Certificazione Energetica | Efficienza Energetica
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Certificazione energetica: calano del 2% gli immobili nelle classi peggiori in favore di quelle più performanti

È stato presentato il Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici realizzato da ENEA e Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI), giunto alla terza edizione. I dati si basano sugli APE rilasciati nel 2021 (circa 1.300.000). Uno degli aspetti più interessanti è che gli ospedali, le attività ricreative e gli alberghi sono le categorie che presentano le più elevate percentuali di immobili nelle classi energetiche migliori (A4-B), comprese tra il 26% e il 30%.

Un immobile realizzato tra il 2016 e il 2021 ha una prestazione energetica del 50% inferiore rispetto a uno realizzato tra il '45 e il '90 

Il Dipartimento Unità per l'Efficienza Energetica dell'ENEA e il Comitato Termotecnico italiano Energia e Ambiente (CTI) hanno recentemente pubblicato il Rapporto sulla certificazione Energetica degli Edifici, il quale si pone come uno dei riferimenti nazionali più significativi in materia di efficienza energetica offrendo una dettagliata analisi dello stato di attuazione del sistema di certificazione energetica.

Per il mondo delle costruzioni il 2021 è stato un anno particolarmente importante, con l'attuazione di diverse misure a favore dell'efficienza energetica, come l'entrata in vigore dei requisti NZEB, (Nearly Zero Energy Buildings – edifici a energia quasi zero) per tutte le nuove costruzioni e l’applicazione delle prescrizioni inerenti alla misurazione e alla fatturazione dei consumi energetici per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione centralizzata dell’acqua calda sanitaria nei condomini e negli edifici polifunzionali. Tra le novità del 2021 si evidenziano il crescente investimento nel settore edilizio dovuto all’incentivo Superbonus 110%, la pubblicazione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che indica azioni per incoraggiare la ristrutturazione profonda degli edifici esistenti, e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inserito all’interno del programma europeo Next Generation EU (NGEU).

Le analisi del rapporto si basano sugli APE emessi lo scorso anno da 18 regioni e 2 Province autonome. Stiamo parlando di circa 1 milione e 300mila attestati, con un incremento del 20% in numero rispetto al 2021.
La Ragione che ha emesso la quota più consistente di APE è stata la Lombardia (17.5%), seguita dal Lazio (10.6%) e Veneto (8.8%). Il confronto tra 2020 e 2021 evidenzia una riduzione della percentuale di immobili nelle classi energetiche F e G di circa il 2%, soprattutto in favore di quelle A4-B (+1,5%), riprendendo la tendenza positiva riscontrata, invece, nel quadriennio 2016-2019 e che si era interrotta nel 2020.

L’analisi dell’Indice di Prestazione Energetica Globale (EPgl) medio per zona climatica per i settori residenziale e non residenziale conferma l’andamento crescente dell’indice e della sua componente non rinnovabile (EPgl,nren) con l’aumentare dei gradi giorno. Tuttavia, nonostante le zone climatiche E e F siano mediamente caratterizzate da immobili con alti fabbisogni energetici, sono anche quelle che si distinguono per le prestazioni più efficienti: la zona climatica E, infatti, mostra la percentuale più elevata di immobili nelle classi energetiche A4-B, mentre gli immobili nella zona climatica F hanno quasi il 20% del fabbisogno energetico coperto da energia da fonti rinnovabili, come mostrato nell’analisi dell’Indice di Prestazione Energetica Globale Rinnovabile (EPglren).

Figura 1. Distribuzione dell’EPgl medio per gli immobili residenziali per (a) zona climatica (N = 940.038), (b) motivazione (N = 940.220), (c) Periodo di costruzione (N = 925.175) PP: passaggio di proprietà; L: locazione; A: altro; RE: riqualificazioni energetiche; RI: ristrutturazione importante; NC: nuove costruzioni (fonti: Regioni e Province Autonome e SIAPE)

Gli ospedali e le attività sanitarie, le attività ricreative e gli alberghi sono le categorie che presentano le più elevate percentuali di immobili nelle classi energetiche migliori (A4-B), comprese tra il 26% e il 30%. L’analisi dell’EPgl per periodo di costruzione evidenzia gli effetti positivi delle politiche energetiche, con una decrescita dei valori medi dell’EPnren a seguito dell’entrata in vigore di normative in materia di prestazioni energetiche con requisiti progressivamente più stringenti. Mediamente, un immobile residenziale realizzato negli anni 2016-2021 ha una prestazione energetica globale di circa il 60% inferiore rispetto a immobili realizzati prima del 1945 e di circa il 50% inferiore rispetto ad un immobile realizzato tra il 1945 e il 1991.
Questi dati dimostrano che il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) sta andando gradualmente a regime e già oggi costituisce la base per le politiche energetiche finalizzate alla riduzione dei consumi e della povertà energetica, in linea anche con gli obiettivi globali di sostenibilità dell’ONU e con le politiche europee. Questo rappresenta probabilmente uno dei principali traguardi raggiunti.

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