fragilità differenti (ossia curve che forniscono per ogni valore dello scuotimento la probabilità di superamento di un dato livello di danno) a partire da 6 modelli di esposizione/vulnerabilità prodotti dalle unità di ricerca coinvolte. Ne sono risultati 4 modelli per gli edifici in muratura e 2 modelli per edifici in c.a. Le mappe di rischio incondizionato relative a ciascun modello, calcolate per due finestre temporali di 1 anno e 50 anni, sono state infine combinate tra loro in un’unica mappa, assumendo ugual peso per i diversi modelli. L’impatto è stato calcolato in termini di livelli di danno (secondo i 5+1 livelli previsti dalla richiamata scala EMS 98, dal danno nullo D0 al danno D5 che equivale al crollo), nonché di conseguenze su edifici e popolazione coinvolta (Dolce et. al. 2019). 

Le Figure 1 e 2 illustrano, a titolo esemplificativo, le mappe relative alle probabilità di accadimento in un anno del livello di danno D5 (crollo parziale o totale) sul patrimonio edilizio residenziale (Figura 1), e le conseguenze in termini percentuali di edifici inagibili (sinistra di Figura 2) e di senzatetto (destra) in un anno. 

Considerate le finalità di SICURO+, si è deciso, ai fini della comunicazione, di adottare le valutazioni di rischio incondizionato per una finestra temporale di 50 anni, ritenute più comprensibili da parte di un pubblico vasto.

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Figura 1 - Mappa del rischio sismico. Probabilità di accadimento in un anno del livello di danno D5 (crollo parziale o totale) sul patrimonio edilizio residenziale.

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Figura 2 - Mappa del rischio sismico relative alla finestra temporale di un anno. Percentuale di edifici inagibili rispetto al totale degli edifici residenziali (sinistra) e percentuale di senzatetto relativa al numero totale di residenti (destra).

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Da IRMA a Sicuro+: l'aggiornamento delle mappe di rischio per il territorio italiano 

I dettagli nell'intervista ad Andrea Prota di ReLUIS

 

Consultazione del rischio e parametri correlati (pericolosità, vulnerabilità, esposizione)

L’accesso a SICURO+ avviene dal link , che dà accesso ad una pagina iniziale (“Homepage”, Figura 3) con funzione introduttiva nella quale sono richiamate le tre fasi della navigazione (schematizzata nell’immagine a destra):

  • Fase 1: Scelta del comune di interesse;
  • Fase 2: Informazioni sul rischio sismico e sue relative componenti (pericolosità, vulnerabilità ed esposizione);
  • Fase 3: “Cosa fare”, azioni consigliate al cittadino per la mitigazione del proprio rischio sismico.
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Figura 3 - Homepage piattaforma SICURO+

 

Ciascuna delle tre fasi prevede dei contenuti esplicativi e degli approfondimenti. 

Il layout delle pagine è organizzato in modo da lasciare le definizioni (incorniciate da un riquadro) e i contenuti esplicativi sempre sulla colonna laterale sinistra, che contiene anche i pulsanti di navigazione della piattaforma.

Il simbolo “+”, che caratterizza anche il logo di SICURO+, segnala la possibilità di accedere ad approfondimenti informativi. La parte destra della pagina, invece, è dedicata alla scelta del comune e ai “feedback” sul rischio e sulle sue tre componenti. 

Una volta selezionato il comune da una pagina dedicata, l’utente approda alla pagina di “feedback” del rischio sismico, che sintetizza le elaborazioni effettuate da parte della comunità scientifica appena richiamate. L’utente, in particolare, può decidere se scegliere di visualizzare il rischio in termini di edifici inagibili, edifici crollati, perdite umane (vittime e feriti) e perdite economiche.

In Figura 4 è rappresentato, a titolo esemplificativo, il risultato in termini di edifici inagibili per il comune selezionato.

La visualizzazione dei risultati dei vari indicatori di impatto è fornita in termini grafici (perché accompagnati sempre da una mappa e da una barra), numerici e descrittivi (una didascalia esplicativa di cosa i risultati grafici esprimono). La mappa illustra, mediante una legenda con scala cromatica calibrata su tutti i comuni italiani, il valore dell’indicatore scelto per il comune selezionato e quello dei comuni limitrofi, consentendo un raffronto a livello locale.

La barra, calibrata sulla medesima scala cromatica nazionale, fornisce la posizione ed il valore dell’indicatore scelto nel range nazionale di cui vengono forniti il valore minimo, il massimo ed anche quello medio, in modo da fornire un termine di confronto immediato.

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Figura 4 - Pagina dei risultati sul Rischio Sismico

 

L’utente ha la possibilità di approfondire la valutazione fornita del rischio visualizzando, per il comune selezionato, il feedback relativo alle sue tre componenti: pericolosità, vulnerabilità ed esposizione. A ciascuna di esse è dedicata una pagina che non costituisce un semplice approfondimento teorico, ma che valuta separatamente ciascuna delle tre componenti la cui mutua combinazione determina gli indicatori di impatto già descritti. Il “layout” di restituzione dei risultati segue lo stesso approccio seguito per il rischio. 

Per quanto riguarda la pericolosità, SICURO+ utilizza la mappa prodotta per il territorio nazionale dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, MPS04). L’intensità dello scuotimento utilizzata è in termini di accelerazione orizzontale del suolo, associata ad una probabilità di superamento del 10% in un periodo di 50 anni. L’Ordinanza PCM n. 3519/2006 ha reso infatti tale mappa riferimento ufficiale per il territorio nazionale, così da essere recepita nell’ambito delle Norme Tecniche per le Costruzioni NTC08, aggiornate nel 2018. A questa mappa SICURO+ abbina, come fatto per tutti gli altri parametri, l’utile confronto con il resto dei comuni italiani, attraverso l’utilizzo della barra normalizzata rispetto ai valori di accelerazione orizzontale del suolo (Figura 5, sinistra).

La vulnerabilità fornita al cittadino da SICURO+ consiste in una sintesi, per il comune selezionato, delle elaborazioni effettuate dalla comunità scientifica a partire dalle informazioni disponibili sul patrimonio edilizio fornite dall’ISTAT. La pagina restituisce, in particolare, la percentuale di edifici “ad alta vulnerabilità”, ovvero associati alla classe di vulnerabilità più elevata (A) tra quelle previste dalla citata scala macrosismica EMS 98 (Figura 5, centro). Per quanto riguarda l’esposizione, infine, SICURO+ restituisce il numero assoluto di abitazioni, edifici e abitanti ed il parametro percentuale di raffronto con gli altri comuni italiani (Figura 5, destra).

La Figura 5 illustra mappe e barre relative al medesimo comune per i tre parametri alla base del rischio.

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Figura 5 - SICURO+: Pericolosità, Vulnerabilità ed Esposizione

Cosa fare: misure di prevenzione e buone pratiche suggerite da SICURO+

Proseguendo la navigazione, dalla pagina sul rischio si accede all’ultima fase del percorso dell’utente (fase 3), evidenziata dal numero “3” nella barra di navigazione. 

In questa pagina l’utente, dopo aver acquisito una maggiore consapevolezza sul rischio sismico del comune di suo interesse, riceve da SICURO+ alcune indicazioni su “cosa fare” e su come migliorare la sicurezza specifica della propria casa. Infatti, nonostante la valutazione del rischio di SICURO+ sia riferita al comune, ovvero all’insieme degli edifici e delle persone in esso presenti, si forniscono alcuni suggerimenti e buone pratiche da seguire anche per migliorare la sicurezza degli edifici, e quindi anche della propria casa, anticipando in qualche modo i futuri sviluppi della piattaforma in questa direzione.

In particolare vengono prospettate 4 differenti “azioni” raccomandate da SICURO+, a ciascuna delle quali è dedicata una pagina. 

  • Azione 1: Informati sul piano di protezione civile comunale;
  • Azione 2: Fai valutare la sicurezza della tua casa;
  • Azione 3: Verifica gli incentivi disponibili per la riqualificazione sismica della tua casa;
  • Azione 4: Contribuisci a SICURO+.

L’Azione 1 (Figura 6) riguarda il Piano di protezione civile comunale relativo al comune selezionato. SICURO+ fornisce un riscontro specifico rispetto al comune selezionato dall’utente, evidenziando se il piano risulti o meno presente, in base alle informazioni presenti in una pagina del sito istituzionale del Dipartimento della protezione civile dedicata al monitoraggio a livello nazionale dei piani di protezione civile comunali. L’indicazione fornita al cittadino è di prendere visione del piano in tutte le sue parti per conoscere l’area di attesa ove recarsi a seguito di un evento sismico.

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Figura 6. Pagina “Informati sul piano di protezione civile comunale”

 

L’Azione 2 (Figura 7) indirizza l’utente ad alcuni semplici accorgimenti di autoprotezione e ad una valutazione della sicurezza della propria casa. Infatti, le valutazioni sul rischio comunale fornite da SICURO+, derivando da elaborazioni statistiche condotte su molti edifici, potrebbero essere molto distanti da quelle specifiche relative a singoli manufatti, inclusa la propria casa.

Per questo, l’utente viene informato dell’esistenza di due campagne utili allo scopo:

  • “Io Non Rischio”: una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile (IL SITO IO NON RISCHIO);
  • “Diamoci una scossa”: che mette a disposizione, ogni anno, tecnici volontari per una visita tecnica sullo stato di rischio dell’immobile e sulle possibili soluzioni tecniche da adottare (IL SITO GIORNATA NAZIONALE SISMICA).
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Figura 7. Pagina “Fai valutare la sicurezza della tua casa”

 

All’utente viene così suggerita la possibilità di ridurre il rischio, da un lato tramite l’adozione di alcuni semplici accorgimenti da adottare in casa senza particolari oneri (ad esempio fissare gli armadi alle pareti), dall’altro attraverso una maggiore conoscenza della vulnerabilità sismica della sua casa per decidere, eventualmente, se sia il caso di intraprendere alcune azioni di riqualificazione sismica.

L’Azione 3 (Figura 8) informa sulle misure di sostegno economico messe a disposizione dallo Stato per interventi di riqualificazione sismica di edifici privati.

In particolare il focus è rivolto a due distinte misure, descritte separatamente nella parte sinistra della pagina:

  • Le detrazioni fiscali applicabili dal 2017 con il cosiddetto Sisma Bonus, introdotto dalla legge di Stabilità 2017;
  • I contributi per gli interventi di riduzione della vulnerabilità previsti dalle ordinanze attuative dell’articolo 11 della legge n. 77 del 24 giugno 2009 (Piano Nazionale per la prevenzione del rischio sismico) (Dolce et al.2019).

Per entrambe le misure l’informazione all’utente è personalizzata rispetto al comune da questi selezionato.

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Figura 8. Pagina “Verifica gli incentivi disponibili per la riqualificazione sismica”

 

L’Azione 4, attraverso una consultazione pubblica, dà all’utente la possibilità di fornire informazioni sull’efficacia di SICURO+, utili a migliorarne e ampliarne, in futuro, i contenuti.

Il questionario di consultazione pone ai visitatori del sito una serie di domande che hanno lo scopo di: 

  • esaminare, dal punto di vista dell’utente, la comprensibilità e l’utilità delle informazioni fornite da SICURO+ (domande che richiedono se l’informazione sia comprensibile e utile);
  • verificare la fiducia dell’utente nei risultati e lo stimolo alla prevenzione (domande che richiedono se l’informazione fornita da SICURO+ sia affidabile ed utile a migliorare le azioni di prevenzione); 
  • raccogliere informazioni sulle caratteristiche individuali dei rispondenti (domande sugli utenti e per la raccolta di suggerimenti su modifiche e nuovi sviluppi del sito).

L’apporto delle scienze comportamentali al disegno di SICURO+ 

Il formato di presentazione dei parametri e indicatori di rischio utilizzati nel web-tool SICURO+, oltre a formati grafici e numerici, è stato oggetto di una specifica valutazione e calibrazione sperimentale mediante l’apporto delle scienze comportamentali, in virtù di un protocollo di intesa tra la Scuola Nazionale dell’Amministrazione e la Presidenza del Consiglio, a cui il DPC ha preso parte.

Tale disciplina, a cavallo tra l’economia comportamentale e la psicologia cognitiva ed essenzialmente derivata dalla “behavioral economics” sviluppatasi negli Stati Uniti una trentina di anni fa, fornisce una serie di strumenti per individuare le distorsioni cognitive nel giudizio e nella scelta a cui gli esseri umani sono, per loro natura, propensi (Kahneman 2003). Tali distorsioni sono particolarmente frequenti nella interpretazione dei rischi derivanti da eventi naturali associati ad un elevato impatto ma una bassa frequenza, come il caso del terremoto.

In questo senso, il supporto delle scienze comportamentali si è reso decisivo, nei contenuti comunicativi di SICURO+, per facilitare la comprensione delle informazioni e minimizzare le eventuali distorsioni cognitive (bias) nella comunicazione. Le distorsioni cognitive sono infatti spesso responsabili della riluttanza degli individui ad adottare misure di riduzione del rischio anche pianificate a livello governativo (Speranza et al. 2019). 

In particolare, sono stati condotti 5 studi sperimentali tesi a testare aspetti specifici della piattaforma. A titolo di esempio, le evidenze empiriche hanno suggerito che l’adozione di una finestra temporale più ampia (50 anni) aumenta la consapevolezza del rischio rispetto ad una finestra temporale corta (1 anno), anche a causa dell’effetto magnitudo legato alle perdite attese (maggiori, ovviamente, nel caso di un intervallo temporale più ampio). Altro interessante aspetto emerso dalla sperimentazione è che, in linea con la letteratura precedente, esprimere il rischio con il formato 1 su 100 induce una percezione del rischio maggiore rispetto ad esprimerlo con un formato in percentuale (1%), ma per ovviare a questa distorsione è stato sufficiente fornire entrambi i formati di comunicazione (1%, ovvero 1 su 100). 

Diffusione e divulgazione della conoscenza: la prevenzione non strutturale

Costituendo uno strumento di comunicazione del rischio alla comunità, il punto di forza di SICURO+ e la sua effettiva riuscita risiederà nel poter raggiungere, in modo quanto più capillare, tutte le principali tipologie di utenza che, a vario titolo, convivono o operano nell’ambito del rischio sismico. Per questo motivo, la sua divulgazione sarà realizzata non solo attraverso i canali istituzionali (Sito Istituzionale del Dipartimento della protezione civile), ma anche attraverso canali social, in modo da rendere facilmente fruibile e auspicabilmente “contagioso” l’applicativo e consentire così alla prevenzione di tradursi, da ultimo, in mitigazione del rischio. 

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RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano il dott. Fabio Brondi per gli utili spunti forniti in merito all’azione sui piani di protezione civile comunale, l’ing. Giuseppina De Martino per il supporto dato alla definizione dei testi relativi alle azioni di prevenzione sismica relativi al Sisma Bonus e all’articolo 11, il prof. Fabrizio Cafaggi per aver seguito gli aspetti legati all’applicazione delle scienze comportali nell’ambito del protocollo di intesa PCM-SNA.

Un ringraziamento va inoltre al Consorzio ReLUIS e alle 5 Unità di Ricerca menzionate nel testo che hanno svolto, assieme alla Fondazione Eucentre, la valutazione del rischio usata da SICURO+.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Borzi B., Faravelli M., Onida M., Polli D., Quaroni D., Pagano M., Di Meo A.; 2018: Piattaforma IRMA (Italian Risk MAps). Atti del 37° Convegno GNGTS. 19-21 novembre, Bologna IT.

Dolce M., Borzi B., Da Porto F., Faravelli M., Lagomarsino S., Moroni C., Penna A., Prota A., Speranza E., Zuccaro G., Verderame G.; 2019: Mappe di rischio per il territorio Italiano. In Atti del XVIII Convegno ANIDIS – L’Ingegneria sismica in Italia. Ascoli Piceno, Italia.

Dolce M., Speranza E., Giordano F., Conte C., De Martino G.; 2019: Attuazione del Piano nazionale italiano per la prevenzione del rischio sismico: l’adeguamento degli edifici strategici e rilevanti. In Atti del XVIII Convegno ANIDIS – L’Ingegneria sismica in Italia. Ascoli Piceno, Italia.

Grünthal, G., Musson, R.M.W., Schwarz, J., Stucchi M., 1998: European Macroseismic Scale. Cahiers du Centre Européen de Géodynamique et de Séismologie, Vol. 15 - European Macroseismic Scale 1998. European Centre for Geodynamics and Seismology, Luxembourg.

Kahneman D.; 2003: A perspective on judgment and choice: Mapping bounded rationality. American Psychologist, 58(9), 697-720.

Speranza E., Savadori L., Dolce M.; 2019: A behavioral approach for seismic risk mitigation. Bollettino di Geofisica Teorica ed Applicata. Vol. 60. DOI 10.4430/bgta0248,315-336.

Stucchi M., Akinci A., Faccioli E., Gasperini P., Malagnini L., Meletti C., Montaldo V., Valensise G.; 2004: Mappa di Pericolosità sismica del territorio Nazionale

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