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Zaia lancia il “metrò a mille all’ora”: il Veneto primo banco di prova per l’Hyper Transfer made in Italy

Da Monaco di Baviera arriva l’annuncio: un treno a levitazione magnetica tutto italiano viaggerà a 1.000 km/h. La Regione Veneto pronta a investire sul futuro del trasporto ultraveloce.

Un tubo sospeso, una capsula senza ruote, un tragitto Venezia-Padova in pochi minuti. No, non è fantascienza: è il progetto “Hyper Transfer”, la risposta tutta italiana al sogno (ancora incompiuto) dell’Hyperloop. A presentarlo al salone internazionale Transport Logistic di Monaco è stato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, accompagnato da uno slogan che è tutto un programma: “non parliamo di aria fritta”.

Il sistema è semplice quanto rivoluzionario: capsule a levitazione magnetica che viaggiano in condotti sopraelevati, spinti fino a 1.000 km/h da una combinazione di tecnologie consolidate, ricalibrate per una nuova sfida ingegneristica. Il progetto parte da casa nostra, nel cuore del Nordest produttivo: 10 chilometri tra Padova e Venezia, con un investimento iniziale da un miliardo di euro.

Siamo pronti – spiega Zaia – a partire con la sperimentazione. Abbiamo già la società, il supporto del Ministero dei Trasporti, e partner industriali come Webuild, Leonardo, Italferr e Concessioni Autostradali Venete. Ora cerchiamo investitori per questa fase zero”.

 

Tecnologia made in Italy certificata a Padova

A differenza di altri tentativi internazionali – da Elon Musk ai capitali di DP World – qui non si lavora più su render e suggestioni. Il modello è pronto. Validato scientificamente dall’Università di Padova, tecnicamente supportato da Italferr, il sistema promette non solo velocità ma sostenibilità: il tubo sarà coperto da pannelli solari che alimenteranno la levitazione magnetica, in un circuito energetico chiuso che produce più energia di quella che consuma.

Secondo i dati presentati, ogni capsula sarà lunga 31,8 metri e potrà trasportare 40 passeggeri o 12 tonnellate di merci. Milano-Venezia? In un quarto d’ora. Venezia-Monaco? Mezz’ora.

È un aereo senza ali – dice Zaia – ma funzionerà come una metropolitana, con partenze frequenti e bidirezionali. E con impatti ambientali quasi nulli.

 

Una sfida infrastrutturale e geopolitica

Il Veneto – 480mila imprese e oltre 200 miliardi di PIL – si candida così a diventare non solo laboratorio di innovazione, ma anche terreno di conquista per gli investitori internazionali. Il costo medio stimato per la realizzazione su scala è di 40 milioni a chilometro. Un investimento enorme, ma che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui ci si muove tra le città europee.

Non si tratta più di inventare qualcosa di nuovo – ha precisato Zaia – ma di usare in modo diverso ciò che già abbiamo.”

 

Ostacoli politici, ma l’orizzonte è chiaro

Zaia non nasconde che la strada politica e amministrativa non sarà semplice. “Siamo in attesa di una proposta per la presidenza delle autorità portuali, ma il Governo non si è ancora mosso”, ammette a margine della presentazione. Ma sul progetto Hyper Transfer non ci sono esitazioni: “La messa a terra è attuabile. Non è un’utopia, è un’infrastruttura pronta a diventare realtà.”

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