Pavimentazione in calcestruzzo fibrorinforzato per un'azienda attiva nel campo medicale in provincia di Sondrio
Soluzione in calcestruzzo fibrorinforzato con fibre polimeriche Fibrocev per le pavimentazioni interne di un nuovo centro operativo di un’importante azienda operante nel campo medicale
Soluzione in calcestruzzo fibrorinforzato per le pavimentazioni interne di un nuovo centro operativo di un’importante azienda operante nel campo medicale a Traona, Località Valletta. Grazie all’utilizzo di fibre polimeriche FIBRAG® POLY, è stato possibile realizzare una pavimentazione interamente fibrorinforzata ad alta resistenza, ottimizzando i tempi realizzativi dell’opera.
L’articolo illustra i particolari di progetto e di realizzazione della pavimentazione interna del nuovo centro operativo di un’importante azienda operante nel campo medicale costruito a Traona in Località Valletta (SO).
L’intervento, in funzione della destinazione d’uso finale, non ha previsto la considerazione di carichi particolarmente elevati gravanti sulla piastra in calcestruzzo. Tuttavia, allo scopo di ospitare i diversi reparti di magazzino e logistica, programmazione e produzione e di Ricerca e Sviluppo interni, in fase progettuale è stata valutata la realizzazione di differenti aree di lavoro indipendenti tra di loro all’interno dell’area del fabbricato, che ha comportato quindi la creazione di numerose zone di interferenza quali la presenza di pilastri e pozzetti interni, zone critiche di angolo per una pavimentazione. Tale operazione ha reso inoltre necessario l’intervento di un’autopompa per l’esecuzione dei getti.
La soluzione in calcestruzzo fibrorinforzato è stata pertanto identificata come la migliore sia in termini realizzativi che prestazionali. Tale tecnologia, eliminando il posizionamento di qualsiasi rete elettrosaldata, ha infatti permesso di garantire in tal modo un rinforzo tridimensionale nell’intera sezione del pavimento oltre che a dimezzare le tempistiche di realizzazione delle opere stesse.
Nell’articolo vengono specificati i parametri progettuali e le metodologie realizzative della pavimentazione.
Il progetto della pavimentazione in calcestruzzo fibrorinforzato con fibre polimeriche FIBRAG® POLY
Analisi dei carichi gravanti sulla pavimentazione
Come descritto in precedenza, all’interno dell’edificio è stata prevista la realizzazione di diverse aree indipendenti tra di loro, in modo da creare locali adatti e gestibili per ogni esigenza che ospiteranno i reparti di magazzino e logistica, programmazione e produzione e di Ricerca e Sviluppo interni.
Per questo motivo, è stata valutata la realizzazione di una pavimentazione in calcestruzzo fibrorinforzato considerando unicamente il contributo delle fibre polimeriche FIBRAG® POLY: PSF 55-TP.
L’eliminazione di ogni tipologia di rete elettrosaldata, e quindi le relative attività di posizionamento della stessa, ha permesso una notevole riduzione dei tempi di realizzazione della piastra.
Nel progetto della pavimentazione sono stati considerati i seguenti carichi:
Il progetto del mix design del calcestruzzo
Per il progetto è stata posta particolare attenzione al mix design del calcestruzzo, per garantire la corretta integrità della pavimentazione sia durante le prime ore di maturazione del calcestruzzo che per preservarne la vita utile in relazione ai carichi agenti e al ritiro del calcestruzzo stesso.
Nello specifico, è stato utilizzato un calcestruzzo cosi definito:
Le fibre FIBRAG® POLY: PSF 55-TP
Per la realizzazione della pavimentazione fibrorinforzata sono state utilizzate le fibre strutturali FIBRAG® POLY: PSF 55-TP, fibre polimeriche per applicazioni strutturali per il rinforzo di cementi e calcestruzzi, prodotta mediante processo di estrusione, stiratura e stabilizzazione molecolare.
FIBRAG® POLY: PSF 55-TP è la fibra in grado di ridurre la fessurazione da ritiro nel calcestruzzo oltre che migliorare la durabilità incrementando la resistenza a trazione, a fatica del calcestruzzo ed aumentarne la duttilità.
Vantaggi con l’utilizzo delle fibre polimeriche FIBROCEVFIBRAG® POLY: PSF 55-TP
- diminuzione dei tempi di posa del calcestruzzo
- elevate resistenze residue del calcestruzzo
- contrasto dei fenomeni di ritiro del calcestruzzo
- maggior resistenza ai carichi dinamici e statici
- maggior resistenza all’impatto e alla caduta dei materiali
- maggior durabilità della pavimentazione
- maggior resistenza agli sbalzi termici della pavimentazione
- omogeneità delle prestazioni in tutta l’altezza della sezione
Il modello di calcolo utilizzato per la pavimentazione in calcestruzzo fibrorinforzato
Il progetto della pavimentazione si basa sulla schematizzazione della piastra su un supporto continuo in cui il terreno di sottofondo viene modellato come un insieme di elementi elastici indipendenti (teoria di Winkler).
Vengono quindi eseguite dapprima analisi allo Stato Limite di Esercizio (SLE) verificando la deformabilità della piastra al gradiente termico e la fessurazione da ritiro.
Il progetto della piastra allo Stato Limite Ultimo (SLU), invece, si basa sulla teoria delle linee di rottura (Yield Line Theory), che richiede un'adeguata duttilità per assumere comportamenti plastici.
La verifica allo Stato Limite Ultimo della pavimentazione in calcestruzzo fibrorinforzato viene condotta confrontando il valore di progetto delle azioni sollecitanti con i corrispondenti valori resistenti ottenuti dalle resistenze residue del calcestruzzo fibrorinforzato.
Le analisi numeriche prevedono l’utilizzo di un legame costitutivo a trazione post-fessurazione determinato sulla base di prove sperimentali sul materiale, condotte in accordo con la normativa UNI EN 14651. Tale norma prevede lo svolgimento di prove sperimentali di flessione su tre punti di carico, condotte su elementi intagliati di dimensione 600x150x150 mm, mediante i quali è possibile determinare le due resistenze post-fessurazione: la prima, tipica per le condizioni di esercizio SLE, è la tensione residua (fR1) raggiunta in corrispondenza di un’apertura alla base dell’intaglio CMOD pari a 0.5 mm; la seconda, tipica per lo stato limite ultimo SLU, è la tensione residua (fR3) individuata in corrispondenza di un CMOD pari a 2.5 mm
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