Bonus prima casa per cittadini trasferiti all'estero: le regole
Possono beneficiare dell'agevolazione prima casa le persone fisiche che si sono trasferite all'estero per ragioni di lavoro, con il trasferimento deve sussistere già al momento dell'acquisto dell’immobile.
Dopo l'entrata in vigore del DL Salva Infrazioni (69/2023), sono cambiate le regole per la fruizione del bonus prima casa (imposta di registro scontata del 2%) per quel che riguarda gli acquisti di abitazioni (non di lusso) da parte di chi si è trasferito all'estero.
Lo ha spiegato di recente l'Agenzia delle Entrate ne "La Posta di Fisco Oggi", rispondendo ad un quesito specifico.
Bonus prima casa per chi si è trasferito all'estero: come funziona oggi
Ora, infatti, chi si trasferisce all'estero per motivi di lavoro può richiedere le agevolazioni per l'acquisto della prima casa in Italia anche se non ha nazionalità italiana.
L'art.2 del DL 69/2023, al comma 1, ha modificato la situazione nel senso che il bonus prima casa si può 'prendere' "se l'acquirente si e' trasferito all'estero per ragioni di lavoro e abbia risieduto o svolto la propria attivita' in Italia per almeno cinque anni, nel comune di nascita o in quello in cui aveva la residenza o svolgeva la propria attivita' prima del trasferimento".
Prima del Decreto Infrazioni, non potevano beneficiare del bonus i cittadini non italiani, ma di altri Stati UE, che non intendessero stabilirsi in Italia.
Con le nuove disposizioni, le persone fisiche che possono richiedere le agevolazioni per la prima casa devono soddisfare simultaneamente i seguenti criteri:
- si sono trasferite all'estero per motivi di lavoro, indipendentemente dalla tipologia di rapporto di lavoro (non necessariamente subordinato). È essenziale che il trasferimento sia già in corso al momento dell'acquisto dell'immobile, poiché in caso contrario non sarà possibile usufruire dei benefici fiscali;
- prima dell'acquisto dell'immobile, sono state residenti in Italia per almeno cinque anni, anche in modo non continuativo, o hanno svolto la propria attività in Italia per almeno cinque anni, senza necessariamente in modo continuativo;
- hanno effettuato l'acquisto dell'immobile nel Comune di nascita, nel luogo di residenza precedente, o nel luogo in cui svolgevano la loro attività prima del trasferimento.
Bonus prima casa: ok per altro immobile se il primo viene venduto entro un anno
Le agevolazioni fiscali sono state estese anche a chi è già proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni prima casa, a patto che la casa già posseduta sia venduta entro un anno dall'acquisto (anche se per successione o donazione) del nuovo immobile.
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Bonus prima casa: le altre condizioni
L'Agenzia ricorda infine che, per richiedere le agevolazioni devono comunque sussistere le condizioni ex lettere b) e c) della nota II-bis contenuta nell’articolo 1 della Tariffa, Parte prima, allegata al Dpr 131/1986.
Tradotto: assenza di altri diritti reali vantati su immobili ubicati nello stesso Comune e novità nel godimento dell’agevolazione.
Non è invece necessario che il contribuente che vive all'estero stabilisca la propria residenza nel Comune in cui si trova l'immobile acquistato.
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