Calcestruzzo Armato
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Una soluzione ai problemi di posa dei masselli autobloccanti in calcestruzzo

La certificazione del personale adibito alla posa dei masselli

L’utilizzo dei masselli autobloccanti si sta sempre più diffondendo, non solo nell’ambito industriale che ha dato la spinta iniziale allo sviluppo di questo prodotto, ma anche nelle aree urbane in virtù della possibilità di essere smontato e rimontato nel caso di manutenzione delle reti di sottoservizi.

I masselli autobloccanti hanno infatti la capacità di adattarsi egregiamente a molteplici aree di intervento conservando la convenienza economica e prestazionale. Essi vengono impiegati in:
Grandi superfici: le pavimentazioni in masselli in calcestruzzo autobloccanti trovano comunemente impiego in aree di sosta di autoveicoli e di mezzi pesanti, piazzali di stoccaggio di attività industriali, terminal container. In questi interventi l’utilizzo dei masselli ha mostrato ottima durabilità rispetto ad altri prodotti e ha permesso di ridurre l’impatto ambientale, grazie alla permeabilità della superficie e all’aspetto estetico.
Aree Urbane: nella pavimentazione di strade o aree soggette a traffico, specie in ambito urbano, le pavimentazioni in masselli conservano la maggiore durata e la minore necessità di manutenzione.
Ristrutturazioni: le ampie possibilità di variazioni estetiche permettono di progettare masselli autobloccanti che si armonizzano con il patrimonio edilizio storico. In questo caso il fattore economico rende estremamente concorrenziale questo prodotto. Inoltre gli interventi di pavimentazione in masselli non sono particolarmente invasivi in quanto possono essere rimossi in ogni momento ripristinando la situazione originaria. La tecnologia mette a disposizione tutta una serie di modelli adatti all’inserimento in ambienti storici, con trattamenti che simulano anche l’invecchiamento naturale.
I masselli presentano anche un vantaggio ambientale: provocano un riscaldamento inferiore al conglomerato bituminoso, migliorando le condizioni climatiche locali in estate.
Il crescente utilizzo di questo prodotto è dovuto anche alla velocità di posa, ma malgrado questa appaia molto semplice in realtà gli aspetti tecnici da considerare sono molteplici se si vogliono evitare interventi successivi di ripristino o ripercussioni sulla sicurezza delle persone: vedi ad esempio i dissesti stradali dovuti a cedimenti della pavimentazione, di cui si vede un esempio nella foto. Questi errori sono macroscopici e visibili, ma ve ne sono altri - che compromettono la stabilità della pavimentazione e che non sono visibili, se non da un occhio esperto - spesso dovuti all’imperizia dei posatori che, non avendo un’adeguata formazione, posano il materiale seguendo criteri “personali”.
Alcuni dettagli costruttivi sono particolarmente critici, come per esempio il raccordo tra pavimentazione e caditoie in ghisa: qui la sigillatura deve avvenire con malte additivate, o meglio ancora a secco, tagliando l’elemento in prossimità della caditoia. Quasi sempre invece questo aspetto non viene nemmeno preso in considerazione, con la conseguenza che nel tempo compaiono difetti evidenti proprio in prossimità delle caditoie e anomalie nel deflusso delle acque.
Per questo è opportuno seguire adeguati corsi di formazione dove apprendere tutte le nozioni per posare nel modo corretto.

Lo schema di certificazione dei posatori
In questo contesto ICMQ sta promuovendo la certificazione delle competenze professionali dei posatori, secondo uno schema consolidato e conforme alla norma Uni Cei En Iso/Iec17024 e ad un regolamento tecnico ideato ad hoc da ICMQ. Questo regolamento definisce i requisiti di accesso all’esame, le modalità di svolgimento e i metodi di valutazione, facendo esplicito riferimento sia ai codici di pratica editi da Assobeton per la posa in opera e la manutenzione, sia alla norma UNI 11241:2007 relativa alla progettazione e posa di masselli.

Immagine 1: le fasi della posa di masselli autobloccanti in calcestruzzo (tratto dal Codice di pratica ASSOBETON, Ed.1, Vol.1)

Alcuni importanti produttori associati ad Assobeton hanno dato la loro disponibilità a sostenere questo progetto mettendo a disposizione di ICMQ le strutture necessarie per lo svolgimento delle prove d’esame. La sessione d’esame viene svolta seguendo le consuete procedure di certificazione: prova teorica con test a risposta multipla e prova pratica con esecuzione di pavimentazione di un’area di circa 16 mq, nella quale sono inserite criticità quali raccordi con caditoie, chiusini, canalette e cordoli.
L’esame prevede anche un’attività di manutenzione su pavimentazione esistente, con rimozione di una parte della pavimentazione posata e con ripristino corretto finale.
Al termine delle operazioni di posa la conformità del lavoro ai dettami della regola dell’arte va controllata secondo i seguenti parametri:
• corretto allineamento dei masselli secondo due direzioni ortogonali; considerando comunque che le variazioni dimensionali in produzione e l’andamento delle pendenze non consentono in nessun caso un perfetto allineamento;
• assenza di danneggiamento ai masselli dovuti a cattiva movimentazione degli stessi oppure ad una non idonea procedura di compattazione;
• ottimale sigillatura dei giunti della pavimentazione: nel caso non sia disponibile sabbia essiccata, la sabbia di sigillatura dovrà essere lasciata in misura abbondante sulla pavimentazione e periodicamente ridistribuita a cura della Committenza fino al completo intasamento;
• rispetto dei livelli della pavimentazione finita con le tolleranze indicate dai documenti di riferimento.
Viene richiesta ai candidati la conoscenza della posa di almeno sei tipologie di masselli fra i più utilizzati nel mercato, posati secondo diversi schemi (lineare, a spina di pesce, ecc.).

Il giorno stesso dell’esame l’esaminatore comunicherà l’elemento scelto e la modalità di posa, ne controllerà le diverse fasi con apposita check list; redigerà infine un rapporto di valutazione.
Ad esito positivo dell’esame, ICMQ emetterà il certificato e la tessera di qualifica professionale.

 

Foto 1: Masselli posati senza adeguato costipamento del sottofondo

  



Immagine 2: Dettagli costruttivi in prossimità di una caditoia
 

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