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UNI, ACCREDIA … Professioni alla riscossa

cresce il peso delle professioni nei principali tavoli di "potere e di "gestione" e in quei tavoli in cui la presenza di un tecnico può essere di servizio utile per il Paese

Per un certo periodo, purtroppo abbastanza lungo, ci è sembrato che ci si interessasse alla nostra categoria solo in termini negativi e qualcuno ha anche accusato le nostre rappresentanze di essere troppo morbide nei confronti di chi chiedeva questi cambiamenti.
Sto pensando all’abolizione delle tariffe, all’introduzione del POS, alla esternalizzazione dei consigli di disciplina, agli aumenti dei contributi minimi di INARCASSA, alla formazione obbligatoria …
Quanti di noi hanno pensato, qualcuno ha detto o addirittura ha scritto: "ma dove sta il Consiglio Nazionale ? che cosa sta facendo per noi ?" manifestando un malcontento che diventava peraltro più forte anche a causa della crisi del mercato.

E i nostri rappresentati ci rispondevano: sono obblighi che ci arrivano dall’alto, non possiamo rifiutarci, anche perchè ancora non ne abbiamo la forza. Un messaggio purtroppo vero, perchè per troppo tempo le professioni tecniche si sono limitate a fare i “tecnici”, abbandonando quindi alcune posizioni che ovviamente sono state occupate da altri.
La sensazione forte di questi giorni è che però i Consigli Nazionali abbiano preso coscienza di questo problema e lo stiano affrontando con grande attenzione e decisione, come dimostrano alcuni recenti risultati. Ne cito due: negli ultimi mesi il CNI è diventato socio forte di UNI, poi ha preso in carico la posizione del vice Presidente vicario, e ora è diventato socio di ACCREDIA.
Sono passaggi chiave, importantissimi da un punto di vista politico, perchè vanno nella direzione di far tornare i nostri rappresentanti nei luoghi dove si decide, e solo attraverso questi risultati sarà possibile renderci registi e non solo attori del futuro nostro e del Paese. E questo vale molto di più di uno sconto per le norme UNI, che comunque resta un ottimo risultato.

In un Paese in cui spesso l’affidamento degli incarichi politici o gestionali avviene per meriti familiari o clientelari - abbiamo esempi anche nel nostro specifico settore - e non per curriculum professionale, è fondamentale da parte nostra riprendere posto in ogni “tavolo” che riguardi la nostra attività e, peraltro, in ogni “tavolo” in cui la presenza di un tecnico può essere di servizio utile per il Paese, nella consapevolezza che poi, all’interno delle strutture che stanno dietro a questi “tavoli” sono spesso i tecnici a doversi occupare della parte operativa.

Si pensi ad ACCREDIA, un istituto in cui la “manodopera qualificata” è prevalentemente costituita da ingegneri e, finalmente, da oggi presenti anche nella parte politica. Ma possiamo dire la stessa cosa di tanti altri luoghi “di potere” o “di gestione”: si pensi a “DISSESTO ITALIA” o alla Protezione Civile, due delle strutture oggi forse più impegnate per l’emergenza del territorio.

Quindi complimenti al nostro Consiglio Nazionale e … restiamo in attesa delle prossima conquista.