Infrastrutture | Città | SENAF SRL
Data Pubblicazione:

Cambiamenti climatici, turismo e riqualificazione: il ruolo chiave dei waterfront italiani

Nell'intervista, Franco Giacotti (Presidente WATERFRONTLAB) sottolinea l'importanza di creare connessioni dirette tra porti, città e aree circostanti per influenzare scelte urbanistiche e promuovere lo sviluppo economico e la qualità della vita. La resilienza ai cambiamenti climatici è una priorità, con esempi come Marina di Carrara che trasformano opere di difesa in attrattivi turistici.

Porto e città devono avere una connessione diretta: il waterfront di Genova è un esempio perfetto 

Al SAIE BARI 2023 si parlerà anche dello sviluppo delle aree portuali. In un evento dedicato, infatti, verranno presentati alcuni progetti che sono in via di realizzazione, grazie anche ai fondi previsti dal PNRR. L'appuntamento fa parte di "Saie Infrastrutture" e si terrà giovedì 19 ottobre 2023 dalle ore 14 alle 16 presso l'Arena Infrastrutture – Padiglione 19 stand A40 e sarà moderato da Matteo Felitti.

Uno dei relatori sarà il Presidente di WFL- WATERFRONTLAB Franco Giacotti, che parlerà dello "sviluppo urbano delle aree portuali". Di seguito una breve intervista,

Presidente, perchè il tema dello sviluppo delle aree portuali è un argomento di attualità?

Franco Giacotti:

Perché si è compresa l’importanza di creare una connessione diretta tra porto, città e zone antistanti, con un conseguente diverso orientamento nelle scelte urbanistiche e programmatiche delle città. Il waterfront di Genova, con la più recente parte di Levante, ne è un esempio perfetto e ha avuto per questo grande visibilità non solo fra gli operatori.

Eppure i porti sono sempre stati considerati delle aree di frontiera delle città. Perchè oggi possono avere un ruolo diverso?

Franco Giacotti:

Le aree di frontiera spesso sono sinonimo di degrado. Escludendo le aree tecniche, necessariamente protette anche per la sicurezza dei lavoratori, tutte le aree disponibili possono e devono essere funzionali all’integrazione “del porto” nel contesto urbano e sociale e contribuire allo sviluppo economico della comunità locale, alla qualità della vita dei residenti e alle opportunità offerte dal turismo. E per questa integrazione è proprio il porto il punto vocazionale di incontro nella “linea permeabile fra terra e mare” come mi piace definire i waterfront.

Alcune grandi città hanno investito sui waterfront per migliorare la resilienza. Una opportunità per il nostro paese?

Franco Giacotti:

Tra i progetti e le azioni raccolte dall’Associazione abbiamo individuato moltissimi interventi destinati a migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici. Sempre utilizzando gli esempi, mi piace ricordare Marina di Carrara ove le opere di difesa diventeranno anche una potenziale attrattiva turistica. È un esempio che dimostra come la valorizzazione di opere sostanzialmente infrastrutturali, e quindi la loro sostenibilità economica, siano sempre più considerate nella progettualità delle amministrazioni comunali e delle autorità portuali.

Esistono dei modelli a cui fare riferimento per i waterfront a livello internazionale o dobbiamo individuare una via italiana?

Franco Giacotti:

I grandi porti italiani hanno certamente caratteristiche di strutture e funzionalità simili alle analoghe aree industriali e portuali internazionali. Mi piace pensare ad un modello italiano come la somma di tante diversità, nelle quali possiamo ritrovare l’originalità dell’Italia dei Comuni. Ai grandi e uniformi attrattori turistici delle coste dell’Adriatico o dell’alto Tirreno possiamo affiancare migliaia di chilometri di coste nelle quali è possibile trovare in uno stesso Comune costruzioni a picco sul mare alternate a spiagge basse e attrezzate, come nella Costiera, o nel Conero o in Liguria.

A mio avviso il modello italiano di costa è costituito dalla secolare capacità degli antenati di adattare gli insediamenti alla costa, per fini lavorativi nei tempi passati, e lasciandoci ora una meravigliosa e unica diversità del paesaggio costiero. Nella più recente progettualità degli waterfront l’opportunità è quella di sfruttare a pieno il potenziale dei territori, offrendo spazi e percorsi fruibili da tutti e attrattivi, tramite la realizzazione di piste ciclabili, palestre a cielo aperto, aree di relax, offrendo soluzioni originali e sempre più spesso partecipate fra amministratori pubblici, cittadini e operatori turistici.

Oggi si parla spesso della necessità di una collaborazione pubblico/privato negli interventi di riqualificazione. Vale anche per i waterfront?

Franco Giacotti:

Indispensabile. Le aree antistanti la costa sono quelle di maggior pregio, ma anche le più sensibili e quindi da tutelare con particolare attenzione. Ci sono aree occupate da insediamenti industriali dismessi, di proprietà pubblica o privata o bloccate da procedure concorsuali e fallimentari che inibiscono lo sviluppo di intere parti della città. È assolutamente necessario trovare e sviluppare modalità di collaborazione tra decisori pubblici e privati che - tutelando interesse collettivo, visione del futuro e sostenibilità finanziaria - possano sbloccare situazioni molto difficili e ostacolate da interessi contrapposti.

Città

Con questo Topic raccogliamo le News e gli approfondimenti pubblicati su Ingenio sul tema della Città.

Scopri di più

Infrastrutture

News e approfondimenti sul tema delle infrastrutture: modellazione e progettazione, digitalizzazione, gestione, monitoraggio e controllo, tecniche...

Scopri di più

Leggi anche