prescrivere il calcestruzzo per fondazioni speciali
La recente UNI EN 206:2014 Calcestruzzo – Specificazione, prestazioni, produzione e conformità che aggiorna la precedente UNI EN 206-1:2001 ha introdotto prescrizioni normative per la specificazione e conformità di calcestruzzo per lavori geotecnici speciali.
Per tali opere esistono da tempo, anche se poco conosciute in Italia, norme tecniche che dettagliano le modalità di esecuzione e controllo :
UNI EN 1536 Pali trivellati
UNI EN 1538 Diaframmi
UNI EN 14679 Miscelazione profonda
UNI EN 14199 Micropali
UNI EN 12716 Jet grouting
UNI EN 12715 Iniezioni
UNI EN 12699 Pali eseguiti con spostamento del terreno
UNI EN 1537 Tiranti d’ancoraggio
L’Annex D (normativo) della UNI EN 206 accorpa le prescrizioni relative al calcestruzzo per i lavori di cui alle UNI EN 1536 Pali trivellati , UNI EN 1538 Diaframmi , UNI EN 12699 Pali eseguiti con spostamento del terreno e UNI EN 14199 Micropali.
Il Par. D.2 fornisce indicazioni riguardo ai cementi ed aggregati da impiegare.
Riguardo ai cementi più diffusi in Italia non sono consigliati i cementi II B-L e II B-LL.
Per quanto concerne gli aggregati, al fine di evitare la segregazione , sono preferibili aggregati tondi (non frantumati) ben gradati.
La scelta del Dmax è condizionata dalla distanza fra le barre longitudinali di pali e micropali (1/4) e pali con spostamento di terreno (1/3); per i micropali si consiglia comunque un Dmax non superiore a 16; in caso di getti sommersi 1/6 del diametro della bocca di getto.
Il Par.D.3.1 indica i requisiti di base dei calcestruzzi per fondazioni speciali:
- Necessità di un’alta resistenza alla segregazione
- Necessità di adeguata plasticità e buona coesione
- Necessità di una buona fluidità
- Necessità di essere in grado di compattarsi adeguatamente per gravità
-Necessità di un sufficiente mantenimento di lavorabilità durante tutte le operazioni di getto inclusa la rimozione di tubi forma e fermagetti.
Al Par.D.3.2 vengono forniti i conseguenti requisiti relativi ai contenuti minimi di fini
(particelle minori o uguali di 0,125 mm) e di cemento che risultano più stringenti per i betoncini per pali (maggiore o uguale di 450 Kg/mc) e per i diaframmi (per Dmax 16 mm contenuto minimo di cemento 400 Kg e per Dmax 32 mm fini e cemento da 400 a 550 Kg).
Al Par. D.3.3 si precisano i requisiti relativi al rapporto a/c (sostanzialmente legati alla classe d’esposizione).
Al Par. D.3.4 vengono indicate le consistenze consigliate espresse da un valore (per esempio 180 mm di slump e 560 di flow per calcestruzzo pompato) e una tolleranza in + o – di 30 mm.
Si precisa che può essere specificata anche una consistenza dopo un certo periodo dopo la mescolazione.
In conclusione il Progettista dovrebbe indicare come minimo nel capitolato il riferimento all’Annex D della UNI EN 206:2014 e prescrivere l’utilizzo di calcestruzzi specifici coerenti con le armature di progetto.
Il Direttore dei Lavori dovrebbe sollecitare il coordinamento fra impresa esecutrice delle fondazioni speciali ed il produttore di calcestruzzo al fine dell’attuazione di prove preliminari mirate di qualifica e controllare in fase di esecuzione l’efficacia dei mix adottati.