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L'Ing. Cristiano Radaelli confermato presidente ANITEC

Cristiano Radaelli confermato presidente ANITEC Nel corso dell’assemblea generale di Anitec (Associazione Nazionale Industrie Informatica Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo, aderente a Confindustria Digitale) tenutasi oggi a Milano, presso la sede di via Sacchi, Cristiano Radaelli è stato confermato alla presidenza per il quadriennio 2013-2016. "Devo ringraziare tutti i soci per la rinnovata fiducia – dice l’ingegner Radaelli – e vorrei ricordare come i risultati ottenuti a favore del settore Ict ed elettronica di consumo sono il frutto di una straordinaria unità d’intenti tra tutti gli associati anche nelle decisioni più importanti e strategiche. Anitec è diventata recentemente un’associazione di primo livello in Confindustria e, in coordinamento con Confindustria Digitale, ha collaborato con il Governo nella definizione delle iniziative per l’agenda digitale contenute nel decreto sviluppo recentemente approvato dal Senato e ha in particolare coordinato i contributi del settore indirizzati a due dei tavoli di lavoro, Ricerca ed Innovazione e Competenze Digitali, della "cabina di regia" lanciata dal Governo Monti nella scorsa primavera". Radaelli, presidente di Anitec dal novembre 2010, è da maggio 2011 l’unico membro italiano dell’Executive Board di DigitalEurope e Vice Presidente di Confindustria Digitale dal giugno dello stesso anno. In Nokia Siemens Networks dalla costituzione della società nel 2007, è manager globale ed ha diretto la gestione degli ordini per tutto il mondo (oltre 14 miliardi di euro) e la supply chain di diverse linee di prodotto. Recentemente è stato chiamato come Head of Business alle attività globali del Restructuring Office. In Nokia Siemens Networks Italia è componente del management team locale. Dopo la laurea in Ingegneria Nucleare ha frequentato la Mba Bocconi e ha fatto rilevanti esperienze In Italia e negli Stati Uniti. “In un momento difficile per l’economia e il governo del paese – dice Radaelli – le linee guida del mio nuovo mandato saranno quelle di adempiere con ancor maggior forza alla missione di Anitec e cioè contribuire alla crescita e allo sviluppo del Paese grazie all'applicazione e all'utilizzo delle più innovative tecnologie digitali". In sintesi, il programma – che esprime l’unanime volontà degli aderenti ad Anitec – prevede la promozione dello sviluppo del settore Ict come generatore di crescita, valore, competitività e sostenibilità; lo sviluppo della cultura digitale e a sostegno dell’attuazione dell’Agenda Digitale; la collaborazione con le Istituzioni in qualità di advisor per le scelte strategiche dell’ Ict; la collaborazione alla definizione delle norme legislative e tecniche presso tutte le sedi istituzionali nazionali e europee; la promozione delle eccellenze italiane e del relativo know-how nel mercato globale; il mantenimento e la crescita in Italia delle attività dell’intera catena del valore del settore Ict. "I settori principali dell’attività di Anitec per i prossimi anni – conclude Radaelli – saranno: agenda digitale, progetti legati alle smart cities, la connettività e la sicurezza delle reti e delle infrastrutture, come elemento per l’incremento della competitività del paese e lo sviluppo di tutto il settore Ict".

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PTZ: prestito a tasso zero per risollevare l'edilizia

PTZ: prestito a tasso zero per risollevare l'edilizia [Fonte: CENTRO STUDI AITEC] Il perdurare della crisi del mercato delle costruzioni ha...

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TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: disponibile rev. novembre 2012

Disponibile online sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali il testo coordinato del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 in...

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CONTRIBUTO INTEGRATIVO INARCASSA: 4% su fatturati ad altri professionisti

DAL 1° GENNAIO 2013 Vi ricordiamo che nei rapporti di collaborazione e su tutti i corrispettivi, anche quelli fatturati a ingegneri, architetti, associazioni o società di professionisti e società di ingegneria, si dovrà applicare il 4% del contributo integrativo . Nella dichiarazione dei redditi annuale a Inarcassa si potrà dedurre, dall’importo del contributo integrativo dovuto, la quota del contributo integrativo risultante dalle fatture passive ricevute da ingegneri, architetti o loro associazioni e società. Un esempio pratico per tutti: l’Ing. Neri ha prodotto nel 2013 un volume affari Iva professionale di 30.000 € ed ha pagato compensi per collaborazioni con l’Arch. Azzurri per 10.000 €. Il contributo integrativo corrispondente al fatturato è di 1.200 € (ovvero il 4% di 30.000 €), ma avendo corrisposto un contributo integrativo sulla fattura dell’Arch. Azzurri di 400 € (ovvero il 4% di 10.000 €), a saldo verserà un contributo di 800 € (ovvero 1.200 € - 400 € = 800 € ). In questo modo tutti potranno contare sulla propria fetta di contributo integrativo indispensabile per assicurarsi una pensione più adeguata.

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Disponibile on line il primo "portale trasparenza" degli appalti pubblici in Italia

Portale Trasparenza Disponibile on line il primo portale degli appalti pubblici in Italia, che ottempera a quanto disposto dall’ art. 8 comma 1 del Decreto Legge 7 maggio 2012, n. 52 (convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 6 luglio 2012, n. 94). L’art. 8 comma 1 del Decreto Legge 7 maggio 2012, n. 52, al fine di garantire la trasparenza degli appalti pubblici, attribuisce all’Osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture il compito di pubblicare attraverso il proprio portale, i dati e le informazioni comunicati dalle stazioni appaltanti ai sensi dell'articolo 7, comma 8, lettere a) e b), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. A tal fine è da oggi reso disponibile un sistema di ricerca che consente la navigazione via web dei dati relativi a tutti gli appalti pubblici pubblicati in Italia a partire dal 1° Gennaio 2011. Si segnala che oltre alla consultazione dei dati, gli utenti hanno la possibilità di inviare via email all’Autorità, attraverso l’apposito link “Invia Commento” presente all’interno della “Scheda Gara”, segnalazioni di incongruenza nei dati pubblicati. Tali segnalazioni saranno opportunamente verificate consentendo di attivare i necessari processi di modifica dei dati per migliorarne la qualità. Si evidenzia che il sistema rilasciato e pubblicato sul portale dell’Autorità è in via di evoluzione; già dai primi mesi del 2013, sarà possibile scaricare i bandi di gara in formato pdf e sarà inoltre disponibile la versione accessibile per “mobile” e “smartphone”. Saranno previsti ulteriori aggiornamenti coerenti con le evoluzioni normative più recenti e finalizzati ad integrare le informazioni pubblicate per migliorare il servizio fornito. Il Portale Trasparenza http://portaletrasparenza.avcp.it è consultabile anche dalla sezione Servizi ad accesso libero

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Gianotti e De Bernardinis:due italiani nella top ten di "Nature"

Scienza 2012, Gianotti e De Bernardinis: due italiani nella top ten di "Nature" La prestigiosa rivista ha scelto gli eventi e i personaggi che hanno segnato l'anno: dal Bosone di Higgs alla previsione dei danni dell'uragano Sandy, spicca la sentenza di condanna al processo sulla "sottovalutazione" dei segnali che precedettero il terremoto dell'Aquila Lo leggo dopo Fabiola Gianotti, protagonista della scoperta del Cern sul Bosone di Higgs (ansa) APPROFONDIMENTI FOTO "Nature", la top ten 2012 per la scienza VIDEO Dal bosone di Higgs a Curiosity, la top ten di ''Nature'' ROMA - C'è molta Italia nella top ten di "Nature" degli eventi e dei personaggi che hanno segnato il 2012 della scienza. C'è la studiosa Fabiola Gianotti, fra i protagonisti della scoperta del Cern sul Bosone di Higgs, ma c'è anche Bernardo De Bernardinis, ex vicecapo della protezione civile all'epoca del terremoto dell'Aquila, citato come emblema della sentenza sul mancato allarme, che ha scatenato tante polemiche negli ambienti scientifici di tutto il mondo. Il caso dell'Aquila indica che Nature ha scelto i fatti e i personaggi più che le scoperte in senso stretto. FOTO ECCO LA TOP TEN DI 'NATURE' La classifica dei protagonisti del 2012 è aperta dal direttore generale del Cern, Rolf-Dieter Heuer, presentato come il diplomatico della fisica che "si è assunto la responsabilità di parlare di scoperta del Bosone di Higgs, anche se al momento dell'annuncio i risultati degli esperimenti coordinati da Fabiola Gianotti e Joe Incandela ancora non erano definitivi". VIDEO Le lacrime di Higgs, l'atterraggio di Curiosity Al caso di De Bernardinis è riservato uno spazio speciale. Membro della Commissione Grandi rischi che rassicurò gli aquilani prima del 6 aprile 2009, è stato condannato con altri membri della commissione per "il ruolo svolto nella comunicazione del rischio relativo al terremoto che ha colpito L'Aquila nel 2009". Durante il processo, prosegue la rivista, De Bernardinis "non si è mai nascosto a chi lo criticava", mentre il processo e soprattutto il verdetto del tribunale dell'Aquila hanno attirato l'attenzione di tutta la comunità scientifica mondiale. In una ormai famosa intervista televisiva nelle settimane che precedettero il sisma, ricorda Nature, De Bernardinis disse che la situazione era "positiva ... secondo la comunità scientifica", che le scosse minori erano legate a "un rilascio continuo di energia" e che "non c'è un pericolo immediato". I sismologi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), prosegue Nature, lo hanno criticato per questi messaggi, sottolineando che si trattava di concetti errati. I pubblici ministeri del processo sono andati oltre, sostenendo che quei messaggi hanno rassicurato, sbagliando, la popolazione locale. De Bernardinis, sottolinea Nature, si è sempre difeso affermando che le sue affermazioni ripetevano concetti utilizzati dai sismologi e non avevano l'obiettivo di rassicurare la popolazione. Nella classifica ci sono poi Cynthia Rosenzweig, che ha previsto l'impatto devastante dell'uragano Sandy su New York, e Adam Steltzner, l'ingegnere incaricato di far arrivare sano e salvo il rover della Nasa Curiosity sulla superficie di Marte. Seguono Jo Handelsman, il cui studio sui pregiudizi nei confronti delle donne ha dato nuova linfa ad una vecchia questione, e Cedric Blanpain, che con le sue tecniche per etichettare e 'inseguire' le cellule ha aperto nuove strade per la ricerca sulle cellule staminali del cancro. Hanno infine meritato un posto nella classifica Elizabeth Iorns, per la sua difesa del metodo scientifico; il matematico Tim Gowers, che con il suo blog ha innescato un boicottaggio contro il maggior editore mondiale in ambito medico e scientifico, Elsevier; Jun Wang, a capo del centro cinese Bgi per il sequenziamento del Dna e, infine, Ron Fouchier, che a partire dal virus dell'influenza H5N1 ha ottenuto un supervirus contagioso e letale per l'uomo, scatenando un dibattito internazionale sulla biosicurezza. http://www.nature.com/news/366-days-nature-s-10-1.11997

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Test sismico di un edificio di 4 piani con struttura mista composta da pareti in ca e muratura

Test sismico di un edificio di 4 piani con struttura mista composta da pareti in cemento armato e in muratura. La struttura che in data 20 dicembre p.v. sarà oggetto di prova è un edificio di 4 piani in scala 1:2 con struttura mista composta da pareti in cemento armato e in muratura. Sebbene questa tipologia costruttiva sia abbastanza diffusa, non è mai stata sottoposta a test dinamici su tavola vibrante. La prova permetterà di meglio comprendere il comportamento sismico di questo tipo di strutture la cui risposta, a causa delle rigidezze confrontabili, dipende fortemente da entrambi i tipi di elementi strutturali. Questa prova è stata organizzata nell'ambito del Progetto Europeo SERIES. Questo progetto prevede una notevole collaborazione di istituzioni di diverse nazioni (Italia, Grecia, Francia, Turchia, Belgio, Romania, Regno Unito, Slovenia, Austria). L'obiettivo è la creazione di sinergie tra queste istituzioni al fine di ottimizzare l'utilizzo delle risorse unendo competenze e tecnologie complementari. All'evento contribuiranno in modo attivo rappresentanti del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, nonché esponenti di ReLUIS - Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. La mattinata prevede inoltre la visita alla sede di Eucentre di una classe di studenti di terza media, che avranno in questo modo la possibilità di seguire una presentazione in aula sul tema "conoscere i terremoti", e presenziare la prova su tavola vibrante presso il TREES Lab (laboratorio sperimentale della Fondazione Eucentre). Al termine del test dinamico, i lavori continueranno con l'Assemblea dei Sostenitori della Fondazione Eucentre. Per ulteriori informazioni scrivere a info@eucentre.it.

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Nasce FREE, Coordinamento Associazioni delle Fonti Rinnovabili e dell'Efficienza Energetica

Nasce FREE, Coordinamento Associazioni delle Fonti Rinnovabili e dell'Efficienza Energetica Hanno aderito oltre 20 Associazioni di settore. Scopo del neo coordinamento è lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica nel quadro di un modello economico ambientalmente sostenibile, della decarbonizzazione dell’economia e del taglio delle emissioni. La costituzione di una rappresentanza del settore più coesa consentirà un più proficuo confronto con tutte le Istituzioni del Paese. Le prime iniziative di FREE. 17 dicembre 2012 Share on facebook Share on google_plusone A -A +A | Commenti (0) | Newsletter Venerdì 13 dicembre 2012, alle ore 18, al termine dell’Assemblea fondativa, è nato il Coordinamento FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica) che raccoglie in qualità di Soci ordinari più di venti Associazioni che rappresentano questo articolato settore, oltre a un ampio ventaglio di Enti e Associazioni che hanno chiesto di aderire come ‘sostenitori’ (senza ruoli decisionali). Il neo Coordinamento delle Associazioni e degli Enti attivi nel settore, come afferma il suo Statuto, avrà lo scopo di promuovere lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica nel quadro di un modello economico ambientalmente sostenibile, della decarbonizzazione dell’economia e del taglio delle emissioni climalteranti, avviando un’azione più coesa delle Associazioni e degli Enti che ne fanno parte anche nei confronti di tutte le Istituzioni. Il percorso per arrivare al Coordinamento FREE ha origine nel marzo scorso allorché ISES Italia e Kyoto Club si fecero promotori degli “Stati Generali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica”, convocati per la prima volta a Roma il 2 aprile per affrontare, con i rappresentanti dei ministeri competenti, le questioni relative ai decreti sulle rinnovabili che stavano per essere emanati. All’iniziativa, e ora a FREE, hanno aderito le seguenti Associazioni del settore: AES - Azione Energia Solare AGESI - Associazione Imprese di Facility Management ed Energia AICARR - Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione AIEL - Associazione Italiana Energie Agroforestali ANEST - Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento ANIE/GIFI - Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane ANIT - Associazione Nazionale per l’isolamento Termico e Acustico ANTER - Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili ASSIEME – Associazione Italiana Energia Mini Eolica ASSOLTERM - Associazione Italiana Solare Termico ATER - Associazione Tecnici Energie Rinnovabili CIB - Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione COGENA - Associazione Italiana per la promozione della Cogenerazione COMITATO IFI - Industrie Fotovoltaiche Italiane CONFAGRICOLTURA - AGROENERGIA CPEM - Consorzio dei produttori di energia da minieolico GBC ITALIA - Green Building Council Italia GIGA - Gruppo Informale per la Geotermia e l'Ambiente ITABIA - Associazione Italiana Biomasse KYOTO CLUB MSA - Movimento per lo Sviluppo energie Alternative Inoltre aderiranno come ‘sostenitori’ al Coordinamento anche: FIRE (Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia), Comitato Sì alle energie rinnovabili No al nucleare, Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, Dipartimento Energia dell'Università di Palermo, Greenpeace Italia, Legambiente, Symbola, WWF Italia. Possono chiedere di aderire a FREE in qualità di Soci tutte le Associazioni di cittadini e/o di imprese e gli Enti che, tra i loro scopi sociali, prevedono la promozione e lo sviluppo delle fonti rinnovabili e/o dell’efficienza energetica. Associazioni ed Enti che per motivi formali non possono diventare Soci possono comunque chiedere di partecipare a FREE come ‘sostenitori’. È stato nominato il primo Comitato di Gestione, in carica per tutto il 2013. Esso sarà costituito, in rappresentanza di tutti i settori di interesse del Coordinamento, così come previsto dallo Statuto stesso, da: Marino Berton Alessandro Caffarelli Livio De Santoli Marco Pezzaglia Gianni Silvestrini Simone Togni GB Zorzoli Tra le prime azioni previste da FREE per la fine di gennaio 2013 è in calendario un Convegno nazionale che farà il punto sulle criticità e le opportunità delle nuove normative sulle energie rinnovabili termiche e sull’efficienza energetica. Inoltre il neo coordinamento elaborerà un ‘position paper’ rivolto ai candidati alle prossime elezioni politiche e amministrative in cui si presenteranno precise richieste legate allo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. La sede amministrativa del Coordinamento FREE sarà a Roma in Via Genova, 23 (c/o Kyoto Club). A breve verrà messo on line anche un sito internet di FREE che conterrà mission, iniziative e documenti del neo gruppo di Associazioni. (da comunicato stampa Coordinamento Fonti Rinnnovabili ed Efficienza Energetica)

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Quale futuro per la normazione? Cosa cambia dal 1 gennaio 2013

Il quadro normativo del futuro al centro dell'incontro UNI svoltosi in data 4 dicembre

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Indagine ISPO per ATECAP: la percezione del calcestruzzo tra gli italiani

Importanza, immagine e ipotesi di certificazione Chi compra casa, o chi è in procinto di farlo, quanto prende in considerazione la...

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L’Osservatorio si afferma come canale di comunicazione con le istituzioni

Nella riunione del 1° ottobre si è fatto il punto sulle segnalazioni pervenute L’ultima riunione dell’Osservatorio sul...

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Sostenibilità del calcestruzzo: questione di feeling

Nei prossimi decenni gli indirizzi cui l’industria europea sarà chiamata ad adeguarsi saranno funzionali ad una crescita economica...

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Sondaggio congiunturale Banca d'Italia, Tecnoborsa e Agenzia del Territorio sul mercato edilizio

Sondaggio congiunturale Banca d'Italia, Tecnoborsa e Agenzia del Territorio sul mercato delle abitazioni in Italia Roma, 9 Novembre 2012 - Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, avviato nel gennaio 2009 da Banca d'Italia e Tecnoborsa, a partire dalla edizione di novembre 2010 si avvale della cooperazione dell’Agenzia del Territorio. Le rilevazioni vengono effettuate nel mese successivo alla fine del trimestre di calendario e le interviste di questa edizione - riferita al terzo trimestre 2012 - sono state condotte fra il primo e il 22 ottobre 2012; hanno partecipato al sondaggio 1.565 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (luglio/settembre 2012), nonché sulle prospettive del settore. Nel terzo trimestre 2012 proseguono le difficoltà del mercato immobiliare, pur con una minore intensità rispetto al quadro particolarmente negativo emerso nel trimestre precedente. Continuano a prevalere in larga misura indicazioni di flessione delle quotazioni di mercato, mentre si indeboliscono i flussi di nuovi incarichi a vendere. Anche le aspettative a breve degli operatori rimangono decisamente orientate al pessimismo, pur con un’attenuazione rispetto a quanto riscontrato in primavera, in relazione sia al proprio mercato di riferimento sia a quello nazionale. Per quest’ultimo le prospettive appaiono meno sfavorevoli nell’orizzonte di due anni: il saldo tra le attese di miglioramento e di peggioramento - pur ancora negativo - si è dimezzato, attestandosi intorno a 10 punti percentuali. I PRINCIPALI RISULTATI Prezzi delle abitazioni – Nel terzo trimestre del 2012 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente è rimasta pressoché stabile, al 74,8%; la tendenza al ribasso si è accentuata nel Nord Est (79,3%, contro il 72,2% di luglio), mentre si è attenuata nel Nord Ovest e al Centro. La percentuale di agenti che nel terzo trimestre hanno riportato un aumento delle quotazioni si conferma trascurabile. Compravendite – La quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile è scesa al 55,7%, segnando una riduzione di 7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente (quasi 10 rispetto a quello corrispondente dell’anno precedente). La flessione è stata pressoché omogenea per ripartizione geografica e per dimensione della popolazione residente. Incarichi a vendere – Il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere ha continuato a crescere nell’estate, attestandosi al 42,2% (contro il 40,8 del sondaggio di luglio); l’incremento ha riguardato il Nord Ovest e il Centro ed è stato più pronunciato nelle aree non urbane. Vi ha plausibilmente contribuito la maggiore difficoltà a evadere i mandati conferiti in passato. Il saldo tra i giudizi di aumento e quelli di diminuzione delle nuove acquisizioni di incarichi si è ridotto rispetto all’inchiesta precedente (di poco più di due punti percentuali, al 27,1%). In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, è rimasta stabile la quota di agenzie che segnalano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati (circa il 64% del totale), mentre è aumentata quella di coloro che indicano proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (al 49,9% dal 48,4% di luglio). Si è ridotta la percentuale di agenti che segnalano un tempo troppo lungo trascorso dal conferimento dell’incarico (al 22,6%, dal 24,5%), attese di prezzi più favorevoli (al 21,9%, dal 22,9%) e difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei potenziali acquirenti (al 57,9%, dal 61%). Trattative e tempi di vendita – Nel terzo trimestre del 2012 il margine di sconto medio dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali è risultato invariato rispetto a luglio, al 15,4% (ma era pari al 12,5% un anno prima). Anche il tempo medio di vendita è rimasto invariato a 8,2 mesi (un mese in più rispetto a un anno prima); si conferma maggiore di due mesi nelle aree non urbane rispetto a quelle urbane (9 e 7 mesi circa, rispettivamente). Modalità di finanziamento degli acquisti – La percentuale di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo è scesa al 59,6%, dal 64,7% registrato nella precedente indagine (era pari a 67,1% un anno prima). La riduzione, comune a tutte le aree geografiche, è risultata più accentuata nelle aree non urbane (di quasi 10 punti percentuali rispetto a luglio). Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie – In ottobre il saldo percentuale tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle attese a breve termine, dopo il forte peggioramento nel sondaggio di luglio, ha mostrato un recupero, pur su valori ampiamente negativi (-41,6 punti percentuali contro -53,5); solo il 7,4% degli operatori ha riportato attese favorevoli, a fronte del 49% che ha espresso giudizi negativi. Il saldo positivo relativo alle attese dei nuovi incarichi a vendere è aumentato a 18,6 punti percentuali, da 10,2 nella precedente rilevazione. Le previsioni sull’andamento dei prezzi nel breve termine sono risultate sostanzialmente invariate sui livelli assai negativi di luglio: il 70,6% degli operatori si attende una flessione (era 71,2%), mentre rimane trascurabile la quota di coloro che ne prefigurano un incremento. L’attesa di un calo dei prezzi è più accentuata nelle aree non urbane e nel Nord Est. Rispetto alla precedente rilevazione è aumentata la percentuale delle agenzie che ravvisa nei recenti provvedimenti di tassazione della proprietà immobiliare un’ulteriore causa di debolezza della compravendita (78%, da 75,6% di luglio) e dei prezzi (all’81%, dal 77%); si è invece ridotta quella di coloro che vi riscontrano uno stimolo agli incarichi a vendere (al 60,4%, dal 63%). E’ aumentata la quota di operatori secondo cui l’inasprimento fiscale avrebbe contribuito ad accrescere il numero delle locazioni e degli incarichi a locare (al 56,1%, dal 51,4% di luglio); il 39,6% (40,4% in luglio) ha segnalato effetti negativi sui canoni, contro il 23% che ne ha invece riportato un sostegno. Le prospettive del mercato nazionale – Le attese a breve sul mercato nazionale hanno mostrato un recupero, dopo il deciso peggioramento riscontrato nell’indagine di luglio, su valori dei saldi che rimangono comunque negativi. Il saldo percentuale fra attese di miglioramento e di peggioramento nel trimestre concorrente si è portato a -53,7 punti (-62,2 in luglio), con un’attenuazione più apprezzabile al Centro e nelle aree urbane. Il quadro appare meno sfavorevole sugli orizzonti più distanti (prossimi due anni): il saldo negativo tra le attese di miglioramento e di peggioramento si è quasi dimezzato rispetto all’inchiesta precedente, attestandosi a -11,4 punti percentuali (era -22).

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ISTAT: Andamento del Costo di costruzione di tronchi stradali

Nel terzo trimestre 2012, l'indice del costo di costruzione di un tronco stradale con tratto in galleria diminuisce dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e aumenta dello 0,2% rispetto al terzo trimestre 2011; l'indice senza tratto in galleria diminuisce dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al terzo trimestre 2011. Il contributo maggiore alla crescita tendenziale dell'indice del costo di costruzione di un tronco stradale con tratto in galleria viene dall'aumento del costo della mano d'opera (+0,8 punti percentuali), che compensa la diminuzione del prezzo dei materiali (-1,1 punti percentuali); il contributo maggiore alla flessione tendenziale del tronco senza tratto in galleria viene dal calo dei prezzi dei materiali (-1,6 punti percentuali). Per informazioni Indici dei prezzi alla produzione dell'industria e dei prezzi all'importazione Valerio De Santis tel. 06 4673.4194 desantis@istat.it Romano Sylvain tel. 06 4673.4110 syromano@istat.it

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Assemblea ANIE/GIFI: provvedimenti a costo zero verso la grid parity

Assemblea ANIE/GIFI: provvedimenti a costo zero verso la grid parity Preoccupazione per la situazione attuale ma anche voglia di guardare al futuro con positività -  L'industria fotovoltaica nazionale si è incontrata il 5 dicembre durante l'Assemb lea annuale di ANIE/GIFI nella sede di Milano. Gli imprenditori, alla luce dell'attuale crisi del settore, hanno espresso la necessità di attuare misure normative sia per il breve che per il medio periodo allo scopo di dare continuità al mercato ed evitare la perdita di ulteriori posti di lavoro e quindi di competitività a livello internazionale. Sono infatti oltre 6.000 i posti di lavoro persi nell'ultimo anno e numerose le aziende costrette a chiudere o trasferire all'estero le proprie attività. Tale situazione è la conseguenza di una serie di misure legilsative e normative - 5 Conto Energia e CEI 0-21 - approvate nel giro di poche settimane che non hanno recepito le istanze dell'industria e che hanno affossato in maniera consistente un settore che ha dimostrato, in un periodo di crisi finanziaria, una dinamicità unica generando benefici enormi per il Sistema Paese. "Stiamo vivendo il periodo peggiore della storia del fotovoltaico italiano - dichiara Valerio Natalizia Presidente di ANIE/GIFI, la voce fotovoltaica di Confindustria - ed una situazione al limite dal paradosso. Il fotovoltaico contribuisce a soddisfare oltre il 7% della produzione elettrica nazionale ed allo stesso tempo abbiamo un comparto industriale che rischia di scomparire a causa di provvedimenti privi di lungimiranza che hanno ulteriormente inasprito la burocrazia e disinibito quei processi virtuosi che permettevano alle aziende di pianificare investimenti sul territorio." "Nonostante tutto - continua Natalizia - le aziende associate hanno mostrato di avere la forza di reagire e l'assemblea è stata l'occasione perfetta per condividere idee e proposte facilmente implementabili a supporto del settore. Proposte che contemplano la riduzione della burocrazia e degli oneri per l'accesso al sistema elettrico e di esercizio degli impianti fotovoltaici ed una estensione dell’attuale meccanismo di Scambio sul Posto . Questi provvedimenti non avrebbero nessun impatto sulla bolletta elettrica e sarebbero a COSTO ZERO sia per le casse dello Stato sia per i cittadini e contribuerebbero ad abbassare i costi degli impianti per accompagnare la tecnologia alla piena competitività." "Auspichiamo - conclude Natalizia - che, almeno questa volta, i nostri interlocutori Istituzionali mostrino apertura e disponibilità ad ascoltare le istanze di un settore che fino al 2011 ha dato lavoro e prosperità ad oltre 100.000 persone."

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I webinar di Dati.gov.it: due nuovi seminari online sui dati aperti

I webinar di Dati.gov.it: due nuovi seminari online sui dati aperti Pubblicato il: Ven, 07/12/2012 - 18:15 Chiudiamo questo primo anno solare di attività con due nuovi webinar dedicati, come sempre, ai temi dell’open government e i dati governativi aperti. Nelle prossime due settimane avremo modo di approfondire: i formati più evoluti con cui le PA possono rilanciare il loto patrimonio informativo aperto; e quali saranno gli obblighi normativi a cui gli enti pubblici dovranno rispondere dal 1 gennaio 2013 in tema di trasparenza e opendata. Come di consueto i seminari si svolgeranno di giovedì dalle 12.00 alle 13.30, sono gratuiti e aperti a tutti (fino ad esaurimento posti) e - a seguito di ogni webinar - i materiali e le registrazioni saranno rese disponibili su Innovatori PA – Gruppo Dati aperti. Di seguito il programma dei prossimi due webinar: 13/12/2012 – Linked open data nella pubblica amministrazione. Uno degli aspetti più importanti della pubblicazione dei dati aperti da parte di una PA risiede proprio nella qualità del dati, finalizzata soprattutto a rendere quegli stessi “appetibili” per un riutilizzo creativo da parte degli sviluppatori. Nel corso del seminario online vedremo quali sono le caratteristiche principali dei LOD e come una ente pubblico può organizzarsi per esporre i propri dati in formato linked. Relatori: Silvia Mazzini (Regesta.exe) Ginaluca Vannuccini (Comune di Firenze) 20/12/2013 - Nuovi obblighi per la PA in tema di trasparenza e open data. Seminario on line si concentra sui nuovi obblighi di trasparenza e di pubblicazione dei dati della PA in vista dell’approvazione del decreto Crescita2.0, delle modifiche introdotte sul CAD e, contestualmente, approfondisce da un punto di vista operativo come gli enti pubblici possano intervenire per adeguarsi. Relatori: Ernesto Bellisario (Associazione Italiana per l’Open Government ) e Roberto Scano (IWA) Iscriversi ai webinar L’iscrizione ad uno o più webinar può essere effettuata compilando questo modulo online. Trenta minuti prima dell’orario di inizio verrà inviata un’email a tutti gli iscritti con le istruzioni per accedere al Webinar. Come si partecipa I Webinar si svolgono su una piattaforma per la formazione a distanza che permette la comunicazione in modalità sincrona, l’interazione tramite chat, la condivisione di documenti, la visualizzazione di slide. Per partecipare è necessario disporre di un collegamento a Internet, un browser (Internet Explorer, Firefox o altro), una versione aggiornata di Adobe Flash Player e una cuffia. Per verificare che il proprio computer sia correttamente configurato per il collegamento alla piattaforma di collaborazione a distanza, prima del Webinar è possibile eseguire un rapido test di connessione. In caso di esito negativo della verifica, vengono fornite delle semplici istruzioni per risolvere gli eventuali problemi riscontrati. Per informazioni È possibile richiedere maggiori informazioni riguardo ai webinar sull’open data attraverso il form Scrivi alla redazione.

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Ci lascia Oscar Niemeyer: il poeta della superficie curva

a 105 anni ci lascia Oscar Niemeyer: il poeta della superficie curva È morto nella notte del 5 dicembre a Rio de Janeiro a 104 anni l'architetto Oscar Niemeyer, conosciuto come il padre di Brasilia, la nuova capitale del Brasile, inaugurata nel 1960. La notizia è stata data dalla tv brasiliana Globo interrompendo la programmazione. Oscar Niemeyer era stato posto sotto sedativi dai medici dell'ospedale dove era ricoverato dal 2 novembre scorso, in considerazione dell'aggravamento delle sue condizioni. Oscar Ribeiro de Almeida Niemeyer Soares Filho noto come Oscar Niemeyer si è formato all’indomani della rivoluzione di Getulio Vargas, in un ambiente che favoriva gli artisti di avanguardia. Cominciò a lavorare nella tipografia del padre e si iscrisse all'Escola de Belas Artes, dalla quale uscì laureato come ingegnere architetto nel 1934. In quegli anni ebbe difficoltà finanziarie, ma decise ugualmente di lavorare gratuitamente nello studio di architettura di Lúcio Costa e Carlos Leão. Si sentiva insoddisfatto dell'architettura che vedeva nelle strade e credette di aver trovato in questo campo una possibilità di carriera. Inizia la sua fortunata carriera di architetto a trent’anni con l’incarico di costruire, insieme a Costa, Reidy e Vasconcellos il ministero della Educazione e sanità a Rio de Janeiro. Nel 1936 infatti Lúcio Costa fu designato dall'allora ministro dell'educazione Gustavo Capanema architetto dei nuovi quartieri generali per il ministero dell'educazione e della sanità pubblica a Rio de Janeiro. Costa chiama come consulente Le Corbusier e l’incontro con il grande maestro europeo costituisce sia per Costa che per Niemeyer una straordinaria occasione formativa, ma anche un modo per scoprire attraverso la differenza la propria identità. Seguendo le richieste di Niemeyer, fu rinominato Palácio Gustavo Capanema nel 1985. Fu convinto sostenitore dell'architettura deigrattacieli nel mondo, e a una scala più ampia di qualsiasi cosa Le Corbusier avesse costruito fino ad allora. Completato nel 1943, l'edificio che ospitava il regolatore e gestore della cultura e del patrimonio culturale brasiliano sviluppò tutti gli elementi dei quali si cominciava a parlare come movimento modernista brasiliano: utilizzò materiali e tecniche locali, come le piastrelle (azulejos) collegate alla tradizione Portoghese; i rivoluzionati brise-soleil, resi regolabili, e collegati ai dispositivi ombreggianti dei mori dell'architettura coloniale; vivaci colori; i giardini tropicali di Roberto Burle Marx; la Palma Imperiale (roystonea oleraceæ); ulteriori allusioni all'icona del panorama brasiliano; gli speciali lavori su commissione di artisti brasiliani. Nel 1939 Niemeyer e Lúcio Costa disegnarono il padiglione brasiliano al New York World's Fair (in collaborazione con Paul Lester Wiener). Impressionato dall'esecuzione del padiglione il sindaco Fiorello La Guardia onorò Niemeyer con le chiavi della città di New York. Costa spiegò che il padiglione brasiliano adottava un linguaggio di 'grazia e eleganza', luminosità e fluidità spaziale, piani aperti, curve e muri liberi, nei quali il termine ‘Ionic’, contrasta con il rigido stile dell'architettura modernista, denominato ‘Doric’. Dalla metà del ventesimo secolo, il movimento modernista brasiliano è stato riconosciuto come il ‘primo stile nazionale nella moderna architettura’ (Reyner Bahnam). Niemeyer svilupperà il suo linguaggio individuando nella linea curva il suo maggiore mezzo espressivo. Le Corbusier aveva sì scoperto il fascino delle superfici curvate nel padiglione Svizzero dell’università di Parigi considerandole una risorsa da usare con discrezione senza contraddire la legge dell’ortogonalità che celebrerà nel suo Poème de l’angle droit. Nella architettura di Niemeyer invece le curve diventano essenziali, sono il modo di rispecchiare le fluenze di un paesaggio sconfinato, il gusto della bellezza corporea e carnale e il modo di tener conto di una tradizione, quella del barocco, al quale si devono le straordinarie qualità spaziali degli edifici di Bahia e di Ouro Preto. Nel 1940 Niemeyer incontrò Juscelino Kubitschek de Oliveira, che era al tempo il sindaco di Belo Horizonte, capitale dello stato del Minas Gerais. Lui e il governatore dello stato Benedito Valadares volevano sviluppare un nuovo quartiere a nord della città chiamato Pampulha, e commissionarono a Niemeyer il disegno di una serie di edifici che si conosceranno in seguito come il "complesso Pampulha".Ed è qui che la poetica delle superfici curvate raggiunge la massima eloquenza nella Casa do baile, nella chiesa di San Francisco e nel ninfeo dove collabora anche Roberto Burle Marx, l’inventore del giardino moderno. La chiesa è uno spazio creato da una volta che si inflette e scende fino a terra, chiusa da una parete di ceramica disegnata da Cândido Portinari. Una forma semplice,un contorno, un segno rapido ma disegnato con infallibile esattezza crea un limite materico e un rapporto inedito tra terra e cielo. L'edificio fu completato nel 1943, e provocò alcune controversie. Ricevette l'acclamazione internazionale dopo l'esibizione del 1943 di ‘edifici brasiliani’, al Museo d'Arte Moderna di New York (MoMA). Le autorità conservatrici della chiesa di Minas Gerais rifiutarono di consacrare la chiesa fino al 1959, in parte per la sua forma non ortodossa, in parte per la pittura murale dell'altare, dipinta da Candido Portinari. Il murale dipingeva Cristo come il salvatore di matti, poveri ed eretici. A Pampulha costruisce anche una casa per Juscelino Kubitschek che, divenuto Presidente della Repubblica, decide, realizzando un vecchio sogno e una profezia di don Bosco, di spostare la capitale al centro del Paese in una zona desertica e incarica nel 1956 Costa e Niemayer di progettare Brasília. È una delle imprese più coraggiose della architettura moderna di fronte alla quale i due architetti dimostrano una incredibile sicurezza. Niemeyer organizzò una competizione per lo schema di progetto di Brasilia, la nuova capitale, e il vincitore del progetto fu il suo vecchio maestro e amico, Lúcio Costa. Niemeyer volle progettare gli edifici e Lucio la pianta della città, un uccello in volo. Il primo edificio è l’Alvorada, la sede del presidente con il suo portico che sostituisce alle colonne degli archi rovesciati, il secondo è la chiesa che ha la forma di una immensa corona che poggia sulla terra e si apre verso il cielo racchiudente uno spazio gioioso animato dai colori delle grandi vetrate. Dietro la costruzione di Brasilia c'è una monumentale campagna per costruire un'intera città nel desolato centro del paese, migliaia di chilometri da qualsiasi altra città maggiore. L'intuizione di Kubitschek era di stimolare l'industria nazionale, integrando aree del paese distanti, popolare regioni inospitali e portare il progresso a regioni ove "only cattle ranching had a foothold" (molti storici paragonano la costruzione di Brasilia alla colonizzazione americana del West). Niemeyer e Lúcio Costa usarono quest'intuizione per testare il nuovo concetto di piano pilota: strade senza transito (Niemeyer avrebbe detto che è irrispettoso verso l'uomo impiegare 20 minuti per spostarsi da una regione a un'altra). Gli edifici, sostenuti da colonne, avrebbero permesso di liberare lo spazio, permettendone la condivisione con la natura. Il progetto era sorretto anche da un'ideologia socialista: a Brasilia tutti gli appartamenti sarebbero stati posseduti dal governo e affittati ai lavoratori. Brasilia non ha zone "migliori", cosicché i ministri e i comuni lavoratori devono condividere gli stessi edifici. In seguito, molti di questi concetti sono stati ignorati o cambiati da altri presidenti, portatori di visioni diverse. Brasilia fu progettata, costruita, e inaugurata entro 4 anni. Dopo di allora, Niemeyer fu nominato capo responsabile del collegio di architettura dell'Università di Brasilia. Nel 1963, divenne un membro onorario dell'American Institute of Architects negli Stati Uniti; lo stesso anno ricevette dall'Unione sovietica il Premio Lenin per la pace. Nel 1964, fu invitato in Israele da Abba Hushi, sindaco di Haifa, per pianificare il campus dell'Università di Haifa. Al suo ritorno in Brasile trovò un paese completamente diverso. In marzo, il presidente João Goulart, succeduto a Jânio Quadros nel 1961, fu rimosso con un colpo di stato. Il generale Castelo Branco assunse il comando del paese, che sarebbe stato trasformato in una dittatura fino al 1985. La posizione di Niemeyer gli sarebbe costata molto durante il regime militare. Il suo studio fu oggetto di vandalismi, la sede della rivista che coordinava fu distrutta, i suoi progetti cominciarono misteriosamente a essere rifiutati e i clienti iniziarono a scomparire. Nel 1965, duecento professori chiesero la sua riassegnazione all'Università di Brasilia, protestando contro il trattamento ricevuto dagli universitari dal governo. Nello stesso anno, viaggiò in Francia per una mostra alMuseo del Louvre. Negli anni seguenti, il suo lavoro fu ostacolato in Brasile, e Niemeyer si spostò a Parigi. Lì cominciò una nuova fase della sua vita e della sua carriera. Aprì uno studio sugli Champs-Élysées, clienti lo contattarono da diversi paesi, specie in Algeria dove, con altri, progettò l'Università di Constantine. A Parigi creò la sede del Partito Comunista Francese, la piazza dedicata al colonnello Fabien e, in Italia, la sede della casa editrice Arnoldo Mondadori Editore. A Funchal, nella Regione Autonoma di Madera, un hotel del XIX secolofu rimosso per costruire un casinò progettato da Niemeyer. Altri lavori salienti sono la moschea di Penang aGeorge Town, capitale dello stato di Penang, Malaysia negli anni settanta. La dittatura durò 21 anni, fino al 1985. Sotto le regole di João Figueiredo fu addolcita e gradualmente trasformata in una democrazia. Fu allora che Niemeyer decise di ritornare nel suo paese. Ha definito se stesso come un principiante dell'ultima fase della vita. Durante questo decennio costruì il Memoriale Juscelino Kubitschek (1980), il Pantheon (1985) e il Latin America Memorial (1987), quest'ultima una bellissima scultura raffigurante una mano di Gesù ferita, e la ferita modellata quasi a rappresentare l'America Centrale e il Sud America. Nel 1988 Oscar Niemeyer fu insignito del Premio Pritzker per l'architettura, assieme all'architetto americano Gordon Bunshaft. Ha progettato almeno altri due edifici a Brasilia, il più piccolo, il Memoriale per le popolazioni indigene e la cattedrale militare Igreja de N.S. da Paz. Nel 1996, all'età di 89 anni creò quello che molti considerano il suo miglior lavoro: il Museo di arte contemporanea Niterói (nell'omonima città, una città vicina a Rio de Janeiro). L'edificio poggia su di una roccia, offrendo una bellissima vista della Baia di Guanabara e della città di Rio de Janeiro. Critici del museo affermano che l'edificio è così esotico da porsi all'attenzione più delle opere d'arte che ospita all'interno. Nel 2003, Niemeyer fu chiamato a progettare la Galleria Serpentine, padiglione estivo all'Hyde Park diLondra, una galleria che ogni anno invita famosi architetti che non hanno mai costruito nel Regno Unito, per progettare una struttura temporanea. Il 10 dicembre 2004, un progetto di Niemeyer per la tomba del comunista Carlos Marighella, a Salvador de Bahia nel nord est del Brasile, fu inaugurata nella commemorazione del 35º anniversario della sua morte. Nel 2005, uno dei suoi progetti intitolato "Estaçao, ciência, cultura e artes" fu approvato e costruito a João Pessoa, il punto più a est delle Americhe, a 34° 47' 38" longitudine ovest e 7° 9' 28" latitudine sud. Il 15 dicembre del 2006, circa 50 anni più tardi, Brasilia ottiene un altro paio di edifici di Niemeyer, il museo nazionale e la biblioteca nazionale. L'inaugurazione coincise con il 99º anniversario della sua nascita. Entrambi gli edifici si trovano nell'"Esplanada dos Ministérios", e fanno parte del complesso culturale repubblicano, vicino alla Cattedrale. Niemeyer a oltre 100 anni è ancora coinvolto in diversi progetti, principalmente sculture e riaggiustamenti di suoi vecchi lavori, che, protetti da regolamenti nazionali, e in alcuni casi internazionali, per la protezione del patrimonio storico, possono essere modificati solo dall'autore. I suoi ultimi progetti sono una statua raffigurante una tigre con la bocca aperta e un uomo in combattimento che solleva la bandiera cubana contro il blocco da parte degli Stati Uniti. Il 15 dicembre 2007, in occasione del centesimo compleanno di Niemeyer, al Palazzo Reale di Napoli si è celebrato l'evento con una mostra ("Oscar Niemeyer. Architettura, città e paesaggio") sull'opera dell'architetto, con un'esposizione di fotografie scattate dall'artista brasiliano Salvino Campos. Nel 2009 viene completata la costruzione dell'Auditorium di Ravello. In Spagna gli è stato intitolato il Centro Culturale Internazionale Oscar Niemeyer, da egli stesso progettato e inaugurato nel 2011. Il 20 novembre 2012 viene ricoverato all'ospedale samaritano di Rio de Janeiro, dove si spegne il 5 dicembre, appena 10 giorni prima del suo 105° compleanno. "Con Niemeyer muore l’ultimo dei grandi protagonisti della architettura moderna e le sue architetture rimarranno a testimoniare la gioia di vivere e di creare e la capacità di dare all’architettura il calore del corpo vivente." dice Paolo Portoghesi nel suo ricordo pubblicato sull'Osservatore Romano FONTI: http://www.niemeyer.org.br/, WIKIPEDIA, Osservatore Romano

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Worldwide Mobile Phone Growth Expected to Drop to 1.4% in 2012 Despite Continued Growth Of Smartphon

Worldwide Mobile Phone Growth Expected to Drop to 1.4% in 2012 Despite Continued Growth Of Smartphones, According to IDC

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NEWSLETTER INARCASSA: le modifiche che partono dal 1 gennaio

NEWSLETTER INARCASSA: le modifiche che partono dal 1 gennaio INARCASSA con la NEWSLETTER n. 11 ha evidenziato le novità della riforma appena approvata. Contributi. Aliquota soggettivo a regime invariata: 14,5% del reddito professionale, a montante anche 0,5% “assistenziale”; quota volontaria: min 1 - max 8,5% (minimo € 180); eliminazione contribuzione del 3% oltre il tetto, fissato in € 120.000; pensionati iscritti versano il minimo (50%) utile per i supplementi di pensione; il contributo minimo passa ad € 2.250. Aliquota integrativo invariata (4%): retrocessione a previdenza del contributo integrativo in funzione dell’anzianità previdenziale all’1.1.2013: 2,00% fino a 10 anni; 1,75% da 10 a 20; 1,50% da 20 a 30; 1,00% oltre 30 anni; 2,00% se si va in pensione a 70 anni; nessuna retrocessione ai pensionati iscritti. I pensionati che continuano a lavorare versano il minimo (50%) senza retrocessione; il contributo minimo passa ad € 660; tetto alla retrocessione del contributo integrativo (pari a € 160.000 volume iva, per il 2013); eliminazione esenzione rapporti collaborazione tra professio-nisti (dall’1.1.2013 il 4% fra proff./società ingegneria/società professionisti è dovuto), introduzione deducibilità. Contributo di solidarietà: 1,00% su importo lordo pensioni in essere, escluso pensioni invalidità, inabilità e superstiti; 2,00% su importo lordo pensioni dei pensionati che continuano a svolgere la professione e per i pensionati di anzianità; durata: un biennio, con possibilità di proroga da parte del CND per valide motivazioni. Agevolazione giovani: invariata; possibilità di pagare contribuzione ridotta o intera; con 25 anni di contribuzione intera (anche non continuativi) accredito figurativo della contribuzione (per i periodi di riduzione) a carico d’Inarcassa. Pensioni. Anzianità. Solo per coloro che a) al 5.3.2010 vantavano almeno 55 anni d’età e 30 anni d’anzianità Inarcassa: requi-siti di accesso invariati (58 anni d’età e 35 anni d’anzianità; domanda entro 12 mesi dalla maturazione dei requisiti e cancellazione dall'Albo entro 6 mesi dalla domanda); b) avendo 58 anni d’età e 35 d’anzianità, entro il 31/12/2012 raggiungono le quote previste dalla previgente normativa (domanda entro 31/12/2013 e cancellazione dall’Albo entro 6 mesi dalla domanda). Sistema di calcolo pro rata. Decorrenza pensione: finestre art. 59, commi 6, 8, 20, L. n. 449/97. Vecchiaia Unificata. Età pensionabile: dagli attuali 65 anni, elevazione di 3 mesi/anno, fino a 66 anni; al raggiungi-mento dei 66 anni previsto adeguamento a speranza di vita; possibilità d’anticipare il pensionamento dai 63 anni (senza cancellarsi da Ordine) o posticiparlo fino a 70 con riflessi sull’importo di pensione: negativi nel 1° caso (coeffi-cienti riduzione) o positivi nel 2° caso. Anzianità contributiva: dagli attuali 30 anni, elevazione di 6 mesi/anno, fino ad arrivare a 35 anni; non è prevista un’anzianità contributiva minima a 70 anni d’età. Sistema di calcolo: pro rata. Per pensionamento posticipato a 70 anni, senza requisito contributivo minimo, sistema di calcolo contributivo puro. Ai superstiti (matrimoni ultra 70enni). In presenza di: età al matrimonio del dante causa > 70 anni; differenza d’età tra coniugi > 20 anni; assenza figli minori, studenti o inabili, nati dal matrimonio, aventi diritto a pensione, la pensione ai superstiti è ridotta del 10% in ragione di ogni anno, di durata del matrimonio, mancante rispetto al numero di 10. Sistema di Calcolo Pro rata. Quote: - Retributiva: per annualità fino al 2012 - media redditi (migliori 22 su ultimi 27) rivalutati. Se numero redditi < 27, la media è computata escludendo un reddito ogni 5 anni d’anzianità maturata, fino ad un max di 4; - Contributiva: dal 1°gennaio 2013 e per annualità dal 2009 al 2012 sotto soglia reddituale. Fattori: 1) Montante dei contributi accreditati (soggettivi + integrativi in quota parte + facoltativi e figurativi); 2) Tasso rivalutazione contributi pari alla media quinquennale del monte redditi professionali iscritti Inarcassa; 3) Coefficiente Trasformazione = all’anno di nascita e all’età di pensionamento. P = Mc x Ct ove Mc = Montante contributivo; Ct = Coefficiente di trasformazione. Pensione Minima (€ 10.423) requisiti: anzianità contributiva minima (35 anni a regime ad eccezione pensioni invalidità, inabilità ed indirette ai superstiti); superamento della prova dei mezzi (ISEE pensionando < € 30.000/anno, rivalutati); importo riconosciuto è il minore tra € 10.423 (rivalutati) e la media dei redditi professionali rivalutati degli ultimi 20 anni. Non dovuta in caso di: pensionamento anticipato (anzianità, vecchiaia anticipata) e posticipato a 70 anni senza maturazione requisito contributivo minimo; pensione contributiva, di totalizzazione e di altro ente. L'architetto Giuseppe Santoro evidenzia al termine della NEWS LETTER che le dimensioni della news non consentono l’esaustività e l’approfondimento di tutte le nuove norme (per cui sono ossibili incomprensioni e fraintendimenti). Inarcassa procederà a breve ad una diffusa campagna d’informazione.

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PMI/brevetti: al via i finanziamenti, risorse fino a 300 mln

PMI/brevetti: al via i finanziamenti, risorse fino a 300 mln 05 December 2012 È operativa da la linea di credito riservata ai brevetti del Fondo Nazionale per l’Innovazione (FNI),strumento creato dal Ministero dello Sviluppo Economico per agevolare il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di titoli della proprietà industriale (brevetti, disegni e modelli). Con il FNI, dopo le iniziative riservate ai disegni e modelli, il MiSE mette a disposizione una garanzia che permetterà di favorire la concessione di finanziamenti da parte delle banche selezionate per circa 300 milioni di euro, favorendo l’accesso al credito delle imprese e riducendo i costi del finanziamento. I finanziamenti potranno essere concessi fino ad un importo massimo di 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni e nessuna garanzia personale o reale sarà richiesta all’impresa. Per avere maggiori informazioni le imprese possono fare riferimento alle sezioni dedicate al Fondo Nazionale Innovazione dei siti internet di Mediocredito Italiano, Unicredit e Deutsche Bank dove sono anche indicati i punti informativi appositamente istituiti dalle tre banche sull’intero territorio nazionale e dove sarà possibile avere ulteriori informazioni anche per la presentazione delle domande di finanziamento. Maggiori informazioni sul sito uibm.gov.it CONTATTI: Unicredit: numero verde 800 178051 - casella di posta elettronica: softloansinnovazione-Italia@unicredit.eu Mediocredito Italiano: numero verde 800 530701 - casella di posta elettronica: nova@mediocreditoitaliano.com Deutsche Bank: numero verde 800123712 - casella di posta elettronica: fondoinnovazione.brevetti@db.com

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Accordo CONFPROFESSIONI: ridotti gli intervalli per i contratti a termine negli studi professionali

Confprofessioni sigla il verbale di accordo per ridurre i tempi per il rinnovo dei contratti a termine. Negli studi professionali si riducono i tempi per il rinnovo dei contratti a termine. La Riforma del Lavoro (Legge 92/2012) aveva infatti modificato la lunghezza dell’intervallo obbligatorio tra duecontratti a termine consecutivi, pena l’obbligo per il datore di lavoro di stipulare il secondo a tempo indeterminato.La legge preesistente (D.lgs. 368/2001) dava attuazione alla Direttiva 1999/70/CE sullavoro a tempo determinato, stabilendo il termine di 10 giorni in caso di contratto di durata massima sei mesi e di 20 giorni per contratti di durata superiore a sei mesi. Il ministro del Welfare Elsa Fornero, con la Riforma del Lavoro, ha invece innalzato questo intervallo di tempo a 60 e 90 giorni rispettivamente, con l’obiettivo di disincentivare le forme contrattuali precarie. Per rendere più flessibile l’obbligo è intervenuto il Decreto Sviluppo (Legge 83/2012), dando la possibilità di modificare la durata dell’intervallo obbligatorio tra due successive assunzioni a termine: abbreviabile in presenza di accordi nei contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Una recente circolare del ministero del Lavoro ha infine chiarito che le pause obbligatorie fra contratti a termine possono sempre essere ridotte, in base adaccordi fra sindacati e imprese. Di qui l'accordo siglato da CONFPROFESSIONI. A partire dal 28 novembre 2012 gli studi e le aziende che applicano il Ccnl siglato da Confprofessioni e da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, nel caso di assunzione di un lavoratore con contratto a termine, dovranno rispettare un intervallo di 30 giorni se il contratto a termine scaduto è superiore a sei mesi, ovvero 20 giorni se il contratto a termine scaduto è inferiore a sei mesi. È quanto stabilisce il verbale di accordo siglato il 28 novembre scorso da Confprofessioni e le organizzazioni sindacali del settore, che dà attuazione al decreto sviluppo (dl 83/2012) che attribuisce ai contratti collettivi la possibilità di ridurre gli stacchi temporali tra un contratto a termine e un altro originariamente previsti dalla riforma Fornero in 90 e 60 giorni. “Il settore degli studi professionali necessita di regole che consentano nell’ambito del lavoro a tempo determinato una riduzione dei tempi tra un contratto e l’altro” commenta il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. “Seguendo questa logica, abbiamo individuato in tempi record uno strumento che risponde all’esigenza di flessibilità dei professionisti-datori di lavoro e allo stesso tempo assicura maggiore continuità, in un ottica di stabilizzazione e di fidelizzazione ai rapporti di lavoro nel settore degli studi professionali”.

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CLINI: Assicurazione obbligatoria per le costruzioni nelle zone a rischio di inondazione

CLINI: Assicurazione obbligatoria per le costruzioni nelle zone a rischio di inondazione Al Cipe la PROPOSTA di strategia di difesa del territorio...

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L'ENEA PRESENTA LE LINEE GUIDA PER L'EFFICIENZA DELL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA DEI COMUNI

L'ENEA PRESENTA LE LINEE GUIDA PER L'EFFICIENZA DELL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA DEI COMUNI Al via l'Osservatorio Nazionale sull'illuminazione pubblica per la Smart City partendo dal progetto Lumière L’ENEA ha presentato oggi le Linee Guida per i Comuni per fornire uno strumento di supporto per una gestione efficiente del servizio di pubblica illuminazione, nel corso del convegno organizzato dall’ENEA, in collaborazione con CRIET - Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio, dal titolo: “Lumière. L’illuminazione pubblica nella prospettiva della Smart city”. L’ing. Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA in apertura dei lavori ha sottolineato che: “L’illuminazione pubblica è uno dei servizi di primaria importanza per i cittadini che presenta significative potenzialità di risparmio energetico. Per promuovere interventi di efficienza energetica nell’illuminazione pubblica, l’ENEA già da alcuni anni ha promosso il progetto Lumière, che ha coinvolto diversi operatori nei Comuni italiani, mettendo a disposizione degli Enti Locali le proprie competenze tecniche per aiutarli a conseguire una riduzione dei consumi elettrici connessi al sistema di illuminazione pubblica.” - Per Lelli è importante evidenziare che: “L’illuminazione pubblica rappresenta a livello nazionale il 12% del totale dell’energia elettrica consumata per i sistemi di illuminazione pubblici e privati. Si stima che con l’attuazione di interventi idonei a rendere il sistema più efficiente si possano ridurre i consumi del 30% circa, con una contrazione dei consumi pari a circa 2 TWh l’anno, con un risparmio economico di circa 400 milioni di euro l’anno.” Il Progetto Lumière, finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Ricerca di Sistema Elettrico con il MiSE, ha visto l’adesione di circa 450 Comuni, e ha permesso all’ENEA di identificare le esigenze delle Amministrazioni Locali e le principali difficoltà connesse alle carenze tecnico-amministrative nella pianificazione degli interventi di efficientamento del sistema di illuminazione pubblica. Le principali esigenze riguardano: impianti più efficienti ed innovativi, minori consumi energetici e minori costi, minore impatto ambientale, ecc. Nascono da questa esperienza le Linee Guida per i Comuni, una sorta di vademecum di supporto per le istituzioni e per la Pubblica Amministrazione per la messa a punto di interventi finalizzati a ridurre i consumi migliorando l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica. Questo strumento fornisce strumenti, metodologie ed informazioni chiare sui procedimenti di natura amministrativa e finanziaria da espletare, sulla normativa nazionale ed europea, nonché su tematiche di natura tecnica e sulle competenze necessarie per attuare una riqualificazione innovativa dell’intero sistema. A titolo di esempio, tra gli aspetti contenuti nelle Linee Guida ci sono: il modello standardizzato di audit energetico che permette di valutare il risultato degli interventi di riqualificazione energetica progettati; lo schema guidato per la redazione dei PRIC, documento che deve essere redatto dai Comuni per registrare lo stato di manutenzione degli impianti; le linee guida per la redazione dei bandi utili per la predisposizione dei bandi di gara e i format contrattuali. Dall’esperienza del progetto Lumière prende ora il via l’Osservatorio Nazionale Lumiere, in cui confluiscono tutti gli operatori che sono stati già coinvolti sia direttamente che indirettamente per avviare una riorganizzazione organica del settore dei processi di riqualificazione e gestione della rete di pubblica illuminazione, in modo da favorire la diffusione del modello sperimentale messo a punto dall’ENEA. Con l’applicazione di “tecnologie smart” alla rete dell’illuminazione pubblica l’ENEA intende contribuire alla trasformazione energetica ed ambientale delle nostre città, nell’ottica della sostenibilità delle smart city del futuro.

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IL MESTIERE DEL COSTRUIRE: Liberalizziamo le idee, non i compensi

“Liberalizziamo le idee, non i compensi” 28 Novembre 2012 L’intervento del Presidente della Fondazione, arch. Andrea Tomasi a “IL MESTIERE DEL COSTRUIRE”. Roma ? MAXXI ? 28 novembre 2012. La Fondazione nasce quale atto concreto, positivo, del Comitato Nazionale dei Delegati ? l’organo di governo di Inarcassa ? per dare, in un momento di enorme difficoltà, una risposta sostanziale, tangibile, al palese malessere, (ma meglio sarebbe definirlo, mi si perdonerà la facile citazione, il grido di dolore) degli architetti e degli ingegneri italiani che vivono esclusivamente di libera professione. In sintesi, quelli iscritti a Inarcassa. Sono oltre 160.000, un numero veramente rilevante, enorme. Già questo numero ci dà la misura di quanto effettiva sia la difficoltà di accesso alla nostra professione: senza addentrarsi nelle statistiche, basti pensare che ci sono più architetti in Italia che negli Stati Uniti; in Italia c’è un architetto ogni 400 abitanti, in Francia uno ogni 2.500, in Inghilterra uno ogni 5.000. Già prima dell’attuale crisi globale, che si è riverberata con particolare negatività sul nostro Paese, la situazione generale del nostro essere liberi professionisti era critica, ma oggi è veramente drammatica. E dico questo con un certo imbarazzo. Alla nostra natura, infatti, non sono propri i pubblici lamenti, le lagnanze, né tantomeno manifestazioni eclatanti: gli architetti e gli ingegneri che vivono di sola libera professione hanno sempre operato, anche nei momenti di difficoltà, silenziosamente, cercando di superare attraverso il proprio lavoro le crisi e i periodi difficili degli ultimi quarant’anni. Oggi, purtroppo la situazione è veramente molto grave: oltre 160.000 architetti e ingegneri che vivono solo di libera professione non ce la fanno più ed è giunto il momento di evidenziarlo pubblicamente. Come tutte le altre realtà economiche, anche noi infatti attendiamo quelle risorse capaci di far ripartire il motore del lavoro e dello sviluppo, consapevoli che proprio il nostro mondo, quello del mestiere di costruire, (ma oggi forse meglio sarebbe parafrasare con il mestiere di ricostruire) è sempre stato fondamentale pilastro della nostra economia oltre che, come ci è stato appena ricordato, della nostra storia. Ma il nostro non è un semplice “battere cassa”, vi sono attività che Governo e Parlamento possono mettere in campo, non tanto ?o non solo? per aiutare noi, ma per cercare di riscoprire e ridare alle Amministrazioni appaltanti quel ruolo di “principe” auspicato nell’augurio finale dal prof. Daverio. Anche qui potremmo dire: modifichiamo i princìpi per riscoprire i principi. In primis, vi è senz’altro necessità di una completa revisione del D.Lgs. 163 del 2006, meglio noto come Codice degli Appalti, per gli aspetti che riguardano l’affidamento degli incarichi professionali (mi si perdonerà, ma io persevero a chiamarli così, anche se, oggi, la definizione corretta dovrebbe essere: appalto di servizi di ingegneria) . Il vulnus del 163 sta proprio in questo: nell’aver fatto, per la normativa di affidamento degli incarichi professionali, un sostanziale “copia/incolla” delle modalità previste per gli appalti dei lavori. Ma chi mai, per scegliere un avvocato che lo difenda in giudizio o un medico che lo guarisca, lo selezionerebbe su basi essenzialmente economiche o, peggio, col criterio del prezzo più basso? Certamente non il principe, ma neppure il tanto abusato “buon padre di famiglia”. Noi tutti conosciamo bene la genesi di questo, che origina da lontano, dal 1992, con la Direttiva Servizi; forse non tutti abbiamo presente che, nel tempo, molti altri Stati membri hanno però calibrato differentemente le modalità di affidamento degli incarichi professionali rispetto all’appalto dei servizi più diversi, come quelli di pulizia, di mensa, e così via. Quindi, come ormai spesso accade, nel nome di un mal compreso diktat europeo assumiamo acriticamente norme e comportamenti che si rivelano poi assolutamente controproducenti rispetto ai risultati che ci prefiggiamo. Un esempio su tutti: ? nel 2003, con grande enfasi mediatica, sono state di fatto depotenziate le tariffe professionali, eliminando il vincolo del rispetto dei minimi tabellari; ? nel 2012, con altrettanta enfasi, si sono addirittura cancellate le tariffe, non solo, se ne è vietata anche la semplice citazione. Questo per poi, solo qualche mese dopo, reintrodurle, se non altro per determinare il valore del lavoro professionale. Cambia solo il nome sono diventate “parametri”. Tutta questa attività è stata fatta dai vari governi richiamandosi ai valori messianici della libera concorrenza e della necessità di liberalizzazione del mercato professionale richiesteci dall’Europa comunitaria. Peccato, però, che, se andiamo a vedere lo Stato di riferimento per eccellenza delle qualità comunitarie, la Germania, veniamo a sapere che lì non solo le tariffe professionali esistono ancora, ma sono minimi tariffari inderogabili e che, recentemente, esse sono state complessivamente riviste, riadeguandole ai nuovi costi ed ai nuovi servizi che la complessità dell’agire professionale oggi richiede. Ma questo ha una sua precisa e logica motivazione: i governanti tedeschi ?ma non solo loro hanno ben valutato e compreso che l’attività professionale è una attività intellettuale che si sviluppa per il 90% dal lavoro di persone, non di capitali e non di merci e che, quindi, essa deve essere garantita al pari di quanto universalmente previsto per il lavoro dipendente. Tutto ciò senza tralasciare il fatto che i Tedeschi, pur in condizioni più favorevoli delle nostre, hanno verificato l’assoluta inesistenza di un mercato propriamente detto, posta la innegabile sproporzione esistente tra Domanda ed Offerta. Ma in Italia la situazione è ben più drammatica. Come la storia dimostra (pensiamo solo alla citazione, seppur d’epoca molto lontana, richiamataci dal prof. Daverio ) gli architetti e gli ingegneri non si sono mai dimostrati tetragoni al confronto: si sono tradizionalmente cimentati nella competizione, ma hanno messo in gioco le proprie idee, non i compensi. Liberalizziamo le idee, non i compensi. Abbiamo vissuto sulla nostra pelle, come tutti gli Italiani, (forse noi un po’ di più?) i diversi decreti che si sono succeduti; e fra questi anche quello della revisione della spesa pubblica, la nota spending review. In tutta onestà, come architetti e ingegneri che vivono di sola libera professione, coltivavamo la speranza che, nella riorganizzazione della spesa pubblica, venisse finalmente e definitivamente eliminata una voce rilevante e assolutamente ingiustificata. Mi riferisco all’incentivo che viene corrisposto agli uffici tecnici pubblici per le attività professionali interne. In primo luogo è oggettivamente difficile comprendere perché, per svolgere solo e unicamente il proprio lavoro, proprio quello e solo quello per cui si è stati assunti, e nel normale orario quotidiano, si possa percepire un incentivo. Un incentivo non irrilevante: il 2% del valore dei lavori da eseguirsi. Questo incentivo del 2%, ultima tariffa garantita rimasta nel mondo professionale, vale ogni anno più di 500 milioni di Euro. Non desti stupore come, in un momento di riordino della spesa pubblica noi, forse ingenuamente, sperassimo potesse costituire una consistente voce di risparmio. Ma così non è stato. Sul tema della P.A., più in generale, noi speriamo che, nell’auspicata prosecuzione del riordino, ci si convinca della necessità che il pubblico svolga i compiti ad esso esclusivamente demandati, evitando, quindi, di fare ciò che fa ?molte volte meglio? il privato. In particolare è incomprensibile che le pubbliche amministrazioni si dotino di uffici tecnici per progettare e dirigere opere, perché ciò inevitabilmente comporta la creazione di strutture rigide e sempre costosissime, e questo a prescindere dalla mole del lavoro realmente svolto. Noi riteniamo che il pubblico debba essere ben strutturato, veloce ed efficiente nell’attività di programmazione delle opere, attività che oggi costituisce il vero tallone d’Achille dei Lavori Pubblici, così come nell’azione di controllo, lasciando tutto il resto all’ambito privato. Infine, ultimo tema, ma non certo per importanza, è quello dell’enorme confusione di ruoli che contraddistingue il nostro mondo, il nostro modo di essere professionisti. Dopo tanti, tanti anni di dibattito sulle professioni ordinistiche e sulle loro regole, la nuova recente legislazione è stata, almeno per noi, fortemente deludente: la portata delle novità introdotte, onestamente, non richiedeva cotanta gestazione. Noi ci aspettavamo un atto di chiarezza: la netta e palese distinzione tra coloro che svolgono la professione di architetto e di ingegnere in prima persona, assumendosene tutte le responsabilità ed i rischi che ne conseguono, e coloro che, numero non irrilevante, rimangono iscritti agli Ordini con le motivazioni più diverse: per ragioni culturali, o affettive, per giusto orgoglio, per non precludersi una qualche opportunità, perché la quota non ha costi proibitivi… tutti soggetti, insomma che nella vita fanno altro. Vi sono molti modi di essere ingegnere o architetto, tutti di pari dignità, ma per una serie di ragioni, non ultimo anche di ordine fiscale e previdenziale, è opportuno vi sia una distinzione tra i diversi modi di fare l’architetto o l’ingegnere. All’interno di questa confusione di ruoli, infine ve ne è una ulteriore, ben più grave e inaccettabile: quella che vede pubblici dipendenti esercitare atti di libera professione. Qualche mese fa è stata sollevato un caso mediatico circa il lavoro libero professionale svolto da pubblici dipendenti in assenza della debita preventiva autorizzazione. Ma il problema non è la mancata autorizzazione al dipendente pubblico per svolgere un secondo ? o un terzo? lavoro, il vero tema è che è assolutamente inammissibile che il pubblico dipendente, che già gode di tutte le garanzie giustamente destinate al lavoro subordinato, possa svolgere altri lavori oltre a quello per il quale è stato assunto. E questo è inaccettabile, al di là di qualsiasi altra considerazione, perché, com’è ben noto, il secondo lavoro viene spesso svolto in pesanti situazioni di conflitto d’interesse malamente mascherate. Questo presupposto di incompatibilità trova applicazione anche per tutti i soggetti in parttime: è incomprensibile che venga concesso il part?time al pubblico dipendente, architetto o ingegnere, per poi consentirgli poi di fare il libero professionista, ponendolo quindi nella condizione di essere al mattino controllore ed al pomeriggio al lavoro nel proprio studio. Tanti uffici pubblici pullulano di “turnisti” che fanno atti di libera professione in posizione di assoluto privilegio. Questo è veramente insopportabile, questo è veramente scandaloso. Al pubblico dipendente deve essere, come peraltro le norme generali prevedono, assolutamente vietata qualsiasi attività all’esterno dell’Ente di appartenenza; il part?time, quando concesso, deve prevedere il divieto assoluto all’esercizio professionale. Su tutto questo, ma evidentemente non solo, la Fondazione si impegnerà a fondo. Per fare ciò, però, abbiamo bisogno del sostegno dei colleghi, che invitiamo ad iscriversi numerosi, come invitiamo ad aderire tutti coloro, Enti e Società, che hanno a cuore il nostro mondo. Grazie.

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