Anidis XIX: il punto della terza giornata nel segno dell’affidabilità delle costruzioni

XIX Anidis: analisi della terza giornata, una logica continuazione della giornata precedente

C’è una forte attesa per la revisione, annunciata dal professor Braga, delle Norme Tecniche delle costruzioni. È certo che il testo non sarà presentato in un immediato futuro, ma certo è che qualcosa bolle in pentola. La keynote lecture del presidente del consorzio Fabre, Walter Salvatore, segna un allineamento con quanto espresso dal professore Braga: la sicurezza non deve corrispondere ad un interruttore, sicuro / non sicuro, ma deve tendere ad un concetto di affidabilità strutturale.

Quanto la costruzione è distante dal collasso? Quali risorse è in grado di manifestare ora ed una volta consolidata?

L’attenzione si concentra sulle infrastrutture e sulle criticità più ricorrenti: sella gerber, cavi post tesi, indagini e conoscenza , ma tutto questo, in modo diverso, ma con un metodo del tutto similare, può essere esteso all’edilizia residenziale e non solo. L’affidabilità, come definirla? Si tratta di un variabili probabilistiche, questo può preoccupare e spaventare perché si tratta di scardinare un metodo consolidato nei decenni, figlio di normative per i soli carichi verticali, che corrisponde ad un semplice rapporto: sollecitazione contro resistenza.

Occorre virare verso le risorse, ed è questo forse il filo conduttore di questa giornata: la risorsa espressa in termini sia di resistenza sia di rigidezza di un elemento e di una costruzione nel suo complesso. Come? Sfruttando i data – driven e IA a nostro supporto, sapendo cosa indagare, cosa estrapolare e se la costruzione non è in grado eseguire un up grade, inserendo, ad esempio un isolamento sismico.

Spaventa ragionare in termini probabilistici, ma questa sembra la direzione intrapresa. Spaventa altrettanto una nuova revisione delle norme tecniche che, ricordiamo devono essere fruibili ai professionisti che devono operare con criticità. Spaventa un nuovo periodo transitorio normativo, ma ci si rende altrettanto conto che la normativa tecnica deve chiarire determinate procedure svincolando l’esistente dalla nuova progettazione, anche se è comunque obsoleto fare questa distinzione in quanto esecutivamente l’opera in corso di costruzione è al momento del collaudo una struttura esistente.

Catalogare, classificare un’opera esistente come nuova non ha senso, perché in parte obbedisce a regole costruttive differenti, basti pensare alla differenza sostanziale che si cela all’interno di una medesima tecnologia muraria. Occorre continuare la ricerca e far sì che questa sia sempre più coordinata con l’attività esecutiva, con l’auspicio che il futuro testo sia coordinato e definito. La finalità di Anidis, di questa edizione ma anche delle precedenti, è proprio questa: aggiornare e stimolare, ed avvicinare due mondi che devono tassativamente intersecarsi, quello della ricerca e quello professionale.

I video dell'evento sono realizzati grazie al contributo di TECNO PIEMONTE.