Orsenigo (AIS): La tutela dell’ambiente riconosciuta come valore futuro della nostra democrazia
Dopo l'introduzione all'interno della Costituzione italiana del principio di tutela dell'ambiente, il presidente di AIS Lorenzo Orsenigo esprime tutta la propria soddisfazione: "Con questo atto la nostra Carta viene proiettata nel futuro, ogni scelta politica futura non potrà che essere misurata sull’esclusione di qualunque danno all’ambiente e in una logica di sostenibilità."
Tutela ambiente, Orsenigo (AIS) sull'art. 9 della Costituzione: "Siamo di fronte ad una decisione storica"
“L’introduzione all’articolo 9 della Costituzione del principio di tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni, accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, assume un valore particolare per più di un motivo.”
Per Lorenzo Orsenigo, presidente dell’Associazione Infrastrutture Sostenibili (AIS) “con questo atto il Parlamento aggiorna la nostra Carta, fondamento della nostra democrazia, proiettandola nel futuro.
Riconoscendo tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente e la sua centralità anche rispetto all’esercizio dell’attività economica (integrazione all’articolo 41) si va a definire una cornice istituzionale in cui inserire ogni scelta politica futura che non potrà che essere misurata sull’esclusione di qualunque danno all’ambiente e in una logica di sostenibilità.
Siamo di fronte a una decisione storica con la quale si rafforza un processo in atto da alcuni anni riconosciuto e fatto proprio dall’Unione europea con un percorso normativo e di indirizzo sempre più articolato e concreto, al quale anche il nostro Paese si è andato adeguando.”
Per il Presidente di AIS “siamo di fronte all’ultimo atto - di grande respiro e valore istituzionale e di principio - di un percorso che è frutto di una crescita culturale e di una consapevolezza che attraversa l’intera società e a cui si stanno adeguando anche le filiere economiche e produttive. “
Ciò riguarda anche l’industria delle costruzioni e delle infrastrutture. Ne sono testimonianza virtuosa alcuni recenti provvedimenti varati dal MIMS, che costituiscono concrete risposte all’esigenza di dare concretezza ai processi di sostenibilità. Penso in particolare alle Linee guida relative al Progetto di fattibilità tecnica economica (PFTE) nel cui ambito viene prevista e definita, per la prima volta nel nostro ordinamento, la Relazione di Sostenibilità come elemento imprescindibile di un progetto. Nelle Linee Guida sono specificati quali aspetti ambientali, sociali ed economici, devono essere presi in considerazione, oltre ai principi della tassonomia europea, il cosiddetto Do No Significant Harm.”
Per Orsenigo “con la decisione di considerare l’ambiente come valore primario e sistemico si manda un segnale forte alla società, al sistema economico e alla stessa Pubblica amministrazione a sostegno di scelte e comportamenti che dovranno necessariamente cambiare assumendo come riferimento imprescindibile il raggiungimento di concreti risultati sul piano della sostenibilità ambientale.”
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