Come un’architettura è in grado di caratterizzare un luogo precedentemente isolato e privo di identità. A Tbilisi, in Georgia, uno stabilimento di caffè diventa un’attrazione.
A Tbilisi, capitale della Georgia, lungo l'autostrada che collega la città all'aeroporto, in una zona poco sviluppata, sorge uno stabilimento di produzione del caffè insieme ai suoi uffici e spazi polifunzionali dedicati alla degustazione del caffè e all’allestimento di piccole mostre a tema.
Un’occasione questa che ha trasformato una zona semideserta e poco riconoscibile, in una parte di città attraverso una nuova architettura originale in grado di dare valore e identità al quartiere in questione.
Lo stabilimento di produzione di caffè ha un tetto verde green.
Esternamente l'edificio, progettato dallo studio Giorgi Khmaladze Architects, appare come un grande volume omogeneo quasi ripiegato su sè stesso, realizzato in cemento senza aperture visibili, tranne che sul posteriore dove si apre verso la pineta. Mentre dall'alto, l’architettura si fonde con l’ambiente grazie a un ampio tetto verde, dove aperture occasionali a forma di atri, terrazze e lucernari conducono la luce naturale all'interno.
La forma originale dell’edifico lo rende un landmark del paesaggio circostante.
La facciata interamente in cemento, realizzata direttamente in cantiere in opera, si piega quindi come a definire una doppia geometria curva. Il suo aspetto cambia nel corso della giornata, grazie al movimento del sole che realizza un gioco di luci e ombre sempre differente. Un materiale, il cemento, scelto per la sua durabilità oltre che per le sue qualità estetiche.
Al contrario, al suo interno, tutti gli ambienti si susseguono in uno spazio continuo senza interruzioni, dove a definire gli spazi ci sono solamente delle pareti divisorie di vetro.
Quindi una netta contrapposizione fra l’involucro uniforme e materico dell’esterno e la leggerezza e la flessibilità degli spazi interni.
Le pareti in calcestruzzo piegato sono state gettate in opera.
Nella parte anteriore, infatti, la facciata in cemento si alza per inquadrare un portale d’ingresso che conduce all’atrio principale. Muri di cemento e gradini in stile anfiteatro convergono nell’atrio, che ospita la reception.
Le pareti vetrate ad angolo che incorniciano due cortili piantumati al centro di due ampi cavedi di luce consentono alla luce naturale di penetrare nello spazio, dove felci e muschi sono stati piantati in appositi spazi tra i gradini.
Passerelle rampanti conducono i visitatori a una caffetteria, agli uffici del personale e alle sale riunioni, percorsi e scale realizzate in metallo perforato nero che aggiungono un tocco di estetica industriale a tutto il complesso.
Le pareti di vetro creano dei patii luminosi nel cuore dell’edificio.
La struttura dell’edificio è stata concepita in maniera tale da creare ampi spazi, facili da organizzare, e senza ostacoli strutturali.
La facciata "piegata" in calcestruzzo gettato in opera, è in realtà una doppia parete con uno strato isolante intermedio interposto fra le due superfici verticali.
Il tetto verde di 3.680 mq funge da ulteriore barriera termica in copertura per l’intero edificio: nel terreno sono state piantumate erbe e piante selvatiche, la stessa vegetazione che è presente nel contesto vicino, in modo da non richiedere un ulteriore tipo di manutenzione.
Percorsi, rampe e scale collegano i vari ambienti dell’edificio.
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