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Impermeabilizzazione: i prodotti Volteco danno nuova vita alla Certosa di Collegno

Interessantissimo intervento quello recentemente ultimato con la collaborazione di Volteco, che ha visto la storica Certosa di Collegno diventare una sede della facoltà di Scienze della Formazione di Torino. È stata recuperata una struttura ormai in abbandono da diverso tempo, anche grazie alle qualità impermeabilizzanti dei prodotti Volteco

La vasca stagna impermeabilizzata con i prodotti Volteco ha garantito una barriera al gas Radon

Interessantissimo intervento quello recentemente ultimato con la collaborazione di Volteco, che ha visto la storica Certosa di Collegno diventare una sede della facoltà di Scienze della Formazione di Torino.

La struttura, risalente al 1852, in origine un convento, verso la fine del 1800 – primi del 1900 è stata trasformata in ospedale psichiatrico: un complesso manicomiale importante dal punto di vista architettonico perchè primo in Italia ad adottare la disposizione parallela di padiglioni a più piani in modo da isolare le singole patologie. Negli anni 80, poi, è stata chiusa e dismessa, lasciata quindi all’abbandono.

Predisporre un intervento di risanamento e impermeabilizzazione dell’edificio non è stato semplice: le condizioni della parte esterna e interna dell’intera struttura si presentavano alquanto fatiscenti e spettrali, essendo oramai in disuso da parecchi anni.

L’esigenza da subito emersa è stata quella di garantire una barriera al gas Radon, essendo il complesso e tutti i locali annessi a destinazione pubblica; ma non solo, è stato altresì necessario impermeabilizzare i locali per evitare infiltrazioni di acqua e risanare totalmente le murature interessate da una significativa umidità di risalita.  

Per garantire la tenuta al gas Radon è stata creata una sorta di “vasca stagna”, realizzando in prima battuta una zoccolatura perimetrale sulla muratura interna con l’impiego della malta impermeabile BIMORTAR PLASTER SEAL, intonaco impermeabile a spessore, e raccordando poi il tutto con la membrana AMPHIBIA 3000 grip stesa sull’orizzontale.

Come secondo step, prima della realizzazione dei getti delle fondazioni, è stato utilizzato il mastice idroespansivo AKTI-VO 201, indicato per la sigillatura e l'impermeabilizzazione definitiva di corpi passanti e fessurazioni in genere, per creare la guarnizione di raccordo tra piano orizzontale e verticale.

Grazie alla membrana AMPHIBIA, posizionata a regola d’arte, e in particolare alla sua resistenza, che ha consentito di camminare in cantiere, è stato possibile lavorare con la massima tranquillità andando a posare le armature direttamente sulla membrana.

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Nelle zone delle murature perimetrali, maggiormente ammalorate e caratterizzate da forte presenza di sali, è stata creata in aggiunta una barriera chimica con l’utilizzo dell’emulsione cremosa super idrofobica anti umidità TRIPLEZERO.

Una volta eseguiti, tra il primo e il secondo mattone, i fori del diametro di 12 mm ogni 12 cm in modo orizzontale nella parte più bassa della muratura, si è passati alla pulizia degli stessi e all’iniezione sempre di TRIPLE ZERO con apposita pistola.

Con l’impiego dell’intonaco impermeabile a spessore BIMORTAR PLASTER SEAL per tutto il perimetro interessato dall’intervento e per un’altezza di circa 30 cm, è stata creata la zoccolatura impermeabile; per l’altezza rimanente delle pareti è stato posato l’intonaco con calce idraulica naturale NHL 3,5 anti umidità, antisale e anticondensa, CALIBRO NHL 3,5 con primo strato di rinzaffo (circa 0,5cm).

Dopo circa 24-36 ore si è proseguito con la posa per lo spessore di circa 1,5-2 cm sempre di CALIBRO NHL 3,5 come intonaco: un prodotto che permette di far evaporare l’umidità residua all’interno della muratura accumulata negli anni e inibire gli effetti di condensa.

Dopo un’attesa di circa 2-3 settimane, l’impresa ha completato la lavorazione utilizzando l’intonachino di finitura a base calce di colore bianco, X-LIME, per circa 2 mm di spessore. Una finitura, questa, anch’essa traspirante, che crea la base per la successiva decorazione mantenendo inalterate le caratteristiche di copertura di eventuali microfessurazioni anche su supporti come vecchie tinteggiature.

Trascorso circa un altro paio di mesi l’intervento è stato ultimato con la posa di pitture dalle caratteristiche traspiranti. Il risultato raggiunto è stato molto soddisfacente: le lavorazioni eseguite con TRIPLE ZERO hanno permesso di “bloccare “ l’umidità nel punto più basso della struttura e la soluzione BIMORTAR PLASTER SEAL, utilizzata come zoccolo impermeabile, ha garantito la chiusura della “scatola impermeabile all’acqua e al gas Radon”.

L’obiettivo principale del progetto è stato quello di realizzare una struttura a impatto energetico quasi zero, utilizzando sistemi energetici green come i pannelli fotovoltaici e assicurando la totale coibentazione della struttura. Non potendo procedere a tali lavorazioni dall’esterno per la necessità di mantenere l’aspetto “storico” della costruzione, le coibentazioni termiche sono state realizzate tutte dall’interno, facendo passare gli impianti in orizzontale.

In esterno è stato quindi possibile, non solo mantenere l’aspetto storico, ma anche garantire la salubrità delle strutture attraverso l’applicazione del ciclo di intonaco deumidificante CALIBRO NHL + X lime + barriera chimica TRIPLEZERO di Volteco.

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