Racconti dalla Biennale di Architettura 2021: le riflessioni di Roberto Ricci

La Biennale di Architettura 2021 non è sicuramente una mostra di architettura come molti si immaginano. Nel percorso di visita abbiamo incontrato davvero pochi progetti, perché? Forse perché l'architettura sta cambiando? Forse perché fare l'architetto oggi non significa più solo progettare e costruire edifici?

Accompagnato da un gruppo ristretto di professionisti, Ingenio ha intrapreso un grand tour nella città lagunare con l'obiettivo di raccogliere le impressioni e le riflessioni di chi quotidiamente si occupa di architettura, in senso teorico e pratico.

Di seguito le riflessioni di Roberto Ricci, architetto professionista e già Presidente dell'Ordine degli Architetti PPC di Rimini.

Cosa può trarre l'architetto professionista dalla Biennale 2021?

Visitare una Biennale di Architettura non è come visitare una mostra d'arte tradizionale in cui gli oggetti esposti - che siano dipinti, sculture o installazioni - sono sempre e comunque oggetti d'arte. Non è neanche visitare una mostra antologica o restrospettiva dedicata all'architettura, ovvero contesti espositivi in cui è sicuramente più facile trovare una soluzione a un determinato problema.

In una Biennale di Architettura il mix di ingredienti presente è davvero eterogeneo: troviamo architettura, arte, sociologia, politica, biologia, ingegneria, comunicazione, troviamo tutti quei valori che contraddistinguono la transdisciplinarietà del fare e dell'essere architettura. Visitare una Biennale di Architettura è quindi un'esperienza da cui trarre spunti e riflessioni per progettare consapevolmente domani.

Da molti etichettata come "una mostra di Architettura che di Architettura non parla", la 17° Mostra internazionale di Architettura di Venezia, curata e organizzata dall'architetto libanese Hashim Sarkis, è un "ultimatum" rivolto a tutti affinché prendiamo coscienza che il mondo sta cambiando in modo irreversibile, una vera e propria 'Chiamata alla armi' come l'ha definita Roberto Grio. Attraverso una domanda perentoria Sarkis ci invita a riflettere su How will we live together?

Qual è l'opinione di Roberto Ricci, architetto professionista e già Presidente dell'Ordine degli Architetti PPC di Rimini?

Nessun modello tipo! Prima del progetto serve progettare un processo

Secondo Roberto Ricci alla Biennale di Architettura 2021 "non si parla di un progetto di città come modello tipo - sarebbe quasi ovvio infatti trovare lungo il percorso di visita modelli di città che rispondono alla domanda proposta da Sarkis, come sottolineato anche dall'arch. Antonello Stella -  ma si cerca di far comprendere che le tematiche legate ai popoli, alla partecipazione della società e al territorio sono unite da un filo conduttore che può essere definito nei termini partecipazione-territorio e progetto-qualità. Si tratta di temi che sono legati in maniera indissolubile l’uno con l’altro."

"Ancor prima di progettare progetti bisogna progettare processi - afferma Roberto Ricci e spiega - Nel progettare processi è necessario fare emergere le istanze che vengono dalle persone e dalla società civile. I vari allestimenti presenti alla Biennale hanno fatto emergere delle istanze. Istanze che sono collegate una volta all’emergenza dell’acqua – vedi il Padiglione della Danimarca – una volta alla sostenibilità del clima, una volta al degrado delle comunità. Ciò significa che progettare un processo è ancora più indispensabile che progettare tecnicamente un qualcosa. Coniugare le due cose significa fare architettura e fare sostenibilità."

Cosa deve fare l'architetto?

"Quello che deve fare l’architetto nel presente, ma anche per il futuro, è riuscire a governare queste cose, non limitarsi a un un segno ma andare avanti ed estendere il proprio processo in una programmazione a 360°. Dunque progettare i processi, governare i processi e poi progettare le forme" afferma Roberto Ricci.

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How will we live together? Impressioni e riflessioni sulla Mostra Internazionale di Architettura è un progetto di Ingenio. Una raccolta di interviste, riflessioni e dialoghi per comprendere in che modo l’architettura potrà “salvare” il mondo e ri-tornare a vivere insieme.
Hanno partecipato: Guendalina Salimei, Alessandro Marata, Antonello Stella, Marco Mari, Roberto Ricci e Roberto Grio.

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"Sneak Peek" sulla Biennale di Architettura 2021

Tra le installazioni che hanno particolarmente colpito l'architetto Ricci c'è il progetto The Complete City: La Palomera, Acknowledgement and Celebration di Enlace Arquitectura.

L'installazione ripropone la struttura del barrio La Palomera di Caracas richiamando l'attenzione di tutti su una questione: anche se i barrios ospitano metà della popolazione della metropoli venezuelana, non sono considerati parte della città.

Quale soluzione? Il programma Integration Process Caracas è rivolto a questa mancanza di riconoscimento: lo scopo non è ‘migliorare’ il barrio, quanto piuttosto mettere in evidenza la ricchezza delle sue dinamiche spaziali e culturali, tra cui la ricca rete di spazi verdi presenti.

Tra le varie interpretazioni che possono emergere da questa installazione, Roberto Ricci ha letto un messaggio: "la sostenibilità può nascere senza che sia necessario un progetto di un architetto."