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Rischio allagamento: bloccato il progetto di pista ciclabile

Le piste ciclabili rappresentano delle infrastrutture dedicate alla mobilità in bicicletta e, in alcuni casi, ad altri mezzi leggeri. Esse comportano molti vantaggi ambientali ed economici come la riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico, la promozione di uno stile di vita attivo e il risparmio sui costi di trasporto. Tuttavia, la sentenza del Tar Lombardia evidenzia che la costruzione di tale infrastruttura potrebbe essere bloccata nel caso sia compromessa la permeabilità del suolo, aumentando il rischio di allagamenti per le proprietà circostanti.

Le piste ciclabili: caratteristiche e benefici

Con l’arrivo della bella stagione cresce il desiderio di trascorrere del tempo all’aria aperta e spesso si sente la necessità di fare un giro utilizzando la pista ciclabile.

Le piste ciclabili sono delle infrastrutture dedicate esclusivamente alla circolazione di biciclette, anche se in alcuni casi possono essere utilizzate anche da altri mezzi come monopattini elettrici e biciclette a pedalata assistita.
Esistono diverse tipologie di piste ciclabili a seconda della loro posizione rispetto alla sede stradale, ossia:

  • le piste ciclabili in propria sede, separate dal traffico veicolare e pedonale, garantendo sicuramente maggiore grado di sicurezza;
  • le piste ciclabili su corsia riservata, delimitate da segnaletica orizzontale sulla carreggiata stradale, ma non fisicamente separate dal traffico veicolare e quindi decisamente meno protette;
  • le piste ciclabili ciclo-pedonali che condividono lo spazio soltanto con i pedoni e sono regolamentate con apposita segnaletica;
  • le piste ciclabili promiscue, ossia percorsi condivisi con altre categorie di utenti, come ad esempio spesso accade nelle strade a basso traffico o zone 30.

I materiali di cui vengono realizzate sono vari e presentano caratteristiche differenti. Si ricordano le tipologie più utilizzate:

  • asfalto, il quale garantisce una superficie liscia, una buona durabilità e resistenza agli agenti atmosferici, facilità di manutenzione, ma di contro può surriscaldarsi in estate;
  • calcestruzzo drenante, il quale consente il drenaggio dell’acqua piovana, riducendo il rischio di pozzanghere. Realizzato in tonalità meno scure sicuramente va a ridurre il surriscaldamento della superficie di transito, ma purtroppo presenta maggiori costi di realizzazione e richiede una manutenzione periodica per evitare l’intasamento dei pori;
  • mattonelle autobloccanti, queste offrono una buona resistenza al traffico ciclabile e pedonale, non si deformano facilmente e resistono bene agli agenti atmosferici, di contro se il sottofondo non è ben realizzato, le mattonelle possono spostarsi nel tempo e generare una superficie di transito non regolare con più rischi per l’utenza.

È importante comunque sottolineare che in fase di progetto ed esecuzione occorre porre particolare attenzione al percorso, che deve essere privo di buche e fosse per evitare incidenti, così come esso deve essere ben illuminato, con una adeguata segnaletica stradale orizzontale e verticale.

Tra le caratteristiche fondamentali si evidenziano:

  • la visibilità;
  • la riconoscibilità;
  • l’ accessibilità.

Le piste ciclabili rappresentano quindi delle infrastrutture non secondarie che offrono numerosi vantaggi, come ad esempio:

  • la riduzione dell’inquinamento atmosferico comporta un utilizzo minore delle auto, il che significa meno emissioni di CO₂;
  • minore inquinamento acustico in quanto le biciclette sono silenziose;
  • promuovono uno stile di vita attivo, con ripercussioni positive sul sistema sanitario nazionale;
  • risparmio economico, in quanto evitano l’utilizzo delle auto e dei mezzi di trasporto;
  • una riduzione del fatto stress, di cui il traffico veicolare ne è sicuro protagonista, rappresentando per giunta una notevole fonte di svago.

A questo punto nasce un quesito sulla compatibilità e sull’impatto di tali opere sui suoli. Una pista ciclabile può presentare un impatto con conseguente negative sul regime idraulico del territorio? se sì, può essere annullato il progetto di una pista ciclabile?
I chiarimenti in tal senso arrivano dalla sentenza del Tar della Lombardia n. 684/2025.

Pista ciclabile: rischi idraulici e perdita di superficie permeabile

Il Tar per la Lombardia, con la sentenza n. 684/2025, ha annullato il progetto di pista ciclabile del Comune di San Donato Milanese, accogliendo il ricorso presentato dai condomini ricorrenti che hanno sottolineato come la pista avrebbe ridotto la superficie permeabile, aggravando il rischio idraulico in un area già a rischio inondazione.

Il Comune aveva approvato il Piano urbano di mobilità ciclabile “Biciplan", inserendo un percorso ciclabile su un’area verde privata. I condomini delle aree limitrofe, però, hanno presentato una relazione tecnica che ha evidenziato un declivio dell’area verde verso il condominio. La pista avrebbe quindi comportato una trasformazione del suolo, riducendo la permeabilità della superficie. Ciò avrebbe danneggiato i condomini già soggetti a frequenti problemi di ristagno d’acqua ed inondazioni, comportando un aumento del carico idrico durante le piogge ed esponendo la proprietà private ad un incremento del rischio allagamenti. Inoltre i condomini sostenevano che sotto l’area interessa dalla sede ciclabile passerebbe una roggia interrata, con un pozzo di raccolta acque piovane, per cui gli scavi per la realizzazione dell'opera avrebbero potuto compromettere il sistema di drenaggio in essere adducendo ulteriori possibili ulteriori aggravi sugli intervenuti.

Nonostante queste osservazioni, il Comune aveva rigettato le critiche, ammettendo però l’esistenza di alternative tecnicamente più sicure.
A questo punto i condomini si sono appellati al Tar il quale ha censurato l’amministrazione, sostenendo che “il ricorrente *** ***, nelle sue deduzioni, solleva quattro precise eccezioni alla scelta localizzativa del Comune:

  • a) il percorso sull’area verde di quartiere comporta una trasformazione di superficie (da permeabile a non permeabile), con conseguente carico idrico aggiuntivo, senza indicare soluzioni su come convogliarlo e smaltirlo;
  • b) manca un’idonea relazione idraulica che attesti le modalità di convogliamento delle acque bianche, senza scarico verso le proprietà private, essendo prevedibile che la pista ciclabile aggravi il fenomeno di allagamento degli interrati, nelle giornate di pioggia, poiché l’area verde è in pendenza e il Condominio si colloca a una quota inferiore rispetto alla sede stradale;
  • c) l’area verde di quartiere costituisce, in parte, copertura del canale-roggia esistente, sicché gli scavi e i movimenti di terreno possono impattare sulla roggia sottostante;
  • d) la presenza del pozzo di tenuta perdente, ricettore di acque bianche e nere (dalle proprietà private), comporta la non fattibilità dell’intervento di realizzazione della nuova pista ciclabile, laddove non siano previsti lo spostamento e l’adeguato dimensionamento del ricettore, in conformità alle normative vigenti.

Tali argomentazioni sono state, peraltro, oggetto di specifica relazione tecnica, commissionata dal Condominio *** *** (relazione dell’ing. *** *** datata 10 aprile 2020).

A fronte di tali osservazioni, il Comune non fornisce alcuna argomentazione, limitandosi a rigettarle, sul presupposto che il passaggio in area verde rappresenti, comunque, una delle possibili soluzioni localizzative.”

Quindi il Comune non ha valutato l’impatto sulla permeabilità del suolo, né proposto soluzioni per mitigare l'incremento di rischio allagamenti, inoltre pur riconoscendo le alternative, non ha spiegato perché sarebbe da preferire la realizzazione sull’area privata, più vulnerabile. Nello specifico, il Comune ha sottovalutato un problema concreto come quello connesso alla realizzazione di aree asfaltate in aree verdi in pendenza, alterando il deflusso delle acque meteoriche, deviando significativamente le stesse verso altre proprietà.

 

LA SENTENZA DEL TAR LOMBARDIA È SCARICABILE IN ALLEGATO.

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
Il file PDF è salvabile e stampabile.

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