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Coperture piane: tipologie e cause del danno da infiltrazioni. Focus con "Volteco Waterproofing Design Project"

Il progetto "Volteco Waterproofing Design Project" vuole essere un aiuto a tutti i professionisti del settore impermeabilizzazioni per un approfondimento sulle problematiche che si riscontrano per le coperture e i tetti piani. Essendoci vari fattori da considerare e che possono concretamente influire sul manifestarsi di danni da infiltrazioni, è importante intervenire con un sistema di impermeabilizzazione efficace e duraturo nel tempo e che utilizzi tecnologie specifiche.

Coperture piane: il deflusso dell'acqua deve essere rapido per evitare infiltrazioni

La tipologia di tematiche che Volteco desidera passare in rassegna con il progetto “Volteco Waterproofing Design Project”, rivolto a tutti i professionisti del settore dell’impermeabilizzazione, si focalizza sulle problematiche che si riscontrano per le coperture e i tetti piani. Questo perché le coperture piane, proprio per la loro morfologia, che non consente il deflusso dell’acqua, presentano l’esigenza di predisporre superfici in grado di garantirlo correttamente evitando, così, percolazioni nei locali sottostanti. Rappresentano un ambito di intervento notoriamente temuto da costruttori e progettisti, proprio per le incognite che porta con sé.

Per scongiurare infiltrazioni è necessario che il deflusso dell’acqua sia rapido e, quindi, tanto più la pendenza è accentuata, tanto meglio funziona il tutto.

Le coperture piane possono essere di vario tipo: coperture industriali, non praticabili, solai di ogni genere, terrazzi e balconi che, a loro volta dal punto di vista strutturale, possono rientrare nelle due grandi categorie dei terrazzi (solai misti o strutture in cemento armato massivo) ovvero dei balconi (soletta armata in c.a. pieno).

L’attenzione di Volteco si rivolge alle principali tipologie di terrazzi e balconi, che possono sintetizzarsi come segue:

  • balconi a incasso, balconi non sporgenti, talvolta addirittura rientranti rispetto al profilo dell’edificio. Generalmente si presentano chiusi su due lati;
  • balconi aggettanti, i più comuni detti anche balconi sporgenti. La loro peculiarità è quella di sporgere rispetto alla facciata dell’immobile e, dunque, di risultare solitamente aperti sui tre lati;
  • terrazzi a livello, dei particolari lastrici solari che ricoprono solo una parte dell’edificio. Sono dotati della doppia funzione di copertura e proiezione all’aperto dell’appartamento da cui accedere;
  • lastrici solari, le terrazze che ricoprono l’intero edificio. Svolgono essenzialmente la funzione di copertura e possono essere di proprietà comune ovvero esclusiva.

Queste tipologie di coperture hanno il compito principale di proteggere l'edificio. Che sia dal freddo o dal caldo, dalle precipitazioni atmosferiche come pioggia, neve e grandine, dal vento, dal sole o semplicemente abbiano la funzione di smaltire le acque meteoriche, devono essere impermeabilizzate a regola d’arte per evitare il degrado generale e la compromissione della struttura stessa e, di conseguenza, dell’immobile nel suo complesso.
I danni che possono colpire balconi e terrazzi dipendono da diversi fattori.

Un ruolo fondamentale lo gioca la tipologia di struttura, che determina i movimenti e/o gli assestamenti del supporto su cui intervenire con l’impermeabilizzazione. Le strutture c.d. miste, realizzate in latero-cemento, predalle o prefabbricate, sono caratterizzate dalla presenza di diversi componenti che “lavorano” insieme e che possono comportarsi in maniera disomogenea sia in caso di variazioni climatiche, ritirandosi con il freddo e dilatandosi con il caldo, sia in relazione alla ripartizione dei carichi dinamici. Da non dimenticare che le variazioni di temperatura possono verificarsi, non solo con il cambio delle stagioni, ma altresì con l’escursione fra giorno e notte ovvero con la presenza di sole o pioggia.

Ma ci sono altri aspetti fondamentali da considerare, che possono influire concretamente sul manifestarsi di eventuali danni:

  • la qualità e consistenza dei massetti, che in presenza di scadenti caratteristiche meccaniche non costituiscono una superficie d’aggrappo idonea ed essenziale per il corretto funzionamento del sistema impermeabilizzante;
  • la pendenza del massetto, che deve necessariamente essere corretta per direzionare le acque verso i punti di raccolta ed evitare, così, il ristagno di pozze d’acqua sulle coperture;
  • l’umidità di risalita, che, se presente, causa una disgregazione delle superfici a vista, rendendole friabili e provocando il successivo distacco dei rivestimenti e delle finiture sia dalle pareti che dalle pavimentazioni;
  • i giunti di dilatazione, la cui assenza sui massetti dà origine a fenomeni di dilatazione e contrazione, che creano sollecitazioni causa di fessurazioni di vario genere e conseguenti infiltrazioni.

Per intervenire con un sistema di impermeabilizzazione efficace e duraturo nel tempo è necessario porre attenzione a una complessità di situazioni e di dettagli con l’impiego di tecnologie specifiche, performanti e coordinate tra loro, atte a “lavorare” e “collaborare” con il supporto sulle quali vengono applicate.

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