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Sostenibilità: casi pratici nell'utilizzo di prodotti prefabbricati in calcestruzzo

Nell'ambito dell'evento "Industrializzazione edilizia: Sinergie e soluzioni per la sostenibilità delle costruzioni" che si è tenuto al SAIE 2022, Alessandra Ronchetti di ASSOBETON ha parlato delle applicazioni di prodotti prefabbricati in calcestruzzo, con un focus sulla sostenibilità.

I prodotti prefabbricati in calcestruzzo garantiscono elevate prestazioni energetiche

Al SAIE Alessandra Ronchetti ha tenuto ha tenuto la relazione  dal titolo "Applicazioni sostenibili della prefabbricazione e casi pratici." Come affermato da Ronchetti “l’obiettivo della presentazione è esemplificare, attraverso una veloce carrellata di realizzazioni, come le molteplici categorie di prodotti rappresentate da ASSOBETON possano rispondere alle esigenze di sostenibilità delle opere nelle quali vengono inserite e come possano contribuire al raggiungimento di crediti secondo diversi protocolli, come LEED, ENVISION, fornendo valide soluzione rispetto alle tante sfaccettature della sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

I prodotti rappresentati da ASSOBETON sono di svariata natura come travi, pilastri solai, pannelli, elementi di copertura, a blocchi vibro-compressi o autoclavati, masselli, pali da fondazione e pali per linee elettriche, cabine elettriche, tubi per acquedotti e prodotti per la gestione delle acque di scarico, come tubi, pozzetti, canali, oltre a elementi in fibrocemento e prodotti per le infrastrutture, come travi da ponte, barriere stradali, conci per gallerie e traverse ferroviare.

In generale, i prodotti prefabbricati in calcestruzzo offrono ottime caratteristiche di durabilità, consentendo di realizzare opere che resistono nel tempo. Il settore offre diversi prodotti idonei alla protezione da eventi climatici estremi, purtroppo sempre più frequenti, e alla realizzazione di interventi di salvaguardia dal rischio idrogeologico, che provoca danni ingenti nel nostro paese. I manufatti in calcestruzzo resistono a violente mareggiate, a forti venti, ad abbondanti nevicate.

Il processo produttivo (a freddo) ha un basso impatto ambientale, sia dal punto di vista energetico, sia da quello del consumo idrico, mentre le elevate prestazioni energetiche dei prodotti prefabbricati consentono importanti risparmi sul riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Il calcestruzzo, materiale incombustibile, offre anche una buona protezione in caso di incendio.

Le materie prime sono facilmente accessibili, con distanze di approvvigionamento contenute; non rilasciano sostanze pericolose, garantendo una buona qualità dell’aria negli ambienti confinati.

Un’attenta progettazione consente di ottimizzare le sezioni e ridurre l’uso delle materie prime. Gli sfridi sono contenuti e possono essere reimmessi nel ciclo produttivo, per produrre nuovi manufatti. I controlli accurati durante la produzione consentono di immettere sul mercato prodotti di elevata qualità e prestazioni garantite. Al termine della vita dell’opera, i prodotti possono essere disassemblati e riutilizzati, oppure frantumati e reimpiegati come inerti, per la produzione di altro calcestruzzo.

Il settore sta lavorando per migliorare ulteriormente le prestazioni dei propri prodotti e per ridurne ancor più il loro impatto ambientale.

Gli esempi illustrati riguardano singoli prodotti, tecnologie ed interni edifici, che rispondono ad uno o più requisiti di sostenibilità fissati dall’ONU ed ai criteri richiesti dai vari protocolli.

I masselli autobloccanti, adatti sia ad aree pedonali che carrabili, possono essere realizzati, come tutti i prodotti prefabbricati in calcestruzzo, con una certa percentuale di materiale riciclato, hanno buone proprietà di permeabilità all’acqua, evitando così la formazione di pozze e consentendo all’acqua di confluire in falda, ed hanno un elevato indice di riflettanza solare, che consente di contrastare l’effetto isola di calore.

I pannelli prefabbricati, sempre più spesso a taglio termico, possono beneficiare del contenuto di riciclato sia del calcestruzzo, che dell’armatura, che del materiale isolante e garantiscono delle ottime prestazioni termiche, riducendo i consumi energetici ed i relativi costi.

Per quanto riguarda i pali per le linee elettriche, è stata avviata, su richiesta di ENEL, un’interessante ricerca per il riutilizzo degli elementi da dismettere. Invece di essere portati in discarica, i vecchi pali sono stati frantumati e l’aggregato che ne deriva viene utilizzato, a valle della fase di caratterizzazione e dopo essere passato attraverso tutte le prove che la normativa richiede, per produrre nuovi pali.

Le prestazioni meccaniche di questi pali si sono dimostrare molto buone, del tutto simili a quelle dei pali originali. In questo modo si recuperano tonnate di aggregati, si sostituisce l’utilizzo di una notevole quantità di aggregato naturale e si evita il conferimento in discarica degli elementi che hanno raggiunto il fine vita. La sostituzione dell'aggregato naturale con aggregato riciclato contribuisce a ridurre il Global Warming Potential totale del prodotto.

Un altro esempio riguarda un utilizzo innovativo di elementi scatolari, che posizionati uno affianco all’altro nel letto di un fiume, hanno consentito di ottenere, con tempi di realizzazione e costi particolarmente contenuti, una via di collegamento fra le due sponde, evitando di ricorrere a strutture sospese, che avrebbero sicuramente comportato tempi e costi molto maggiori, e garantendo la corretta gestione delle acque.

Per quanto riguarda le tecnologie, la produzione in stabilimento consente di annegare sensori all’interno dei manufatti. Questi sensori invieranno, nel corso della vita dell’edificio, segnali di allerta in caso di situazioni particolari, come terremoti, venti forti e piogge, oppure dati relativi alle condizioni termoigrometriche interne all’edificio o al corretto smaltimento dell’acqua nei pluviali.

Per fornire dati di input corretti ai protocolli di certificazione ambientale degli edifici, è importante disporre di informazioni dettagliate e verificate da parti terze, relative ai prodotti. Per questo le aziende del settore si stanno attrezzando per fornire ai clienti le dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD).

I restanti esempi, riguardano edifici o infrastrutture realizzati con manufatti prefabbricati in calcestruzzo. Queste opere hanno ricevuto certificazioni o premi per la loro sostenibilità.
Per quanto riguarda gli edifici, i benefici ottenuti riguardano le prestazione termiche, la salubrità degli ambienti, la resistenza al fuoco, l’attenta gestione dell’approvvigionamento di materie prime, sia in termini di distanze di approvvigionamento, che di contenuto di riciclato.
Nel caso di infrastrutture, l’utilizzo di manufatti prefabbricati ha portato a tempi di realizzazione ridotti, quindi ad un minor impatto del cantiere, a costi di manutenzione contenuti, vista la buona durabilità degli elementi, e a soluzioni ottimizzate dal punto di vista progettuale.

I possibili benefici in termini di sostenibilità vanno, in molti casi, a scontrarsi con normative vigenti non al passo con i tempi, che pongono ancora troppi vincoli, tecnici e burocratici, e rischiano di essere un freno all’ulteriore miglioramento della sostenibilità di prodotti e opere.

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Applicazioni sostenibili della prefabbricazione e casi pratici. Alessandra Ronchetti

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