Confort acustico: come proteggersi dal rumore proveniente dall’esterno dell’edificio
La protezione e il controllo del rumore all’interno di un appartamento possono influire significativamente sulla qualità della vita delle persone, con possibili relative ricadute sul valore immobiliare, ecco perché qualunque intervento edilizio dovrebbe rappresentare l’occasione per tutelare l’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico, proveniente sia dall’esterno dell’edificio (approfondimento nel presente articolo) che dall’interno dell’edificio stesso.
L’ambiente sonoro in cui viviamo influenza la nostra percezione e condiziona le condizioni di comfort e di benessere delle nostre giornate, divenendo così elemento discriminante della qualità di uno spazio.
Il livello di protezione e controllo del rumore che caratterizza un appartamento è, dunque, un indicatore determinante e spesso sottovalutato, nella definizione della qualità della vita delle persone, con possibili relative ricadute sul valore immobiliare. La qualità della vita, infatti condiziona sempre più le dinamiche economiche. Ecco perché qualunque intervento edilizio che comporti la modifica di un edificio esistente o la realizzazione di una nuova costruzione dovrebbe rappresentare l’occasione per tutelare l’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico, indipendentemente dalla presenza o meno di specifici limiti di legge.
A tal proposito, per quanto riguarda i riferimenti prestazionali per i requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici, si rimanda al DPCM 5/12/97 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.
Tale decreto stabilisce le caratteristiche acustiche che devono essere rispettate in opera per quanto riguarda le facciate, i componenti edilizi orizzontali e verticali a separazione di diverse unità immobiliare e gli impianti a funzionamento continuo e discontinuo a servizio dell'edificio.
Il DPCM si applica a tutti gli edifici in cui il rilascio della concessione edilizia è avvenuto dopo il 20 febbraio 1998, ma nel caso di edifici realizzati antecedentemente all’entrata in vigore del DPCM, nel caso di ristrutturazione parziale va comunque assicurato il miglioramento, o quantomeno il mantenimento, dei requisiti acustici passivi preesistenti degli elementi sui quali si interviene, anche se in deroga ai valori limite normativi (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dell’8/07/2020).
A dimostrazione dell’importanza di questi aspetti e della necessità di una trattazione esaustiva del tema dell’acustica all’interno degli edifici, è inoltre importante ricordare che il soddisfacimento degli attuali requisiti acustici minimi non implica necessariamente la garanzia di condizioni di comfort acustico per tutti, in qualsiasi situazione.
In un appartamento il rumore causa di disturbo può provenire da fuori ma anche da dentro l’edificio. Tra le sorgenti sonore esterne agli edifici che maggiormente condizionano la qualità della vita troviamo il rumore dei mezzi di trasposto, il rumore prodotto da attività commerciali, artigianali o industriali, quello indotto dalla presenza di locali pubblici o ristoranti e quello immesso da impianti tecnologici a funzionamento continuo o discontinuo.
L’isolamento acustico di facciata: cosa fare per migliorarlo
Nella definizione degli interventi di ristrutturazione di un appartamento, per garantire una adeguata ed efficace protezione dal rumore, funzionale a non essere disturbati, gli aspetti da verificare e controllare riguardano principalmente
- l’isolamento acustico della facciata
- e l’isolamento acustico dei divisori orizzontali e verticali.
Se invece l’obiettivo è quello di prevedere e realizzare interventi finalizzati a non provocare disturbo, gli aspetti da verificare e controllare riguardano l’isolamento al calpestio dei solai e l’isolamento degli impianti sanitari.
Per migliorare l’isolamento acustico di facciata si deve intervenire sui serramenti e su tutti gli altri piccoli elementi di facciata – elementi con superficie 2- come cassonetti o fori e aperture di aerazione e ventilazione, se presenti, che costituiscono i cosiddetti “elementi deboli”, in quanto caratterizzati da prestazioni di fonoisolamento inferiori rispetto a quelle della muratura.
Figura 1 – Esempi di intervento sugli elementi di facciata. a) vano serramenti; b) cassonetti.
Per quanto riguarda i serramenti, la scelta di vetri camera stratificati migliora le prestazioni fonoisolanti.
Anche la tenuta all’aria del telaio perimetrale del serramento è un buon sistema per migliorare il fonoisolamento, a tale scopo è utile prevedere serramenti a elevata tenuta all’aria (classe 4 secondo norma UNI EN 12207:2017 per le finestre o porte o classe A4 secondo norma UNI EN 12152:2003 per facciate continue).
Invece, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il materiale di cui è costituito il telaio (legno, pvc o alluminio) non influisce in modo sensibile sulla prestazione acustica del serramento. Per conseguire valori dell’indice di valutazione dell’isolamento acustico di facciata, D2m,nTw ≥ 40 dB in linea con quanto richiesto dal DPCM 5/12/97, la classe di prestazione acustica del serramento, Rw [dB], dovrebbe essere superiore a 40 dB.
NOTA BENE
A tal proposito si evidenzia che non esiste un valore dell’indice di valutazione del potere fonoisolante, Rw, minimo del serramento che deve essere garantito nel rispetto della legge.
Per quanto riguarda i cassonetti per gli avvolgibili occorre considerare che si tratta di componenti che mettono in comunicazione diretta l’esterno con l’ambiente interno e quindi spesso comportano la presenza di ponti acustici che rischiano di compromettere la prestazione acustica della facciata. Dunque, in caso di ristrutturazione, se non se ne prevede la sostituzione, per migliorare le prestazioni acustiche di facciata, è opportuno almeno prevedere il rivestimento della parte interna del cassonetto con materiali fonoisolanti e fonoassorbenti.
Se invece si prevede la sostituzione, è utile valutare l’opportunità di installare sistemi monoblocco coibentati per serramenti, composti da cassonetto per avvolgibile ad alto potere fonoisolante, spalle e sottobancale coibentati e certificati acusticamente; diversamente, è necessario sincerarsi che la prestazione acustica del cassonetto sia adeguata.
Il parametro che caratterizza la prestazione di isolamento acustico dei cassonetti è l’indice di valutazione, Dne,w, che, per garantire valori di D2m,nTw, nel rispetto dei limiti di legge, deve essere compreso in un range standard tra 48 e 50 dB.
Anche per i piccoli elementi di facciata, come i fori di aerazione o di ventilazione, è possibile controllare la prestazione di isolamento acustico. Quando ai fini della ristrutturazione risulta indispensabile aprire nuovi fori in facciata è opportuno prevedere l’installazione di prodotti caratterizzati da un adeguato isolamento acustico. Si tratta per lo più di dispositivi fonoassorbenti o silenziatori, certificati acusticamente, che permettono il silenziamento dei fori di ventilazione e aerazione. Anche in questo caso il parametro di riferimento della prestazione acustica è l’indice di valutazione, Dne,w.
Figura 2 – Sorgente sonora esterna utilizzabile per la valutazone in situ delle prestazioni acustiche.
Poiché la corretta posa in opera dei serramenti e di tutti gli altri componenti di facciata influisce in maniera sostanziale sulla prestazione acustica complessiva della facciata è fondamentale attenersi alle indicazioni di cui alla norma UNI 11296:2018, relativa ai criteri per la posa in opera di componenti di facciata (serramenti, sistemi dispositivi per il passaggio dell’aria, sistemi di oscuramento/schermatura e altri componenti presenti in facciata), e alla recente norma UNI 11673-4:2021 relativa ai requisiti e criteri di verifica della corretta esecuzione dei giunti di installazione dei serramenti, tra cui anche le verifiche acustiche, atte a verificare l'efficacia del giunto di installazione da un punto di vista dell'isolamento acustico.
Per quanto attiene l’isolamento acustico ai rumori provenienti dall’esterno dell’edificio, l’Appendice L della norma UNI 11367:2010 stabilisce la relazione tra livello sonoro esterno e prestazioni acustiche attese da parte di occupanti con normale sensibilità al rumore. In particolare in aree mediamente rumorose, come contesti urbani tipici delle nostre città, un valore dell’isolamento acustico di facciata D2m,nTw = 40 dB corrisponde a prestazioni acustiche attese di base, mentre in aree abbastanza silenziose, lo stesso valore corrisponde a prestazioni acustiche attese buone.
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