Isolamento Acustico
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Il comfort acustico nei condomini in epoca post-Covid19: soluzioni e criteri in alcuni casi applicativi

L'inquinamento acustico ha una forte incidenza sulla salute umana, per questo l’acustica è una disciplina sempre più importante nella progettazione e riqualificazione degli edifici. Da più di vent’anni, è indispensabile attenersi ai parametri dettati dalla normativa per limitare e mitigare i rumori interni o esterni delle costruzioni.

Tuttavia, l’emergenza epidemiologica ha portato con sé un enorme cambiamento nello scenario acustico che ci circonda, nonché nelle abitudini della popolazione. Basti pensare, ad esempio, allo sviluppo dello smart working, alla chiusura delle scuole, dei locali, ecc. In ambito residenziale, se prima del Covid, si lasciavano le proprie abitazioni al mattino, per tornare alla sera, ora si trascorre più tempo in casa. Inoltre, la diminuzione notevole della mobilità delle persone e l'azzeramento delle attività dei locali pubblici hanno abbassato enormemente i livelli di rumorosità in esterno soprattutto nelle aree urbane. La conseguenza? All’interno delle abitazioni si sono amplificati quei rumori che prima non si percepivano come ad esempio l’inquilino al piano di sopra, gli impianti autonomi o condominiali, l’ascensore, le voci nel pianerottolo e così via. Tutto ciò ha una forte incidenza sul benessere psico-fisico delle persone e sul comfort abitativo delle stesse.

 

Ma come intervenire per prevenire il problema e come si può risolvere?

Bisogna partire sempre dall’osservazione attenta dello stato di fatto e dal racconto dell’inquilino, per capire quale sia il problema e quindi progettare la soluzione più corretta. Naturalmente bisogna considerare anche i vincoli urbanistici, le problematiche strutturali, i costi, ecc. Ma per esperienza, lavorando con accortezza, si può trovare sempre una soluzione ottimale. Di certo va fatta una valutazione a 360° perché talvolta può succedere che risolvendo una problematica, ne possa emergere un’altra da una fonte diversa. 

Ad esempio, se si abita in una zona rumorosa e si decide di sostituire i serramenti con nuovi energeticamente ed acusticamente performanti, si ottiene un abbassamento della rumorosità di fondo dovuta dalle sorgenti esterne con la conseguenza che poi si possono sentire maggiormente i rumori interni oppure in una casa perfettamente isolata acusticamente può capitare di percepire come fastidioso il rumore proveniente dalla stessa abitazione come la goccia nel lavandino o il fruscio/brusio dell’acqua nei tubi del riscaldamento.

In questo articolo cercherò di fornire alcuni consigli utili ed esempi per i professionisti, in modo da aver coscienza del fatto che certe problematiche è sempre meglio almeno pensarle prima di fare qualsiasi intervento. Nel mio lavoro mi sento spesso anche un po’ psicologo, trovandomi di fronte alle più svariate esigenze delle persone. Oltre al problema oggettivo del rumore, bisogna considerare anche la soggettività acustica che ognuno di noi possiede. Alcune persone hanno una percezione del rumore particolarmente amplificata. Anche se ci si trova in edifici perfettamente a norma, questo tipo di problema va risolto nel miglior modo possibile, in modo da garantire il comfort per la persona.

 

Come avviene la percezione del rumore?

Il “rumore” è un suono con delle caratteristiche tali da essere spiacevole all’orecchio umano.

In effetti, non tutti i suoni possono essere percepiti dall’orecchio umano e quelli uditi possono essere più o meno gradevoli. Se superano certe intensità, possono anche mettere a repentaglio la nostra salute. Il nostro orecchio è infatti più sensibile alle alte frequenze che alle basse.

Perciò è importante misurare la pressione sonora, avvalendosi di uno strumento professionale specifico in classe 1, ovvero del fonometro.

Le variazioni di pressione sonora udibili dall’uomo sono comprese in un intervallo che va da 20 μPa a 100 Pa. Queste grandezze sono poi espresse in dB, un’unità logaritmica e non lineare, che mette in relazione la pressione misurata e una pressione di riferimento pari a 20 μPa. 

 

Come si trasmette il rumore?

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Un rumore, per diffondersi, ha bisogno di un mezzo elastico. Questo può avvenire per trasmissione aerea o strutturale, ossia attraverso l’aria o attraverso le componenti strutturali ed impiantistiche di un edificio.

L’inquinamento acustico è la fonte di rumore esterna, mentre il rumore interno può essere di diverso tipo: da calpestio, quello proveniente dal vano scale, dall’ascensore, dalla centrale termica o dagli impianti idrosanitari.

 

La normativa di riferimento per l'acustica degli edifici

La normativa di riferimento è il D.P.C.M. 05/12/97 che detta le linee guida a cui attenersi, affinché un edificio sia a norma. Tuttavia, per raggiungere una situazione di comfort acustico all’interno dell’abitazione, spesso non basta rispettare la normativa.

Un ulteriore approfondimento si ha con la normativa UNI 11367, che definisce delle classi acustiche delle unità immobiliari, indicando il livello di isolamento acustico dell’edificio. Per ciascuna classe sono individuati dei livelli minimi di prestazione acustica: l’isolamento di facciata o livello di rumore con impianti in funzione.

 

Isolanti acustici nelle strutture

In generale possiamo definire l’isolamento acustico di un ambiente come la differenza tra il valore di pressione sonora misurato dove si trova la sorgente sonora e quelli misurati in un secondo ambiente “ricevente”.

Questo valore dipende dall’isolamento acustico delle strutture confinanti di due ambienti, da quelle adiacenti, dalla forma e dalla tipologia di superfici presenti nel secondo ambiente ricevente.

Quindi, il livello di isolamento acustico offerto da un materiale non può, da solo e a priori, risolvere tutte le problematiche relative al rumore riscontrate in un ambiente. In genere si provvede a “spezzare” la continuità della parete pesante, attraverso un’intercapedine interna. Si creano dunque due pareti, di diverso spessore, vicine tra loro ma non unite rigidamente. Nell’intercapedine è meglio inserire del materiale fonoassorbente. In questo modo la massa delle pareti attenua la trasmissione delle onde sonore a bassa/media frequenza, mentre il materiale nell’intercapedine agisce sulle alte frequenze.

annello rigido in lana minerale (vetro o roccia) per l’isolamento termico e acustico in intercapedine di pareti perimetrali o divisorie

Pannello rigido in lana minerale (vetro o roccia) per l’isolamento termico e acustico in intercapedine di pareti perimetrali o divisorie.

 

Allo stesso modo, per ridurre il rumore da calpestio, si ricorre al “pavimento galleggiante”, con l’inserimento di un materiale resiliente tra solaio e rivestimento. È importante che il pavimento galleggiante sia separato dalle adiacenti strutture rigide, come le pareti perimetrali.

 

Isolante acustico in teli per rumori da impatto, con massetto galleggiante destinato alla successiva posa di rivestimenti

 Isolante acustico in teli per rumori da impatto, con massetto galleggiante destinato alla successiva posa di rivestimenti: ceramica, legno, materiale lapideo, resilienti e tessili.

 

Inoltre, molto importante, sono la correzione dei ponti acustici, cioè quei punti più deboli in cui si facilita la trasmissione del rumore (ad esempio collegamento parete-soffitto, parete interna-parete esterna, parete-pilastro, pavimento-parete).

La maggior parte degli interventi di miglioramento acustico avvengono in fabbricati esistenti e tra le soluzioni più diffuse ci sono la realizzazione delle contropareti e dei controsoffitti.

 

Interventi interni: contropareti e controsoffitti

Per ovviare ai rumori provenienti dal vicino, una soluzione può essere quella di realizzare una controparete o un controsoffitto a secco, con lastre continue e del materiale isolante nell’intercapedine.

 

controsoffitti

 

Questi interventi possono incidere sulla superficie e sulle altezze dell’ambiente e quindi bisogna avere sempre presenti le normative di riferimento. Inoltre, un aspetto fondamentale da considerare è quello che in tutti gli interventi bisogna sempre mantenere un certo grado di elasticità, quindi sia la controparete che il controsoffitto non devono essere in nessun modo agganciati rigidamente alle strutture esistenti (usare antivibranti in gomma o similari), altrimenti si sortirebbe un effetto nullo o negativo sul grado di isolamento acustico che si voleva ottenere.

isolamento acustico con controparete

All'interno dell'articolo integrale scaricabile sotto in PDF la trattazione di alcuni interventi di isolamento acustico in edifici esistenti

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