Cambiamenti climatici
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Qual è la priorità per la sopravvivenza dell'Italia

L’ondata di caldo che sta investendo l’Italia non è solo un fenomeno meteorologico, ma rappresenta un serio rischio per la salute delle persone e per l’economia del Paese. L’incremento delle temperature sta mettendo a dura prova la resilienza di interi settori, evidenziando l’urgenza di strategie di adattamento efficaci.

Il problema temperatura

Stiamo riscrivendo la storia climatica del nostro pianeta. Negli ultimi giorni, la Terra ha vissuto i periodi più caldi mai registrati nella storia moderna, un fenomeno che evidenzia ulteriormente l’impatto devastante del cambiamento climatico alimentato dall’attività umana.

Secondo il Copernicus Climate Change Service, il 21 luglio è stato il giorno più caldo mai registrato, superato poi dal giorno successivo con temperature globali leggermente superiori, portando la temperatura media globale a 17,16 gradi Celsius.

Questi record non sono isolati, ma si inseriscono in una tendenza più ampia e preoccupante che vede le temperature rimanere insolitamente alte per lunghi periodi dell’anno, senza ritornare ai livelli che una volta erano considerati normali.

Carlo Buontempo, direttore del Copernicus, ha sottolineato come sia sorprendente la differenza tra le temperature degli ultimi 13 mesi e i record precedenti, dichiarando che ci troviamo in un territorio completamente inesplorato.

Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha espresso preoccupazione per le ondate di calore globali, evidenziando la necessità di proteggere le popolazioni vulnerabili e i lavoratori, e di aumentare la resilienza delle città. Guterres ha inoltre criticato apertamente le industrie dei combustibili fossili, identificando nell’uso di petrolio, carbone e gas le principali cause del riscaldamento globale.

Il caldo estremo sta avendo effetti letali in tutto il mondo, come dimostrano le centinaia di morti per cause legate al calore nella sola contea di Maricopa, in Arizona, e i decessi durante eventi di grande affluenza come il pellegrinaggio dell’hajj in Arabia Saudita.

Anche l’Europa sta sentendo il problema. Nel 2023 ha registrato un aumento significativo delle morti legate al calore negli ultimi anni, con un bilancio di quasi 50.000 persone morte a causa delle alte temperature, con i tassi di mortalità più elevati nei paesi del sud come Italia e Grecia.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con oltre 175.000 morti all’anno legate al calore. Questo rappresenta una percentuale significativa del totale globale delle morti per cause simili.

Le nazioni più colpite includono Italia, Spagna e Germania, con l’Italia che ha registrato più di 12.000 morti legate al calore solo nell’estate scorsa.

Ma il riscaldamento non si limita alle aree popolate ma ha colpito duramente anche le regioni remote vicino ai poli. Le temperature insolitamente elevate in queste zone hanno contribuito alla diminuzione dei livelli di ghiaccio marino antartico, influenzando il riscaldamento dell’Oceano Meridionale.

In risposta a questa crisi crescente, Guterres ha esortato i governi a intensificare gli sforzi per implementare stazioni di raffreddamento, migliorare i sistemi di avviso per il caldo eccessivo e adottare leggi per proteggere i lavoratori esposti a temperature elevate.

Durante l’estate 2024, l’Italia ha adottato misure normative specifiche per tutelare i lavoratori esposti al caldo estremo, intensificando le azioni di prevenzione e sensibilizzazione ai rischi legati alle alte temperature. Con l’aumento delle ondate di calore, il Ministero della Salute ha emesso avvisi di massima allerta, i cosiddetti “bollino rosso”, per numerose città italiane, sottolineando la necessità di proteggere non solo i gruppi vulnerabili come anziani e bambini, ma anche le persone attive e in buona salute. Le norme prevedono che i datori di lavoro debbano garantire idratazione adeguata, pause frequenti e, ove possibile, l’adeguamento degli orari di lavoro per evitare le ore più calde della giornata.

Guterres ha sollecitato anche interventi strutturali. Misure come la piantumazione di alberi e l’installazione di tetti e marciapiedi riflettenti sono solo alcuni esempi di come le città stanno cercando di mitigare l’impatto delle alte temperature.

E mentre la nostra attenzione è oggi sul caldo estremo, non dobbiamo dimenticare gli altri sintomi devastanti della crisi climatica, come uragani sempre più intensi, inondazioni, siccità, incendi e l’aumento del livello del mare. Combattere queste manifestazioni significa affrontare la causa radicale: l’insostenibile dipendenza dell’umanità dai combustibili fossili e la mancanza di azioni concrete per il clima. Guterres ha definito questa inazione come “la follia di incenerire la nostra unica casa”.

Questo scenario richiede un cambiamento radicale nella politica energetica globale e un impegno concreto da parte di tutti i paesi per un futuro più sostenibile e meno pericoloso. E l'Italia non può continuare a far finta di nulla.

Qual è la priorità per la Sopravvivenza dell’Italia
Qual è la priorità per la Sopravvivenza dell’Italia (By INGENIO)

 

Per l'Italia il caldo è un problema fondamentale, manca un'agenda del governo

L’Italia si trova di fronte a una sfida crescente legata all’aumento delle temperature, che sta rapidamente trasformandosi in una crisi multidimensionale.

Il calore estremo non è solo una minaccia diretta alla salute pubblica con un aumento delle morti legate al calore, ma impatta profondamente su diversi settori cruciali per l’economia e la società italiana.

Proviamo a ricordarne alcuni, in un elenco ovviamente non esaustivo

Impatto sul lavoro esterno

Il caldo estremo incide significativamente sui lavoratori all’aperto, come quelli nel settore edile, agricolo e turistico.

Le normative vigenti, sebbene chiedano ai datori di lavoro di garantire condizioni di lavoro sicure, spesso non bastano per proteggere efficacemente i lavoratori dalle temperature proibitive, rendendo necessario uno sforzo legislativo più mirato e stringente.

Anche perchè poi possono subentrare altri vincoli: lavorare la mattina presto può essere per esempio un problema nelle aree turistiche dove occorre assicurare un comfort ai turisti.

Il problema va affrontato con una visione olistica che riguardi anche i contratti di lavoro.

 

Agricoltura e Siccità

Il settore agricolo, pilastro dell’economia italiana, è particolarmente vulnerabile al caldo estremo e alla siccità che ne consegue.

Le ondate di calore e la mancanza di piogge regolari compromettono le coltivazioni e riducono la disponibilità di acqua necessaria per l’irrigazione, portando a perdite significative per gli agricoltori e aumentando i prezzi dei prodotti alimentari per i consumatori.

L’aumento delle temperature globali sta avendo un impatto profondo e preoccupante su numerose filiere del settore agroalimentare, particolarmente sensibili alle variazioni climatiche.

Un esempio emblematico è il settore vinicolo, dove le ondate di calore e i cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova le regioni tradizionalmente dedite alla produzione di vini di alta qualità:

  • Le temperature elevate accelerano i cicli di maturazione delle uve, portando a raccolti anticipati. Questo cambiamento può alterare significativamente le caratteristiche organolettiche del vino, come l’acidità e il profilo aromatico, essenziali per la qualità del prodotto finale.
  • Il calore eccessivo spesso si accompagna a periodi prolungati di siccità. La mancanza di acqua stressa la vite, influenzando la crescita e la qualità delle uve. Anche se alcune varietà di vite sono più resistenti alla siccità, la persistenza di queste condizioni può ridurre drasticamente la resa per ettaro e compromettere la salute delle piante.
  • Il terroir, che include il clima, il suolo e la topografia di una regione vinicola, è fondamentale per conferire quelle caratteristiche uniche a un vino che non possono essere replicate altrove. Il riscaldamento globale minaccia di alterare questi equilibri delicati, potenzialmente rendendo alcune regioni meno adatte alla viticoltura che ha definito la loro economia e cultura per secoli.

Adattarsi a queste nuove condizioni richiede investimenti significativi in nuove tecnologie, pratiche sostenibili, lo spostamento a quote più alte (ove possibile) delle coltivazioni agricole e talvolta anche la ricerca di nuove varietà di uve più resistenti al calore. Queste modifiche rappresentano una sfida economica per i produttori che devono bilanciare la fedeltà alle tradizioni con l’innovazione necessaria per sopravvivere.

Ecco perchè è necessario affrontare il tema dell'aumento delle temperature con una visione globale, per tutta l'agricoltura, che possa prevedere azioni come la ricerca e sviluppo di varietà resistenti al calore, tecniche avanzate di gestione dell’acqua e del suolo per ottimizzare l’uso delle risorse idriche, innovazioni tecnologiche, come l’uso di droni per monitorare lo stress delle piante e l’impiego di tecniche di vinificazione che possono compensare le variazioni del clima, la formazione e supporto degli agricoltori per implementare pratiche agricole sostenibili e resilienti al clima.

E si dovrà tenere conto che con l'aumento della temperatura sono aumentati gli eventi estremi, in particolare le piogge violente e la grandine, che portano ad ulteriori problemi di vulnerabilità per il settore.

 

Turismo, caldo e risorse idriche

Il turismo, altro motore economico del paese, subisce gli effetti del calore estremo sia direttamente, con la riduzione del comfort per i visitatori, sia indirettamente, attraverso il degrado delle attrazioni naturali e storiche.

Le elevate temperature estive possono dissuadere i turisti dal visitare le città d’arte italiane, famose per la loro bellezza ma spesso scarsamente attrezzate con infrastrutture per il raffreddamento.

Basta leggere l'articolo "Italy issues record heat warnings in week of Ferragosto holiday" pubblicato sul WB da "Wanted in Rome" o ricordare le parole del Ministro della Sanità tedesco, Karl Lauterbach, nel 2023: "se le cose continuano così, queste destinazioni di vacanza non avranno futuro a lungo termine. Il cambiamento climatico sta distruggendo l'Europa meridionale. Un'era volge al termine".

La frase del Ministro tedesco è un monito non una offesa, e ci invita a riflettere, agire e prevenire. Dobbiamo intraprendere azioni per ridurre l'impatto del cambiamento climatico, ma è altrettanto importante rivedere la gestione del territorio, rivedere la progettazione dei nostri siti turistici, delle nostre città.

Per affrontare il problema delle ondate di calore nel settore turistico italiano, è fondamentale implementare una serie di misure infrastrutturali e operative per garantire la sicurezza e il comfort dei visitatori.

Di seguito, vengono proposte diverse soluzioni per rendere l’Italia una destinazione turistica resilienti alle alte temperature.

Ripensare i percorsi urbani

Partiamo dalla parte più generale, i percorsi urbani. Occorre ripensarli per affrontare le sfide significative legate all’incremento delle temperature, specialmente durante i mesi estivi.

Una pianificazione urbana attenta e innovativa è cruciale per migliorare la resilienza e il comfort degli spazi pubblici.

Ecco alcune strategie essenziali che possono essere adottate per combattere il calore urbano e migliorare la qualità della vita cittadina.

Ombreggiatura dei marciapiedi e dei punti di attesa dei mezzi pubblici

La creazione di percorsi ombreggiati lungo i marciapiedi e presso le fermate dei mezzi pubblici può ridurre significativamente l’impatto del calore su pedoni e viaggiatori.

L’installazione di strutture come pergole coperte di vegetazione non solo protegge dal sole ma contribuisce anche a ridurre la temperatura dell’aria circostante. Questo può essere particolarmente efficace in aree urbane dove l’asfalto e il cemento tendono a riscaldarsi molto.

Comfort per chi attende in coda ai luoghi turistici

I siti turistici spesso attirano lunghe file, specialmente in alta stagione.

Fornire coperture temporanee o permanenti, come tettoie o ombrelloni grandi, può migliorare l’esperienza dei visitatori riducendo il disagio causato dall’esposizione diretta al sole. Inoltre va prevista un'area  l’installazione di ventilatori d’acqua può offrire ulteriore sollievo dal calore.

Aree di coda per musei con pensiline

(By INGENIO)

Luoghi pubblici di ristoro climatizzati

L’implementazione di spazi pubblici climatizzati, come piccoli padiglioni o locali aperti al pubblico, offre ai cittadini e ai turisti un rifugio dal calore.

Questi spazi devono essere dotati di sedute confortevoli, accesso a Wi-Fi gratuito e punti di ricarica per dispositivi mobili, incentivando così la permanenza in aree protette dal calore estremo.

Distribuzione di acqua e fontanelle

La disponibilità di acqua potabile è fondamentale per prevenire la disidratazione durante le ondate di calore. L’installazione di fontanelle in punti strategici, come parchi, piazze e lungo itinerari turistici frequentati, assicura che l’acqua sia facilmente accessibile a tutti.

Inoltre, le amministrazioni locali possono organizzare punti di distribuzione di bottiglie d’acqua durante i giorni più caldi dell’anno.

Parcheggi

Anche i parcheggi, specialmente quelli scoperti, possono beneficiare di soluzioni di ombreggiatura come coperture solari o la piantumazione di alberi per ridurre la temperatura all’interno dei veicoli parcheggiati.

Stazioni Ferroviarie

Non solo i treni e ma anche le Stazioni Ferroviarie e Metropolitane. Le stazioni ferroviarie, punti nevralgici del turismo, devono essere attrezzate con aree climatizzate sulle banchine. Questo garantirà che i viaggiatori possano attendere i treni in condizioni di comfort, riducendo i rischi legati al caldo estremo. La climatizzazione di queste aree richiederà un investimento significativo in infrastrutture e tecnologie energetiche sostenibili, ma è fondamentale per mantenere l’attrattività del trasporto pubblico. 

Banchine ferroviare con aree climatizzate
(By INGENIO)

Siti storici all'aperto

La gestione delle ondate di calore nei siti storici italiani richiede soluzioni innovative per proteggere sia i visitatori che il patrimonio culturale. La sfida principale è offrire protezione dal sole e calore estremo senza compromettere l’integrità e l’estetica dei luoghi. È essenziale un approccio che coniughi sostenibilità, conservazione e accessibilità.

Protezione dal sole e gestione del calore

Le aree archeologiche e i monumenti storici spesso non offrono coperture naturali contro il sole, esponendo i visitatori a rischi significativi di colpi di calore. L’installazione di aree di attesa climatizzate, sebbene utile, necessita di strutture temporanee che non alterino permanentemente il paesaggio culturale. Queste aree possono essere equipaggiate con sistemi di climatizzazione portatili o soluzioni di raffreddamento a basso impatto ambientale.

Per offrire una protezione solare diretta, è possibile utilizzare tende e coperture solari realizzate con materiali moderni, leggeri e non invasivi. Queste soluzioni dovrebbero essere facilmente rimovibili e progettate per integrarsi discretamente nell’ambiente circostante. I sistemi di nebulizzazione d’acqua rappresentano un’altra opzione efficace, abbassando la temperatura locale senza necessitare di strutture invasive.

Miglioramenti infrastrutturali e servizi

La creazione di percorsi ombreggiati attraverso l’installazione di strutture artificiali o la piantumazione di alberi può fornire sollievo dal calore lungo i cammini più frequentati dai turisti. Inoltre, l’allestimento di punti di riposo regolari, dotati di sedute e ombreggiatura, permetterebbe ai visitatori di riposarsi e reidratarsi.

I centri di ristoro pubblici climatizzati, dislocati strategicamente nei siti di maggiore affluenza turistica, servirebbero non solo come punti di ristoro ma anche come centri informativi, dove i turisti possono ricevere consigli su come gestire il calore e rimanere idratati. La distribuzione di acqua potabile attraverso fontanelle e distributori accessibili è cruciale, specialmente in aree dove le risorse idriche possono essere limitate.

Educazione, informazione e assistenza

È fondamentale implementare una segnaletica efficace che guidi i visitatori sulle precauzioni da adottare contro il calore e informi sui sintomi di malattie correlate al calore, come il colpo di calore. Le applicazioni mobile dedicate potrebbero fornire aggiornamenti in tempo reale sulle condizioni meteorologiche e suggerire itinerari ottimizzati per minimizzare l’esposizione al sole.

La formazione del personale è altrettanto importante: i lavoratori dei siti storici dovrebbero essere addestrati per riconoscere e gestire le emergenze legate al calore, garantendo che i visitatori ricevano assistenza rapida e efficace in caso di necessità.

Contenimento calore siti archeologici
(By INGENIO)

La puzza dei rifiuti

Con l’aumento delle temperature estive, le città affrontano una sfida crescente legata alla gestione dei rifiuti: l’odore sgradevole che si intensifica col caldo. La decomposizione accelerata dei rifiuti organici e la maggiore attività microbica durante i mesi caldi possono trasformare le aree urbane in ambienti meno piacevoli e più insalubri.

Per esempio occorre aumentare la frequenza della raccolta dei rifiuti, specialmente per quelli organici, può ridurre il tempo di esposizione al calore e minimizzare la decomposizione. Ciò è particolarmente cruciale nelle aree urbane dense dove i rifiuti tendono ad accumularsi rapidamente.

E' poi importante utilizzare bidoni e contenitori per rifiuti con coperchi ermetici aiuta a contenere gli odori e a proteggere i rifiuti dall’esposizione diretta al sole. I contenitori dovrebbero anche essere resistenti a roditori e altri animali che possono spargere rifiuti e aggravare il problema.

Formazione e sensibilizzazione

E' necessario avviare campagne di sensibilizzazione sulla salute e sicurezza in caso di ondata di calore, rivolte sia ai turisti che ai residenti, per incoraggiare comportamenti consapevoli e sicuri.

Inoltre è fondamentale fare formazione specifica per i lavoratori del settore turistico su come gestire le emergenze legate al calore e come assistere al meglio i visitatori durante le ondate di calore.

 

Industria: proteggere i posti di lavoro

L’aumento delle temperature rappresenta una sfida complessa che va oltre la sola gestione delle risorse idriche, incidendo profondamente sul settore industriale in molteplici modi.

Le ondate di calore influenzano non solo la disponibilità d’acqua necessaria per il raffreddamento e i processi produttivi, ma hanno anche un impatto diretto sulla salute e sulla produttività dei lavoratori.

Le alte temperature possono portare a un aumento degli infortuni sul lavoro, a causa di colpi di calore e deidratazione, particolarmente nei settori in cui i lavoratori sono esposti direttamente al sole o operano in ambienti chiusi non climatizzati. Questa situazione richiede un intervento su più fronti per proteggere i lavoratori e garantire la continuità operativa delle imprese.

È quindi fondamentale investire in sistemi di climatizzazione e ventilazione nei luoghi di lavoro chiusi. Nei settori operanti all’aperto, l’introduzione di pause più frequenti e l’accesso a zone d’ombra diventano essenziali durante i mesi più caldi.

L’adozione di tecnologie innovative può aiutare a ridurre l’impatto delle alte temperature. Questo include materiali avanzati per l’isolamento dei capannoni industriali, sistemi di allarme per le condizioni di calore estremo, e soluzioni di smart working per ridurre la necessità di esposizione al calore.

Inoltre è necessario educare i lavoratori sui rischi legati alle alte temperature e sulle migliori pratiche per evitarli è vitale. Questo include la formazione su idratazione adeguata, riconoscimento dei segni di stress da calore e le prime misure di intervento in caso di emergenze sanitarie legate al calore.

Le industrie che dipendono dall’acqua per il raffreddamento e i processi produttivi si trovano a fronteggiare la riduzione delle riserve idriche, che può portare a fermi forzati della produzione, aumentando i costi operativi e riducendo la competitività sul mercato.

Oltre a migliorare l’efficienza dell’uso dell’acqua, le industrie devono esplorare fonti alternative e sistemi di riciclo dell’acqua per ridurre la dipendenza dalle risorse idriche locali, spesso sotto pressione nei periodi di siccità.

Per un approccio efficace è essenziale una collaborazione stretta tra le autorità pubbliche e il settore privato.

Il governo deve sostenere le industrie attraverso incentivi fiscali per l’adozione di tecnologie sostenibili e assistenza nel risanamento delle infrastrutture esistenti.

Problemi sociali e di sicurezza

Con l’aumento delle temperature, diventa fondamentale affrontare le sfide imposte dal caldo estremo, soprattutto nelle aree urbane dove la densità di popolazione e l’infrastruttura possono aggravare gli effetti delle ondate di calore.

Questo problema colpisce particolarmente i gruppi vulnerabili come anziani e bambini, esponendoli a rischi significativi per la salute.

Un approccio integrato che combina la resilienza climatica e il supporto sociale è cruciale per mitigare questi effetti.

È essenziale creare più spazi pubblici climatizzati, come centri comunitari e biblioteche, che possano offrire rifugio durante i periodi di calore intenso. Questi spazi possono anche favorire la socializzazione e le attività ricreative, fungendo da punti di ritrovo sicuri e confortevoli per tutte le età.

Inoltre, è importante considerare il riuso degli ambienti che durante l’estate rimangono inutilizzati, come le scuole. Questi spazi possono essere trasformati temporaneamente in centri di accoglienza climatizzati, offrendo ai residenti aree aggiuntive di sollievo dal calore. Questo non solo massimizza l’uso delle infrastrutture esistenti ma anche distribuisce meglio le risorse comunitarie in momenti di necessità.

La riqualificazione dei parchi urbani per renderli più accoglienti anche nei mesi più caldi è un’altra strategia efficace. L’aggiunta di alberi per aumentare l’ombra naturale, la costruzione di pergolati e l’installazione di elementi d’acqua come fontane possono trasformare questi spazi in oasi urbane di frescura e relax.

Un ulteriore strato di protezione sociale può essere offerto dalla figura del poliziotto di quartiere. Questo ruolo non solo si occupa della sicurezza pubblica, ma può anche diventare un punto di contatto vitale per chi ha problemi legati al calore estremo. Il poliziotto di quartiere, grazie alla sua conoscenza approfondita della comunità e dei suoi abitanti, può identificare i soggetti più a rischio, come gli anziani che vivono da soli, e assicurarsi che ricevano l’assistenza necessaria durante le ondate di calore.

Un elemento fondamentale è anche l’educazione e la sensibilizzazione sui rischi legati alle alte temperature. Informare la popolazione su come prevenire e gestire i colpi di calore, e su come utilizzare al meglio i servizi messi a disposizione, è vitale per la sicurezza di tutti.

Infine, la pianificazione urbana deve evolvere per incorporare materiali e tecnologie edilizie che riducano l’accumulo di calore negli edifici e promuovere l’installazione di sistemi di climatizzazione durante la costruzione o la ristrutturazione di edifici. Incentivare tali pratiche attraverso normative edilizie può contribuire significativamente alla riduzione dell’impatto del calore urbano.

In conclusione, affrontare il problema del calore in città richiede un’azione coordinata e proattiva che garantisca la protezione dei cittadini e la continuazione della vita sociale anche nei periodi più caldi. Questa strategia non solo migliora la qualità della vita urbana ma contribuisce anche a prevenire problemi di salute più gravi e fenomeni di migrazione interna causati dall’inadeguatezza delle infrastrutture.

 

La necessità di un'agenda che non c'è

In questo articolo ho trattato solo alcuni dei temi connessi al problema dell'aumento delle temperature, ma ne avrei potuto trattare molti altri, a cominciare da quello dell'edilizia scolastica alla connessione con il rischio di incendi.

L'obiettivo è quello di fare comprendere che serve urgentemente un'agenda per l'adeguamento del paese e un miglioramento della sua resilienza all'aumento di temperatura.

Un agenda che manca, anche perchè i pochi provvedimenti oggi adottati riguardano solo "pezzi" del problema e non l'insieme, che abbiamo visto essere complesso, multidisciplinare.

E non basta un'agenda, occorre un cambiamento radicale della cultura del Paese e di ogni sua parte.

Abbiamo parlato di città, questo è un ambito dove si sarebbe potuto partire da tempo, eppure continuiamo a fare  strade con asfalto nero, edifici a specchio, strade senza alberi ... e non vediamo tetti verdi, non vediamo distributori di acqua, panchine, tettoie ...

L'agenda deve farla il governo ma anche ognuno di noi. Penso agli Ingegneri e Architetti, e ai cambiamenti che potrebbero già portare con scelte progettuali più consapevoli.

Perchè il problema del caldo non si risolve con un condizionatore.


Fonti:

  • New York Times (NYT) - Articolo intitolato “Earth’s hottest days ever” di David Gelles
  • Euronews - ‘Ultimate price’: 175,000 Europeans die heat-related deaths a year, WHO warns.
  • Medicalxpress - Heat caused over 47,000 deaths in Europe in 2023, the second highest burden of the last decade.
  • Euronews - Italy, Spain, Germany: The European countries where the most people died from heat last summer.
  • Deutsche Welle (DW) - Heat caused nearly 50,000 deaths in Europe last year: study.

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Con questo topic "Cambiamenti climatici" vogliamo raccogliere gli articoli pubblicati da Ingenio su questo problema ingente e che deve essere ineludibilmente affrontato a livello globale.

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