Calcestruzzo sostenibile | Costruzioni | Edilizia
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L’evoluzione dei disarmanti per calcestruzzo in chiave sostenibile

In questa intervista a Daniele Picazio (Consigliere ASSIAD) viene evidenziato come l'associazione promuova l'uso di disarmanti sostenibili per il calcestruzzo armato, sottolineando inoltre l'importanza di sensibilizzare il mercato italiano sull'uso di prodotti ecologici e di alta qualità. Tuttavia, manca una normativa armonizzata a livello europeo, e i progettisti dovrebbero includere prodotti sostenibili nei capitolati, considerando le specifiche esigenze tecniche e di sicurezza.

Calcestruzzo sostenibile: necessaria una normativa europea armonizzata

Ingenio:
Consigliere Picazio, alcuni anni fa ASSIAD ha iniziato un’azione focalizzata sui disarmanti per il calcestruzzo armato, evidenziando l’importanza della sostenibilità. Questo tema è ancora attuale? C’è la necessità in Italia di aiutare il settore a sviluppare questa sensibilità?

Daniele Picazio:
Assolutamente sì. La tendenza attuale è indirizzata verso i prodotti con un ridotto impatto ambientale e che possano essere definiti come ‘green’. Nonostante ciò, il mercato continua a proporre molti prodotti derivati anche da olii riciclati. Questo accade anche a causa della mancanza di una normativa armonizzata a livello europeo. In Italia, come nel resto della Comunità Europea, è essenziale aumentare la consapevolezza sull’uso di prodotti di alta qualità, completi di tutta la documentazione tecnica e di sicurezza necessaria, che rispettino gli operatori e l’ambiente.

 

Daniele Picazio - ASSIAD (Ingenio)

 

Ingenio:
I prodotti più sostenibili nel campo dei disarmanti come si comportano rispetto alle vecchie soluzioni?

Daniele Picazio:
I prodotti più sostenibili, soprattutto quelli di origine vegetale, possono presentare alcune sfide, come ad esempio una minore efficacia in condizioni di basse temperature. Tuttavia, la ricerca sta approfondendo questi aspetti da un punto di vista tecnico per migliorare le prestazioni e garantire che le soluzioni sostenibili siano efficaci quanto quelle tradizionali.

 

Ingenio:
Come può un progettista prevedere nell’ambito di capitolato e progetto l’uso di prodotti disarmanti sostenibili?

Daniele Picazio:
Attualmente, molti progettisti trattano questa tematica come secondaria, spesso lasciando la decisione finale agli operatori sul campo, che possono essere meno sensibili a questi temi. Sarebbe opportuno che i progettisti fossero più coinvolti e informati sull’importanza di inserire nei capitolati l’uso di prodotti disarmanti sostenibili. I prodotti specificati dovrebbero essere almeno privi di sostanze molto preoccupanti (SVHC) e le relative schede di sicurezza dovrebbero coprire in modo evidente tutti gli aspetti necessari.

Occorre inoltre sottolineare che ancora oggi, troppo spesso, si parla di disarmanti in modo generico, quando invece la scelta della soluzione dovrebbe considerare anche la specifica casistica in cui si deve operare: per esempio il tipo di casseforma, i tempi di distacco, l’esigenza di calcestruzzi a vista, … Applicazioni dove le soluzioni sostenibili sono già disponibili.

Con ASSIAD dovremo sicuramente impegnarci per valorizzare il tema della qualità, specializzazione e sostenibilità anche in questo ambito.

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