Come progettare una cerchiatura
Tra gli interventi di ripristino più frequenti possiamo trovare le cerchiature. Vi presentiamo una guida sintetica dei passi da seguire per progettarle senza errori e delle pratiche da produrre.
Le richieste della committenza per il progetto di cerchiatura
Quando si ristruttura un edificio in muratura molto spesso è necessario ripensare agli spazi interni. Per poter fare questo si devono realizzare nuove aperture o modificare quelle già presenti con il progetto di una cerchiatura.
Tale intervento soddisfa le richieste del committente in merito a come desidera ristrutturare l’immobile.
La cerchiatura interviene sulla muratura portante e quindi è da considerarsi come un intervento sulle strutture esistenti. È necessario affrontare il progetto considerando gli aspetti tecnici, i benefici fiscali e le pratiche sismiche da presentare.
Nell’esempio che segue abbiamo utilizzato il software di calcolo strutturale TRAVILOG. Il software, infatti, ha uno strumento guidato per progettare la cerchiatura in modo rapido.
Cerchiatura e norme tecniche per le costruzioni
In primo luogo, è legittimo considerare una cerchiatura come un intervento di rinforzo locale? Stando a quello che è riportato nelle NTC 2018 (cap. 8.4.1) e dalla Circolare esplicativa 7/2019 la risposta è sì, seppure con delle considerazioni:
• Bisogna valutare la globalità dell’intervento quando si applicano più interventi che prevedono cerchiature. Questo perché non basta valutare la capacità della singola parete in oggetto.
• Diverso è quando si interviene su elemento danneggiato o con scarse capacità. In questo caso occorre rinforzare o migliorare la capacità di una parete già forata. Pur rimanendo un intervento locale si modificano le detrazioni fiscali.
• È necessario rispettare quanto previsto dai capitoli 8.3 e capitolo 8.5 delle NTC per gli edifici esistenti.
Definire l’obiettivo dell’intervento di cerchiatura
L’obiettivo di un intervento di cerchiatura è: garantire continuità con il comportamento strutturale originale dell’edifico.
Bisogna effettuare delle verifiche secondo tre criteri:
- la rigidezza
- la resistenza
- la capacità deformative della struttura.
La rigidezza deve rispettare le indicazioni della Circolare 7 del 2019 e non deve variare significativamente. Il limite della modifica della rigidezza di un pannello murario è pari al 15% rispetto a quella originale.
Il secondo criterio riguarda il ripristino della resistenza alle azioni orizzontali del pannello murario.
Il terzo ed ultimo criterio riguarda le capacità del pannello murario e il suo comportamento nel campo plastico ed elastico.
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