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Il settore delle costruzioni e il senso del cambiamento

L'IMPORTANZA DI UNA STRATEGIA NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

Il quesito che occorre porsi riguarda il posizionamento del Mercato Domestico delle Costruzioni nello scenario internazionale, non in termini quantitativi, bensì qualitativi.
È evidente, infatti, che esso, oltre che essere stato colpito da una grave e duratura recessione, è particolarmente inefficiente sotto il profilo della regolarità del proprio funzionamento, oltre che appesantito dalla complicazione amministrativa e dalle politiche relative alla fiscalità immobiliare.
Ed ecco che puntualmente si propongono la Riforma della Amministrazione Pubblica, la Revisione della Disciplina degli Appalti e delle Concessioni, si enfatizza il Riuso, la Rigenerazione, la Riqualificazione, il Rammendo, a detrimento delle Infrastrutture di Mobilità, e così via.
Si demonizzano, personalizzandoli, Appalti Integrati e General Contractor, si contrappone la Città al Territorio, la Periferia al Centro.
Ma è davvero esauriente questo approccio? Oppure non considera ulteriori elementi fondamentali?
Vi è, in effetti, nei contesti internazionali, un moto profondo e diffuso di insoddisfazione nei confronti dell'essenza stessa del Settore, che accomuna realtà tra loro incommensurabili e che, in apparenza, ben si riassume nel Ripensamento del Settore a iniziare dalla sua Produttività, come sostiene, tra gli altri, la Intelligence Unit de The Economist, ma che, in sostanza, verte sulla Reputazione Industriale del Settore nei confronti dei Decisori Politici e Finanziari.
Si rifletta sulla politica adottata dal Governo in materia di edilizia scolastica, contraddistinta, all'atto pratico, per ammissione di colei che presiede l'Unità di Missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale priva di una visione d'assieme sulla strategia operativa, ad esempio, sulle connessioni tra anagrafe patrimoniale, adeguamento sismico e riqualificazione energetica.
In verità, però, negli intenti iniziali del Governo stava una intuizione formidabile, di Dematerializzazione, che ben rivela la natura della Trasformazione del Settore dell'Ambiente Costruito: la volontà di con-fondere contenitore e contenuto, la Servitization della Construction Industry, applicabile alla Mobilità Territoriale come al Cambiamento Demografico.
Di che cosa parlava, in effetti, la Presidenza del Consiglio? Di un Progetto di Futuro del Sistema Paese veicolato da una Concezione Formativa avanzata.
Se si analizza bene la Strategia Britannica definita come Digital Built Britain si comprende come in essa l'obiettivo di lungo periodo sia di Innovazione Sociale, consista proprio nel dilatare i confini del Settore, in una cesura epistemologica demarcata dal Prodotto Sociale Lordo.
Tra i protagonisti della Ricerca Comunitaria su Smart Building e Sustainable Infrastructure vi sono le Onlus, il marketing immobiliare si gioca sempre più su valori sociali complessi.
Ciò implica iniziare ad andare oltre limiti identitari del Settore, entro cui è, invece, interamente inscritto il tentativo riformista nazionale, a partire, tuttavia, da alcune determinanti ostative.
Tra di esse vi è, anzitutto, un acculturamento della Domanda Pubblica e Privata, che non può passare attraverso un semplice accorpamento di Strutture di Committenza, una rivisitazione dell'Offerta che, al contrario, per estendere gli orizzonti dell'economia di scopo e di conoscenza, deve obbligatoriamente dipendere da processi aggregativi.
È, soprattutto, la tematica dell'Intervento sul Costruito ad apparire emblematica di un equivoco.
Già la contrapposizione tra Piccole e Grandi Opere, tra Recupero diffuso e Infrastrutturazione a grande scala denota un malinteso, nell'epoca della Connessione, della Smart City e della Smart Land.
Ma è, soprattutto, sia pure entro le logiche della Pianificazione Urbanistica e Territoriale, e nonostante esse, una logica puntuale e oggettuale, sconnessa e tangibile, che sembra emergere dai desideri reconditi degli attori e degli operatori del Comparto.
Ci si chiede, ad esempio, quali forme urbane e quali quadri esigenziali a scala urbana o micro-urbana possano essere soddisfatti da strategie sistemiche di intervento supportate da logiche finanziarie che seguano una evoluzione dinamica e individuale dei tessuti sociali? O si nutre, in sua vece, una idea tradizionalista di bene immobiliare e infrastrutturale?
La sfidante scommessa in corso altrove in Europa mira a minare i presupposti consolidati del Settore, l'intenzione locale è, al contrario, tesa a consolidarli...
Quello che potrà, in futuro, mancare ai Campioni Nazionali sugli Overseas Market è il presupposto culturale in materia di prequalificazione, altrimenti detto Strategic & Transparent Supply Chain Management.