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Cantieri PNRR? non c'è ancora fango sugli stivali

Il punto su PNRR e Costruzioni: quali cantieri sono partiti, dove abbiamo speso i soldi nei primi due anni, quali riforme servono e ... riflessioni e ragionamenti sul rispetto dei tempi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Che cosa prevede il PNRR e cosa abbiamo speso

Il PNRR è soprattutto un piano di riforme del paese.

Riforme di diverso tipo, riforme trasversali che riguardano, per esempio, la giustizia: uno dei grandi problemi che ha sempre avuto il Paese sono i tempi lunghi della giustizia.

Ecco il PNRR serve anche per cercare di ridurre  i tempi per la giustizia civile la giustizia penale la giustizia tributaria. Ecco il perchè di queste riforme.

Poi ci sono riforme abilitanti.

Per esempio la riforma del codice degli appalti, che dovrebbe servire per sveltire le procedure e rendere più abile il Paese a mettere a terra gli investimenti che poi costituiscono la seconda parte del PNRR.

Per saperne di più, da persona più autorevole, vi invito alla visione di questa video intervista il prof. Gilberto Turati, ordinario di Scienza delle Finanze presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, realizzata da Ingenio durante gli ICC di Napoli, organizzati da aicap e CTE. 


A che punto sta la riforma del Codice degli Appalti


Avendo citato la riforma del Codice degli Appalti vediamo di fare il punto sulla questione.

Giovannini aveva istituito una commissione che era giunta quasi al completamento della revisione.

Una bozza del documento è circolata in questi ultimi giorni: per saperne di più leggi l'articolo dove abbiamo pubblicato il testo "Riforma Codice Appalti: ecco la bozza del nuovo testo inviata al Governo! Novità per appalto integrato, revisione prezzi, BIM"

Del documento ha recentemente parlato l’ing. Baratono, sempre durante gli ICC 2022, evidenziando che, come principio fondamentale, anche giuridico, si dovrebbe puntare su una maggiore managerializzazione della gestione degli appalti, rendendo prevalente il raggiungimento risultato sugli aspetti burocratici, fermo restando naturalmente il rispetto dei principi sulla concorrenza, fermo restando il rispetto dei principi sulla legalità.

Il cosiddetto modello Genova è sicuramente il riferimento sui cui si basa la revisione del Codice.

Per saperne di più vi invito alla visione di questi due video riguardanti l’intervento e l’intervista dell’ing. Pietro Baratono prodotte da Ingenio durante gli ICC di Napoli.
Il video dell'INTERVENTO
Il video dell'INTERVISTA

Nuovo Codice degli appalti si applicherà al PNRR?


Il Codice degli Appalti, non dovrebbe avere un un diretto riferimento oggi nel PNRR, perché il Piano di Resilienza e Resistenza riguarda opere già avviate, ovvero quando il nuovo codice sarà elaborato e finalizzato.

Peraltro nel frattempo il lavoro di revisione si è riaperto.

Il nuovo Ministro Matteo Salvini ha dichiarato: “È una corsa contro il tempo. come missione iniziale ho chiesto agli uffici del Mit di tagliare la metà del testo. L’indicazione è espungere il 50% delle parole in questo testo, per ridurre alla metà il corpo semantico”.

Per svolgere il compito di semplificazione e snellimento del Codice Appalti, è stata nominata una nuova Commissione, composta da sette esperti:

  • Anna Corrado, consigliere del Tar Campania;
  • Maurizio Michelini, presidente dell'ordine degli ingegneri di Genova;
  • Massimo Sessa, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici;
  • Fulvio Maria Soccodato, dirigente Anas;
  • Veronica Vecchi, presidente della società Infrastrutture Milano-Cortina e Associate professor of Practice alla Sda Bocconi;
  • gli avvocati Paolo Clarizia e Marco Giustiniani.

Dai corridoi sappiamo che si dovrebbe aggiungere l’ing. Pietro Baratono, su esplicita richiesta degli esperti.
Vedremo e speriamo bere.


La commissione speciale del Consup ha accelerato l’approvazione dei progetti speciali del PNRR

Nel frattempo si è dovuto lavorare sull’approvazione dei progetti.

Sappiamo che ci sono 10 progetti speciali più importanti, individuati dal Parlamento, e tanti progetti secondari.

Per quelli speciali il contributo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è stata importante, fondamentale.

Innanzitutto perchè il CONSUP ha predisposto le linee guida del progetto di fattibilità tecnico economica, uno strumento nuovo rispetto al vecchio sistema di progettazione, che, in pratica, assorbe all’interno dei vari capitoli tutti quegli elementi che noi ritroviamo nelle opere del PNRR, compreso gli aspetti della sostenibilità.

Ma è ancor più importante l'attività del Comitato Speciale che ha gestito con tempi inimmaginabili l’approvazione dei progetti.

Anche in questo caso per saperne di più vi invito alla visione dei due video registrati agli ICC riguardanti l’intervento e l’intervista dell’ing. Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei LLPP.
Il video dell'INTERVENTO 
- Il video dell'INTERVISTA 


Criticità sui progetti esecutivi

Alcuni progetti preliminari sono stati completati, alcuni appalti sono stati assegnati, si stanno aspettando i progetti esecutivi.

Ma anche in questa fase potrebbero emergere delle criticità.

Si tratta di progetti che presentano delle difficoltà indubbiamente legate ai tempi così stringenti, che presuppongono delle attività molto concentrate e che anche sicuramente risentono di una situazione che negli ultimi mesi è andata è andata via via complicandosi - prezzi energia, prezzi materiali, disponibilità materiali - e quindi potrebbero richiedere una rivisitazione di tutto quelli che sono gli aspetti economici e indubbiamente anche un riflesso sulle attività di progettazione e di cantiere.

Un tema spinoso.

Anche in questo caso per saperne di più vi allego due video registrati agli ICC riguardanti l’intervento e l’intervista dell’ing. Andrea Nardinocchi, Amministratore Delegato di Italferr.
Il video dell'INTERVENTO
- Il video dell'INTERVISTA


E veniamo al fango sugli stivali

Per la riuscita non solo del PNRR ma anche di un percorso su cui il MIMS, che oggi di nuovo si chiama MIT, che prevede la messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale del Paese e la realizzazione di nuove opere.

Pensiamo ad esempio al patrimonio gestito da ANAS. Il piano industriale decennale di Anas (che segue quello che è l'indirizzo del Gruppo FS) in tema di investimenti prevede qualcosa come 50 miliardi nei prossimi 10 anni.

Ma non bastano i soldi - che sono comunque importanti - ma occorre avere anche la possibilità di mettere a terra questi investimenti.

E per farlo servono figure competenti - professionisti tecnici, imprese specializzate, personale qualificato - macchine operative e materiali.

Ma se a causa del costo del gas la nostra industria pesante non è in grado di fornire componenti fondamentali per le infrastrutture come camento, acciaio ...,  se la manodopera qualificata non si trova, se per il prossimo anno servono 50/60 TBM e al momento ne abbiamo meno di un decimo operanti sul territorio (e la gestione di questi mezzi è un monopolio di pochi colossi) allora il rischio reale è quello che molte opere fatichino a prendere il via con i ritmi attesi.

Ricordo la scadenza  del PNRR: 2026.

Se avessimo tutte le competenze e le macchine disponibili già sarebbe difficile chiudere cantieri che riguardano anche ponti e gallerie. Figuriamoci con queste problematiche da affrontare.

Cauto ottimismo sul fango

Quindi non possiamo che aspettarci che il 2023 veda finalmente un po' di fango sugli stivali di chi opera in cantieri del PNRR.

Al tempo stesso quello che non posso che augurare per il completamento di un piano in cui il tema delle tempistiche è importante, ma gli obiettivi difficilmente perseguibili, che il nuovo Ministro del MIT Matteo Salvini riesca a convincere prima il governo poi la commissione a una necessaria ridefinizione dei tempi obiettivo.

Altrimenti due sono i rischi che potremmo avere: opere completate in fretta e altre non completate.

E in tale contesto, è necesssario comunque, come detto in apertura dell'articolo, revisionare in tempi brevi il Codice degli Appalti, e aggiunto il Testo Unico dell'edilizia (dove è finito il lavoro della Commissione Lucchese per la revisione del testo unico dell'edilizia che a giungo 2021 era già a buon fine ?) e anche la sostituzione della 1086 che questanno  ha compiuto 51 anni.

Sul tema della cantierizzazione dei progetti ritengo molto interessante, e infito alla visione, i video dell'intervento e dell'intervista dell'ing. Aldo Isi, amministratore di ANAS, fatti in occasione dell'ICC di Napoli.
Intervento: https://youtu.be/uozp7QR3StQ
Intervista: https://youtu.be/t4Tk2pHdcAQ

Video

A che punto è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: la relazione di Gilberto Turati

Per PNRR servono regole semplificate, progetti moderni e gestione manageriale. Pietro Baratono, MIT

Puntare su 2 livelli di progettazione: progetto delle conoscenze ed esecutivo. Pietro Baratono, MIT

Grazie a Comitato Speciale CONSUP tempi approvazione passati da 15 anni a pochi mesi. Massimo Sessa

Dal Consiglio Superiore dei LLPP un contributo importante. Massimo Sessa

Andrea Nardinocchi, Italferr: in campo tutte le azioni per il PNRR, obiettivo rispetto dei tempi

Nardinocchi, Italferr: per PNRR digitalizzazione utile per accelerare opere e gestione successiva

PNRR, rispetto delle tempistiche è fondamentale. Aldo Isi ANAS Gruppo FS Italiane

Il tema delle competenze è fondamentale per completare il PNRR. Aldo Isi - ANAS Gruppo Fs Italiane

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