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Nuovo TERREMOTO: gli scenari possibili sulla ricostruzione

Il Terremoto torna a colpire l'Italia: la prima di magnitudo 5.4, la seconda 5.9, poi 4,6 e lo sciame prosegue.

E il terremoto ha colpito ancora.

La prima scossa di terremoto di magnitudo 5.4 della scala Richter (a 9 chilometri di profondità) è arrivata alle 19,11, con epicentro nella provincia di Macerata, tra Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita (dove sono crollate alcune case), e Preci. È stata avvertita in gran parte dell'Italia perfino in Austria. Ma ha avuto un effetto positivo: ha dato un preavviso e ha fatto uscire le persone dalle case: perchè poi alle 21,18, è rrivata la seconda scossa di terremoto, più forte, di magnitudo 5.9, che ha fatto più danni alle cose. Lo sciame è proseguito, anche con alcune scosse superiori a magnitudo 4.

Per i geologi: "La sequenza sismica è ancora aperta. Potrebbe essersi attivata una nuova faglia, legata a quella che ha generato la scossa di agosto".

Probabilmente proprio grazie alla prima forte scossa che ha spinto le persone ad uscire dagli edifici, al momento non si sono segnalati morti, se non una persona per infarto (un uomo di 73 anni è morto d'infarto a Tolentino per lo spavento.).

Critica la situazione a Castelsantangelo sul Nera (MC), epicentro della prima scossa, dove sono venute giù le mura. Visso, Ussita, Preci, Camerino sono le altre zone più colpite: chiese crollate come fondali di cartone, pezzi di patrimonio storico architettonico ridotti in briciole. A Ussita, epicentro della seconda scossa, sono crollate le mura di cinta. "Il nostro paese è finito", ha raccontato disperato il sindaco. L' intero centro storico di Visso è stato dichiarato inagibile.

A Norcia è stata danneggiata  la Chiesa di Santa Maria delle Grazie , chiamata anche Chiesa della Madonna della Neve. Si tratta di un edificio che risale al 1600. A Camerino il campanile della chiesa di Santa Maria in Via, già danneggiata dal sisma del 24 agosto, è crollato su una palazzina, per fortuna vuota.

Crolla un edificio simbolo ad Amatrice

Il palazzo rosso, unico edificio rimasto in piedi nel centro di Amatrice completamente distrutta dal terremoto che nella notte tra il 23 e il 24 agosto. La struttura è crollata dopo il sisma del 26 ottobre. Fra i residenti è conosciuto come "il palazzo della banca". Sono rimaste in piedi invece le due torri cittadine.

 

Arrivano le autorità

 

Arriveranno oggi per un sopralluogo il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il presidente delle Marche Luca Ceriscioli.

 

Bloccate le strade, saltate le linee elettriche e telefoniche

Come purtroppo accade sempre in Italia in caso di sisma, i servizi essenziali non sono a prova di terremoto.

Tre ospedali (a Tolentino, Matelica e Cingoli) e il carcere di Camerino sono stati evacuati.

Sono state interrotte molte viabilità: centinaia di auto sono rimaste bloccate sulla Salaria e la Protezione civile ha chiuso la strada statale ad Arquata del Tronto. La Salaria è stata invasa dalle macerie della frazione terremotata di Pescara del Tronto. Ferrovie dello Stato ha disposto a titolo precauzionale il rallentamento dei treni sulle tratte ferroviarie interessate. È interrotta la strada che conduce a Visso dal versante umbro: un grosso masso piombato sulla strada dopo le violente scosse sismiche impedisce la circolazione.

Sono saltate le linee elettriche e telefoniche nelle zone dell’epicentro del terremoto nel maceratese: oltre a Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Visso. Interessato anche Preci, in provincia di Perugia, in Umbria, dove sarebbe crollata parte della Basilica di Sant’Eutizio. Si tratta di piccoli comuni rispettivamente di 1200, 400 e 750 abitanti. Saltati i collegamenti telefonici anche ad Amatrice e Accumoli dove per alcuni minuti è mancata anche l’energia elettrica.

Un problema che continua ad essere sottostimanto: in caso di emergenza è fondamentale che i servizi continuino a funzionare.

Gli scenari possibili sulla ricostruzione

Le due nuove scosse sismiche in Centro Italia del 26 ottobre potrebbero portare a nuovi controlli anche sulle strutture colpite il 24 agosto e a una nuova definizione del cratere.

Entro il 2 novembre, ossia mercoledì prossimo, dovrà essere approvata la prima ordinanza commissariale, le “disposizioni operative per l’attuazione degli interventi di immediata esecuzione” previste dal Decreto Terremoto (DL 189/2016). Ma la nuova ondata sismica del 26 ottobre, con le due scosse (grado 5.4 e 5.9 rispettivamente), con epicentro sempre in Valnerina, nelle Marche (Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci i comuni maggiormente coinvolti), potrebbe sparigliare le carte e cambiare la roadmap della ricostruzione di Amatrice, Accumoli e di tutta la zona danneggiata dal sisma del 24 agosto.

Per quanto riguarda gli interventi di immediata esecuzione, va ricordato che si tratta tutti quei lavori di ripristino degli immobili che hanno subito danni lievi e che possono, quindi, essere rapidamente resi agibili: per questi basterà la presentazione di un progetto e l’asseverazione da parte di un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla valutazione economica del danno, per accedere ai contributi. Qui, come specificato nel DL Terremoto, non bisogna aspettare l’accordo con l’ABI ma sarà la banca a pagare il Sal all’impresa dopo l’approvazione del progetto.

Verifica agibilità edifici: tutto da rifare?
Discorso diverso riguarda la verifica sugli edifici: le istanze arrivate entro lo scorso 18 ottobre sono state più di 70 mila (da Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo). Gli immobili privati dichiarati agibili - fonte: Aedes - sono 13.030, circa il 50%, quelli inagibili 7.228 (28%). Numeri che potrebbero dover essere ri-aggiornati a causa delle recentissime scosse, visto che anche alcuni edifici già sollecitati dal sisma del 24 agosto potrebbero essere stati coinvolti dall’ultimo terremoto e diventati inagibili. Si aspettano aggiornamenti su questo fronte.

Cratere
Il DL Terremoto ha individuato 62 comuni nei quali sarà incassato il contributo pieno, sia per le prime case che per le seconde case. Fuori da quest’area veniva già garantito un risarcimento condizionato, ancora una volta, alla dimostrazione di un nesso di causalità tra la scossa e i danni (per le seconde case, contributo al 50%). Il perimetro, probabilmente, andrà rivisto alla luce del nuovo sisma, il cui sciame peraltro pare estendersi verso Nord.

I fondi
Per adesso, questa è la ripartizione per la ricostruzione privata: 100 milioni nel 2017, 200 all’anno tra il 2018 e il 2047. In totale, compresi i fondi per gli edifici pubblici, 7 miliardi.

SISMICA

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