Porti italiani: la sicurezza come cardine per avere infrastrutture competitive
A Salerno si è svolta la prima tappa della 13ª Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza. Al centro del dibattito, il ruolo della sicurezza nei porti come leva di sviluppo. I dati Inail confermano l’elevato rischio nel settore, ma anche i progressi fatti.
Il settore portuale è uno dei più a rischio per quanto riguarda gli infortuni: 38 ogni 1000 occupati
Salerno ha ospitato il primo dei tre appuntamenti previsti per la 13ª Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza, un evento promosso dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Salerno. Tema centrale: “La sicurezza come fattore competitivo dei porti italiani”.
La giornata si è aperta con i saluti istituzionali, coordinati dal Presidente dell’Ordine di Salerno, Raffaele Tarateta. Particolarmente significativo il messaggio inviato tramite video dal Ministro del Lavoro Marina Calderone, che ha evidenziato come “sicurezza e sviluppo produttivo siano un binomio inscindibile”, richiamando l’importanza della condivisione di buone prassi e dell’analisi dei rischi. Anche l’Arcivescovo di Salerno, Andrea Bellandi, ha offerto una riflessione profonda, ricordando le parole di Papa Francesco: “La sicurezza è come l’aria che respiriamo: ci accorgiamo della sua importanza solo quando manca”.

Il Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, intervenuto in diretta video, ha sottolineato l’impegno del Governo nel contrastare le “morti bianche” e la necessità di affiancare alla repressione penale una strategia preventiva. “Serve un lavoro di squadra – ha detto – con modelli organizzativi premianti per le imprese virtuose”. Concetti ribaditi anche da Emanuele Prisco, Sottosegretario all’Interno, che ha posto l’accento sulla complessità del sistema portuale e sul ruolo strategico della prevenzione incendi e della formazione dei professionisti antincendio.
Molti gli interventi istituzionali di rilievo, tra cui quelli del Sindaco e Presidente della Provincia di Salerno Vincenzo Napoli, del Direttore centrale VV.F. Giampietro Boscaino, del Commissario dell’Autorità Portuale Andrea Annunziata e del Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini. Quest’ultimo ha ribadito la necessità di puntare su prevenzione, formazione continua e adeguamento dei modelli di sicurezza alle nuove sfide poste dal cambiamento climatico.
Tiziana Petrillo, Consigliera CNI con delega alla sicurezza e prevenzione incendi, ha inquadrato l’evento all’interno di un percorso più ampio che, in tre tappe, affronta le molteplici dimensioni della sicurezza. “La sicurezza nei porti – ha spiegato – è un investimento strategico che migliora la competitività e richiede una governance efficace, fondata su dati aggiornati e formazione mirata”.
I dati elaborati dal Centro Studi CNI, sulla base delle informazioni Inail, confermano che il settore portuale, sebbene in miglioramento, resta tra i più rischiosi: 38,1 denunce di incidenti ogni 1.000 occupati, contro 24,1 nella manifattura e 25,9 nelle costruzioni. I rischi più comuni includono ribaltamenti, cadute e proiezione di oggetti solidi. Tre i principali elementi critici emersi: scarsa percezione del rischio, rapidità dell’evoluzione tecnologica e necessità di DPI personalizzati e adeguati alle mansioni specifiche.
Durante la prima sessione della mattinata, esperti di Inail, Vigili del Fuoco, Ispettorato del Lavoro e Assoporti hanno discusso l’attuale quadro dei rischi nei porti. In particolare, Diego De Merich ha illustrato i principali fattori di rischio nei cicli portuali, mentre Mauro Pellicci ha presentato la piattaforma “CONDIVIDO” per la gestione dei near miss. Importanti anche gli interventi su prevenzione incendi, controlli ispettivi e il ruolo strategico della sicurezza nella competitività portuale.
Nella seconda sessione si è parlato di formazione, nuove tecnologie e buone pratiche. Tra i contributi di rilievo, l’analisi del nuovo Accordo Stato-Regioni per la formazione in materia di sicurezza da parte di Antonio Leonardi, e le riflessioni di Paolo Mocellin e Rita Grunspan su rischi connessi a nuove energie e logistica. Fabio Dentale ha illustrato innovativi modelli numerici per studiare l’interazione tra onde e infrastrutture portuali, mentre Ermanno Freda e Marco Di Stefano hanno presentato casi studio legati al porto di Salerno e agli interventi PNRR.
Nel pomeriggio, la tavola rotonda “Sicurezza e sviluppo produttivo come binomio inscindibile”, moderata da Giuseppe Gioseffi, ha chiuso i lavori della giornata. Tra i relatori, esponenti di Fincantieri, RINA, ALIS, Salerno Container Terminal e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici hanno discusso del ruolo centrale della sicurezza nel rafforzare la produttività del sistema portuale italiano.
La tappa salernitana ha rappresentato un punto di partenza importante in un percorso che vuole trasformare la cultura della sicurezza da mero adempimento normativo a leva di crescita e innovazione per l’intero Paese.
IN ALLEGATO LA NOTA INTEGRALE E LE SCHEDE DI APPROFONDIMENTO DEL CNI.

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