Pergolati e pergotende: i requisiti per l'edilizia libera

L'installazione di una struttura con telaio in alluminio costituita da 5 teli avvolgibili in pvc trasparenti e scorrevoli su binari, ciascuno con larghezza eguale a circa 3 metri e con altezza equivalente al portico, ricade nell'ambito dell'edilizia libera e non necessita, per essere assentita, di alcun permesso edilizio.

Il chiarimento - piuttosto interessante - è contenuto nella sentenza 7877/2025 del Tar Lazio, che ha annullato l'ordinanza di demolizione impartita da un comune per la realizzazione di questa struttura in alluminio con tende scorrevoli in PVC trasparente in assenza di titolo abilitativo.

In questo caso, la struttura è stata quindi qualificata come
, senza necessità di permessi edilizi. Vediamo perché

Natura delle pergotende e dei pergolati

Il Tribunale chiarisce che i pergolati e le pergotende rientrano tra gli interventi edilizi considerati "edilizia libera" quando:

• non implicano una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio;
• non configurano una nuova costruzione o una ristrutturazione urbanistica;
• non comportano modifiche della volumetria, sagoma, prospetti o destinazioni d'uso;
• sono caratterizzati da strutture leggere e amovibili, prive di opere murarie permanenti.

Perché la pergotenda è assentibile senza titolo

La pergotenda, come nel caso oggetto della sentenza, è ritenuta assentibile in edilizia libera per questi motivi specifici:

• l'opera principale è rappresentata dalla tenda retrattile (elemento di protezione temporaneo dal sole e agenti atmosferici), non dalla struttura di supporto;
• la struttura portante (intelaiatura) è solo un elemento accessorio e non autonomo;
• non produce incremento di superficie utile lorda (S.U.L.) né modifica permanente della sagoma dell'edificio;
• è composta da materiali leggeri (telo retrattile, elementi metallici o lignei di ridotte dimensioni, senza chiusure murarie stabili);
• la sua installazione è reversibile con operazioni di semplice smontaggio e non con demolizioni.

Gli errori del comune

Il TAR evidenzia che il Comune aveva erroneamente assimilato la struttura a una chiusura stabile con incremento volumetrico, equivocando anche il parere della Sovrintendenza che si riferiva ad altro intervento (chiusura con vetrate, non realizzata).

Questo errore interpretativo aveva portato al provvedimento di demolizione.

Conclusioni e orientamenti giurisprudenziali

In conclusione, secondo l'orientamento del Consiglio di Stato richiamato dal TAR Lazio, pergolati e pergotende sono interventi minori realizzabili in regime di edilizia libera, senza necessità di permesso di costruire o altri titoli abilitativi, a condizione che rispettino i requisiti sopra descritti.

Il TAR ha pertanto annullato l'ordinanza di demolizione del Comune, accogliendo il ricorso sulla base di tali presupposti.

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