In questa memoria, con riferimento ad un caso reale, si è proceduto alla valutazione della capacità sismica mediante analisi numeriche accurate anche di tipo statico non-lineare, tenendo conto però di tutte le problematiche che influenzano la risposta di questa tipologia di edifici in caso di sisma. In particolare si è considerato anche il contributo dei tompagni, l?effetto di eventuali rotture fragili dei pilastri a taglio e/o dei nodi
Gli edifici in c.a. progettati per soli carichi gravitazionali (GLD) rappresentano una tipologia strutturale ampiamente diffusa in Italia. Si tratta di edifici realizzati negli anni „60 e „70 quando una gran parte del territorio nazionale non era stato ancora dichiarato sismico.
Pertanto la valutazione della capacità sismica degli edifici esistenti di questa tipologia è oggi richiesta per finalità di miglioramento e/o adeguamento in zone diventate sismiche successivamente alla loro costruzione. Inoltre, tale valutazione deve essere spesso condotta in tempi ristretti, per esempio in fase di emergenza post-sismica, quando è necessario valutare il grado di sicurezza della costruzione e programmare l’erogazione dei fondi per la ricostruzione.
In questa memoria, con riferimento ad un caso reale, si è proceduto alla valutazione della capacità sismica mediante analisi numeriche accurate anche di tipo statico non-lineare, tenendo conto però di tutte le problematiche che influenzano la risposta di questa tipologia di edifici in caso di sisma. In particolare si è considerato anche il contributo dei tompagni, l’effetto di eventuali rotture fragili dei pilastri a taglio e/o dei nodi.
I risultati ottenuti sono stati confrontati con i danni realmente subiti dall’edificio in occasione del terremoto emiliano e sono stati utilizzati anche per la validazione di una metodo semplificato per la valutazione speditiva della vulnerabilità sismica di edifici in c.a. concepiti per i soli carichi verticali, già proposto in un precedente lavoro.
Tale metodo, fondato su ragionevoli ipotesi di base per la tipologia in esame, definisce un criterio di “resistenza” dell'edificio in condizioni ultime conducendo ad un valore plausibile di accelerazione massima al suolo sopportabile in relazione alle finalità da raggiungere.
CASO STUDIO. All’interno dell’articolo un caso studio riguardante un edificio in c.a. degli anni ‘60 progettato per i soli carichi verticali, sito in Mirandola (MO) e destinato a civile abitazione del quale si disponeva anche del progetto strutturale originale.
Esso è un “normale” edificio in c.a., tipico delle costruzioni Italiane di quegli anni appartenente agli edifici della quarta classe secondo Pagano (1968) e alla categoria C.A.2 secondo Calderoni et al. 2016.
Il fabbricato ha superato, con danni, il terremoto dell’Emilia Romagna (2012) ed è stato classificato come totalmente inagibile (esito E) dai tecnici compilatori della scheda AEDES, i quali lo hanno ritenuto addirittura pericoloso in relazione alla possibilità di crollo.
Memoria tratta dagli Atti del XVI Convegno ANIDIS 2015 "L'ingegneria sismica in Italia"
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