abuso edilizio

Condoni e Sanatorie

Condono edilizio: la Soprintendenza non può emettere pareri condizionati. Nessuna modifica, anche estetica, è ammessa oltre i termini di legge

Il condono edilizio è uno strumento straordinario che consente di regolarizzare opere abusive purché realizzate entro i termini previsti e nel rispetto degli specifici requisiti individuati dalla legge. La recente sentenza n. 6285/2025 della Corte di Cassazione ha ribadito che la compatibilità paesaggistica deve essere valutata sull’opera così com’era al momento della scadenza prevista per il condono. Non sono ammesse modifiche successive, nemmeno se di carattere puramente estetico.

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Salva Casa

Il Decreto Salva Casa non ha valenza retroattiva e non è un nuovo condono! Limiti e interventi sanabili

Il Decreto Salva Casa (D.L. n. 69/2024) introduce importanti novità in materia edilizia, consentendo ai proprietari la possibilità di regolarizzare difformità minori e lavori privi di autorizzazione, purché non si tratti di abusi gravi o costruzioni totalmente abusive. Tuttavia, la recente sentenza n. 17292/2025 della Corte di Cassazione ha chiarito i limiti di applicazione della nuova disciplina, escludendone la validità retroattiva e confermando che gli abusi edilizi gravi, come le costruzioni interamente prive di titolo abilitativo, restano insanabili.

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Abuso Edilizio

Opere abusive senza titolo edilizio? NO al Salva Casa!

Il Decreto Salva Casa (Dl 69/2024) rappresenta un tentativo normativo di semplificazione, volto a dare maggiore spinta al mercato immobiliare in stallo, ampliando i possibili interventi realizzabili in edilizia libera e introducendo delle disposizioni normative di sanatoria per opere realizzate con lievi difformità rispetto ai titoli abilitativi. Tuttavia, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16689/2025, ha chiarito che tale decreto non si applica alle costruzioni realizzate in totale assenza di permesso di costruire.

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Condoni e Sanatorie

Il permesso in sanatoria è inefficace senza una autorizzazione paesaggistica valida

La sanatoria paesaggistica è ammessa solo per interventi di lieve entità, ossia che non comportino variazioni di superfici e di e volumi, ma che prevedano eventualmente l’utilizzo di materiali difformi da quelli autorizzati. In tali casi, l’autorità competente può accertare la compatibilità paesaggistica, evitando la demolizione e applicando una sanzione pecuniaria. In una recente sentenza la Corte di Cassazione ribadisce che, in assenza di tale autorizzazione, anche il permesso in sanatoria è inefficace e l’opera abusiva deve essere demolita, indipendentemente dal rilascio di successivi titoli edilizi.

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Condoni e Sanatorie

Sopraelevazione e terzo condono: si applicano i limiti volumetrici dell’ampliamento o della nuova costruzione?

Il terzo condono consente la sanatoria degli abusi edilizi entro certi limiti, ma le Regioni possono imporre vincoli ancora più restrittivi, come fatto dal Lazio con la LR n.12/2004. La sentenza del TAR Lazio n. 8897/2025, ha confermato tale principio con il diniego di sanatoria per un intervento ritenuto ampliamento e non nuova costruzione, escludendo la possibilità di suddividere la volumetria tra più unità per eludere i limiti.

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Condoni e Sanatorie

Il permesso di costruire in sanatoria è illegittimo se successivo all’acquisizione al patrimonio comunale

La Corte di Cassazione ha recentemente chiarito che, una volta decorso il termine per la demolizione del bene, il precedente proprietario perde ogni titolo e legittimazione ad avanzare richieste di sanatoria. Ogni decisione sul mantenimento o sulla demolizione dell’opera abusiva spetta unicamente al Comune, il quale, mediante deliberazione consiliare, può valutare l’esistenza o l'assenza di prevalenti interessi pubblici, nonché l’assenza di contrasti con esigenze urbanistiche, ambientali o di tutela del territorio.

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Abuso Edilizio

Veranda trasformata in spazio abitativo: demolizione legittima anche senza aumento di volume

Secondo il DPR 380/2001, la chiusura di una veranda comporta una modifica significativa dell’organismo edilizio e richiede un titolo abilitativo, pena l’applicazione di sanzioni, inclusa la demolizione e l’acquisizione gratuita dell’area da parte del Comune. La sentenza n. 6097/2025 del TAR Lazio conferma tale orientamento, ribadendo la necessità del permesso di costruire per interventi che, pur non alterando fisicamente l’edificio, determinano una nuova destinazione funzionale degli ambienti.

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Condoni e Sanatorie

Permesso di costruire in sanatoria: Attenzione, i tempi per l’impugnazione partono dalla avvenuta conoscenza dell’atto!

Il permesso di costruire in sanatoria è uno strumento importante per mettere in regola lavori edilizi già eseguiti, se sono compatibili con il piano urbanistico e le leggi in vigore, anche se ci sono state irregolarità. La sentenza del Consiglio di Stato n. 1474/2025 chiarisce che il termine per fare ricorso parte dal momento in cui si viene davvero a conoscenza dell’atto, non solo dal fatto che l’opera è visibile.

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Abuso Edilizio

L'abuso edilizio negli immobili sottoposti a vincolo di tutela

L’abuso edilizio su immobili vincolati è regolato da un doppio binario normativo, tra edilizia ordinaria (T.U. Edilizia) e tutela culturale/paesaggistica (D.Lgs. 42/2004). Tuttavia, senza autorizzazione preventiva della Soprintendenza ogni intervento è illecito. Cosa dire sul Salva Casa? Riapre il dibattito.

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Condoni e Sanatorie

La richiesta di condono non blocca i canoni sull’occupazione di suolo pubblico

Il condono edilizio e le autorizzazioni di occupazione di suolo pubblico, sono due procedimenti autonomi e non intercambiabili. Con il condono si vogliono sanare irregolarità e ripristinare la legalità delle opere realizzate, senza tuttavia autorizzare comportamenti scorretti o elusivi delle norme. La Corte di Cassazione chiarisce che la richiesta di condono edilizio non sospende o esenta dal pagamento dei canoni per l’occupazione abusiva di suolo pubblico. Infatti, l’occupazione illegittima di aree demaniali o comunali, ancorché in presenza di istanze di condono per strutture realizzate su tali aree, debba essere affrontata separatamente e con le dovute autorizzazioni.

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Titoli Abilitativi

Cambio di destinazione senza titolo edilizio. Conseguenza: demolizione!

La normativa italiana prevede sanzioni per interventi edilizi in aree soggette a vincoli paesaggistici, storici o ambientali senza le opportune autorizzazioni. Le autorità comunali e le soprintendenze hanno il compito di vigilare sulla conformità delle opere alle norme vigenti. Ulteriori chiarimenti sono stati forniti dal TAR Campania con sentenza n. 585/2025, che precisa come interventi di variazione sostanziale di ambienti naturali, come la modifica di grotte e la loro trasformazione in locali commerciali, richieda permessi specifici e autorizzazioni, specialmente in presenza di vincoli paesaggistici o culturali.

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Condoni e Sanatorie

Una lottizzazione abusiva realizzata nel passato blocca i futuri permessi di costruire anche se le opere sono state sanate

L'abusivismo edilizio costituisce una violazione delle normative urbanistiche ed edilizie, che si configura attraverso lavori di trasformazione o frazionamento di terreni senza autorizzazione o in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti. La sentenza del Consiglio di Stato n. 1254/2025 ribadisce il principio fondamentale che vieta nuove edificazioni su aree già oggetto di lottizzazione abusiva, anche quando la proprietà sia stata successivamente sanata o regolarizzata. Questo principio conferma che gli interventi edilizi in aree illegittimamente lottizzate sono generalmente vietati a tutela del “governo del territorio” e dell’ordine pubblico edilizio.

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Condoni e Sanatorie

L’autorizzazione paesaggistica postuma è sempre applicabile? Vediamo cosa dice la legge…

L'autorizzazione paesaggistica postuma, disciplinata dall’art. 167 del DLGS 42/2004, rappresenta uno strumento di sanatoria che consente di ottenere un provvedimento di compatibilità paesaggistica per interventi edilizi già realizzati senza il preventivo rilascio dell'autorizzazione necessaria. Tuttavia, essa non è sempre applicabile. Il Consiglio di Stato sottolinea che questa sanatoria costituisce un’eccezione alla rigorosa regola generale di irrecuperabilità degli abusi edilizi in aree vincolate, applicabile solo in casi di abusi minori e privi di incidenza significativa sui valori paesaggistici.

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Condoni e Sanatorie

Legge n. 47/1985: senza prove certe della realizzazione ante-1983 niente condono!

La legge n.47/1985 fissa il 1° ottobre 1983 come data entro la quale le opere devono essere ultimate per poter accedere alla sanatoria, sottolineando come la prova dell’avvenuto completamento sia fondamentale per il “successo” della richiesta. La sentenza del Consiglio di Stato n. 1118/2025 sottolinea l’onere del privato di dimostrare, con documenti certi, la data di ultimazione delle opere e la loro conformità ai requisiti richiesti, in assenza di ciò non può palesarsi il condono.

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Abuso Edilizio

Abusi edilizi e salvataggio in corner: quando può scattare la fiscalizzazione?

Il possessore o utilizzatore dell'opera abusiva è legittimo destinatario dell'ordine di demolizione, prima, e della sanzione per omessa rimozione dell'abuso, poi. La fiscalizzazione dell'abuso edilizio è possibile solo per parziali difformità, non essendoci alcuno spazio per l'applicazione in caso di carenza del titolo edilizio.

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Abuso Edilizio

Quando la fiscalizzazione delle opere abusive non è possibile

La fiscalizzazione dell’abuso edilizio è un’eccezionale misura di sanatoria prevista in casi in cui la demolizione di opere abusive risulti tecnicamente impossibile senza compromettere la stabilità dell’edificio. Attraverso la sentenza del Consiglio di Stato n.2032/2025, si evidenzia come la legittimità dell’ordine di demolizione sia soggetta a controlli rigorosi e come la fiscalizzazione costituisca un’eccezione da valutarsi esclusivamente in fase esecutiva, con onere a carico del privato di dimostrare l’impossibilità tecnica di demolire senza danni.

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Abuso Edilizio

Chiarimenti sulla tutela inerente all’occupazione di suolo pubblico

L'occupazione del suolo pubblico necessita di un'autorizzazione da parte dell'ente gestore, tipicamente il Comune, e il pagamento della TOSAP per compensare l'uso di tali aree, sottratto temporaneamente alla pubblica utilità. L'articolo 35 del DPR 380/01 stabilisce la demolizione degli interventi abusivi su suoli demaniali, rinforzando così la protezione delle aree pubbliche, come chiarito anche dalla sentenza del CGAR per la regione siciliana n. 176/2025.

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Abuso Edilizio

Il permesso di costruire, se non decade, può legittimare opere abusive!

Il permesso di costruire è un titolo abilitativo necessario per interventi edilizi di rilevante impatto, come nuove costruzioni e ristrutturazioni significative, secondo quanto stabilito dal Testo Unico dell'Edilizia (DPR 380/2001). A chiarirne l’importanza di tale titolo al fine della legittimazione di opere preesistenti è stata la sentenza del Tar della Campania dove un ricorrente ha denunciato un abuso edilizio che ha compromesso la sua vista panoramica. Infatti, se in un primo momento il TAR ha ordinato la demolizione della struttura abusiva, successivamente il rilascio da parte del Comune di un permesso di costruire in sanatoria ha permesso la legittimazione della opera.

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Abuso Edilizio

Il comodatario di un’area è responsabile in caso di abuso edilizio?

Il comodatario rappresenta colui che riceve in uso gratuito un bene dal comodante, assumendo precisi doveri, tra cui la custodia e conservazione del bene stesso, nonché il divieto di cederne il godimento a terzi senza consenso del proprietario. Un aspetto interessante è la responsabilità del comodatario in caso di abusi edilizi evidenziato dalla sentenza del TAR Campania n. 2055/2025. In questo caso il comodatario, pur non essendo l'autore materiale delle opere abusive, può comunque essere destinatario di un'ordinanza di demolizione, in quanto detentore della disponibilità materiale dell'area.

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Abuso Edilizio

La sopraelevazione con aumento della volumetria rischia la demolizione

La sopraelevazione, definita come l'aggiunta di piani a un edificio esistente, è distinta da una semplice ristrutturazione poiché comporta un ampliamento verticale, inoltre potrebbe pregiudicare la sicurezza statica e la privacy. La sentenza della Corte di Cassazione n. 1341/2025 funge da esempio emblematico, confermando l'obbligo di demolizione per una sopraelevazione realizzata in violazione delle norme sulle distanze, perché tale violazione pregiudica la privacy nelle proprietà limitrofe.

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Titoli Abilitativi

Recupero sottotetto: il titolo abilitativo e la conformità al progetto autorizzato

Il recupero del sottotetto rappresenta un'importante opportunità di valorizzazione immobiliare, consentendo la trasformazione di spazi inutilizzati in aree abitabili senza aumentare la volumetria dell'edificio. Tuttavia, è fondamentale rispettare i requisiti normativi e ottenere le necessarie autorizzazioni, come ribadito dalla sentenza del TAR Campania n. 1121/2025, che ha chiarito l'impossibilità di considerare legittimo il recupero senza un titolo abilitativo, soprattutto in presenza di difformità rispetto al progetto autorizzato.

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Titoli Abilitativi

Tamponatura del vano scale: crea volume e richiede il permesso di costruire

Nelle costruzioni edili, la tamponatura ha funzione di delimitazione e chiusura degli ambienti di un fabbricato, per cui è idonea a creare volume, perimetrando lo spazio nelle sue tre tipiche dimensioni (lunghezza, larghezza e profondità), e necessitando del permesso di costruire per essere assentita.

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Titoli Abilitativi

L’autorizzazione paesaggistica può rendere inefficace una SCIA?

L'autorizzazione paesaggistica è un atto amministrativo necessario e vincolante per l'esecuzione di lavori edilizi in aree soggette a vincoli paesaggistici. Essa è regolata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (DLGS 42/2004). La recente sentenza del Tar per il Lazio n. 23353/2024 mette in evidenza l'importanza di tale autorizzazione, ribadendo come la sua assenza renda inefficace la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA).

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Abuso Edilizio

Abusi edilizi: si può demolire anche in assenza di SCIA

Le opere realizzate in difformità o in assenza di SCIA non sono sempre soggette alla mera sanzione pecuniaria, in quanto anche gli interventi edilizi soggetti al regime della SCIA possono essere sanzionati con la demolizione tutte le volte in cui risultino contrastanti con la normativa urbanistica ed edilizia.

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