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Assemblea Nazionale INGEGNERI del 23 gennaio 2013: discorso del Presidente ZAMBRANO

CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - 00186 ROMA - VIA ARENULA , 71 PRESIDENZA E SEGRETERIA 00187 ROMA- VIAIV NOVEMBRE, 114 TEL. 06.6976701 r.a. - FAX 06.69767048 Circ. n. 168/XVIII Sess./2013 Oggetto: Assemblea Nazionale 23 gennaio 2013. CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI 23/01/2013 U-nd/370/2013 111111111111111~111111111~11 Ai Consigli degli Ordini degli Ingegneri LORO SEDI Si trasmette la relazione con la quale il presidente ha aperto l'Assemblea Nazionale che si è svolta in data odierna sui temi "Sicurezza, Ambiente, Open Data". Seguirà un resoconto dell'evento, che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici ed ha avuto un ottimo successo. Cordiali saluti. IL CONSI L/ERE SEGRETARIO IL PRESIDENTE o c: ca .. .a E ca N o 'a c: ca E .( .o; c: -.. -z (,) G) .. C") c: ... G) o :E N Il) ;:ra» _ .. C") A. N- _a» G) 'a 'a G) ftl c: G) .!:! -N .a= E-a G) o Il) .. ., .. c.S l Autorità, presidenti, relatori, colleghi, l'incontro di oggi è, in realtà, un'Assemblea aperta degli Ordini degli Ingegneri, programmata già dal Congresso Nazionale, tenutosi a Rimini lo scorso settembre. In quella occasione gli ingegneri, dopo riunioni, discussioni, dibattiti, anche accesi, hanno deciso di portare con forza all'esterno della categoria le loro proposte e le loro idee, e di verificare anche l'attuazione della mozione approvata all'unanimità, che pone importanti prospettive all'attività dell'Ordine. Questa, quindi, è per noi un'iniziativa importante, anche perché, si svolge in piena la campagna elettorale, dalla quale, ci auguriamo, possa uscire finalmente un Governo forte, attento alle esigenze non solo delle professioni, ma della collettività intera. E con l'orgoglio di rappresentare gli ingegneri italiani, cui viene riconosciuta, unanimemente, una tradizione di competenza e serietà, vogliamo affermare che intendiamo essere protagonisti del cambiamento, assolutamente ineludibile, del nostro Paese. Siamo ben consci del fatto che i nostri problemi - che riguardano le possibilità di lavoro, il futuro dei giovani, la globalizzazione dei servizi, l'invadenza delle imprese e dello stesso Stato nelle professioni, ma anche l'eccessiva fiscalità, la corruzione e la burocrazia, infine l'incapacità di assicurare tempi certi agli investitori - possono essere affrontati e risolti. Ma solo in un quadro generale che veda impegnati nel dibattito complessivo sulle scelte da attuare per rinnovare e rendere più efficiente e, soprattutto, affidabile il nostro Paese. E' il momento di porre a suo servizio, come anche a supporto e dei suoi organismi rappresentativi e decisionali, le nostre competenze e le nostre strutture. E possiamo farlo se awiamo un percorso di collegamento e di vicinanza con le altre categorie professionali, in particolare quelle tecniche, oggi coordinate proprio dagli ingegneri. Abbiamo ormai maturato, in particolare negli ultimi mesi di lavoro congiunto per attuare la riforma, un forte spirito di solidarietà e di collaborazione, tanto da decidere di organizzarci stabilmente con una struttura comune, mettendo insieme risorse, anche economiche, strutture e centri studio, oltre che capacità di lavoro, ed esperienze. Proprio giovedì scorso abbiamo, infatti, approvato lo statuto di un organismo che metterà in comune le risorse di 9 professioni tecniche, per una rappresentanza complessiva di oltre 500.000 iscritti, ma aperto anche alle altre categorie che vorranno unirsi al nostro progetto . Il percorso di questi mesi, nei quali si è definita la nostra riforma, ci ha insegnato ad avere un nuovo rapporto con la politica, da intendere in senso ampio, non limitato ai corridoi parlamentari. La percezione pubblica, talvolta negativa, del sistema degli Ordini non deriva dalla "forma" delle nostre Istituzioni - di cui pochi sanno che sono democraticamente elette- bensì dall'agire passato dei rappresentanti che, spesso, guardavano prima all'interesse della categoria piuttosto che a quello dei cittadini e dell'ambiente. E credevano, pur legittimamente, che l'attività di pura lobby politica potesse risolvere i problemi. Il radicale cambiamento delle relazioni tra politica e società ha messo in crisi anche questo sistema e, fatti salvi i principi della riforma, la vera innovazione sta nella nostra nuova volontà e capacità di relazionarci con tutti i soggetti sociali che muovono l'Italia . Per questo, senza pregiudizi ideologici, abbiamo aperto confronti e relazioni con o c ca .. .a E ca N o 'a c ca E .c • 'aD c -... -z u Q) .. "" 'l"t c Q) o :i Ntn _ ~Q) .. C") D. N- - Q) Q) 'a 'a Q) ca c Q) .2 -N .a :l E-a Q) o fl) .. ti) .. -c.5 il mondo politico, imprenditoriale, sindacale, come pure con quello ambientalista e universitario, incontrandone a più riprese i rappresentanti. Collaboriamo, discutiamo e incontriamo i Ministri, le autorità, i rappresentanti dei partiti e delle imprese. A tutti quanti proponiamo progetti, diamo disponibilità, chiediamo collaborazione. A tutti quanti illustreremo presto il progetto che abbiamo costruito insieme alle altre professioni per lo sviluppo del Paese, convinti sempre che, se vogliamo essere giudicati positivamente dalla pubblica opinione, dobbiamo offrire idee e soluzioni sostenibili e innovative. Credo sia ormai chiaro a tutti che rappresentiamo un sistema senza privilegi e riserve di mercato. Siamo lavoratori che, con impegno quotidiano, dopo aver superato studi impegnativi e l'esame di Stato (previsto dalla nostra Costituzione), svolgiamo attività delicate e complesse, volte a rendere sicura la vita dei cittadini, ma anche a mediarne le necessità con la Pubblica Amministrazione, Un ruolo, il nostro, che spesso assolve una funzione di sussidiarietà, sostituendoci, con la nostra attività gratuita, alle sue carenze strutturali. Siamo, per questo, dawero stanchi di essere ancora definiti "casta". La casta è costituita da chi non lavora, specula sul lavoro degli altri, ha tariffe garantite, ha pensioni assicurate a carico della collettività. E poi non deve rendere conto del proprio, non si assume responsabilità, non si aggiorna continuamente, non garantisce adeguatamente i propri clienti, vieta anche la pubblicità informativa, pretende di giudicarsi al suo interno, pone limiti all'accesso di nuovi lavoratori, tutela e garantisce innanzitutto i propri parenti, ma è anche chiusa al mercato, non confrontandosi con altri soggetti come società e associazioni. Tutte cose che non hanno nulla a che vedere con la nostra professione. Com'è noto, infatti, quasi il 90% dei candidati supera l'esame di Stato, iscrivendosi poi ai nostri albi. Siamo aumentati del 70% in 10 anni, inserendo nei nostri elenchi professionali quasi 100.000 nuovi ingegneri, svolgendo, di fatto, anche una funzione di ammortizzatore sociale, tanto da accogliere numerosi colleghi espulsi dalle imprese e dalla Pubblica Amministrazione. Non abbiamo tariffe obbligatorie, anzi, per una demenziale posizione ideologica, non abbiamo nemmeno tariffe di riferimento, che garantirebbero di più i nostri clienti. Ne è vietato, addirittura, l'uso, così da costringerci - ed è veramente ridicolo - a non poter utilizzare i parametri stabiliti con decreto del Ministero della Giustizia, che, in caso di contenzioso, il giudice è obbligato a riconoscere . Abbiamo l'obbligo del preventivo da fornire al cliente (pur con le difficoltà di stabilire a priori l'entità e la difficoltà di una prestazione professionale). Ci confrontiamo da anni con le società d'ingegneria, con la presenza di soci di solo capitale, che assorbono una quota rilevante del pur asfittico mercato delle opere pubbliche. Mercato nel quale le gare di affidamento degli incarichi ci spingono, spesso, a ribassi esagerati. Ma anche con la Pubblica Amministrazione, che pretende, spesso senza averne le strutture e le competenze, di progettare e dirigere opere pubbliche, senza invece impegnarsi nel fare in modo che i procedimenti siano compiuti in tempi certi, garantendo l'efficacia, la linearità, la certezza di spesa e di tempi degli stessi . O con altri soggetti pubblici, come le società in-house o le università, violando, spesso, la legge sull'affidamento degli incarichi. Abbiamo l'obbligo dell'assicurazione e della formazione continua, con conseguenti gravosi impegni per i professionisti, in particolare per i più giovani. t.:albo unico nazionale, di recente istituito, sarà l'occasione per rendere trasparente e visibile l'attività, le competenze e la correttezza del professionista iscritto all'albo. Abbiamo deciso di modificare le norme sui procedimenti disciplinari, creando strutture disgiunte dai consigli provinciali, alle quali possono partecipare componenti esterni alla categoria. o c ca .. .et E ca N o , c ca E c 'f -... -z (,) G) .. C") c ... G) o :i C'il (l) ;:ra» _ .. C") A. C'il- - G) G) 'a 'a G) " G) c ,g -N .et = E-a G) o ... ... c.5 Abbiamo chiesto con forza, pur con i problemi che abbiamo evidenziato, al Ministro della Giustizia, Paola Severino, di promulgare il regolamento che consenta di attivare le società tra professionisti. Si tratta, in definitiva, di un ulteriore strumento di modernizzazione del sistema e che consentirà, soprattutto ai giovani, di poter meglio competere sul piano internazionale, specie con la creazione di società multidisciplinari. Stiamo migliorando i nostri codici deontologici, finalizzati non solo ad assicurare comportamenti irreprensibili, ma a garantire ai professionisti una funzione, a nostro awiso indispensabile, di baluardo di legalità, anche per la delicata funzione pubblica che spesso svolgiamo. Abbiamo costruito, con nostri esclusivi sacrifici, le nostre casse di previdenza che non gravano sulla collettività e che, di recente passate al sistema contributivo, assicurano una sostenibilità a cinquant'anni. Abbiamo, infine, una percentuale ridotta di iscritti, figli di ingegneri, sicuramente, di molto, inferiore a quella che si riscontra nella politica, nell'università, ma anche nelle imprese, come accertato dal nostro Centro Studi. Un recente sondaggio ha, tra l'altro, appurato che gli ingegneri hanno un'elevata percentuale di riconoscimento di affidabilità tra le professioni, riconosciuta quasi dal 70% dei cittadini intervistati. E tutto questo a tutela della sicurezza della popolazione e del suo diritto a ricevere prestazioni di qualità, a costi giusti. Ma anche per rendere più efficiente e competitivo il nostro Paese, e, se volete, aumentandone il PIL. Per questo, la riforma delle professioni, pur con i suoi limiti, non è stata osteggiata dalle professioni tecniche, che hanno fatto di tutto perché fosse attuata. Ne hanno sposato la filosofia, cercando di attenuarne i difetti, con proposte migliorative, nell'interesse della collettività, da inserire nei regolamenti attuativi. Questo perché la legge ha sancito definitivamente che l'esercizio della professione deve essere fondato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnico, del professionista. Il principio è, come si vede, importante, ed evidenzia l'originalità della professione nel panorama lavorativo. Insieme, vi è il riconoscimento della necessità da parte degli Ordini, il mantenimento importante delle funzioni amministrative e di quelle disciplinari, anche se con modifiche condivise nei principi, ma non nell'attuazione. E' interessante vedere come tutto ciò sia fortemente condiviso dalla categoria, come si evince dai dati di un recente sondaggio su 14.000 iscritti. 55% disponibile a trasferirsi all'estero 40% abolizione tariffa ha ridotto la qualità 60% si dichiara favorevole all'aggiornamento obbligatorio 66% formazione affidata agli ordini (solo il 20% dice che la formazione deve essere affidata all'Università) 75% favorevole all'assicurazione obbligatoria 60% favorevole alla pubblicità 83% afferma che l'iscrizione all'albo è garanzia per il cittadino E' quindi evidente la mistificazione sulle professioni e sugli Ordini, additati come organismi medioevali e conservatori di privilegi. Ma questo è ormai dietro le spalle, o quasi. Ci auguriamo, infatti, che il prossimo Governo si occupi dei veri problemi del Paese, e non riprenda il solito ritornello delle liberalizzazioni, cosa giusta in principio, ma che oggettivamente non riguarda più le professioni regolamentate. o c ca .. .Q E ca N o , c ca E .( 'ai! c -... -z (,) G) ... Cf) c ..t G) o :i N cn ;:rG) _ .. c-) A. N- _G) G) 'a 'a G) ca c G) ,g -N .Q :::Il E-a G) o Cl) .. .. c.5 Ormai sono riformate e prive di qualunque privilegio, se non quello della competenza e della qualità. Ma questo ci dà una grande responsabilità, che sentiamo per intero. Possiamo e dobbiamo finalmente guardare fuori e confrontarci con il mondo e le sfide vere, quelle sì, per la nostra soprawivenza nostra e quella dell'Italia e, se vogliamo, dell'Europa. Crediamo che si stia awicinando il giorno in cui potremo vedere un Paese non più stretto nella morsa della concertazione tra Confindustria e Sindacati, ormai espressione di un mondo superato, ma che non vuole lasciare il campo alle nuove forze innovative ed efficienti, o dominate dagli interessi delle banche e delle assicurazioni. Un giorno in cui vedremo un Governo che invita ai tavoli autorevoli i professionisti per utilizzarne competenza e capacità di analisi rispetto ad un sistema economico dove l'asset fondamentale è quello della conoscenza. E che tagli fuori dalle scelte importanti coloro che, attribuendosi un'esclusiva rappresentanza sociale, con la complicità e l'acquiescenza della politica, ci ha lasciato in eredità un debito di 1.900 miliardi di euro e che grava e graverà pesantemente sulle possibilità di ripresa e sulle speranze delle giovani generazioni. Idee ne abbiamo tante, e molte originali, molte a costo zero. Il 1 marzo, nel Professional Day che ha visto a Roma riunite tutte le professioni per dar vita ad una manifestazione straordinariamente partecipata, abbiamo consegnato al Governo un documento con 20 punti importanti. Ripeteremo l'esperienza con la prossima manifestazione del 19 febbraio, sempre organizzata con il CUP e I'ADEPP. Oggi portiamo all'attenzione dell'opinione pubblica tre temi significativi, sui quali investire in futuro: - un piano nazionale per la messa in sicurezza delle abitazioni e del territorio dai rischi sismico e idrogeologico; - la razionalizzazione degli incentivi alle imprese per rilanciare la green economy; - l'open data, l'innovazione della Pubblica Amministrazione a servizio della nuova imprenditorialità neii'ICT. Idee per sbloccare investimenti, per accrescere l'efficienza del sistema delle opere pubbliche, ma anche per garantire la sicurezza dei cittadini, semplificare le norme e dematerializzare le procedure, affidando ai professionisti le attività della Pubblica Amministrazione. Ma altro dobbiamo fare, con forza. Dobbiamo ottenere che si vada verso le vere riforme, che riguardano settori importanti come le banche, l'energia, la burocrazia, la politica e lo stato . Abbiamo l'impressione che l'impegno riformatore sia in realtà inversamente proporzionale all'incidenza di questi settori sullo sviluppo del Paese. Mentre le imprese sono strozzate dal costo del denaro e del lavoro, dalla pressione fiscale, dalle lentezze burocratiche e dai costi energetici, molti interventi, anche dell'attuale Governo, riguardano invece situazioni decisamente marginali dell'economia. l professionisti non staranno a guardare chi sta colpevolmente portando allo sfascio l'Italia. Abbiamo spesso esercitato un ruolo di sussidiarietà della Pubblica Amministrazione, a volte inefficiente e scarsamente motivata. Siamo disponibili ad assumerci la responsabilità di sostituirla nel rilascio di pareri ed autorizzazioni che un sistema perverso e astrusamente complesso ritarda, bloccando la realizzazione di iniziative pubbliche e private. ' o c ftl .. .Q E ftl N o "' c ftl E .c • 'al c -... -z (,) G) .... cw,C ...tG) o:s! w Cl) ;:r! èW;'A. w- - G) G)"' "'G) ftl c G) ,g -N .Q = E "O G) o Cl) .. Cl) .. c.5 Nel perfetto rispetto della legge, ma con l'apertura mentale, la competenza e la disponibilità a risolvere i problemi, anziché evidenziarli o crearli artificiosamente, come spesso succede. E qualunque imprenditore, ma anche amministratore pubblico, sa quanto costa una burocrazia inefficiente e, a volte, corrotta. l controlli vanno fatti, ma come in tutti i paesi civili e più efficienti di noi, a conclusione degli interventi. Chi sbaglia sicuramente pagherà, ma le centinaia, migliaia di interventi corretti e forieri di occupazione potranno essere realizzati in tempi non più biblici. Chiediamo anche di essere ascoltati nel momento di formazione delle leggi, nei campi di nostra competenza. Siamo stanchi, anche in questo caso, di norme incomprensibili, scritte male, inapplicabili. Conosciamo bene i problemi che riguardano la sicurezza dei cittadini, l'esecuzione delle opere pubbliche, dell'edilizia, dell'urbanistica e dell'innovazione. E ci ritroviamo con prowedimenti, su questi temi, che tendono solo a complicare il sistema, a volte anche in buona fede. Nel campo delle opere pubbliche, ad esempio, dal '94 in poi si sono susseguite, come in un'altalena, norme più restrittive con altre di presunta semplificazione, provocando solo confusione. In questo Paese si è ipocritamente convinti che la corruzione e l'inefficienza del sistema si combattano con l'infinita produzione di pacchi di leggi e norme, invece di pensare a investire sugli uomini che devono poi attuare quelle stesse norme. Siamo convinti, infatti, che una legge pur imperfetta, ma messa in mano a funzionari capaci, preparati e motivati, possa creare effetti migliori di una legge perfetta, ma attuata da funzionari incapaci e corrotti. Perché non si istituzionalizza la collaborazione degli uffici legislativi dei inisteri con gli Ordini professionali di riferimento? Forse qualche burocrate ci rimetterebbe un po' di potere, ma sicuramente le norme sarebbero più aderenti alle vere necessità. Noi ingegneri, insieme alle altre professioni tecniche, siamo una comunità di circa 700.000 persone che con passione, competenza, e fatica tentiamo di svolgere la difficile missione di tutelare, trasformare e sviluppare il territorio, le città, i ponti e le strade, i campi ed i boschi di questo Paese, bello ed insieme così difficile. Siamo, o dovremmo essere, gli autori della mediazione necessaria tra la tutela del bene pubblico, e lo sviluppo economico; coloro che integrano, nelle loro idee e progetti, il miglioramento dell'habitat e la sostenibilità ambientale. Questo sappiamo fare. Dalla Germania all'India al Brasile, le politiche economiche di chi cresce hanno messo al centro noi, gli ingegneri, chiedendo innovazione, idee e tecniche nuove, adeguate alla sfida tecnologica ed alla salvaguardia dell'ambiente. In Italia si ragiona di tariffe, corporazioni e valore legale del titolo di studio in un clima di recessione culturale, oltreché economica. Ma oggi i giovani ingegneri e gli altri professionisti tecnici continueranno ad essere alla periferia dello sviluppo, disoccupati o poveri, senza alcuna possibilità di mettere al servizio dell'Italia le loro idee e competenze. Alla faccia della strategia di Usbona, che doveva mettere al centro l'economia della conoscenza che sta morendo sotto i colpi della dis-economia della finanza, dei rating e degli spread. Per tutto questo noi chiediamo una seconda fase, immediata, nella quale ci venga data l'opportunità di discutere ed attuare veri progetti per lo sviluppo sostenibile, nella quale le professioni possano ritrovare il ruolo che compete loro non per diritto divino, ma perché serve all'Italia. o t: ca .. .a E ca N o , t: ca E .. cc 'ai t: -.. -z (,) G) .. ""t: '1"1 G) o!! N Cl) ;:rG) _ .. CII) A. N- _G) a» 'a 'a G) c t: G .S! -N .a :l E-a ... GO ... cc.5 Certo, siamo consapevoli che l'idea di professioni che si organizzano, che propongono soluzioni, che vogliono non essere più suddite di questo o quel partito, che hanno ben chiara la propria forza, che non rivendicano più per sé, ma per la società ed il Paese, che non continuino nella sterile attività di lobby, ma che vogliono fortemente assumere quel ruolo sociale che gli compete per esperienza, responsabilità, serietà possa paventare o preoccupare chi ritiene che l'Italia debba essere governata con vecchi schemi o dai soliti tradizionali gruppi di potere. Siamo preoccupati per un sistema elettorale che impedisce a chi non rientra negli schemi dei partiti, di poter emergere e che, probabilmente, non darà a questo Paese un governo stabile. E di troppe facce vecchie presenti nelle liste elettorali. Siamo preoccupati per le riforme che non si sono fatte e che non si faranno, mantenendo in piedi un sistema politico costosissimo ed inefficiente, che consente ad un milione di persone di vivere di politica, sia nelle istituzioni che nei sindacati e nelle società pubbliche, con costi enormi che il nostro Paese non può più permettersi. Siamo preoccupati per gli effetti devastanti dell'art.117 della Costituzione, che crea sovrapposizioni e duplicazioni di competenze tra Stato e Regioni. Siamo preoccupati per i nostri giovani, che faticano a trovare lavoro, dopo anni e anni di studio faticoso ed impegnativo, ma anche per i tanti anziani che vedono, in questi anni, ridursi la propria attività. Siamo preoccupati per una visione manichea del lavoro, per cui dobbiamo diventare tutti dipendenti di qualcuno o di qualcosa, per poter lavorare, senza aver rispetto di chi, spesso per scelta e per esigenza di libertà, decide di essere un professionista. Ed essere considerato un evasore. Troviamo assurdo il prowedimento recente del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, che farà sparire dal mercato del lavoro tanti professionisti iscritti agli albi, (collaboratori di studi professionali), perché la norma presuppone, in tali casi, un'attività di dipendenza, dimostrando una completa ignoranza dei meccanismi di lavoro professionale . Così come troviamo indecente il tentativo di appropriarsi dei patrimoni delle nostre Casse previdenziali, costruito con il gravoso sacrificio dei nostri iscritti, senza alcun contributo dello Stato, o di imporre loro tassazioni ingiuste ed incomprensibili. Casse che, come sappiamo, hanno profondamente modificato il sistema pensionistico, passando al contributivo, e quindi, rendendo più onerosi i contributi e assicurando una sostenibilità a 50 anni. Mentre I'INPS non garantisce la sostenibilità che per qualche anno, gravando enormemente sulla fiscalità generale. Siamo stanchi di un sistema fiscale che mortifica le persone oneste e non colpisce i veri evasori. Vorremmo accertamenti fiscali che, alla fine, possano concludersi con una stretta di mano ed il riconoscimento della buona condotta del contribuente, senza la ricerca ossessiva di violazioni, anche solo banalmente formali. Siamo preoccupati perché, come diceva Albert Einstein nel 1951, "non possiamo risolvere i problemi con i medesimi schemi di pensiero con cui li abbiamo creati". E non vediamo segnali di cambiamento nella mentalità della stragrande parte degli attuali partiti. Siamo alle solite riproposizioni di slogan e promesse impossibili. Ma le professioni non ci stanno più. • • ~ .. ~·.' ~ o c ca .. .a E ca N o 'a c ca E c 'ai c -... -z (,) G) .. (W) C ..t G) o:5! Ncn !:!! (W) A. N- - G) G) "a 'a G) ca c G) ,g -N .a :l e, G) o Cl) .. .. 111(.5 La riforma delle professioni ha costituito infatti quel cambiamento tanto atteso che ci stimola, ma, penso, ci obbliga anche ad essere un pilastro essenziale per l'evoluzione sociale ed economica del Paese, ormai improrogabile. Lo crediamo con grande convinzione e vigileremo affinché la macchina awiata funzioni, dando prova di vera partecipazione. Ma partecipazione anche alle scelte del Paese, perché, permettetemi un'altra citazione, "Non esiste vento favorevole per un marinaio che non sa dove andare" (Seneca). Noi abbiamo fatto le nostre scelte e sappiamo dove andare: verso l'efficienza, la qualità, la competitività. Ma le altre forze sociali e la politica sanno dove andare? L'auspicio, per noi, ma anche per l'intera collettività, è ripartire, tutti insieme, questa volta ingranando una marcia in più. Gli ingegneri ci sono, e saranno in grado di rinnovare questo Paese, insieme.

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ENEA: On line il nuovo numero di EAI - Energia, Ambiente e Innovazione

ENEA: On line il nuovo numero di EAI - Energia, Ambiente e Innovazione È disponibile in rete il numero 6/2012 della rivista dell’ENEA, EAI – Energia, Ambiente e Innovazione. Apre il numero l’editoriale di Alberto Clò, professore di economia all’Università di Bologna ed ex ministro: qualsiasi politica o strategia energetica, avverte, rimarrà lettera morta se Governo e Parlamento non si doteranno di strumenti concreti di indirizzo ed attuazione delle scelte energetiche condivise a livello nazionale. A seguire l’intervista con Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, sul tema della conversione “green” dell’economia italiana, un passaggio obbligato per il rilancio economico e la sostenibilità ambientale del Paese, in cui vengono sottolineati i contributi concreti alla eco-innovazione forniti dall’Agenzia. Nella sezione World View, uno sguardo attraverso 11 finestre sulle politiche e iniziative di ricerca energetica ed ambientale a livello internazionale, che spaziano dalle smart grids ai biocarburanti, dai piani europei sull’acqua agli studi sui cambiamenti climatici. Nella sezione Focus si segnalano, tra gli altri, il commento di Stefania Bove, archeologa, sul crollo della civiltà Maya e quello dell’esperto governativo Alessio Borriello sulla nuova politica italiana sui biocarburanti. Nella sezione Primo piano troviamo una disamina degli impegni presi da un consistente numero di sindaci italiani in tema di energia sostenibile, con un approfondimento delle azioni nel campo del trasporto locale. Nella rubrica Prospettive pubblichiamo il contributo di Alberto Moro del Centro Comune di Ispra sulle opportunità offerte dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per l’efficienza energetica e quello di un ricercatore dell’ISPRA su come ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sul sistema energetico italiano. Nella sezione di Studi & ricerche, sono pubblicati due articoli scientifici, di cui uno (nella sezione Review & assessment paper) esamina il comportamento ambientale degli inquinanti organici , mentre l’altro (nella sezione Technical papers) effettua una valutazione dei costi economici attuali e futuri della generazione elettrica da varie tecnologie concorrenti (eolico on-shore ed off-shore, nucleare, gas, carbone). Un numero importante per la qualità degli articoli e per l’autorevolezza degli autori intervenuti. Per informazioni e contatti: infoEAI@enea.it Indice L'Editoriale di Alberto Clò La Strategia Energetica Nazionale: un compito arduo e complesso, ma necessario L'Intervista Intervista con il Commissario dell’ENEA: Giovanni Lelli World View Focus sulle notizie Collasso dei Maya Si può scientificamente provare il crollo di una civiltà? Il caso dei Maya S. Bove Biometano Una opportunità di sviluppo della green economy in Italia A. Borriello Cambiamenti climatici Politiche e misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: cosa è stato deciso nella Conferenza mondiale di Doha N.M. Caminiti, S. La Motta Meccanica quantistica Un’aperta violazione della privacy E. Santoro Cavitazione Prevenire processi dannosi di cavitazione con il nuovo dispositivo CASBA 2012 S. Mannori Terremoto L’Aquila Presunto imminente E. Santoro Primo piano Emissioni da trasporti Patto dei Sindaci: gli impegni italiani per il settore trasporti G. Messina, S. Orchi Prospettive Efficienza energetica Le tecnologie dell’ICT per l’efficienza energetica A. Moro Cambiamenti climatici L’impatto dei cambiamenti climatici sul sistema energetico italiano: verso una strategia nazionale di adattamento D. Gaudioso Studi & ricerche Review & assessment papers Persistent organic pollutants in a global changing climate P. Spezzano Technical papers Simulation Theory Applied to the LCOE Analysis for Offshore Wind Power Plants and Other Competing Technologies M. Gaeta, M. Rao

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GRAPHENE: Il futuro tecnologico dell'Europa poggia su un foglio di carbonio spesso un atomo

GRAPHENE: Il futuro tecnologico dell'Europa poggia su un foglio di carbonio spesso un atomo Lanciato un progetto europeo di portata senza precedenti dedicato all'innovazione tecnologica basata sul grafene. Dieci anni e un finanziamento di un miliardo di euro, tra i capofila dell'ambizioso programma anche il Cnr Il futuro tecnologico dell'Europa poggia su un foglio di carbonio spesso un atomo. La Comunità Europea lancia oggi a Bruxelles la Flagship 'Graphene', uno dei due progetti scelti tra le iniziative che per i prossimi 10 anni, e con un finanziamento di un miliardo di euro, plasmeranno l'innovazione e il futuro tecnologico del continente. Obiettivo è sviluppare appieno le potenzialità del grafene e di altri materiali bidimensionali, producendo uno spettro di nuove tecnologie che mirano a rivoluzionare molti settori industriali e generare maggiore sviluppo economico su scala europea. Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) è tra i principali coordinatori dell'iniziativa e guiderà le attività di Graphene dedicate ai settori energetico e dei materiali compositi. Il grafene ha innescato un’esplosione di attività scientifica fin dai primi rivoluzionari esperimenti che meno di dieci anni fa portarono alla sua scoperta, premiati con il Nobel per la fisica nel 2010 a Andre Geim e Kostya Novoselov. Stupefacente e versatile, questo materiale è da molti indicato come la piattaforma di partenza per innovazioni tecnologiche profonde in numerosi settori. “'Graphene' è il più ambizioso programma di ricerca congiunto mai messo in campo dalla Comunità Europea: coinvolge 126 gruppi di ricerca tra enti, università e industrie in 17 paesi”, evidenzia Luigi Ambrosio, direttore del dipartimento Scienze chimiche e tecnologie dei materiali del Cnr. “Le attività, suddivise in 15 aree strategiche, seguiranno una roadmap che porterà il grafene dai laboratori di ricerca alla vita di tutti i giorni con applicazioni in elettronica, ottica, dispositivi flessibili, fino ai materiali compositi e alle batterie di nuova concezione. Cosa si attende da quella che è stata definita ‘la nuova rivoluzione basata sul carbonio’? Ad esempio elettronica di consumo veloce, resistente e flessibile come 'la carta elettronica' o cellulari indossabili e pieghevoli, aerei più leggeri ed energeticamente efficienti. Più a lungo termine, innovazioni per le strategie di calcolo e in applicazioni mediche inedite come le retine artificiali”. Di questa Flagship il Cnr è stato il rappresentante per l'Italia e uno dei primi proponenti, d'intesa con le università di Chalmers, Manchester, Lancaster e Cambridge, le aziende Amo GmbH e Nokia, l'Istituto Catalano di Nanotecnologia e l’European Science Foundation. Il progetto coinvolge ora anche altri partner italiani quali Fondazione Bruno Kessler, Istituto Italiano di Tecnologia, Università di Trieste, Politecnico Torino, Politecnico Milano e STMicroelectronics. In particolare, il Cnr coordinerà due attività strategiche. Le ricerche dedicate ai materiali compositi saranno coordinate da Vincenzo Palermo dell'Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività (Isof-Cnr). “Il grafene è il materiale più sottile che esista in natura”, spiega il ricercatore. “La sua forma, resistenza e stabilità possono essere utilizzate per creare materiali mai visti prima, provocando una rivoluzione simile a quella causata nel secolo scorso dall’utilizzo dei polimeri per produrre plastica”. Sarà invece Vittorio Pellegrini, dell'Istituto nanoscienze del Cnr (CnrNano), a guidare le attività dedicate allo sviluppo di sistemi per applicazioni energetiche. “Batterie al grafene potrebbero durare più a lungo, avere tempi di carica più veloci, immagazzinare più energia e potrebbero essere usate nelle future auto elettriche”, commenta il ricercatore. “Il reticolo di carbonio potrebbe essere usato come una sorta di rete nanoscopica ideale per lo stoccaggio di idrogeno in modo efficiente ed economico”. “Con questo progetto anticipiamo importanti pezzi del futuro, assicurando all'Europa un ruolo da protagonista nello studio e utilizzo, industriale e commerciale, del grafene, un sorprendente nanomateriale dalla grande versatilità applicativa”, ha dichiarato il Presidente del Cnr, Luigi Nicolais. “Lo facciamo grazie all'entusiasmo e alla bravura dei nostri ricercatori e scienziati. È motivo di grande orgoglio e soddisfazione per la comunità scientifica dell’Ente che vede riconosciuti i suoi sforzi in uno dei più ambiziosi e sfidanti programmi di ricerca comunitari”. Come annunciato oggi dalla vice presidente della Commissione Europea, Neelie Kroes, tra i progetti vincitori delle FET (Future and Emerging Technologies) Flagship, oltre a 'Graphene', c’è 'Human Brain'. I due progetti sono stati scelti tra sei proposte da una giuria di esperti che include scienziati e docenti tra cui premi Nobel e rappresentanti del mondo industriale. Foto e video disponibili al seguente link: www.graphene-flagship.eu Roma, 28 gennaio 2013

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Strong Demand for Smartphones and Heated Vendor Competition Characterize the Worldwide Mobile Phone

Strong Demand for Smartphones and Heated Vendor Competition Characterize the Worldwide Mobile Phone Market at the End of 2012, IDC Says

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VENETO: TERREMOTO. PER POLESINE INDIVIDUATE PRIORITÀ, FABBISOGNI E PERCENTUALI DI AIUTO FINANZIARIO

VENETO: TERREMOTO. PER POLESINE INDIVIDUATE PRIORITÀ, FABBISOGNI E PERCENTUALI DI AIUTO FINANZIARIO (AVN) – Venezia, 28 gennaio 2013 Con ordinanza del Presidente della Regione, nella sua veste di Commissario per il superamento dell’emergenza terremoto in Polesine, è stato approvato il Piano degli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici, con l’indicazione delle priorità e della percentuale massima di finanziamento per quanto concerne i danni subiti da enti pubblici ed enti non commerciali, compresi i beni ecclesiastici. Il provvedimento è stato adottato sulla base di una ricognizione sul territorio effettuata alla fine dello scorso autunno e discussa nel dicembre scorso in un incontro pubblico con i sindaci dei Comuni danneggiati dal sisma e l’Amministrazione provinciale polesana. L’ordinanza individua il seguente ordine di priorità, con la relativa percentuale di copertura del danno: a) interventi di ripristino urgente degli immobili adibiti ad uso scolastico, educativo per la prima infanzia e strutture universitarie (100 per cento di contributo su un danno totale di circa 1 milione 755 mila euro, già spesi); b) interventi di ripristino su edifici municipali (il finanziamento potrà arrivare fino al 90 per cento del contributo richiesto; il danno segnalato ammonta a circa 1,717 milioni di euro); c) interventi di ripristino degli immobili adibiti ad uso scolastico, educativo per la prima infanzia e strutture universitarie non rientranti nell’ambito previsto dalla precedente lett. a) (fino all’80 per cento del contributo; il danno segnalato ammonta a quasi 2,563 milioni di euro); d) interventi di ripristino su caserme in uso all’amministrazione della difesa, dell’interno e di altre forze dello Stato (fino all’80 per cento del contributo; danno di 125.650 euro); e) interventi di ripristino su chiese e altri immobili di proprietà di enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, formalmente dichiarati di interesse storico-artistico (fino all’80 per cento del contributo; danno di quasi 7,936 milioni); f) interventi di ripristino su altri edifici ad uso pubblico (fino al 60 per cento del contributo; danno segnalato di 1,5 milioni); g) interventi di ripristino su opere di difesa del suolo e infrastrutture e impianti di bonifica per la difesa idraulica e per l’irrigazione ((fino al 60 per cento del contributo; danno segnalato di quasi 10,5 milioni); h) interventi di ripristino su altri immobili demaniali (fino al 40 per cento del contributo; danno segnalato di oltre 1,154milioni). Per gli interventi di cui sopra sono state fatte 199 segnalazioni, per un totale di danno complessivo per oltre 27 milioni di euro. L’attuazione del provvedimento avverrà tramite singole ordinanze che fisseranno criteri di accesso.

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PROTEZIONE CIVILE - MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO A ROMA CONFERENZA NAZIONALE SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO

PROTEZIONE CIVILE - MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO A ROMA CONFERENZA NAZIONALE SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO Riportare l’attenzione sul tema del Rischio Idrogeologico in concomitanza con campagna elettorale per il rinnovo del parlamento: questo uno degli obiettivi della Conferenza nazionale che si terrà a Roma, mercoledì 6 febbraio 2013, presso Palazzo Rospigliosi in Via XXIV Maggio 43, dalle ore 9.30 alle ore 18.30. L’iniziativa è promossa da Legambiente, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionali architetti, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, Inu, Coldiretti, Anbi, WWF, TCI, Slow Food Italia, Cirf, Aipin, Sigea, Aiab, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, Federparchi, Gruppo 183. Prevista la partecipazione del ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare Corrado Clini, mentre per l’Anci parteciperà Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia e delegato nazionale alla Protezione civile. PROGRAMMA ore 9.30 Registrazione partecipanti ore 10.00 Azioni per la mitigazione del rischio idrogeologico Introduce e modera Giorgio Zampetti, Legambiente Governo del territorio e semplificazione normativa Stefano Masini, Coldiretti Reperimento e uso delle risorse economiche Mimmo Fontana, Legambiente Aspetti tecnico-scientifici per un nuovo approccio al problemaGiuseppe Dodaro, Cirf ore 11.00 Adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei loro effetti, le priorità per l’Italia moderaGiovanni Valentini, giornalista de La Repubblica ne dIscutonoCorrado Clini, Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mareSergio Marini, presidente ColdirettiCesare Patrone, capo del Corpo Forestale dello StatoWladimirio Boccali, sindaco di Perugia - Anci con delega alla protezione civileEnrico Rossi*, presidente della Regione ToscanaFrancesco Puma, segretario generale Autorità di bacino del PoLorenzo Bellicini, direttore CresmePaolo Buzzetti, presidente AnceFederico Oliva, presidente InuVittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente ore 14.30 La costruzione di una politica di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico (i lavori proseguono per sessioni parallele di discussione in cui saranno raccolti i contributi e le osservazioni in merito alle tre questioni centrali della conferenza nazionale) SeSSione i Governo del territorio e semplificazione normativa PresIede Leopoldo Freyrie, presidente Consiglio nazionale degli architetti coordIna Maria Adele Prosperoni, Coldiretti InterventI IntroduttIvI dI Massimo Gargano, presidente ANBI - Eugenio Di Loreto, Consiglio nazionale dei geologi - Daniel Modigliani, Inu - Andrea Agapito Ludovici, WWF Italia - Michele Zazzi, Gruppo 183, Massimo Bastiani, Coordinatore scientifico del Tavolo nazionale dei contratti di Fiume Ag21 Italy. SeSSione ii Reperimento e destinazione delle risorse economiche PresIede Andrea Sisti, presidente Consiglio nazionale agronomi e forestali coordIna Tiziana Guida, Ordine geologi Lazio InterventI IntroduttIvI dI Antonio Ragonesi, ANCI - Mimmo Fontana, Legambiente - Marco Lion, TCI - Alessandro Triantafillidis, Aiab. SeSSione iii Approfondimenti tecnico-scientifici e approccio al problema PresIede Gianvito Graziano, presidente ordine dei geologi coordIna Giulio Conte, Cirf InterventI IntroduttIvI dI Giuliano Sauli, AIPIN - Giuseppe Gisotti, SIgea - Silvio Greco, Slow Food Italia - Patrizio Scarpellini, Federparchi. ore 18.30 Chiusura dei lavori

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Evento sismico tra le province di Cosenza e Catanzaro - 28 gennaio 2013

Evento sismico tra le province di Cosenza e Catanzaro 28 gennaio 2013 Un evento sismico è stato avvertito dalla popolazione tra le province di Cosenza e Catanzaro. Località prossime all’epicentro: Bianchi e Colosimi in provincia di Cosenza e Soveria Mannelli e Decollatura in provincia di Catanzaro. Dalle verifiche effettuate dalla “Sala Situazione Italia” del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone e/o cose. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’evento sismico si è verificato alle ore 11.04 con una magnitudo di 2.9.

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Giornata europea della privacy: riflettori puntati sul cyberbullismo

Giornata europea della privacy: riflettori puntati sul cyberbullismo Sul sito del Garante un video dedicato ai giovani con le istruzioni per un uso consapevole dei social network I social network rappresentano oggi un rivoluzionario strumento per entrare in contatto con gli altri, per condividere idee ed emozioni, per cercare informazioni. Essi offrono enormi opportunità, ma presentano anche dei rischi. Proprio per sensibilizzare i giovani sui pericoli di un uso poco avveduto o poco responsabile di queste nuove forme di comunicazione, il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di dedicare la "Giornata Europea della protezione dei dati personali" 2013 ad un problema delicatissimo come il cyberbullismo. E ha chiamato a discuterne insieme il mondo della scuola e quello dei social network. Il tema verrà trattato nell'ambito della trasmissione "Uno Mattina" della Rai – Radiotelevisione italiana e vedrà la partecipazione in studio, oltre che del Presidente dell'Autorità Garante Antonello Soro, del Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, di un responsabile di Google per l'Italia. L'evento è fissato per il giorno 28 gennaio 2013 e sarà trasmesso da Rai1, a partire dalle ore 9.35. In occasione della Giornata Europea, il Garante metterà a disposizione sul proprio sito web un video di animazione con le istruzioni per un uso consapevole dei social network, e un test con venti semplici domande per verificare il grado di conoscenza dei principali rischi che si possono correre in rete. L'obiettivo è quello di aiutare i ragazzi a servirsi di questi strumenti di libertà in maniera consapevole e sicura, e di promuovere una sempre più forte cultura del rispetto e il grande valore che rappresenta la protezione dei dati personali. La Giornata europea della protezione dei dati personali La "Giornata europea della protezione dei dati personali" è un'iniziativa promossa dal Consiglio d'Europa con il sostegno della Commissione europea e di tutte le Autorità europee per la protezione dei dati personali e che, a partire dal 2007, si celebra in tutta Europa il 28 gennaio. Obiettivo dell'iniziativa è quello di sensibilizzare i cittadini europei sui diritti legati alla tutela della riservatezza, della dignità della persona e delle libertà fondamentali. Roma, 22 gennaio 2013

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Facciate Edifici

COPLAN: la tecnica della foto-incisione “RECKLI photo-engraving system”

COPLAN Srl, azienda di Trezzano sul Naviglio, rappresentante in esclusiva per l’Italia della prestigiosa casa tedesca RECKLI GmbH, specializzata...

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ENEA: Calo degli investimenti mondiali in energia pulita

ENEA: Calo degli investimenti mondiali in energia pulita Secondo Bloomberg New Energy Finance, nel 2012 si è registrato un calo degli investimenti mondiali nei settori dell’energia pulita pari all’11%. Le cause sono prevalentemente da individuare nell’incertezza della normativa di riferimento e in un quadro politico instabile che ha caratterizzato alcuni tra i principali mercati al mondo, come Stati Uniti, India, Spagna e Italia. Nell’ultimo anno, infatti, il valore cumulato delle risorse investite nel mondo è sceso a 268,7 miliardi di dollari, dai 302,3 miliardi di dollari nel 2011. Tuttavia, tale cifra è da considerarsi comunque elevata considerando che è pari a cinque volte gli investimenti del 2004. In cima alla classifica mondiale dei paesi che più hanno investito in questi settori vi è la Cina con quasi 68 miliardi di dollari (+20% rispetto al 2011), una cifra del 53% superiore a quella degli Stati Uniti che con poco più di 44 miliardi di dollari d’investimenti si posizionano al secondo posto. Tra i paesi in forte crescita vi sono il Sud Africa, passato da qualche decina di milioni di dollari d’investimenti nel 2011 a 5,5 miliardi di dollari nel 2012, e il Giappone che, a seguito dell’effetto Fukushima e dell’introduzione di generosi incentivi alle rinnovabili, nell’ultimo anno ha visto salire i propri investimenti del 75% per un totale di 16,3 miliardi di dollari. Il calo maggiore degli investimenti (-68%) è stato registrato, invece, in Spagna che a causa di una moratoria sugli incentivi a progetti non ancora approvati ha totalizzato solo 3 miliardi di dollari. Diminuzioni significative nell’ultimo anno sono state registrate anche negli Stati Uniti (-32%) e in India (-44%), sia per effetto della scadenza degli incentivi che della competizione con il settore del gas. In Italia si è verificato il secondo maggiore calo degli investimenti a livello mondiale. Questi, infatti, si sono più che dimezzati (-51%) rispetto al 2011, passando da 29 a 14,7 miliardi di dollari nell’ultimo anno, a causa essenzialmente della diminuzione delle attività nel settore fotovoltaico. Osservando la ripartizione per tecnologia degli investimenti mondiali nel 2012, emerge come quasi tutti i settori hanno registrato un calo, ad eccezione del piccolo idroelettrico che con 7,6 miliardi di dollari d’investimenti registra un aumento del 17%. Il solare, con 142,5 miliardi di dollari, è il settore ad avere attirato le maggiori risorse economiche seppure in calo rispetto all’anno precedente (-9%), seguito dall’eolico con 78,3 miliardi di dollari (-13%), dalle tecnologie “intelligenti” (smart grid, efficienza energetica e veicoli elettrici) con 18,8 miliardi di dollari (-7%) e dalle biomasse e rifiuti con 9,7 miliardi di dollari (-27%). Infine i biocarburanti, che registrano 4,5 miliardi di dollari (-38%) e la geotermia con 1,8 miliardi di dollari (-39%). Per Bloomberg, nel 2012 la riduzione complessiva degli investimenti mondiali è risultata meno importante del previsto, considerando le incertezze politiche, la crisi economica e la discesa dei costi delle tecnologie, in particolare quella dei moduli fotovoltaici (-24%), che hanno caratterizzato l’ultimo anno. Inoltre, la tendenza di fondo sembra essere quella di una espansione degli investimenti dalle economie più solide, come quelle di Europa, Stati Uniti e Cina, verso quelle di paesi, prevalentemente in via di sviluppo, appartenenti ad Africa, Medio Oriente, Sud America, Asia e Oceania. Secondo la Direzione Studi dell’ENEA, in Italia gli investimenti nei comparti delle rinnovabili e dell’efficienza energetica risentono da tempo delle incertezze relative al quadro normativo di rifermento, lo dimostra il rallentamento avvenuto nell’ultimo anno. In un’ottica di maggiore stabilità, sarebbe opportuno garantire politiche e misure a livello nazionale per portare rapidamente il costo di generazione dell’energia pulita verso la competitività con quello da fonti fossili, svincolando quindi le rinnovabili dai meccanismi d’incentivazione, e, allo stesso tempo promuovere la R&S e la competitività industriale attraverso l’istituzione di appositi meccanismi di finanziamento per questi settori. Per informazioni e contatti: infoEAI@enea.it

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Mostra Ingegneri–ANCE su prevenzione sismica: Educare ad una corretta reazione di fronte al sisma

«Io non tremo» Mostra Ingegneri – ANCE su prevenzione sismica Educare ad una corretta reazione di fronte ai terremotiEx garage Fiat di via Manin nei weekend di gennaioVerona 7 gennaio – L’evento del terremoto dello scorso inverno, che ha interessato anche la provincia di Verona, ripropone l’urgente esigenza di creare una «cultura della prevenzione» per stimolare i cittadini ad avere un ruolo consapevole circa le peculiarità di rischio sismico della nostra provincia e le caratteristiche di vulnerabilità delle costruzioni edili. Per questo motivo l’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia, in collaborazione con ANCE Verona, propone - nello spazio dell'ex garage Fiat in via Manin a Verona (vicino a via Roma) - la mostra «Io non tremo», promossa dall’omonima associazione, per raccontare, mediante immagini, foto, brevi descrizioni, in modo divulgativo ma approfondito, qual è l’origine geofisica dei terremoti, come si manifestano e quali danni arrecano sulle abitazioni e gli edifici, quali sono le misure di comportamento corretto da imparare e quali precauzioni sarebbe opportuno prendere sugli edifici, al fine di limitarne la vulnerabilità. L’esposizione nasce da una considerazione provocatoria: il terremoto non può essere descritto. E' un evento brevissimo ma al contempo troppo lungo per la mente dell'uomo, le immagini che si ripropongono nella memoria di chi l'ha vissuto mutano continuamente forma perché rielaborate dalla coscienza e tali da alterare la percezione del fenomeno. Il terremoto allora va raccontato, mettendo insieme i fatti che si riescono a riproporre e soprattutto le sensazioni provate. La mostra, da ingresso gratuito, sarà visitabile nei giorni 12-13; 18-19-20; 25-26-27 gennaio e su appuntamento per le scuole (tel. 0458035959 orario ufficio).Ilaria Segala, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, ha voluto spiegare così il senso di questa esposizione: «Il nostro Ordine ha istituito quest’anno la commissione “Rischi del territorio”, in relazione alla necessità di diffondere anche al di fuori delle mura dell’Ordine stesso attività di previsione e prevenzione dei rischi del nostro territorio, con particolare risalto al rischio sismico e al rischio idrogeologico. Nella collaborazione della commissione con ANCE è scaturita l’idea di questa mostra che è alla portata di tutti, ricca di immagini e contenuti che stimolano l’approfondimento e la comprensione di ciascun argomento. Adeguare il patrimonio edilizio esistente è un’operazione lunga e faticosa e richiede cooperazione tra privato cittadino e pubblica amministrazione con uno spirito di collaborazione reale, nella convinzione che la prevenzione deve diventare un imperativo, poiché il risparmio di vite umane ed economico prodotto da una seria prevenzione è incalcolabile!».Anche Fortunato Serpelloni, presidente di ANCE Verona, ha voluto sottolineare il valore «civile» della mostra «Io non tremo»: «Oltre il 50% degli edifici è stato realizzato più di 40 anni fa, quando ancora non esisteva una specifica normativa antisismica. Con le imprese associate in ANCE già da tempo stiamo affrontando il tema dell’adattamento sismico del patrimonio edilizio esistente, attraverso specifici corsi di formazione organizzati nell’ambito del “Progetto CQ – Costruire in qualità”, del quale fanno parte tutti gli Ordini Professionali e le Aziende produttrici di materiali. In tema di sismica manca però, a nostro avviso, un’adeguata informazione rivolta soprattutto ai cittadini. Quello che Ance Verona ha condiviso con l’Ordine degli Ingegneri, quindi, è stata l’assoluta necessità di puntare sull’informazione e sulla diffusione della cultura della gestione del rischio. E’ fondamentale che soprattutto i privati cittadini (ma non solo) siano adeguatamente informati sull’importanza degli interventi di adeguamento sismico. Questa mostra cerca di portare all’attenzione di tutti quali possono essere gli effetti talvolta devastanti di un terremoto, con immagini in alcuni casi estremamente forti. Il messaggio che vogliamo lanciare, come imprese e come professionisti, è che conseguenze di questo tipo possono (e devono) essere evitate».Lorenzo Fazzini Ufficio Stampa Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia cell. + 39 3496813006 - fazzini.lorenzo@gmail.com

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LOMBARDIA: Trovare lavoro con poli tecnico-professionali

LOMBARDIA: Trovare lavoro con poli tecnico-professionali 23 gennaio 2013 (Ln - Milano) Dal diritto allo studio al diritto all'occupabilità...

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Terremoto TOSCANA, sopralluoghi e verifiche per controllare danni e stabilità di edifici pubblici

Terremoto TOSCANA, sopralluoghi e verifiche per controllare danni e stabilità di edifici pubblici

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ITACA - SERVIZIO CONTRATTI PUBBLICI - RAPPORTO ANNUALE 2011

ITACA - SERVIZIO CONTRATTI PUBBLICI - RAPPORTO ANNUALE 2011 E’ stato redatto da ITACA con la collaborazione della Direzione Regolazione e...

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Conto termico: firmata la convenzione tra GSE ed ENEA per gli incentivi

Conto termico: firmata la convenzione tra GSE ed ENEA per gli incentivi Firmata la Convenzione tra Nando Pasquali, Presidente e AD del Gestore dei Servizi Energetici, e Giovanni Lelli, Commissario ENEA, per la collaborazione nella gestione dei nuovi meccanismi di incentivazione a sostegno dell’efficienza energetica e della produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Gli incentivi sono stati introdotti dal Decreto interministeriale “Conto Termico”, emanato dal Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, lo scorso 28 dicembre 2012. Il Decreto Legislativo n 28 del 3 marzo 2011 ha attribuito al GSE un ruolo centrale nella gestione dei regimi di sostegno per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica negli usi finali dell’energia. Il GSE opererà di concerto con ENEA, che in Italia svolge il ruolo di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, per il supporto tecnico necessario alla gestione degli interventi per l’efficienza e il risparmio energetico. "Le nuove misure", ha dichiarato Nando Pasquali in occasione della firma “sono state introdotte per rafforzare il settore dell'efficientamento energetico, sia del patrimonio edilizio pubblico che di quello privato, necessario per lo sviluppo economico sostenibile del Sistema Paese.” “Si tratta di un intervento di politica energetica, - ha sottolineato Giovanni Lelli - che potrà avere una significativa ricaduta per l’economia italiana in un processo di riconversione orientato alla «green economy». L’Italia dimostra di comprendere le opportunità connesse all’efficienza energetica, prima priorità della Strategia Energetica Nazionale, puntando a superare gli obiettivi europei”. Il nuovo Decreto, che fissa a 200 milioni l’anno il totale delle risorse per gli interventi delle Amministrazioni Pubbliche e a 700 milioni per quelli realizzati da privati, prevede che i soggetti ammessi a richiedere l’accesso al meccanismo di incentivazione siano le Amministrazioni Pubbliche e i Soggetti privati, intesi come persone fisiche, i condomini e i soggetti titolari di reddito di impresa. Sul sito web del GSE è stata pubblicata un’area interamente dedicata al “Conto Termico” che, nel dettaglio, spiegherà le modalità di accesso al regime di incentivazione, le modalità di erogazione dell’incentivo, i singoli interventi ammissibili all’incentivo e le risorse economiche da destinare. In fase di realizzazione anche un portale dedicato per la richiesta digitale degli incentivi.

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VENETO: PIANO ARIA IN DIRITTURA D’ARRIVO. IN POLE POSITION ANCHE PIANO RIFIUTI E PIANO CAVE

VENETO: PIANO ARIA IN DIRITTURA D’ARRIVO. IN POLE POSITION ANCHE PIANO RIFIUTI E PIANO CAVE La giunta regionale ha adottato a fine dicembre il Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera. Il provvedimento è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale aprendo così la fase della consultazione pubblica. Da oggi ci sono sessanta giorni di tempo per presentare osservazioni, valutate le quali l’iter prevede poi un nuovo passaggio in giunta regionale e la trasmissione al Consiglio per approvazione definitiva. Le linee del piano sono state presentate oggi a Teolo (Padova), nella sede del Centro Meteorologico dell’ARPAV, dall’assessore veneto alle politiche ambientali che ha colto l’occasione, insieme ai tecnici regionali e al direttore dell’ARPAV, per fare il punto sull’attività svolta nel 2012 nel campo della tutela e della salvaguardia ambientale e sulle azioni in programma per il 2013. Il nuovo Piano Aria – è stato detto - rispecchia dieci anni di lavoro e di confronto con le amministrazioni provinciali e comunali (il piano ora in vigore risale al 2002). Il Veneto, comunque, si trova in una posizione sfavorevole – anche dal punto di vista meteoclimatico – alla dispersione degli inquinamenti atmosferici. In questi ultimi cinque anni si è registrato un calo complessivo degli inquinanti primari e secondari, mentre dal 2010 al 2012 la situazione si è stabilizzata. I dati della rete ARPAV hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili-PM10 superiore ai 35 giorni per anno. Per quanto riguarda l’ozono, inquinante tipicamente estivo, i dati del 2012 mostrano un peggioramento rispetto al 2011 dovuto ad un’estate caratterizzata da episodi anche prolungati di caldo, soprattutto in giugno e nella seconda metà di agosto. Le centraline ARPAV hanno registrato 219 episodi di superamento della soglia di informazione contro i 192 dell’anno precedente. Oltre agli inquinanti ‘tradizionali’ il monitoraggio dell’ultimo triennio ha permesso di individuarne di ‘emergenti’, come il benzoapirene che fa registrare un aumento probabilmente dovuto anche all’utilizzo di biomasse, vale a dire legname e pellet, per il riscaldamento. Il nuovo Piano per la Qualità dell’Aria prevede una nuova zonizzazione, in particolare per la Valbelluna che, al di sotto dei 600 metri di altitudine, ha caratteristiche simili alla pianura, ma ciò che è maggiormente rilevante è l’attenzione per i nuovi inquinanti e per le azioni più appropriate per il risanamento dell’atmosfera – ha detto l’assessore – a partire dalla riduzione dei consumi, dall’utilizzo delle migliori tecnologie sul mercato e dalla differenziazione delle fonti energetiche, guardando anche agli aspetti economici. Tutta la documentazione relativa al piano è consultabile sul sito della Regione . Altri importante obiettivi in ‘pole positition’ – è stato ricordato - sono il Piano Rifiuti, che aggiornerà quello attualmente in vigore risalente al 2004, e il Piano Cave atteso da 30 anni. Le risorse di competenza dell’area ambiente per il 2012 ammontano complessivamente a quasi 199 milioni di euro di cui oltre 143 milioni per la difesa del suolo. Infine, è stato annunciato che dal 16 al 24 marzo si svolgerà la Settimana dell’Ambiente durante la quale in tutto il Veneto sarà possibile accedere ad oltre 50 siti di interesse ambientale e, in concomitanza con SEP Pollution, alla Fiera di Padova (in programma dal 19 al 22 marzo), saranno organizzati 15 convegni specialistici. E’ prevista anche la prima edizione del concorso fotografico “Scatta l’Ambiente”.

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Openricostruzione, è online la trasparenza post sisma

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Openricostruzione, è online la trasparenza post sisma

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EDILIZIA E AMBIENTE - ANCI INTESA SU AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA

EDILIZIA E AMBIENTE - IN CONFERENZA UNIFICATA INTESA SU AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA [24-01-2013] Aggiornare e razionalizzare i procedimenti semplificati di autorizzazione paesaggistica, per gli interventi di lieve entità . Questo il senso dello schema di D.P.R. recante la modifica del D.P.R. 139/2010 sul “procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità”, che oggi ha raccolto l’intesa dell’Anci in sede di Conferenza Unificata. I Comuni hanno espresso soddisfazione per le modifiche che verranno apportate al provvedimento emanato poco più di due anni fa e che “ conteneva segnalazioni di ragionevolezza, ma che erano oggetto di una serie di interpretazioni cavillose da parte delle Sovrintendenze, limitando la portata semplificatoria e creando in molti casi situazioni di stallo sui territori”. Il provvedimento è frutto dell’operatività del gruppo di lavoro Anci, Regioni e Ministero dei Beni culturali,costituito con D:M: del 14.06.2012, che nell’arco di soli sei mesi ha modificato il testo del D.P.R. per rendere più agevole l’individuazione e il ricorso all’iter semplificato da parte del privato interessato e l’attività di controllo delle amministrazioni preposte, evitando il più possibile interpretazioni soggettive e limitanti. L’Anci esprime apprezzamento per la disponibilità dimostrata dal Ministero dei Beni culturali: sono infatti state accolte quasi tutte le osservazioni dell’Associazione e, auspicando che questo modus operandi divenga ordinario, ha espresso la raccomandazione di dare al più presto continuità all’attività del gruppo di lavoro MiBAC-Regioni-ANCI per completare l’aggiornamento e la razionalizzazione delle disposizioni riferite ai procedimenti paesaggistici, con particolare riferimento agli artt. 146, 149, 167 e 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, intervenendo quindi anche sulla parte sanzionatoria giudicata, a volte, oggettivamente eccessiva.

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Ritardi pagamenti P.A: inclusi i lavori pubblici

Ritardi pagamenti P.A: inclusi i lavori pubblici Il Capo di Gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Mario Torsello ha inviato, alle principali associazioni delle imprese di costruzioni, una nota di chiarimento sul Decreto legislativo n° 192 del 2012, recante modifiche per l’integrale recepimento della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi nelle transizioni commerciali. La direttiva infatti si applica a tutti i settori produttivi inclusi gli appalti pubblici, stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2013, ai sensi dell’articolo 3 comma 1 del suddetto decreto: questa la principale novità. Lo scopo della direttiva è quello di lottare contro i ritardi dei pagamenti al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno, favorendo in tal modo la competitività delle imprese e in particolare delle Pmi.

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Fareambiente aderisce e caldeggia l’appello per chiedere la convocazione della Conferenza Nazionale

Fareambiente aderisce e caldeggia l’appello per chiedere la convocazione della Conferenza Nazionale Fareambiente aderisce e caldeggia l’appello per chiedere la convocazione della Conferenza Nazionale sull'Energia FareAmbiente, movimento presieduto dal dottor Vincenzo Pepe e caratterizzato da un forte radicamento sul territorio italiano, è da tempo impegnato in campagne finalizzate alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente, alla formazione di una coscienza morale e civile e alla promozione di uno sviluppo sostenibile della società. L’adesione di FareAmbiente rappresenta il primo concreto coinvolgimento di una organizzazione ecologista nazionale, che si affianca alle realtà tecnico-scientifiche di associazioni quali la Società Italiana di Fisica e l’Associazione Italiana Nucleare, che già hanno sottoscritto l’appello nelle settimane precedenti pagina dell'appello (http://conferenzaenergia.wordpress.com)

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ENERGY PASS CLIMABITA: CERTIFICAZIONE per Edificio per uffici Rubner a Chienes (BZ)

Al nuovo edificio della ditta Rubner a Chienes è stato assegnato il primo Energy Pass di categoria Superiore da parte della Fondazione ClimAbita. In Alto Adige è la prima volta che viene attribuita questa nuova certificazione di qualità, basata sul recente protocollo e_ClimAbita. Il nuovo complesso, composto da uffici, spazi espositivi e laboratori per un totale di circa 8.000 m³, soddisfa i più elevati standard di comfort e di efficienza energetica. Caratterizzato da un'ottima insolazione dell'involucro edilizio e da una ricerca mirata alla massima efficienza energetica, basata anche sull'ottimizzazione dell'orientamento nel lotto per sfruttare al meglio l'apporto solare, l'edificio è esemplare in termini di comfort lavorativo, di consumo di energia e di risparmio delle risorse. In questo progetto l'attenzione nei confronti l'ambiente è stata fondamentale: il fabbisogno in termini di calore e di energia sarà soddisfatto con l'utilizzo di energia rinnovabile. A tal fine la ditta Rubner utilizzerà un sistema di riscaldamento a cippato ed i pannelli fotovoltaici. Categoria: E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento termico; Ubicazione: Chienes Proprietà: RUBNER Haus Progettista: Ditte realizzatrici: RUBNER Haus Classe secondo protocollo e_ClimAbita: SUPERIOR ATTIVA Indice del fabbisogno di energia termica utile per il riscaldamento proprio dell'edificio secondo i dati climatici locali: EPa,invol < 45 kWh/m2 anno EPi,invol = 35 kWh/m2 anno EPe,invol = 9 kWh/m2 anno Dati geometrici dell'edificio: Superficie Lorda Disperdente (S.L.D.): 4'242,43 [m2] Volume Lordo Riscaldato (V.L.R.): 11'081,5,0 [m3] Rapporto di forma S/V: 0,38 [m2/m3] Superficie Energetica di Riferimento (S.E.R.): 2'367,1 [m2] Volume Netto Ventilato (V.N.V.): 8'867,5 [m3] Dati climatici della località: Zona Climatica: F Altezza sul livello del mare: 784 [m] Gradi giorno: 3'741 [GG] Temperatura esterna di progetto: -18 [°C] Dati sull'involucro: Trasmittanza media delle strutture opache: Um = 0,14 [W/(m2K)] Trasmittanza media delle strutture trasparenti: Um,w = 0,75 [W/(m2K)]

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Clini: l’Autorizzazione unica ambientale sarà approvata prima delle elezioni

Clini: l’Autorizzazione unica ambientale sarà approvata prima delle elezioni “Il rinvio del parere sull’Aua, l’autorizzazione unica ambientale, deciso nei giorni scorsi dalla Commissione ambiente della Camera, non va inteso come atto dilatorio e tanto meno mette quindi in discussione l'approvazione di questo importante provvedimento prima delle elezioni”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, precisando che, di fronte alla richiesta della Commissione di disporre di qualche giorno in più per effettuare un ultimo approfondimento tecnico, sarebbe stato irragionevole che il Governo si fosse impuntato. “Si tratta di una misura attesa e importante – aggiunge il ministro - che ha già ricevuto il via libera da parte della Commissione ambiente del Senato e che preferiamo segua in Parlamento un percorso il più condiviso e partecipato possibile”. L’Aua è uno degli strumenti di semplificazione per le imprese introdotti dalla legge n. 35 del 2012 (“Semplifica Italia”), con lo scopo di alleggerire il carico degli adempimenti amministrativi previsti dalla normativa ambientale, garantendo comunque la massima tutela dell’ambiente.

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Il ministro Clini presenterà i bandi per l’occupazione verde giovanile e il carbon footprint

Il ministro Clini presenterà i bandi per l’occupazione verde giovanile e il carbon footprint Lunedì 28 gennaio dalle 10 nella...

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