E’ mancato il prof. Giorgio Macchi, stabilizzò la Torre di Pisa

Nato nel 1930, allievo di Franco Levi presso il Politecnico di Torino, Giorgio Macchi ha svolto la sua attività accademica prima presso il Politecnico di Torino, poi allo IUAV di Venezia, infine presso l’Università di Pavia dove ha contribuito a fondare la facoltà di ingegneria e la scuola di ingegneria strutturale pavese.  

I suoi interessi e contributi scientifici sono stati molteplici, a cominciare dai primi studi sulla precompressione, per poi passare all’analisi nonlineare e alla capacità di rotazione in campo inelastico delle travi in cemento armato, ai criteri di progetto e verifica delle strutture in muratura, per poi approdare nell’ultima parte della sua carriera allo studio delle patologie e alla salvaguardia delle strutture storiche (di grande rilievo in quest’ambito i suoi contributi alla salvaguardia del Duomo di Pavia e della Torre di Pisa).

Accanto all’attività accademica Giorgio Macchi ha svolto un’intensa attività come progettista sia di opere di nuova realizzazione (in particolare di ponti), che di interventi di rinforzo strutturale e salvaguardia di opere esistenti. Intensissima e incisiva anche la sua attività in numerosi comitati tecnico-scientifici internazionali (tra cui ricordiamo il CEB e lo IABSE, dei quali è stato vicepresidente, nonché i comitati per gli Eurocodici). 

Giorgio Macchi è stato docente appassionato, ammirato ed amato da generazioni di giovani aspiranti ingegneri ed architetti, è stato ricercatore di ampi orizzonti, rigoroso e acuto, protagonista nell’evoluzione dell’ingegneria strutturale in ambito nazionale ed internazionale, è stato originale ed innovativo progettista. 

I suoi allievi, alcuni dei quali sono stati o sono tutt’ora docenti nelle nostre università, riconoscono in lui un autentico maestro e lo ricordano con affetto e commozione.

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