Quarry Life Award: il premio internazionale per la biodiversità ai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca
Con il progetto “Di tempo in tempo, dalla cava alla natura” i ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca hanno ricevuto il premio “Habitat and Species Research Award” al Quarry Life Award 2018
Quarry Life Award, il concorso internazionale che premia i progetti che pruomovono la biodiversità nei siti estrattivi
Si è conclusa la quarta edizione internazionale del Quarry Life Award, il concorso scientifico ed educativo ideato dal Gruppo HeidelbergCement, e promosso a livello nazionale in 25 paesi del Gruppo, che invita ricercatori, studenti e cittadini a sviluppare progetti per promuovere la biodiversità nei siti estrattivi.
Per Italcementi, alla sua prima edizione, un importante motivo di soddisfazione: il progetto vincitore del concorso nazionale nel settore ricerca è stato riconosciuto anche con uno dei prestigiosi premi internazionali.
Durante l’International Award Ceremony che si è svolta ieri al Royal Flemish Theatre di Bruxelles, sono stati annunciati i vincitori dei 7 riconoscimenti internazionali messi in palio da HeidelbergCement. Fra gli oltre 110 progetti valutati da una giuria internazionale di esperti nel campo della biodiversità e dell’ecologia, il progetto italiano “Di tempo in tempo, dalla cava alla natura” promosso dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca è stato scelto per ricevere l’“Habitat and Species Research Award”. Il premio, del valore di 10.000 Euro, è stato consegnato al dott. Rodolfo Gentili che, insieme al suo team, ha sviluppato il progetto nella cava calcarea bergamasca di Colle Pedrino, effettuando un’analisi dei diversi interventi di ripristino che hanno interessato il sito nel recente passato, in termini di copertura vegetazionale e biodiversità, e suggerendo nuove soluzioni per un recupero più efficace dei versanti della cava. La giuria internazionale è rimasta particolarmente colpita dal metodo scientifico utilizzato e dalla qualità e replicabilità delle azioni di ripristino della biodiversità presentate.
Dott. Rodolfo Gentili ritira il premio internazionale Quarry Life Award 2018
«La vincita del premio internazionale ci rende ancora più orgogliosi di questa prima edizione italiana del concorso, che è stata già un grande successo a livello nazionale, sia per il numero di progetti ricevuti e persone coinvolte che per gli eccezionali risultati scientifici ed educativi raggiunti, e questo premio lo dimostra– spiega Angelo Monti, Coordinatore Nazionale del concorso e Responsabile Ambiente ed Energia di Italcementi –. Italcementi crede in uno sviluppo sostenibile che sappia trovare il giusto equilibrio fra creazione di valore, tutela ambientale e responsabilità sociale e la conservazione e promozione della biodiversità nei siti estrattivi fa parte degli impegni che perseguiamo ogni giorno. Il Quarry Life Award offre l’opportunità unica di promuovere questi valori, portare nuove conoscenze e competenze all’interno dei nostri siti estrattivi e consolidare il nostro rapporto con il territorio».
Grande successo per la prima edizione italiana del concorso Quarry Life Award
Grande successo anche per l’edizione nazionale del concorso Quarry Life Award, al suo primo lancio in Italia: ben 36 sono state le proposte di progetto arrivate da tutto il paese per promuovere la biodiversità nei siti estrattivi di Italcementi. Fra queste sono state scelte le sei finaliste, tre nel settore ricerca e tre nel settore comunità, che sono state sviluppate durante il corso dell’anno, coinvolgendo più di 200 persone. Tre le cave protagoniste del concorso, i siti bergamaschi di Colle Pedrino e Monte Giglio, che forniscono le materie prime alla cementeria di Calusco d’Adda, e la cava San Giuseppe di Trieste.
Dopo mesi di lavoro sul campo, il 30 novembre sono stati svelati i vincitori del concorso: ad aggiudicarsi il primo premio da 5.000 euro sono stati, per il settore scientifico, il progetto “Di tempo in tempo, dalla cava alla natura” dei ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca capitanati da Rodolfo Gentili, mentre per il settore comunità la Scuola Media di Calusco d’Adda con il progetto “Facciamo rifiorire il Giglio”, che ha coinvolto ben 173 studenti in un percorso di conoscenza e valorizzazione del territorio e di sensibilizzazione alla biodiversità.
Nel settore ricerca il secondo premio da 2.500 euro è stato vinto dal team del biologo Alessandro Mazzoleni con il progetto “Cava di biodiversità: 501 specie per Colle Pedrino” che ha individuato e classificato nel sito ben 678 specie di flora e fauna. Terzo classificato con il premio da 1.000 euro il progetto "Riqualificazione delle cave carsiche per aumentare la biodiversità e il valore ecosistemico" che ha proposto una serie di interventi volti ad aumentare la biodiversità nel sito estrattivo di San Giuseppe a Trieste.
A vincere il secondo premio nel settore comunità è stato invece il progetto “BeeVillage: conoscere e valorizzare la biodiversità attraverso le api”, ideato da un gruppo di agronomi e ricercatori toscani e bergamaschi, che ha realizzato un percorso didattico per la salvaguardia e l’osservazione delle api all’interno della Cava Monte Giglio. Terzo classificato il progetto “Sport, passeggiate, fotografie e tecnologia alla scoperta della biodiversità del Monte Giglio” promosso dalla Consulta delle Associazioni di Calusco d’Adda, che per sensibilizzare la comunità al tema della biodiversità ha ideato dei pannelli informativi da apporre lungo la pista ciclabile che percorre i confini della cava Monte Giglio.
A decretare i progetti vincitori una giuria di esperti: Roberto Callieri, Amministratore Delegato di Italcementi, Stefano Ferrari, Direttore Marketing della rivista Orobie, Tommaso Sitzia, professore dell’Università di Padova (Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali) e Gabriella Buffa, professoressa all’Università Ca’ Foscari di Venezia (Dipartimento di Scienze Ambientali).
Il primo premio del Quarry Life Award al progetto “DI TEMPO IN TEMPO, DALLA CAVA ALLA NATURA”
Il team
Dott. Rodolfo Gentili, Università di Milano-Bicocca, ecologo vegetale, coordinatore progetto.
Prof.ssa Sandra Citterio, Università di Milano-Bicocca, biologa vegetale.
Agr. Dott. Andrea Ferrario, botanico.
Prof. Enrico Casati, pedologo.
Agr. Dott. Alessandro Monti, zoologo.
Il progetto vincitore del primo premio Quarry Life Awards 2018, il concorso scientifico educativo ideato dal Gruppo HeidelbergCement
Nelle cave di calcare, l'attività estrattiva può avvenire in diverse fasi spazio-temporali di medio-lungo periodo. Il ripristino successivo allo sfruttamento della cava, può avere caratteristiche e successo diversi in termini di qualità e recupero delle funzioni del suolo, della copertura vegetale e della biodiversità.
Dagli anni 2000, i settori Sud-Ovest della cava di Colle Pedrino sono stati sfruttati in tempi diversi. I versanti abbandonati sono stati soggetti a ripristini successivi utilizzando mix di sementi commerciali, su substrati ricavati dal residuo di scavo. Il risultato finale delle azioni di ripristino delle cave, raramente è monitorato così da poterne identificare pregi e mancanze.
La cava di Colle Pedrino (BG)
Scopo del progetto è valutare il successo dei diversi interventi di ripristino della cava di Colle Pedrino effettuati nel recente passato, in termini di habitat edafico, copertura vegetazionale e biodiversità, rispetto alle aree naturali limitrofe. Un obiettivo specifico è stato valutare l'idoneità dei prati, presenti nelle aree attorno alla cava, per essere utilizzati per la produzione di fiorume in futuri interventi di recupero. I risultati hanno evidenziato che la naturalità sui versanti di cava abbandonati è primariamente dipendente dalla distanza delle aree naturali circostanti la cava che fungono da serbatoio di biodiversità per la ricolonizzazione di specie vegetali e animali (Lepidotteri). Inoltre, le caratteristiche del substrato del suolo (pietrosità), gioca un ruolo chiave nell’influenzare sia la copertura vegetale sia i livelli di biodiversità. Lo studio ha evidenziato anche come i miscugli commerciali utilizzati siano poco resistenti nel tempo e le specie presto rimpiazzate da quelle locali. Per tale motivo l’utilizzo del fiorume potrebbe migliorare le aree di cava dismesse aumentando notevolmente la rigenerazione naturale, la biodiversità e quindi il paesaggio locale. Per la cava di Colle Pedrino, l’indagine di campo ha evidenziato che il fiorume potrebbe essere recuperato sul posto, favorendo l’integrazione della cava nel contesto territoriale e incrementando l’economia di montagna.
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