Restauro di un pavimento d'epoca in legno
Il restauro di un pavimento storico in legno richiede competenza e professionalità, quindi la presenza di parquettisti esperti. La normativa di riferimento per il restauro di manufatti in legno è la UNI 11161 ”Manufatti lignei-Linee guida per la conservazione, la manutenzione ed il restauro”. In questo articolo una panoramica circa il progetto e le operazioni di intervento che richiede il restauro di un pavimento antico in legno.
Parquet storico: normativa e accortezze per il restauro di pavimenti ligneii
Un pavimento storico in legno può essere considerato un bene culturale come stabilisce il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” ( D.Lgs: n.42 del 22 gennaio 2004) ed, in quanto tale, essendo parte integrante di un edificio richiede anche una particolare cautela da parte di chi lo restaura.
Restaurare pavimenti lignei che hanno, in alcuni casi, anche secoli di storia, non è impresa facile. Sono interventi che richiedono operatori dotati di esperienza manuale, che conoscono le composizioni dei prodotti e le varie tipologie di posa in opera; questo perché le vecchie pavimentazioni lignee non si possono trattare come un comune pavimento, nuovo o seminuovo.
Il restauro di vecchie pavimentazioni lignee pretende la presenza di parchettisti esperti, sono interventi molto particolari e delicati, nei quali è vietato sbagliare.
La lavorazione di recupero, richiede una vera passione per i pavimenti in legno. Ogni parchettista alle prese con un restauro è responsabile di riportare in vita un pavimento che ha avuto una storia. Il parchettista non solo rimuove parti di pavimentazione ammalorata, la finitura ormai opaca e discontinua che una volta esaltava la bellezza del parquet, ma lo rende stabile, risana i segni del tempo e dopo averlo recuperato, deve far sì che mantenga la sua bellezza più a lungo possibile nel tempo.
Per restauro, si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei valori culturali del bene e delle sue parti.
Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.
Nel 1996, in Italia, è nata una collaborazione tra il ministero per i Beni Culturali e l’Uni, con l’obiettivo di avviare una collaborazione finalizzata alla elaborazione comune di norme tecniche, utili a livello nazionale ed adatte ad essere proposte a livello europeo per lo sviluppo di un corpo armonico nel campo del recupero e del restauro.
Da questa collaborazione nasce la commissione UNI – NORMAL da cui deriva l’unica normativa specifica al mondo per la conservazione di quei beni culturali che costituiscono il patrimonio storico e artistico di ogni paese.
Da tutto ciò nasce la norma UNI 11161 ”Manufatti lignei-Linee guida per la conservazione, la manutenzione ed il restauro”, emanata il 30 novembre 2005,con lo scopo di stabilire i requisiti da tenere in considerazione per ogni attività di conservazione, manutenzione e restauro su manufatti lignei appartenenti al patrimonio dei beni culturali.
UNI 11161: la norma di riferimento per la conservazione, la manutenzione e il restauro di manufatti lignei
Nella norma vengono dati i requisiti essenziali per la redazione di un progetto e sono specificati nella norma in dieci punti che prevedono:
- Reperimento di eventuale documentazione storica, compresa la cronologia degli interventi e delle trasformazioni subite nel tempo.
- Descrizione del manufatto e suo rilievo fotografico.
- Rilievo del manufatto e sua rappresentazione grafica.
- Datazione del manufatto, specificando la metodologia seguita.
- Identificazione della specie legnosa o delle specie legnose di cui il manufatto è costituito.
- Descrizione delle condizioni termo igrometriche ambientali, nelle condizioni tipiche di conservazione del manufatto e dello stato igrometrico del legno.
- Descrizione delle condizioni termo igrometriche ambientali nelle quali il manufatto si verrà a trovare a seguito dell’intervento.
- Diagnosi dello stato del manufatto e di tutti i suoi componenti lignei, attraverso il riconoscimento, la classificazione e la quantificazione dei degradamenti abiotico e biotico.
- Descrizione delle modalità di esecuzione dell’intervento di conservazione e/o di manutenzione e/o di restauro del manufatto.
- Descrizione delle modalità di controllo nel tempo dell’efficacia dell’intervento.
La norma UNI 11161 è applicabile senza alcun limite alle pavimentazioni in legno, però è differente l’approccio pratico da avere per svolgere un intervento diretto su manufatto.
Essendo il pavimento in legno parte di un edificio, qualsiasi intervento comporterà dei limiti più o meno prolungati più o meno restrittivi nella fruizione del pavimento stesso.
Approccio pratico al restauro di un pavimento in legno
Un tema importante nel restauro dei beni culturali è la loro datazione. Nel campo del legno sono usate varie tecniche, tra le quali spicca la dendrocronologia (la dendrocronologia è un sistema di datazione a scala fluttuante, basato sul conteggio degli anelli di accrescimento annuale degli alberi), ma nel caso dei pavimenti lignei si preferisce risalire alla datazione dei reperti facendo riferimento a documenti e nozioni storiche.
Prima di iniziare il restauro occorre eseguire la diagnosi dello stato del pavimento.
Occorre eseguire la mappatura degli ambienti, riportando la zona del degrado e la quantità di elementi interessati.
In un intervento di restauro di un vecchio pavimento storico in legno bisogna verificare se c’è presenza di degradamento biologico. Il degradamento di un pavimento in legno può avvenire a seguito di attacchi da funghi, da insetti o per cause di tipo abiotico.
I funghi hanno la capacità di nutrirsi di materiale organico e attaccano il legno quando ha un contenuto di umidità superiore al 20%, condizione che solitamente non è raggiunta in ambienti interni riscaldati. Una situazione di questo tipo può verificarsi in seguito a infiltrazioni occasionali o permanenti, più possibili in vecchi edifici.
Per quanto si attiene al settore delle costruzioni, i funghi più diffusi sono:
- Sepula Lacrymans
- Coniophora Puteans
- Lentinus Lepideus
Il legno che viene infestato da questo tipo di funghi appare di colore scuro e tenero.
Gli insetti Xilofagi invece attaccano il legno anche asciutto e quindi gli attacchi sono sempre possibili, a seconda della specie legnosa che costituisce il pavimento.
Per la maggior parte degli insetti il ciclo vitale si suddivide in quattro fasi: uovo, larva, crisalide, insetto.
Gli insetti lignivori più diffusi sono:
- Anobium Puntactum o comune tarlo dei mobili, è il più diffuso e di norma il più attivo nel legno posto in opera da 20/30 anni.
- Xestobium Rufovillosum e Hylotrupes Bajulus, questi insetti possono causare danni molto rapidamente a causa delle dimensioni della larva e dalla capacità di scavare gallerie di ampio diametro nel legno.
- Lyctus Brunneus, questo tipo di insetto riduce il legno in polvere. Colpisce in particolar modo la parte legnosa più giovane del tronco degli alberi; l’alburno.
Il pavimento ligneo che rimane infestato da insetti si riconosce da alcuni elementi oggettivi: presenza di fori di uscita delle larve, presenza polvere di legno (rosume), friabilità e tendenza allo sbriciolamento
Le condizioni termo igrometriche dopo gli interventi di restauro sono molto importanti per il mantenimento del parquet stesso.
Le condizioni ambientali di una pavimentazione lignea restaurata, sono quelle idonee a ogni altro tipo di pavimento in legno e corrispondenti alle condizioni di salubrità degli ambienti per la vita umana. In altri termini, negli ambienti deve essere garantita una temperatura dell’aria compresa tra i 18 e 22 °C ad una umidità compresa tre il 45 e il 60%. I parametri indicati devono essere monitorati e garantiti mediante l’inserimento di impianti di condizionamento in grado di riscaldare, raffreddare, deumidificare e umidificare in base alle esigenze dei luoghi.
Prima della finitura vera e propria della pavimentazione lignea, si tonalizzano tutte le parti sostituite realizzate in legno nuovo.
Per la finitura della pavimentazione lignea restaurata, si preferiscono prodotti a base di resine naturali, oli e cere. Sappiamo dai documenti storici che nei secoli scorsi i metodi di finitura dei pavimenti in legno erano fatti con materiali naturali. Gli oli e le resine esaltano la bellezza delle venature e dei colori del legno mantenendo un aspetto morbido.
I prodotti di finitura di ultima generazione presentano queste caratteristiche a cui si somma il vantaggio di migliori prestazioni e durabilità.
Dopo il restauro è importante prendersi cura del parquet, sapere quali prodotti usare e quali evitare e perché. É possibile valutare una manutenzione nel corso degli anni per mantenere lo stato di conservazione in modo ottimale e prevenire o risolvere eventuali problemi localizzati.
Il fascino dei pavimenti in legno è sempre unico, con il restauro il pavimento ligneo antico ritorna ad un antico splendore rimanendo fedele più possibile alle proprie caratteristiche originali.
Quadro normativo di riferimento per il recupero del legno
- UNI 11118:2004 Manufatti lignei - Criteri per l'identificazione delle specie legnose.
- UNI 11119:2004 Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici - Ispezione in situ per la diagnosi degli elementi in opera.
- UNI 11130:2004 Manufatti lignei - Terminologia del degradamento del legno.
- UNI 11138:2004 Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici - Criteri per la valutazione preventiva, la progettazione e l'esecuzione di interventi.
- UNI 11141:2004 Manufatti lignei - Linee guida per la datazione dendrocronologica del legno.
- UNI 11161:2005 Manufatti lignei - Linee guida per la conservazione, il restauro e la manutenzione.
- UNI 11203:2007 Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici - Terminologia delle configurazioni strutturali e delle parti costituenti.
- UNI 11205:2007 Legno di interesse archeologico ed archeobotanico - Linee guida per la caratterizzazione.
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