Alle Norme Tecniche 2018 manca ancora un pezzo: sono le Appendici Nazionali agli Eurocodici, che non sono state ancora pubblicate. Completato l'iter di redazione, è iniziato quello della burocrazia nazionale e internazionale. Ma che cosa sono gli Eurocodici? sono obbligatori ? chi li ha voluti ? da quando esistono ? quanto costano ?
Prima di parlare di Qurocodici occorre sottolinera che nel nostro Paese il riferimento normativo principale è costituito dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC).
Le NTC sono predisposte dal Consiglio Superiore dei LLPP e sono definite per Decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture, su parere positivo del Ministro degli Interni e del Capo Dipartimento della Protezione Civile, dopo aver ricevuto il nulla osta dei testi da Bruxelles e della Conferenza Stato-Regioni.
Le attuali Norme Tecniche per le costruzioni sono definite nel decreto ministeriale 17 gennaio 2018 che dal 22 marzo 2018, che ha sostituito il D.M. 14 gennaio 2008 che costituiva la precedente edizione delle NTC.
Oltre alle Norme Tecniche, il compendio di riferimento normativo prevede altri due documenti tecnici: la Circolare esplicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) e le Appendici agli Eurocodici 2018.
La Circolare Esplicativa è già disponibile, mentre le Appendici agli Eurocodici 2018 ancora no, e continuano quindi a valere gli Annessi Nazionali italiani pubblicati con D.M. 31.07.2012, sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 27 marzo 2013
Per saperne di più sullo stato di predisposizione e approvazione dei nuoivi annessi leggi l'articolo L’aggiornamento delle Appendici Nazionali agli Eurocodici a firma dei Proff. Sanpaolesi e Formichi
Per quale motivo l'Italia, (come qualche altro Paese) predispone delle proprie Norme Tecniche e non applica direttamente gli EUROCODICI ? perchè per i principi stabiliti dal trattato di Roma, è tutt'ora in vigore il diritto dei Paesi di poter fissare a loro discrezione il livello di sicurezza delle costruzioni all’interno dei propri confini.
Ecco perchè è poi necessario che tutti gli Stati appartenenti alla Comunità Europea possano fornire le indicazioni che consentono l’utilizzo degli Eurocodici all'interno del proprio territorio, e di qui il contenuto degli Annessi Nazionali (National Annexes).
E grazie agli Annessi l’applicazione delle NTC risulta pienamente compatibile ed intercambiabile con l’applicazione degli Eurocodici, completatati dalle Appendici Nazionali.
La differenza nell'impiego degli uni o dell'altra consiste nella maggiore flessibilità e analiticità delle norme europee, dato il loro carattere prestazionale, non cogente, con una molteplicità di informazioni e di opzioni molto ampia e avanzata, rispetto a quella italiana che, essendo imposta per legge, deve attendere il consolidamento tecnico generalmente condiviso di criteri e regole e tener conto della prassi operativa media del Paese. (Cit. Prof. Marco Menegotto)
Nel 1975, per dar seguito al Trattato di Roma ed eliminare le barriere al commercio tra gli Stati Membri la Commissione Europea decide di creare un programma dedicato al settore delle costruzioni e viene stabilito per la prima volta un insieme di regole tecniche per la progettazione delle opere di costruzione.
Dopo 15 anni, nel 1990, viene pubblicata come ENV una prima bozza degli Eurocodici.
La pubblicazione viene in seguito affidata al CEN (Comité Européen de Normalisation) con l'obiettivo di attribuire agli Eurocodici lo status di Norme Europee (EN).
Gli Eurocodici strutturali sono Norme Europee a Carattere Volontario, e il loro uso non nasce da una Direttiva Europea, ma da una Raccomandazione, la "RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE dell'11 dicembre 2003 relativa all'applicazione e all'uso degli Eurocodici per lavori di costruzione e prodotti strutturali da costruzione".
Sono raccomandazioni, ove infatti è scritto "Sarebbe perciò opportuno che gli Stati membri approvino gli Eurocodici per i prodotti strutturali da costruzione e per i lavori edili e riconoscano che da tali Eurocodici derivi una presunzione di conformità con i requisiti essenziali di cui alla direttiva 89/106/CEE". Il nostro Paese come già detto ha scelto però di avere una propria normativa tecnica nazionale.
Come si è giunti alla Normativa Tecnica sul Calcestruzzo Strutturale
Un Articolo di Menegotto Marco - Presidente AICAP sul percorso che ha condotto all’attuale normativa nazionale ed europea sulle strutture in calcestruzzo, per conoscerne le origini, lo sviluppo e le interrelazioni.
Peraltro le raccomandazioni spingono ogni Paese a dotarsi di propri parametri di calcolo specifici: "Per tener conto di condizioni geografiche, geologiche o climatiche particolari o di livelli speciali di tutela in vigore nel loro territorio, agli Stati membri possono essere necessari parametri di calcolo specifici.
A tal fine, gli Eurocodici contengono «parametri specificati a livello nazionale» per ognuno dei quali gli Eurocodici raccomandano un valore.
Tuttavia, come parametro specificato a livello nazionale, gli Stati membri possono scegliere valori specifici diversi, se lo ritengono necessario affinché i lavori di costruzione e di genio civile siano progettati ed eseguiti in un modo da non mettere a repentaglio la sicurezza di persone, animali o proprietà." e quindi, al punto 2 delle raccomandazioni viene previsto "Gli Stati membri dovrebbero fissare i parametri da utilizzare sul loro territorio (in prosieguo: «parametri specificati a livello nazionale».
Parametri di Determinazione Nazionale (NDP) e Annessi Nazionali (National Annexes).
Da allora tutti gli Stati appartenenti alla Comunità Europea possono fornire specifiche indicazioni per l’utilizzo degli Eurocodici nei loro Paesi inserendo nel testo i cosiddetti Parametri di Determinazione Nazionale (NDP) che formano il contenuto degli Annessi Nazionali (National Annexes).
Tali parametri possono esclusivamente contenere indicazioni relative a:
- valori o classi per i quali il testo degli Eurocodici indica possibili alternative;
- valori per i quali nel testo della norma viene indicato un simbolo;
- specifiche indicazioni valide per il singolo Paese dipendenti, ad esempio, da differenze geografiche o climatiche, quali le mappe dell’azione sismica o delle azioni della neve o del vento;
- l’indicazione di metodi da adottare laddove nel testo erano disponibili più alternative.
Gli Annessi Nazionali possono anche contenere decisioni nazionali sull’utilizzo delle appendici a carattere informativo contenute nel testo della norma EN e riferimenti a indicazioni integrative e non contraddittorie rispetto a quanto riportato nelle norme (NCCI - Non-Contradictory-Complementary-Information).
Gli Eurocodici sono quindi delle norme europee per la progettazione applicate nel settore delle costruzioni che, assieme alle normative nazionali cogenti, consentono al professionista l'utilizzo di criteri di calcolo comuni adottabili anche in altri paesi dell'Unione Europea.
Inoltre, va detto, che per l’abbattimento delle barriere al libero scambio dei servizi di ingegneria gli Eurocodici e gli Annessi Nazionali vengono impiegati nei sempre più frequenti casi di progetti sviluppati all’estero da professionisti che hanno come primo riferimento le norme EN, con cui hanno evidentemente maggior dimestichezza rispetto alle NTC.
Chi predispone gli Eurocodici
Gli Eurocodici sono predisposti dalla Commissione Tecnica 250 del CEN – Comitato Europeo di Normazione (CEN/TC250), nel campo dell’Ingegneria strutturale e geotecnica, con lo scopo di garantire, secondo criteri armonizzati, il soddisfacimento dei requisiti essenziali relativi alla resistenza meccanica ed alla sicurezza in caso d’incendio delle costruzioni, così come definiti dalla Direttiva 89/106 sui prodotti da costruzione, successivamente sostituita dal Regolamento UE 305/2011. (cit. Sanpaolesi e Formichi).
Gli Eurocodici sono predisposti e pubblicati per i seguenti scopi:
e forniscono regole comuni per i seguenti scopi:
Gli Eurocodici attualmente disponibili sono raggruppate in 10 famiglie, ovvero una norma generale e nove famiglie di norme specilistiche:
Cit. “Sousa, M.L., Dimova, S. Athanasopoulou, A., Iannaccone, S. Markova, J., State of harmonised use of the Eurocodes, EUR 29732 EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2019, ISBN 978-92-76-02911-3, doi:10.2760/22104, JRC115181″. in allegato all'articolo.
Gli Eurocodici sono dapprima proposti in versione ENV ossia in versione provvisoria, per poi divenire definitiva (EN) dopo un periodo di prova. Attualmente tutti gli Eurocodici sono in versione definitiva. Gli Eurocodici vengo elaborati in lingua inglese da parte dei Gruppi di lavoro, per poi essere pubblicati nelle tre lingue ufficiali della Comunità Europea: Inglese, Francese e Tedesco. Ogni Paese può poi procedere a sue spese alla traduzione e pubblicazione di singoli eurocodici. Al momento solo alcuni Eurocodici sono stati tradotti in italiano.
Il Comitato TC 250 - coordinato da Mr Steve Denton (WSP’s Head of Civil, Bridge and Ground Engineering) - che si occupa degli Eurocodici è composto da 11 sottocomitati e 6 gruppi di lavoro.
Gli Eurocodici ad oggi comprendono 58 parti e, in totale, sono presenti ben 1506 NDP (Parametri Definiti da ciascuna nazione). I valori prescelti dall’Italia, nonché dalle altre nazioni, sono stati inseriti in un database creato dal Joint Research Centre (JRC) del CEN (Commissione Europea per la Normazione).
Viene spesso indicato come Eurocodice 0.
La norma stabilisce principi e requisiti per la sicurezza, l'esercizio e la durabilità delle strutture, descrive i criteri generali per la loro progettazione e verifica e fornisce linee guida per i correlati aspetti di affidabilità strutturale.
Leggi l'articolo: Progettazione sismica delle strutture: le sei parti dell’Eurocodice 8
Il documento CEN/TC 250 – N 798 indica il futuro degli Eurocodici, riportando che ne sono in fase di sviluppo quattro ulteriori relativi a:
La sostanziale differenza che vigerà tra l'Eurocodice e la ISO è relativa alla diretta applicazione: la norma ISO, infatti, è densa di principi ma avara di "formule" e/o metodologie direttamente applicabili.
Si ritiene utile segnalare che il CNR ha ultimamente pubblicato alcune Istruzioni per il progetto relative proprio agli ambiti di sviluppo degli Eurocodici.
Ringraziamenti.
Per la stesura del presente articolo ho avuto preziosi supporti e consigli da parte di Piero Baratono, Francesco Biasioli, Paolo Formichi, Luca Sanpaolesi, che ringrazio di cuore.
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