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Giornata Airi per l'Innovazione Industriale: assegnate le Borse di Studio Renato Ugo 2022

Dedicate alla memoria di Renato Ugo – chimico di fama mondiale, che nella sua lunga carriera si è fortemente impegnato per la formazione dei giovani e per promuovere la collaborazione tra ricerca pubblica e privata – le borse di studio del valore complessivo di 25mila euro sono promosse da Airi in collaborazione con Farmindustria, Fondazione Bracco per i Giovani, Fondazione Silvio Tronchetti Provera e Italcementi.

I vincitori delle Borse di studio Renato Ugo 2022

La commissione aggiudicatrice delle Borse di Studio Renato Ugo 2022 composta da Andrea Bairati (Airi), Lucio Pinto (Fondazione Tronchetti Provera), Enrico Albizzati (Pirelli), Marcella Murru (Bracco), Claudia Capone (Italcementi), Andrea Caneschi (INSTM), Luigi Coppola (Università di Bergamo), Marzio Rancan (ICMATE-CNR Padova), Francesco La Mantia (Università degli Studi di Palermo), ha selezionato i cinque vincitori di quest'anno in una rosa di 57 candidature seguendo come criteri di valutazione:

  • la chiarezza;
  • pertinenza e completezza dell’esposto;
  • la qualità scientifica;
  • la rilevanza e l'impatto industriale.

Abbiamo bisogno di una nuova e più forte cultura della ricerca industriale capace di creare innovazioni, anche radicali, che rispondano alle sempre più pressanti sfide sociali, economiche e ambientali. La risposta sta nei giovani. Le Borse Renato Ugo nascono da queste riflessioni, in linea con la missione di Airi, di promuovere la ricerca per la competitività nazionale

I cinque vincitori delle Borse di Studio Renato Ugo 2022, del valore di 5 mila euro ciascuna sono:

  • Alice Bonciani, con la tesi: “Sintesi di linker per la veicolazione di agenti antitumorali” (Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Università di Firenze);
  • Noemi Cei, con la tesi: “Rivestimenti anfifilici fotoreticolati per applicazioni come vernici antivegetative non tossiche e non contenenti biocidi” (Chimica industriale, Università di Pisa);
  • Neri Fuochi, con la tesi: “Sintesi di materiali intelligenti applicabili come muscoli artificiali mediante reazioni di fotopolimerizzazione.” (Biotecnologie industriali, Università di Firenze);
  • Irene Motta, con la tesi: “Progettazione e sviluppo di concentratori solari luminescenti a base di lantanoidi” (Chimica, Università di Padova);
  • Giovanni Angelo Riva, con la tesi: “Valutazione di metodologie per il recupero selettivo delle batterie agli ioni di litio” (Chimica, Università di Milano).

Oggi Italcementi abbraccia nella sua visione strategia il concetto di open innovation quando si parla di ricerca e innovazione. Per questo motivo abbiamo aderito con piacere alla richiesta di AIRI nel mettere a disposizione una borsa di studio per chi sceglie le discipline STEM con una particolare attenzione ai temi della sostenibilità. Nella realtà globalizzata, il contributo di idee giovani per progredire nella competenza tecnologica non solo è un’opportunità ma può diventare una necessità di arricchimento, di integrazione per raggiungere obiettivi di crescita più rapidi ed efficaci se spinti da sinergie trasversali”. Ha detto Enrico Borgarello Direttore Innovazione di Prodotto Globale di Italcementi

Laureati STEM: preziosa risorsa per affrontare le complesse sfide sociali, ambientali e tecnologiche

Quest’anno la Giornata Airi è stata dedicata ai giovani, alla loro formazione e alla domanda di competenze scientifiche e tecnologiche dell’industria.

Nel corso della giornata sono emersi sempre più chiaramente alcuni problemi strutturali e di obsolescenza del sistema che si occupa dello sviluppo educativo e professionale dei giovani che non consentono di affrontare al meglio le complesse sfide sociali, ambientali e tecnologiche.

In Italia il numero di laureati STEM è minore rispetto agli altri principali paesi europei e sono il 27% rispetto al totale dei laureati. In termini assoluti i laureati STEM nel 2020 erano circa 93.000 (dati Ministero Università e Ricerca), il 31% dei quali in materie del gruppo scientifico e matematico e il 5% in tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), con la maggioranza ancora concentrata tra ingegneria e architettura.

In questo quadro si inserisce il gender gap nella scelta degli studi. Nonostante le donne rappresentino oltre la metà dei laureati in Italia (58,7%), nel 2020 solo il 18,9% delle giovani donne si è laureata in materie STEM, contro il 39,2% dei maschi e, se si guarda anche alle lauree in informatica, il dato scende fino al 15%(Almalaurea XXIII Indagine sul Profilo dei Laureati, dati 2021). E ancora solo 1 donna su 6 sceglie un percorso universitario in ambito STEM, la metà degli uomini, per i quali l’incidenza è di 1 su 3.

La supremazia tecnologica dei prossimi decenni si giocherà sempre di più sulla competizione scientifica, economica e culturale, mirata ad attrarre nelle aree d’influenza geopolitica i principali fattori della ricerca e sviluppo: investimenti, talenti, conoscenza. Per vincere la sfida occorre che tutti gli attori concorrano insieme agli obiettivi dati ed il network Airi offre già esempi virtuosi di collaborazione innovativa.

Contestualmente è anche necessario preparare i giovani di oggi e di domani a tale futuro attraverso percorsi formativi che permettano loro di avere una corretta percezione della complessità del mondo contemporaneo, di accedere al mondo del lavoro con competenze tecnologiche più adeguate, e di agire finalmente su quelle trasversali, oggi definite frequentemente come il bagaglio che fornisce all’individuo la capacità di resilienza che consente di leggere e affrontare gli impatti che l’evoluzione tecnologica e della domanda sociale determina sul Capitale Umano.

IN ALLEGATO LA SINTESI DELLE 5 TESI PREMIATE.

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