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ARCADIS (Agenzia Regionale Campana Difesa Suolo): bando per profili professionali

ARCADIS (Agenzia Regionale Campana Difesa Suolo) Data pubblicazione: 24-12-2012 Pubblicato sul BURC n. 78 del 2012 un bando di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di vari profili professionali presso l' ARCADIS (Agenzia Regionale Campana Difesa Suolo). Gli aspiranti al concorso dovranno inoltrare domanda di partecipazione, debitamente sottoscritta e redatta in carta semplice in conformità al modello allegato (allegato A), indirizzata alla sede operativa dell' ARCADIS in Via Ingegno snc, – 84087 Sarno (SA). La domanda dovrà essere effettuata entro il termine perentorio di giorni trenta decorrente dal giorno della pubblicazione dell'avviso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Qualora l'ultimo giorno utile per l'invio della domanda coincida con un giorno festivo, il termine è prorogato al giorno successivo non festivo. La domanda deve essere inviata a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o presentata a mano all'Ufficio Protocollo dell' ARCADIS con l'indicazione di tutti i documenti allegati alla stessa. A corredo della domanda di ammissione devono essere allegati il curriculum professionale, documenti o dichiarazioni sostitutive attestanti il possesso dei titoli richiesti e di quelli valutabili, un elenco della documentazione allegata in carta libera e, a pena di esclusione, firmato dal candidato, la fotocopia, firmata dal candidato, di un documento di identità personale in corso di validità e la ricevuta di pagamento della tassa di concorso di € 10,00 effettuato tramite versamento, a mezzo bonifico bancario, c/o Tesoreria ARCADIS – BANCO di NAPOLI S.p.A. – IBAN: IT 70C0101003593100000301487, indicando quale causale, "Tassa concorso pubblico ARCADIS per titoli ed esami – art. 17 comma 11, DL n. 78/2009".

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L'Ing. Cristiano Radaelli confermato presidente ANITEC

Cristiano Radaelli confermato presidente ANITEC Nel corso dell’assemblea generale di Anitec (Associazione Nazionale Industrie Informatica Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo, aderente a Confindustria Digitale) tenutasi oggi a Milano, presso la sede di via Sacchi, Cristiano Radaelli è stato confermato alla presidenza per il quadriennio 2013-2016. "Devo ringraziare tutti i soci per la rinnovata fiducia – dice l’ingegner Radaelli – e vorrei ricordare come i risultati ottenuti a favore del settore Ict ed elettronica di consumo sono il frutto di una straordinaria unità d’intenti tra tutti gli associati anche nelle decisioni più importanti e strategiche. Anitec è diventata recentemente un’associazione di primo livello in Confindustria e, in coordinamento con Confindustria Digitale, ha collaborato con il Governo nella definizione delle iniziative per l’agenda digitale contenute nel decreto sviluppo recentemente approvato dal Senato e ha in particolare coordinato i contributi del settore indirizzati a due dei tavoli di lavoro, Ricerca ed Innovazione e Competenze Digitali, della "cabina di regia" lanciata dal Governo Monti nella scorsa primavera". Radaelli, presidente di Anitec dal novembre 2010, è da maggio 2011 l’unico membro italiano dell’Executive Board di DigitalEurope e Vice Presidente di Confindustria Digitale dal giugno dello stesso anno. In Nokia Siemens Networks dalla costituzione della società nel 2007, è manager globale ed ha diretto la gestione degli ordini per tutto il mondo (oltre 14 miliardi di euro) e la supply chain di diverse linee di prodotto. Recentemente è stato chiamato come Head of Business alle attività globali del Restructuring Office. In Nokia Siemens Networks Italia è componente del management team locale. Dopo la laurea in Ingegneria Nucleare ha frequentato la Mba Bocconi e ha fatto rilevanti esperienze In Italia e negli Stati Uniti. “In un momento difficile per l’economia e il governo del paese – dice Radaelli – le linee guida del mio nuovo mandato saranno quelle di adempiere con ancor maggior forza alla missione di Anitec e cioè contribuire alla crescita e allo sviluppo del Paese grazie all'applicazione e all'utilizzo delle più innovative tecnologie digitali". In sintesi, il programma – che esprime l’unanime volontà degli aderenti ad Anitec – prevede la promozione dello sviluppo del settore Ict come generatore di crescita, valore, competitività e sostenibilità; lo sviluppo della cultura digitale e a sostegno dell’attuazione dell’Agenda Digitale; la collaborazione con le Istituzioni in qualità di advisor per le scelte strategiche dell’ Ict; la collaborazione alla definizione delle norme legislative e tecniche presso tutte le sedi istituzionali nazionali e europee; la promozione delle eccellenze italiane e del relativo know-how nel mercato globale; il mantenimento e la crescita in Italia delle attività dell’intera catena del valore del settore Ict. "I settori principali dell’attività di Anitec per i prossimi anni – conclude Radaelli – saranno: agenda digitale, progetti legati alle smart cities, la connettività e la sicurezza delle reti e delle infrastrutture, come elemento per l’incremento della competitività del paese e lo sviluppo di tutto il settore Ict".

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Pubblicato dal Concrete Centre (UK) il report su calcestruzzo e sostenibilità in UK

Industria del cemento è sulla buona strada per soddisfare obiettivi di performance di sostenibilità 2012 Il quinto annuale industria del calcestruzzo Bilancio di Sostenibilità delle prestazioni rileva che l'industria del cemento continua a migliorare le prestazioni, superando gli obiettivi prima del previsto. Nel 2008, l'industria del calcestruzzo Regno Unito ha sottoscritto-up e impegnata nella strategia concreta di Edilizia Settore sostenibile. Questo punto di riferimento pan-industria accordo ha avuto come premessa centrale una visione comune che "entro il 2012, l'industria del calcestruzzo Regno Unito sarà riconosciuta come leader nella costruzione sostenibile, assumendo un ruolo dinamico nella creazione di un ambiente edificato sostenibile in un modo che è redditizio , socialmente responsabile e le funzioni entro i limiti ambientali. " La pubblicazione del quinto Industry Report performance di sostenibilità concreta, sulla base di dati del 2011 di produzione, dimostra quanto l'industria si è venuto a realizzare la sua visione. Molti dei 2012 obiettivi sono stati raggiunti e già in molti casi superati. Non volendo dormire sugli allori, l'industria ha quest'anno impegnati a migliorare ulteriormente la sostenibilità entro il 2020 e oltre. I dati contenuti nel rapporto 2011 si applica alla produzione di calcestruzzo e dei suoi materiali costituenti e rappresenta le aziende che forniscono l'81% del calcestruzzo utilizzato nel Regno Unito. Ad aprire la strada nel sourcing etico e responsabile dei materiali La relazione afferma che il 92% delle prestazioni della produzione di calcestruzzo è responsabile di origine allo standard BRE BES 6001 - standard quadro per la Approvvigionamento Responsabile dei prodotti da costruzione. Questo è superiore a qualsiasi altro settore materiale costruzione. Responsabilmente prodotti di origine e dei progetti è una questione sempre più importante e questo è più evidente nelle politiche degli appaltatori principali. Nel 2012 il Regno Unito Contractors Group (UKCG), che rappresenta oltre 30 imprese di costruzioni leader, ha rilasciato la seguente politica per promuovere l'approvvigionamento sostenibile di materie: "I membri UKCG sostenere e dare la preferenza ai prodotti appaltanti che sono in grado di dimostrare il rispetto di un responsabile riconosciuto regime di approvvigionamento, certificato da una terza parte. " Oltre a BES 6001, 85,6% dei siti di produzione di calcestruzzo sono coperti da certificati UKAS Sistemi di Gestione Ambientale (SGA), i quali forniscono il quadro di una strategia di sostenibilità globale. L'obiettivo per il 2020 è che il 95% dei siti di produzione hanno un SGA. Ridurre l'uso di energia e le emissioni di CO2 Altri importanti risultati evidenziati dal rapporto figura una riduzione significativa del 19% delle emissioni di CO2 a partire dal 1990, si tratta di una riduzione equivalente di 47 kg per m3. Nel 2011, la produzione di una tonnellata di cemento prodotto standardizzato 83.4kg CO2. Data la natura dell'energia intensiva del processo produttivo, migliorando l'efficienza energetica è fondamentale. Confronto tra 2008 e il 2011 i dati, nel complesso il consumo totale di energia per la produzione di cemento è diminuita del 11%. Industria del cemento è un consumatore al netto della raccolta Un indicatore che non è stato superato solo ma ha superato tutti i bersagli è l'efficienza di scarto dell'industria. Dal 2008 l'industria del calcestruzzo ha ridotto la quantità di rifiuti viene inviato in discarica del 76%. L'obiettivo per il 2012 è di una riduzione del 15% dei rifiuti in discarica, come una parte della produzione. Rispetto allo scenario di riferimento 2008 è stato superato questo traguardo nel 2010 con una riduzione del 60% e questo miglioramento è continuato nel 2011 con una riduzione del 72% ora raggiunti. L'industria del cemento è un utente al netto della raccolta, utilizzare i rifiuti 63 volte più di quello che manda in discarica. Per dirla nel contesto, la quantità di rifiuti utilizzata da l'industria del calcestruzzo è pari a oltre il 40% del (CD & E) rifiuti da costruzione, demolizione e scavo in discarica in Inghilterra sulla base di dati del 2008 pubblicati dal Forum Strategico (http:/ / www.strategicforum.org.uk/). Questa ultima relazione delle prestazioni dimostra i notevoli progressi compiuti dal settore calcestruzzo. La relazione presenta il viaggio fino ad oggi e la continua evoluzione e l'attuazione della strategia concreta di Edilizia Settore sostenibile continuerà a garantire il miglioramento continuo. Nonostante la crisi economica, l'ambito dell'iniziativa sostenibilità del settore continua a crescere e il suo impegno non solo di soddisfare, ma superare gli obiettivi di performance è intatta. Rif: TCC802

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Approvata norma ISO 19117:2012

ISO 19117:2012 specifica uno schema concettuale per descrivere i simboli, le funzioni che mappano raffigurazione entità geospaziali ai simboli, e la raccolta di simboli e funzioni raffigurazione in cataloghi raffigurazione. Questo schema concettuale può essere utilizzato nella progettazione di sistemi di rappresentazione. Permette dati delle caratteristiche di essere separati dai dati raffigurazione, permettendo dati che devono essere raffigurato in modo dataset indipendente.

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Il tardivo pagamento di 3 giorni non «travolge» la dilazione

ACCERTAMENTO Il tardivo pagamento di 3 giorni non «travolge» la dilazione Deve sempre essere valido il principio di collaborazione tra contribuente e Fisco / Alfio CISSELLO e Elena SCRIBONI SHARE / Giovedì 27 dicembre 2012STAMPAINVIA Il comportamento del contribuente che ritarda solamente di 3 giorni il pagamento di una rata relativa alla dilazione delle somme risultanti dagli “avvisi bonari”, ai sensi del DLgs. 462/97, non può essere paragonato al comportamento tenuto nel caso di mancato pagamento. In quel caso, infatti, in base alla normativa vigente all’epoca dei fatti (ex art. 3-bis comma 4 del DLgs. 462/97) al momento dell’emissione della cartella di pagamento (2009) il mancato pagamento di anche una sola rata comportava la decadenza della rateazione e l’importo dovuto per le imposte, interessi e sanzioni in misura piena, dedotto quanto versato, veniva iscritto a ruolo. Secondo la C.T. Prov. di Torino del 23 febbraio 2012 n. 24/06/12, tale tardività non può essere trattata allo stesso modo del mancato pagamento. Inoltre, per i Giudici, richiamando la circ. dell’Agenzia delle Entrate del 28 giugno 2001 n. 65 in tema di accertamento con adesione, la lieve carenza e tardività dei versamenti eseguiti, in presenza di valide giustificazioni giunte da parte del contribuente (nel caso di specie, il ritardo dovuto era imputabile a problemi tecnici della banca), devono essere opportunamente prese in considerazione dall’Ufficio al fine di valutare il permanere o meno del concreto ed attuale interesse pubblico al perfezionamento dell’adesione. Peraltro, la presa di posizione dell’Agenzia delle Entrate è stata ribadita nella circolare n. 9 del 2012 in tema di mediazione. La Commissione, dunque, giustifica il ritardato versamento quando questo non dipenda da manovre dilatorie, ma da semplici anomalie tecniche. Oltretutto, l’Ufficio ha l’onere di considerare al pari dei principi costituzionali lo Statuto del Contribuente, che sancisce la piena e continua collaborazione tra contribuente e Fisco. Il medesimo caso è stato più volte oggetto di attenzione da parte di Eutekne.info, in riferimento alla condotta assunta dall’Agenzia delle Entrate relativa al disconoscimento (quasi immediato) del beneficio del termine per violazioni da parte del contribuente di carattere meramente irrisorio (si vedano “Niente decadenza della dilazione per tardivo versamento di appena 4 giorni” del 7 maggio 2012 e “Dilazione degli avvisi bonari: un giorno di ritardo, salta la rateazione” del 31 agosto 2011). Dello stesso avviso è stata la giurisprudenza. La sentenza emessa dalla C.T. Prov. di Genova n. 35 dello scorso 26 gennaio ne è un esempio. Nel caso di specie, i Giudici avrebbero discusso al massimo sull’applicazione di un’eventuale sanzione per omesso versamento, peraltro definibile mediante ravvedimento operoso, ma non di certo sul disconoscimento di tutto il piano di dilazione per il tardivo versamento di appena 4 giorni. Sul punto è intervenuto, di recente, il famoso “Decreto Monti”. La nuova dilazione degli avvisi bonari dà più tempo Il (nuovo) art. 3-bis comma 4 del DLgs. 462/97, modificato appunto dall’art. 10 comma 13-decies del DL 201/2011, prevede ora che il mancato pagamento di anche una sola delle rate diverse dalla prima entro il termine di pagamento della rata successiva, comporta la decadenza della rateazione e l’importo dovuto per imposte, interessi e sanzioni in misura piena, dedotto quanto versato, è iscritto a ruolo. Dunque, se la rata (tardiva) viene pagata entro il termine della rata successiva, non cessa il beneficio della dilazione, ma viene irrogata la sanzione prevista dall’art. 13 del DLgs. 471/97, commisurata all’importo della rata versata in ritardo. Si rileva che il DL 201/2011 stabilisce espressamente che le nuove norme “si applicano altresì alle rateazioni in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”, quindi le conclusioni a cui è pervenuta la Commissione sono, di fatto, una soluzione “obbligata”, almeno per la dilazione degli avvisi bonari.

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GUIDA OPERATIVA: Come ottenere i "certificati bianchi"

GUIDA OPERATIVA: Come ottenere i "certificati bianchi" L'ENEA, su mandato dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, è pienamente coinvolta nella gestione del meccanismo dei certificati bianchi e, dopo diversi anni di operatività, il bilancio consolidato è sicuramente positivo sia in termini di espletamento del mandato sia in termini di professionalità acquisite. Si è tuttavia verificato che non tutti i segmenti degli usi finali dell'energia sono ancora pienamente consapevoli delle possibilità offerte dal meccanismo. Inoltre, la qualità delle domande per l'ottenimento dei titoli risulta spesso carente, con allungamento dei tempi di istruttoria e uso non ottimale delle risorse impegnate. La seconda edizione della Guida operativa è stata elaborata a seguito dell'emanazione da parte dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas della Delibera 9/11 che apporta decisive modifiche alle modalità di ottenimento dei titoli di efficienza energetica. Oltre a illustrare il mutato quadro regolatorio, la guida ha l'intento di segnalare agli operatori gli snodi cruciali attorno a cui è costruito il nuovo sistema, gli aspetti più meritevoli di cura e attenzione all'atto della preparazione della domanda, l'interpretazione dei diversi passi procedurali da seguire. La guida è stata sfoltita degli argomenti non più attuali, ed è stata arricchita rispetto alla prima edizione daulteriori caveat e FAQ - casi studio realmente istruiti dall'ENEA con particolare valore paradigmatico - che possono ulteriormente chiarire lo spirito del meccanismo e il metodo che ENEA adotta nella valutazione delle proposte. Una novità inserita nella seconda edizione è il Vademecum del perfetto proponente, scritto allo scopo di fissare una roadmap ideale per massimizzare la probabilità di imbastire proposte positive già dalla prima imputazione. La Guida operativa è lo strumento cui ENEA affida la diffusione delle informazioni e le conoscenze sui certificati bianchi, con lo scopo di rendere più agevole e spedita la partecipazione al sistema. La guida operativa è scaricabile in rete in formato pdf http://www.enea.it/it/produzione-scientifica/pdf-volumi/v2012-guida-cb2.pdf

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CERTIFICATI BIANCHI: ENEA consuntiva sette anni di attività sui titoli di efficienza energetica

CERTIFICATI BIANCHI ENEA consuntiva sette anni di attività sui titoli di efficienza energetica Nel corso del convegno “Certificati bianchi. Bilanci e proposte a sette anni dall’avvio”, che si è tenuto oggi all’ENEA, sono stati presentati i risultati ottenuti a conclusione del primo ciclo del meccanismo di incentivazione, relativo al periodo 2005-2012. In questi sette anni, l’ENEA ha valutato proposte che hanno complessivamente ottenuto 17,04 milioni di titoli di efficienza energetica, corrispondenti a circa 1,7 miliardi di euro. Per realizzare un simile risultato l’ENEA si è dovuta dotare di un’organizzazione interna in cui lavorano circa 40 persone, con uno specifico sistema informativo per la gestione delle proposte. Tali attività sono state condotte nell’ambito di una convenzione con l’autorità per l’energia elettrica e il gas. Nel corso del convegno sono state inoltre illustrate le principali novità introdotte dal decreto di rinnovo del meccanismo dei certificati bianchi, in corso di emanazione, oltre all’avvio di un dibattito con gli operatori finalizzato all’individuazione degli snodi procedurali su cui intervenire per rendere il meccanismo sempre più efficace e tempestivo nel riconoscimento dei titoli. L'Italia è stata la prima nazione al mondo ad avere applicato il meccanismo dei Certificati Bianchi, un sistema alquanto complesso che produce un aumento di efficienza negli usi finali di energia imponendo obiettivi di risparmio energetico ai grandi distributori di elettricità e gas. Sono proprio questi, che per dimostrare il raggiungimento dei propri obiettivi, devono entrare in possesso di un determinato numero di titoli di efficienza, i cosiddetti certificati bianchi, a cui possono accedere grazie a contrattazioni bilaterali con società di servizi energetici, che hanno ottenuto i titoli grazie alla realizzazione di interventi di risparmio energetico, oppure accedendo ad un apposito mercato gestito dal GME. L’ENEA sarà direttamente coinvolta nella rielaborazione delle regole per l’accesso al meccanismo nel prossimo ciclo 2013-2016. Considerata la mole di attività finora svolta, le competenze acquisite, la rete di contatti ormai consolidati sia con i grandi distributori che con le società di servizi energetici, l’ENEA si vedrà attribuire ulteriori incarichi oltre alle normale attività istruttoria, quali l’esecuzione delle verifiche ispettive, campagne formative-informative di sensibilizzazione e promozione dello strumento, elaborazione di guide settoriali, il coinvolgimento nella fase istruttoria dei grandi progetti (interventi di grande respiro che fanno risparmiare più di 30.000 tep all’anno), predisposizione di una banca dati sugli interventi da rendere disponibile online. Dal processo di rielaborazione delle nuove regole ci si aspetta un potenziamento del meccanismo di incentivazione coerentemente con la centralità che l’efficienza energetica riveste per la Strategia Energetica Nazionale, come strumento più idoneo per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici europei al 2020 e per il rilancio dell’economia italiana. I Certificati Bianchi sono ritenuti infatti indispensabili per la programmazione energetica nazionale e costituiscono il principale strumento con cui le imprese possono finanziare - in tutto o in parte - gli interventi “che fanno risparmiare energia”. Roma, 20 Dicembre 2012

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Lieve evento sismico in provincia dell'Aquila

Lieve evento sismico in provincia dell'Aquila 26 dicembre 2012 Un evento sismico è stato avvertito dalla popolazione in provincia dell’Aquila. Località prossime all’epicentro: Pizzoli, Scoppito e L’Aquila. Dalle verifiche effettuate dalla “Sala Situazione Italia” del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone e/o cose. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’evento sismico si è verificato alle ore 14.06 con una magnitudo di 2.1.

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Evento sismico in provincia di Cosenza

Evento sismico in provincia di Cosenza 26 dicembre 2012 Un evento sismico è stato avvertito dalla popolazione in provincia di Cosenza. Località prossime all’epicentro: Bisignano, Luzzi e Acri. Dalle verifiche effettuate dalla “Sala Situazione Italia” del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone e/o cose.Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’evento sismico si è verificato alle ore 09.22 con una magnitudo di 3.0.

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"Italia Loves Emilia", raccolti 4,3 milioni. A chi vanno i fondi

"Italia Loves Emilia", raccolti 4,3 milioni. A chi vanno i fondi La raccolta fondi continua con la vendita di un cd-dvd e di un libro sull'evento. Presentato il rendiconto del concerto In sintesi Sono esattamente 4.305.058,77 gli euro raccolti sino ad oggi da “Italia Loves Emilia”, il concerto benefico dello scorso settembre al Campovolo di Reggio Emilia. Il rendiconto del grande appuntamento in favore delle persone colpite dal terremoto è stato presentato a Bologna. I fondi raccolti sono destinati alla ricostruzione di otto scuole emiliane danneggiate dal terremoto. La raccolta fondi continua con un cd-dvd in vendita nei negozi e nelle principali piattaforme digitali che contiene i 43 brani e le immagini della serata e con un libro dedicati all’evento. Il volume raccoglie le testimonianze degli artisti. Per continuare a partecipare alla raccolta fondi si può, inoltre, fare donazioni a favore della “Onlus Italia Loves Emilia”. Tutti dettagli sull''utilizzo dei fondi sono visibili sul sito www.italialovesemilia.it .

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Alla Sapienza in atto un confronto tra le regole UE per gli APPALTI E QUALIFICAZIONE IMPRESE

APPALTI E QUALIFICAZIONE IMPRESE: PROCEDURE UE A CONFRONTO FONTE: http://www.cnim.it/ Uno studio comparativo è in corso presso la Sapienza Università di Roma, nell'ambito dell'Ingegneria Gestionale, sulle procedure adottate nei paesi UE per bandire gare pubbliche e qualificare le relative imprese concorrenti. Lo studio proseguirà poi con un confronto rispetto alle procedure di appalto pubblico adottate negli USA. Le procedure italiane quanto sono diverse rispetto a quelle degli altri principali paesi UE (Francia, Germania, Inghilterra)? In cosa sono diverse e perché? E' giustificata questa differenza ed essa incide sulle opportunità delle imprese italiane ed europee? Le procedure adottate garantiscono medesime opportunità alla imprese italiane ed europee, in Italia e in Europa? Le procedure adottate garantiscono la qualità e l'economicità delle opere pubbliche appaltate? Le procedure adotatte tutelano le imprese dai fenomeni di corruzione e da altri trattamenti ineguali, ovvero assicurano loro la possibilità di competere fra di loro ad armi pari? Quanto vale la corruzione negli appalti pubblici in Italia, Francia e Germania? La normativa sugli appalti pubblici e sulla qualificazione delle imprese partecipanti alle gare pubbliche è stata ampiamente revisionata negli anni '90-2000 alla luce delle direttive europee. Il sistema di qualificazione delle imprese che partecipano ad appalti pubblici - come è stato recepito in Italia - è uno dei più articolati e complessi fra quelli che si possono riscontrare nei principali paesi UE. Le Imprese devono essere qualificate da Società Organismi di Attestazione (Società per Azione - private dunque - con 1 mln di euro di capitale sociale interamete versato) e, nel settore delle Costruzioni, devono essere obbligatoriamente certificate (unico caso in UE) in conformità alle norme UNI EN ISO 9000 sulla Qualità. Tutto ciò mentre, alla luce della Legge 183/2011 (cosiddetta Legge di stabilità 2012) è in atto presso la Pubblica Amministrazione un processo di Decertificazione, che - però - una ben precisa lobby privata non vuole adottare continuando ad imporre alle nostre imprese nazionali procedure medioevali di stampo inquisitorio. Ovviamente qualificazione e certificazione sono procedure che costano molto alle imprese (una sorta di tassa occulta), alimentando un circuito economico parallelo fatto di consulenti (di varia natura e genere), di enti di certificazione e di accreditamento. Il settore dei contratti pubblici muove circa il sette per cento del PIL nazionale, il sedici per cento del PIL europeo e assegna ogni anno in Italia circa 125 mila contratti di importo superiore a 40 mila euro. Secondo le stime di Transparency International, del Servizio anticorruzione e trasparenza della Presidenza del Consiglio dei ministri e della Procura generale presso la Corte dei conti, la corruzione «costa» al sistema economico italiano circa 60 miliardi di euro all’anno. Sebbene i dati sul numero di condanne, di denunce e di arresti per corruzione ne tratteggino un trend decrescente, almeno dal 2000 al 2007, sembra che questi stessi dati, dal 2008 in poi, abbiano fatto registrare una controtendenza e che la «qualità» della corruzione, ossia la sua pervasività ai più alti livelli istituzionali, il suo utilizzo costante da parte delle organizzazioni criminali e la sua percezione sociale siano cresciuti notevolmente. Inoltre, i dati sul Corruption Perception Index, dal 2005 al 2011, mostrano come la corruzione percepita nel settore pubblico, legata principalmente al numero di casi esistenti ma non scoperti (c.d. «numero oscuro»), sia aumentata in maniera evidente. Nel 2011 l'Italia si è classificata per la corruzione al 69° posto su 182 Paesi presi in esame (nel 2010 eravamo al 67° posto). Nella Ue fa meglio solo della Grecia (80esima), e di Romania e Bulgaria nella lotta alla corruzione. Su una scala da zero (massimo livello di corruzione percepita) a 10, l'ong tedesca che annualmente pubblica il rapporto ha assegnato all'Italia 3,9 punti e ad Atene 3,4, entrambe molto vicine alla Cina, settantacinquesima.

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GUIDA OPERATIVA: Come ottenere i "certificati bianchi"

GUIDA OPERATIVA: Come ottenere i "certificati bianchi" L'ENEA, su mandato dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, è...

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Certificazione Qing, valorizzare la professione

Intervista a Stefano Calzolari, Presidente Ordine degli Ingegneri di Milano Nei Decreti recenti, nelle indicazioni del Governo e dal mercato...

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PTZ: prestito a tasso zero per risollevare l'edilizia

PTZ: prestito a tasso zero per risollevare l'edilizia [Fonte: CENTRO STUDI AITEC] Il perdurare della crisi del mercato delle costruzioni ha...

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Linee Guida ENEA per l'efficienza dell'illuminazione pubblica dei comuni

Al via l'Osservatorio Nazionale sull'illuminazione pubblica per la Smart City partendo dal progetto Lumière Presentate le Linee Guida per i...

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Primi appunti sulla riforma previdenziale di INARCASSA

Dal 1 gennaio 2013 si cambia. La riforma epocale del sistema previdenziale di Inarcassa, figlia inizialmente non voluta del Decreto cosiddetto...

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Da Bruxelles 1,2 mld alle rinnovabili innovative

Dalla vendita di 200 milioni di quote di emissione Da Bruxelles 1,2 mld alle rinnovabili innovative Share on print La Commissione assegna i nuovi finanziamenti per dare impulso a 23 progetti innovativi sulle green energy. Non previsto alcun finanziamento per progetti in tema di cattura e stoccaggio del carbonio (Rinnovabili.it) – “Quest’anno Natale è arrivato presto”. Con queste parole la Commissaria responsabile dell’Azione per il clima, Connie Hedegaard, ha annunciato l’assegnazione dei nuovi fondi del programma NER 300. Oltre 1,2 miliardi di euro provenienti dalla vendita di 200 milioni di quote di emissione dei nuovi entranti nell’ETS europeo e che serviranno a finanziare (al 50%) 23 progetti sulle energie rinnovabili. “Il programma NER300 – spiega Hedegaard - è sostanzialmente un meccanismo “Robin Hood” che costringe chi inquina a pagare per finanziare progetti di dimostrazione su vasta scala per nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio. Le sovvenzioni per un importo di 1,2 miliardi di EUR (a carico degli inquinatori) stimoleranno l’erogazione di altri 2 miliardi di EUR provenienti da investimenti privati nei 23 progetti di dimostrazione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio selezionati”. Le 23 proposte selezionate dal primo invito del programma produrranno secondo le stime di Bruxelles un aumento collettivo della produzione annua di energia rinnovabile in Europa di circa 10 TWh; un quantitativo equivalente al consumo annuo di carburante di oltre un milione di automobili a cui si aggiunge il dato occupazionale: alcune migliaia di posti di lavoro a tempo pieno durante la fase di avvio e altri mille per 15-20 anni per mantenere in funzione gli impianti. Dalla decisione odierna rimangono fuori soli i progetti in tema di cattura e stoccaggio del carbonio (carbon capture and storage – CCS) e l’esecutivo fa saper che i 275 milioni precedentemente destinati restano disponibili per finanziare la seconda fase di NER300. La Commissione intende, inoltre, procedere rapidamente al secondo invito a presentare proposte, che mobiliterà i fondi non spesi dal primo invito e gli introiti della vendita dei restanti 100 milioni di quote della riserva per i nuovi entranti.

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Da Bruxelles 1,2 mld alle rinnovabili innovative

Dalla vendita di 200 milioni di quote di emissione Da Bruxelles 1,2 mld alle rinnovabili innovative Share on print La Commissione assegna i nuovi finanziamenti per dare impulso a 23 progetti innovativi sulle green energy. Non previsto alcun finanziamento per progetti in tema di cattura e stoccaggio del carbonio (Rinnovabili.it) – “Quest’anno Natale è arrivato presto”. Con queste parole la Commissaria responsabile dell’Azione per il clima, Connie Hedegaard, ha annunciato l’assegnazione dei nuovi fondi del programma NER 300. Oltre 1,2 miliardi di euro provenienti dalla vendita di 200 milioni di quote di emissione dei nuovi entranti nell’ETS europeo e che serviranno a finanziare (al 50%) 23 progetti sulle energie rinnovabili. “Il programma NER300 – spiega Hedegaard - è sostanzialmente un meccanismo “Robin Hood” che costringe chi inquina a pagare per finanziare progetti di dimostrazione su vasta scala per nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio. Le sovvenzioni per un importo di 1,2 miliardi di EUR (a carico degli inquinatori) stimoleranno l’erogazione di altri 2 miliardi di EUR provenienti da investimenti privati nei 23 progetti di dimostrazione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio selezionati”. Le 23 proposte selezionate dal primo invito del programma produrranno secondo le stime di Bruxelles un aumento collettivo della produzione annua di energia rinnovabile in Europa di circa 10 TWh; un quantitativo equivalente al consumo annuo di carburante di oltre un milione di automobili a cui si aggiunge il dato occupazionale: alcune migliaia di posti di lavoro a tempo pieno durante la fase di avvio e altri mille per 15-20 anni per mantenere in funzione gli impianti. Dalla decisione odierna rimangono fuori soli i progetti in tema di cattura e stoccaggio del carbonio (carbon capture and storage – CCS) e l’esecutivo fa saper che i 275 milioni precedentemente destinati restano disponibili per finanziare la seconda fase di NER300. La Commissione intende, inoltre, procedere rapidamente al secondo invito a presentare proposte, che mobiliterà i fondi non spesi dal primo invito e gli introiti della vendita dei restanti 100 milioni di quote della riserva per i nuovi entranti.

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ABRUZZO, LA RICOSTRUZIONE - CIPE BLOCCA 2,2 MLD PER CENTRO STORICO DELL'AQUILA

ABRUZZO, LA RICOSTRUZIONE - CIPE BLOCCA 2,2 MLD PER CENTRO STORICO DELL'AQUILA [21-12-2012] Il Cipe, nella seduta odierna, ha approvato la proposta di ripartizione presentata dal Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, per l'assegnazione di 2.245 milioni di euro destinati al finanziamento degli interventi di ricostruzione post-terremoto dell'Abruzzo. Lo riferisce una nota. La ripartizione consentira' in primo luogo di avviare in modo sistematico la ricostruzione del centro storico de L'Aquila e degli altri Comuni del "cratere", sia nella parte privata che pubblica. Consentira', inoltre, di proseguire l'accelerazione della ricostruzione delle periferie, di sostenere lo sviluppo innovativo dell'area e di finanziare per il 2013 le spese per il sostegno alla popolazione e alle altre esigenze correnti. (gp)

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SOCIAL HOUSING - BOLIS, ESPERIENZA DA SOSTENERE PER RILANCIO EDILIZIA E CRESCITA PAESE

SOCIAL HOUSING - BOLIS, ESPERIENZA DA SOSTENERE PER RILANCIO EDILIZIA E CRESCITA PAESE [19-12-2012] ‘’In merito alle dichiarazioni del Direttore Generale della Cassa Depositi e Prestiti Matteo Del Fante apparsa oggi sul sole 24 ore circa i risultati del FIA (Fondo Investimenti per l’Abitare) e delle politiche nazionali rivolte al Social Housing, e’ vero che purtroppo la congiuntura finanziaria non ha consentito di mantenere le promesse del FIA’’. E’ quanto afferma Alessandro Bolis, Responsabile politiche per la casa ANCI. ‘’Tuttavia – prosegue - siamo convinti che sia interesse comune permettere la deroga al livello di partecipazione al fondo alle iniziative locali, attualmente limitato al 40%, fino a consentire l’iniziativa diretta senza cofinanziamento locale’’. ‘’In questo momento – aggiunge Bolis – ritieniamo insomma che la priorita’ sia quella di attivare tutti gli strumenti possibili per rimettere in moto l’economia e l’occupazione in un settore importante come quello dell’edilizia, avendo ben chiaro che la cosiddetta tensione abitativa oggi non è solo nelle grandi città, ma ovunque, anche nei piccoli comuni. Non ha senso per motivi di natura burocratica e regolamentare tener fermi un miliardo e mezzo di euro che potrebbero essere utilmente gestiti in opere gia’ avviate e che rischiano di rimanere ferme al palo’’. Bolis infine sottolinea ‘’la proficua collaborazione fra ANCI e Cassa Depositi e Prestiti anche all’interno della cabina di regia del ‘Piano Citta’’, che di per se’ rappresenta una importante valenza di Social Housing’’.

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La strategia di digitalizzazione del governo britannico per l’intera filiera delle costruzioni

Già dal Maggio 2011 Il Governo Britannico ha varato un denso programma di intervento sull’ organizzazione e gestione...

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PROTEZIONE CIVILE - ANCI DESTINA FONDI SOLIDARIETA’ A COMUNI LIGURI ALLUVIONATI

PROTEZIONE CIVILE - ANCI DESTINA FONDI ANCI: SOLIDARIETA’ A COMUNI LIGURI ALLUVIONATI [20-12-2012] Decidere la destinazione dei fondi raccolti dalla campagna di solidarieta’ dell’ANCI con il conto corrente Emergenza Comuni Alluvionati. Questo il principale punto all’ordine del giorno della Consulta Protezione Civile dell’ANCI riunita oggi a Genova. Nel ritenere che la causa principale del diffuso dissesto idrogeologico rimanga ancora la cattiva gestione degli alvei fluviali e che il problema vada affrontato alla radice ridando forza alla pianificazione e prevenzione sul territorio, e’ stato deciso che le risorse raccolte siano in buona parte destinate al Progetto del Comune di Genova che si propone di realizzare un sistema automatizzato di sensori di livello idrometrico, presso bacini torrentizi particolarmente critici, collegati ad avvisatori ottico-acustici della popolazione, al fine di implementare in tempo reale l’informazione agli uffici preposti ed alla cittadinanza circa lo stato puntuale di rischio idrologico. E’ stato inoltre deciso di finanziare anche altri interventi, individuati dall’Anci Liguria, da realizzare nei Comuni colpiti. ‘’In risposta ad una normativa che attribuisce ai Sindaci importanti responsabilita’ senza che a queste vengano fatte corrispondere adeguate risorse umane e organizzative - ha dichiarato Vladimiro Boccali, Sindaco di Perugia e Delegato ANCI alla Protezione Civile - e di fronte a un Governo che non tiene fede ai propri impegni, non riconoscendo ai Comuni colpiti dagli eccezionali fenomeni atmosferici del febbraio scorso le risorse impiegate per far fronte all'emergenza – i Sindaci dell’ANCI intervengono finanziando un progetto che non ha solo un valore simbolico, ma e’ soprattutto un importante strumento di presidio del territorio’’. (mt/mb)

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Prefabbricati

Durabilità delle opere di calcestruzzo

È stata pubblicata nel corso dell’anno la norma UNI 11417 Durabilità delle opere di calcestruzzo e degli elementi...

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TOSCANA: Sicurezza stradale, finanziate 52 opere per 18 milioni di investimenti

Sicurezza stradale, finanziate 52 opere per 18 milioni di investimenti Scritto da Pamela Pucci giovedì 20 dicembre 2012 alle 12:06 FIRENZE – Sei milioni di euro che ne attiveranno quasi 18 di investimenti sul territorio e daranno il via a 52 progetti destinati a migliorare la sicurezza stradale in Toscana. Questi, in sintesi, i risultati del bando 2012 per la sicurezza stradale, presentato dall’assessore regionale ad infrastrutture e mobilità Luca Ceccobao nell’ambito del workshop ‘Le politiche regionali per la sicurezza stradale’ che si è tenuto questa mattina a Palazzo Sacrati Strozzi, a Firenze. L’assessore ha illustrato i 52 interventi finanziati dal bando davanti agli amministratori locali invitati per l’occasione. “La Regione Toscana ha messo la sicurezza stradale tra le sue priorità – ha detto Ceccobao – e continua ad investire su questo tema, trovando ogni anno delle risorse per finanziare i migliori progetti presentati da Comuni e Province. Con i sei milioni del bando 2012 saranno realizzate opere importanti per migliorare la vita quotidiana dei cittadini: marciapiedi, attraversamenti pedonali, punti luce, isole spartitraffico, asfalto drenante, nuova segnaletica. Si tratta di interventi facilmente cantierabili che miglioreranno la sicurezza e la vivibilità dei centri urbani. Inoltre si attiveranno cantieri fornendo così lavoro al settore edile, da tempo in crisi”. “Con questi interventi – ha aggiunto l’assessore – arriviamo a 270 opere sulla sicurezza stradale finanziate dalla Regione dal 2004 ad oggi, per un totale di 40 milioni di euro di fondi regionali su 113 milioni di investimenti complessivi attivati. Grazie a questo bando ed alla qualità dei progetti presentati dagli amministratori toscani, siamo riusciti a finanziare ben 52 opere fondamentali per i territori.” “Intendiamo precedere – ha concluso Ceccobao – nel 2013 sarà attivato un nuovo bando, con il quale la Regione Toscana intende mettere a disposizione degli enti locali un cofinanziamento di 4 milioni di euro. Prevediamo che con queste risorse possano essere attivati altri 10 milioni di interventi sul territorio”. Il bando 2012 per la sicurezza stradale è stato pubblicato sul Burt lo scorso 25 gennaio. Agli uffici regionali sono pervenuti 73 progetti. Tra questi 52 sono stati scelti come prioritari e finanziati. Le risorse messe a disposizione di Province e Comuni ammontavano esattamente a 5.840.395 euro. La Regione si impegnava a finanziare il 40% del valore degli interventi proposti, fino ad un massimo di 200.000 euro per ciascuno. Grazie al cofinanziamento regionale sono stati attivati, dunque, precisamente 17,9 milioni di euro di interventi.

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