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La progettazione delle scaffalature industriali: requisiti, materiali e controlli

Ingenio ha intervistato l'Ing. Stefano Sesana, esperto di scaffalature industriali e strutture per la logistica, per fare il punto sulle norme da rispettare quando si progettano e realizzano le scaffalature: dalla scelta dei materiali, alle prescrizioni esistenti fino ai controlli in fase di costruzione e collaudo.

Con lo scoppio dell'emergenza sanitaria si è assistito a un vero e proprio boom di acquisti sul web.

L'incremento dell’e-commerce ha di fatto sostenuto la crescita della logistica ad alta efficienza portando alla realizzazione anche in Italia di nuove strutture.

Tuttavia il nostro Paese è un territorio sismico e quando si realizzano centri logistici automatizzati, spesso con scaffalature molto alte, portate elevate ed esigenze geometriche rigorose per consentire ai robot di trovare facilmente i prodotti, occorre tenere conto di specifici requisiti sia in fase progettuale sia realizzativa.

Ingenio ha intervistato l'Ing. Stefano Sesana, della SCL Ingegneria Strutturale ed esperto di scaffalature industriali e strutture per la logistica, per fare il punto sulle norme da rispettare quando si progettano e realizzano questi elementi, sulla scelta dei materiali, sulle prescrizioni esistenti e i controlli da fare in fase di costruzione e collaudo.

 

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La progettazione delle scaffalature: i requisiti da rispettare

Ing. Sesana, quali sono le norme e le regole da rispettare quando si progettano e realizzano le scaffalature?

«Dal punto di vista della sicurezza statica si fa sempre riferimento alle Norme Tecniche che specificano chiaramente che per qualsiasi struttura con una funzione statica autonoma, anche se non si tratta di un edificio, devono essere garantiti i livelli di sicurezza prescritti dalle Norme Tecniche stesse. Questo principio, espresso da una Legge dello Stato, vale sicuramente per le scaffalature, di qualunque tipo e dimensione, che si tratti di uno scaffale leggero alto 3 m o di un grande magazzino autoportante, indipendentemente dal fatto che la movimentazione delle merci avvenga manualmente in modo automatizzato. Le metodologie di calcolo e progettazione strutturale che portano a garantire queste prestazioni non sono necessariamente quelle indicate nelle Norme Tecniche, che non possono coprire tutte le specifiche tipologie strutturali e costruttive, ma devono comunque garantire i livelli di sicurezza previsti da queste. A tal proposito segnalo che nell’ambito dei lavori di revisione della EN 15512 appena pubblicata, un apposito gruppo di lavoro ha effettuato uno studio sull’affidabilità della progettazione effettuata in accordo con questa norma: i risultati sono stati considerati nell’edizione attuale e le scaffalature progettate in accordo con la EN 15512:2020 rispondono alla classe di affidabilità di livello RC2 definita dalla EN 1990. Alcune tipologie dovranno inoltre rispettare le regole e le procedure previste per gli edifici in quanto sono equiparate a essi: è il caso ad esempio dei citati magazzini autoportanti, ma anche dei soppalchi o degli scaffali con mezzanini dove c’è presenza continuativa di persone. In questi casi è richiesto comunque il rispetto delle Norme Tecniche e dei riferimenti normativi in esso contenuti, ad esempio gli Eurocodici, anche per il calcolo strutturale».

 

Scaffalature e automazione: le attenzioni in fase progettuale 

L’automazione ha apportato dei cambiamenti nella progettazione e nella realizzazione delle scaffalature?

Come evidenziato dall'Ing. Sesana nel corso dell'intervista, ciò che sta cambiando è la tipologia di automazione: oggi assistiamo a una crescente velocità dei sistemi di movimentazione e di accesso alle merci, in più occorre una maggior precisione nel centrare l’obiettivo come il pallet o l’oggetto da movimentare.

Allo scaffale è richiesto di rispettare nel tempo tolleranze talvolta più stringenti o diverse rispetto al passato, per cui è importante coordinare le esigenze dell’automazione con le possibilità della scaffalatura.

Per questo esistono delle norme che indicano determinate tolleranze sugli interspazi da prevedere in fase di progetto, in fase di fabbricazione, di verticalità, di allineamento e livelli.

 

Scaffalature e pavimentazioni industriali: quali prescrizioni? 

Le prescrizioni non riguardano solo le scaffalature ma anche le pavimentazioni che le devono sorreggere: un tema delicato sia per quanto riguarda l’utilizzo sia per alcuni aspetti progettuali della scaffalatura.

«Per quel che riguarda l’uso, quando ci sono mezzi automatici che si muovono sulla pavimentazione come ad esempio i carrelli a guida laser, devono essere garantite tolleranze di planarità molto stringenti, di conseguenza occorre che il progettista generale del magazzino e dell’impianto sappia quali sono le tolleranze necessarie in funzione del tipo di mezzo che viene usato per il trasporto e la movimentazione delle merci» ha spiegato l'Ing. Sesana nell'intervista.

«Mentre dal punto di vista della funzione statica della pavimentazione - ha precisato - non dobbiamo dimenticare che parliamo della fondazione di una struttura che può essere alta anche come un edificio di due o tre piani e che può sostenere un carico elevato»

L'ancoraggio delle scaffalature in zona sismica

 

Scaffalature: i controlli in fase di collaudo

In fase di realizzazione delle scaffalature, ma soprattutto in fase di collaudo, è necessario effettuare precisi controlli.

Se parliamo di scaffali automatici, questi riguardano il rispetto delle tolleranze prescritte dalle normative e dalle specifiche del fornitore dell’automazione, oppure semplicemente quelli contenuti nelle normative di riferimento per l’uso in sicurezza delle scaffalature.

Tipicamente sono i controlli di verticalità, quelli dei serraggi dei bulloni, dell’installazione dei tasselli e quelli geometrici per verificare che tutto sia montato come previsto dal progetto. 

 

Scaffalature, i requisiti di qualificazione dei materiali 

Per realizzare gli scaffali si possono usare tutti i materiali o ci sono dei limiti? 

In Italia, quando gli scaffali sono assimilati a edifici e ricadono nell’ambito della normativa sulle costruzioni, ci sono limitazioni abbastanza stringenti previste dalle Norme tecniche.

«Per esempio, nel caso dei magazzini autoportanti e delle cosiddette Pick Tower, scaffalature con mezzanini su cui c’è permanenza di persone, le Norme Tecniche al Cap. 11.1 specificano i requisiti di qualificazione dei materiali, che sono la marcatura CE quando sono realizzati secondo una norma armonizzata (tipicamente le EN 10025) o la qualificazione nazionale secondo le specifiche previste dalle stesse» ha spiegato l'Ing. Sesana.

Quali materiali per realizzare le scaffalature?

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