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Le pompe di calore per un'Europa competitiva: un impulso alla tecnologia pulita e alla crescita industriale

Le pompe di calore per l'industria, le case e le imprese sono fondamentali per la sicurezza energetica e la competitività dell'Europa. Questo è stato il chiaro risultato del primo evento dedicato all'innovazione delle pompe di calore, tenutosi a Milano nella giornata 3 aprile 2025 nel convegno realizzato dall’associazione EHPA.

Nel 2025 tante sfide per produttori e installatori di pompe di calore

L'Associazione Europea Pompe di Calore (European Heat Pump Association (European Heat Pump Association - EHPA) ha svolto un ruolo centrale come co-organizzatore della conferenza di tre ore nella mattinata del secondo giorno della fiera Heat Pump Technologies (Milano, 2-3 aprile 2025).

Incentrata su “Heat Pumps Driving Clean Technology and Industrial Growth - Le pompe di calore per un'Europa competitiva: un impulso alla tecnologia pulita e alla crescita industriale”, sono state approfondite le tendenze del mercato, i quadri politici e il ruolo strategico delle pompe di calore nella transizione energetica europea. La discussione ha fornito approfondimenti su iniziative emergenti come il Clean Industrial Deal e l'Industrial Decarbonisation Accelerator Act.

Nell’intervento di apertura del convegno, Mr. Paul Kenny, direttore Generale della European Heat Pump Association (EHPA) ha presentato le tendenze del mercato, mostrando che l'adozione delle pompe di calore è aumentata (fino a circa 3 milioni di unità) nel 2022 in risposta all'invasione dell'Ucraina e agli aumenti del prezzo del gas.

 

Figura 1 – Vendita delle pompe di calore in 14 Paesi europei dal 2014 al 2024. (Fonte: EHPA, elaborazione dell’autore per la traduzione in italiano)

Tra le fine del 2023 e nel 2024 è stata rilevata una diminuzione del mercato, quando i prezzi del gas sono diminuiti, questo ha creato e sta creando anche per il 2025 nuove sfide per i produttori e per gli installatori.

Figura 2 – Vendite di pompe di calore per paese (anni 2023 e 2024). (Fonte: EHPA, elaborazione dell’autore per la traduzione in italiano)

 

Figura 3 – Stock di pompe di calore esistenti + vendite 2024 per 1.000 famiglie. (Fonte: EHPA, elaborazione dell’autore per la traduzione in italiano)

 

Le pompe di calore sono prodotte principalmente in Europa (Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Irlanda, Spagna), circa il 60-73% della tecnologia utilizzata è di produzione europea. Le pompe di calore hanno infatti una forte catena di valore locale europea. Questo aspetto è particolarmente rilevante in relazione all'opportunità nonché all'obbligo per le abitazioni di passare a sistemi a pompa di calore ovvero sistemi che utilizza non energia non fossile nei prossimi 15-20 anni. Inoltre il passaggio alle pompe di calore può aiutare le economie locali attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro.

Tra i principali fattori di successo della diffusione delle pompe di calore vi è rapporto tra il prezzo dell'elettricità e quello del gas. L'Europa però ha bisogno di un quadro politico stabile e a lungo termine per la decarbonizzazione, piuttosto che di schemi di sovvenzione a breve termine, “la geopolitica è ora politica energetica”.
Per compiere questo passo sono necessarie nuove strategie di comunicazione con i cittadini per mostrare i vantaggi delle pompe di calore, ma anche aumentare la formazione degli installatori e di garantire un mercato europeo unificato. Ulteriore leva per l’aumento della diffusione delle pompe di calore è renderle accessibili per l'acquisto e il funzionamento (ovvero i costi di manutenzione).

  

La Tavola rotonda “Cosa significa il clean industrial Deal per le pompe di calore?”

Moderata da Marco Dall'Ombra del Gruppo Pompe di Calore, Assoclima ha visto quattro interventi, i cui contenuti sono di seguito descritti:

  • Jacopo Tattini, Commissione Europea DG GROW;
  • Benedetta Scuderi, europarlamentare (Verdi, Italia);
  • Stefano Bellò, Amministratore delegato, Clivet;
  • Daniele Agostini, Responsabile Politiche energetiche e climatiche, ENEL

Jacopo Tattini (Commissione Europea DG GROW) ha spiegato l'evoluzione dal Green Deal al Green Deal Industrial Plan fino al Clean Industrial Deal (adottato nel febbraio 2025). Ha evidenziato che il Clean Industrial Deal si concentra sia sulle industrie ad alta intensità energetica che sulle tecnologie per l'energia pulita. Nel suo intervento sono state presentate dettagliate misure sul lato della domanda e sul lato dell’offerta:

Misure dettagliate sul lato della domanda:

  • Piano d'azione per l'energia a prezzi accessibili per ridurre la tassazione sull'elettricità e le spese di trasmissione/distribuzione;
  • Promozione di accordi di acquisto di energia elettrica per disaccoppiare i prezzi dell'elettricità dai combustibili fossili;ù
  • Leasing sociale di tecnologie a zero emissioni per rendere finanziariamente accessibili le pompe di calore;
  • Legge sull'acceleratore della decarbonizzazione industriale per promuovere la diffusione delle pompe di calore nei processi industriali;
  • Strategia per il riscaldamento e il raffreddamento e piano d'azione per la rete di distribuzione

Misure delineate sul lato dell'offerta:

  • Legge sull'industria net zero che prevede autorizzazioni più rapide per le strutture produttive;
  • Screening degli investimenti diretti esteri per verificare gli investimenti delle aziende straniere;
  • Regolamentazione dei sussidi esteri per garantire una concorrenza equa ai produttori europei;
  • Revisione del Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) con possibile espansione ad altri settori.

L’intervento di Tattini si è concluso con un focus sulle Net Zero industry academies per affrontare le carenze di competenze (anche se nessuna specifica vi è attualmente per le pompe di calore) e evidenziando che le pompe di calore sono state incluse nel “Regolamento sull'industria a zero emissioni nette” fin dall'inizio come tecnologia strategica.

 

L'industria a zero emissioni nette
L'UE si è impegnata a conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Questo obiettivo è al centro del Green Deal europeo e in linea con l'impegno dell'UE a favore di un'azione globale per il clima nel quadro dell'accordo di Parigi. La normativa sull'industria a zero emissioni nette mira ad aumentare la capacità di produzione dell'UE delle tecnologie necessarie per conseguire la neutralità climatica, tra cui pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, batterie, elettrolizzatori e tecnologie nucleari, comprese le componenti chiave di tali tecnologie, come le celle fotovoltaiche o le pale delle turbine eoliche. L'obiettivo è garantire che l'Unione possa trasformare la sua economia, mantenendo nel contempo l'autonomia strategica aperta dell'Unione, garantendo che i cittadini abbiano accesso a un'energia pulita, sicura e a prezzi accessibili ed evitando di creare nuove dipendenze. Ulteriori approfondimenti al seguente link.

 

(Crediti: C. Peretti)

 

Figura 4Tavola rotonda “Cosa significa il clean industrial Deal per le pompe di calore?” (Fiera Heat Pump Technologies, Milano – 3 aprile 2025)

Daniele Agostini, Responsabile Politiche energetiche e climatiche, ENEL ha paragonato i mercati dell'energia a quelli finanziari, sostenendo la necessità di contratti energetici fissi a lungo termine simili a mutui a tasso fisso. Ha spiegato inoltre che l'attuazione è la sfida chiave per il Clean Industrial Deal e l’Affordable Energy Action Plan (approfondito al seguente link)

Nel suo intervento Agostini ha sottolineato l'importanza dei contratti di acquisto di energia elettrica e dei contratti per differenza come strategie per stabilizzare i prezzi dell'elettricità. È stato inoltre sottolineato il valore della flessibilità delle pompe di calore per il sistema di rete e la riduzione dei costi di gestione e la necessità di schemi di incentivazione pianificati a lungo termine, con orizzonti di 5 anni, invece di cicli di breve durata e si è espresso a favore dell'attuazione di riforme del mercato elettrico incentrate sulla flessibilità e sulla risposta alla domanda.

Infine Agostini ha evidenziato che l'ETS2 dovrebbe mobilitare circa 6-7 milioni di euro all'anno per l'Italia a sostegno della decarbonizzazione.

L'incontro ha sottolineato l'importanza strategica delle pompe di calore per la sicurezza energetica europea, la competitività industriale e gli obiettivi climatici. Se da un lato esistono sfide di mercato, dall'altro quadri politici come il Clean Industrial Deal presentano opportunità significative per la crescita del settore. Il successo dipende dalla stabilità delle politiche, dallo sviluppo della forza lavoro, dalla capacità produttiva e dall'efficace attuazione delle riforme del mercato elettrico.

In collegamento da remoto, Benedetta Scuderi, europarlamentare ha affermato che Clean Industrial Deal è stato accolto positivamente, come un'opportunità per lo sviluppo industriale europeo, evidenziando il legame tra sostenibilità, transizione e competitività. Tra le criticità evidenziate vi è la mancanza di un percorso chiaro per l'eliminazione graduale dei combustibili fossili e una mancanza di una strategia per il riscaldamento e il raffrescamento da fonti rinnovabili. Per risolvere queste criticità Benedetta Scuderi suggerisce di concentrarsi maggiormente sull'efficienza, oltre che sull'elettrificazione e sulle misure di economia circolare, evidenziando che le pompe di calore sono la tecnologia più sviluppata per il riscaldamento e il raffrescamento con fonti rinnovabili. Nell’intervento è stato chiesto un sostegno preferenziale per le tecnologie sviluppate e prodotte in Europa, al fine di promuoverne la produzione locale.

Stefano Bellò, Amministratore delegato di Clivet ha condiviso la sua esperienza aziendale e la sua visione sul mercato italiano ed europeo, evidenziando che gli installatori e i professionisti europei sono già qualificati e possono aggiornarsi con relativa facilità. Vi è però necessità di formare meglio i “formatori” e gli influenzatori politici sui vantaggi delle pompe di calore per aumentarne la diffusione. Le pompe di calore infatti non dovrebbero essere politicizzate, in quanto si tratta di una tecnologia matura e collaudata che apporta benefici sia al clima che all'economia. La stabilità delle politiche a lungo termine è essenziale per le industrie che investono nella produzione e in tutti i settori collegati al mondo delle pompe di calore.

In conclusione Bellò ha espresso ottimismo sul futuro dell'industria e ha incoraggiato i giovani a entrare nel settore delle pompe di calore.

  

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