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Ristrutturazione del patrimonio sanitario pubblico: il CNI in Senato chiede maggiore semplificazione

In audizione alla X Commissione permanente del Senato (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) il CNI ha presentato le proprie soluzioni su ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico delle strutture ospedaliere.

Per il CNI lo scoglio maggiore è la complessità delle norme sugli appalti del Codice dei Contratti

Il Consiglio Nazionale Ingegneri è stato audito presso la X Commissione permanente del Senato (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulla ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, anche nel quadro della Missione 6 del Pnrr.

Nel corso dell’incontro alla delegazione del CNI, guidata dal Presidente Angelo Domenico Perrini, sono state sottoposti alcuni quesiti, al fine di acquisire il parere della categoria degli ingegneri.
Nel corso dell’incontro – ha dichiarato Domenico Perriniabbiamo affrontato in particolare il tema del Codice dei Contratti e le relative attività di programmazione, verifica e controllo. In generale, avvertiamo una grande necessità di semplificazione, senza la quale non sarà possibile superare i ritardi accumulati nel passato, soprattutto in relazione agli interventi antisismici”.

Abbiamo anche sottolineato – ha affermato Elio Masciovecchio, Vice Presidente CNI – il ruolo importante svolto dal terzo settore per il contributo che può offrire sulla telemedicina, sul fascicolo sanitario e per la creazione di protocolli di comunicazioni con le asl e le altre strutture sanitarie, nel rispetto della privacy”.

La prima questione è quella relativa alle criticità riscontrate nella ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Il Consiglio Nazionale ha segnalato la difficoltà di ridurre i divari territoriali, i tempi eccessivamente lunghi per l’espletamento di gare pubbliche finalizzate ad intervenire sulle strutture ospedaliere e i ritardi accumulati nel tempo relativi agli interventi in chiave antisismica delle strutture ospedaliere.

Infine, il CNI ha sottolineato la necessità di un piano a medio-lungo termine che ridefinisca i parametri per una pianta organica ottimale delle strutture ospedaliere, prevedendo di affiancare al personale medico anche personale tecnico, specializzato in ambito biomedicale, come gli ingegneri biomedici e clinici e i fisici operanti in ambito sanitario.

Sulle azioni specifiche che potrebbero accelerare la realizzazione degli interventi, il CNI si è soffermato, in particolare, sulla complessità delle norme in materia di gare d’appalto previste dal Codice dei Contratti Pubblici.

A parere degli ingegneri, tali norme definiscono procedure di assegnazione delle opere che mal si conciliano con i tempi ridotti da adottare per l’attuazione delle misure previste dal Pnrr. I professionisti riscontrano la difficoltà delle stazioni appaltanti nel gestire, anche e soprattutto in ambito sanitario, interventi complessi ma con standard qualitativi e strutturali comuni su tutto il territorio nazionale. In questo senso, gli ingegneri auspicano una semplificazione.

IN ALLEGATO È POSSIBILE SCARICARE E VISUALIZZARE LA NOTA INTEGRALE DEL CNI.

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