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Il Superbonus per l'anno 2023 è un credito pagabile: 'parola' dell'Eurostat

Il parere espresso dall’Eurostat ha confermato la proposta dell'Istat di classificare il Superbonus maturato sulle spese sostenute nel 2023 come credito "pagabile", da registrare interamente in spesa nell'anno stesso.

I crediti dervianti da Superbonus sono pagabili nell'anno corrente (2023), mentre per quanto riguarda il 2024 bisognerà verificare e valutare dopo il varo della prossima Manovra finanziaria.

Lo si evince dal parere Eurostat pubblicato lo scorso 26 settembre, un documento di natura prettamente metodologica, sulla classificazione del cosiddetto Superbonus nelle statistiche di finanza pubblica, anche in ragione delle modifiche apportate dalla normativa italiana introdotte nel corso del 2023 (cfr. Decreto Cessioni).

Il parere è la sintesi di uno scambio continuo di informazioni e dati che l’Istat conduce con le autorità statistiche europee nell’ambito della procedura sui deficit eccessivi (Excessive Deficit Procedure – EDP).

A cosa serve il parere di Eurostat sui crediti Superbonus

Comunicato all'ISTAT, il parere di fatto 'spiega' come contabilizzare i crediti di imposta derivanti dal Superbonus 'dentro' il bilancio dello Stato, e, di conseguenza, anche a ipotizzare come tali crediti andranno a pesare sul bilancio del prossimo anno e sulle relative decisioni da tradurre in norme dentro la Legge di Bilancio.

Il precedente parere dell'Eurostat e la pagabilità del credito di imposta

L'ISTAT segnala che Eurostat era già intervenuto lo scorso febbraio con un ex-ante advice sul trattamento contabile del Superbonus per gli anni 2020-2022 sulla base della normativa allora in vigore.

In quell'occasione, era stato chiarito che le caratteristiche del credito di imposta, quali la trasferibilità, lo sconto in fattura e la possibilità di utilizzo oltre il debito fiscale dell’anno (perché utilizzabile in compensazione con ogni debito fiscale del beneficiario) configuravano lo stesso come un credito di tipo “pagabile”, da rappresentare nei conti delle amministrazioni pubbliche interamente in spesa nell'anno di maturazione dell'agevolazione, ossia nell'anno di sostenimento della spesa. 

Il 'taglio' del Decreto Cessioni e le conseguenze in termini di "pagabilità"

Le modifiche normative introdotte nel 2023, poi, hanno reso necessario un nuovo intervento chiarificatore dell'autorità statistica europea in merito alla classificazione del Superbonus per l’anno 2023.

Infatti, come ben sappiamo, il DL Cessioni è intervenuto apportando di fatto il divieto generalizzato di poter esercitare una delle due opzioni alternative (cessione del credito o sconto in fattura) alla fruizione diretta del bonus, cambiando completamente la prospettiva di questa agevolazione.

Eurostat sottolinea che, eliminando in via generale la trasferibilità e lo sconto in fattura dal 18 febbraio 2023, si sono significativamente ristrette le possibilità di utilizzo del credito con conseguente possibile riclassificazione dello stesso nei conti nazionali come “non pagabile”.

Tuttavia, le nuove disposizioni hanno anche previsto una serie di eccezioni per le spese sostenute nel 2023, per le quali continuano ad applicarsi le condizioni di utilizzo previgenti (piena trasferibilità, sconto in fattura, utilizzo in compensazione fiscale).

Le evidenze ad oggi disponibili - continua l'Eurostat - hanno mostrato che queste eccezioni rappresentano la parte prevalente delle spese sostenute nel 2023, poiché riferibili soprattutto alla deroga prevista per le spese già avviate e/o comunque già approvate prima del blocco.

In ragione di ciò, il parere ha confermato la proposta dell’Istat di classificare il Superbonus maturato sulle spese sostenute nel 2023 come credito “pagabile”, da registrare interamente in spesa nell’anno stesso.

La situazione futura, a partire dal 2024

Tali considerazioni - chiude l'Eurostat - non possono estendersi però anche alle spese sostenute nel 2024 poiché, pur rimanendo valide le altre eccezioni minori, viene meno la deroga relativa alle spese già programmate nel 2022.

La definizione dei profili contabili del Superbonus 2024 richiede, quindi, un ulteriore approfondimento metodologico e una valutazione sulla base delle evidenze quantitative che diverranno via via disponibili.

In prospettiva, rimane aperta la valutazione complessiva della perdita associata a tutti i crediti Superbonus maturati sulla base del loro utilizzo effettivo, che può coinvolgere i crediti maturati a partire dal 2020.

Ad oggi questa perdita è valutata non significativa sebbene su di essa potrà incidere l’evoluzione per gli anni a venire dei crediti incagliati.


IL PARERE INTEGRALE DELL'EUROSTAT E' SCARICABILE IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE.

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