Codice Appalti, dubbi del CNI sulla circolare MIT relativa ad affidamenti sottosoglia
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri commenta il contenuto della circolare del Ministero e il parere positivo espresso da ANAC. “Interpretazione del Codice che va oltre il contenuto del testo”.
CNI: "Una circolare non sostituisce una legge, si potrebbe generare confusione e rallentare le procedure"
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha recentemente emanato la circolare n. 298/2023, proponendo interpretazioni delle procedure di affidamento nei contratti sottosoglia, ossia di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea. L'art.50 del Codice dei Contratti è al centro dell'attenzione, poiché solleva la questione se sia possibile applicare procedure ordinarie nei contratti sottosoglia.
Secondo il MIT, la risposta è positiva, consentendo alle amministrazioni aggiudicatrici di scegliere tra procedure aperte o ristrette, come stabilito dalla Direttiva 2014/24/UE. L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha accolto favorevolmente questa interpretazione, sottolineando che la circolare rappresenta una correzione da parte del governo alle obiezioni precedentemente sollevate.
Tuttavia, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha espresso perplessità. Secondo il CNI, la circolare offre un'interpretazione oltre la lettura lineare del Codice dei Contratti. L'articolo 50 del nuovo Codice sembra indicare chiaramente l'uso di affidamenti diretti e procedure negoziate senza bando per i piccoli appalti, con l'obiettivo di velocizzare e semplificare i processi. Il CNI evidenzia che una circolare non può sostituire o modificare una legge e, nonostante il tentativo di chiarire, persistono dubbi.
Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, sostiene che la circolare, pur nata con buoni propositi, potrebbe generare confusione e rallentare le procedure. Il Codice promuove la semplificazione e l'accelerazione dei processi, definendo chiaramente gli affidamenti. La circolare ministeriale, al contrario, propone un'interpretazione forzata che rischia di lasciare i Responsabili Unici del Procedimento (RUP) in uno stato di incertezza.
Perrini afferma che il CNI accetta e applica qualsiasi regola imposta dal legislatore, ma sottolinea l'importanza di regole chiare e stabili. Invita a evitare l'isteria legislativa, facendo riferimento alle problematiche legate al Superbonus. Sottolinea che il miglioramento del Codice dovrebbe avvenire attraverso un Correttivo concordato con le rappresentanze di categoria, enti pubblici con competenze quotidiane nell'applicare la materia.
Infine, Perrini sottolinea l'urgenza di intervenire sulle questioni legate ai requisiti professionali degli ultimi tre anni e sull'equo compenso nel Codice, invitando a un intervento tempestivo su questi temi.
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