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Ingegneri: sempre più laureati, ma gli iscritti all'Albo professionale crescono solo dello 0.5%

L'ingegneria registra un modesto aumento degli iscritti all'Albo, ma solo una minoranza di laureati si iscrive. Secondo il CNI, la mancanza di giovani iscritti e l'invecchiamento della popolazione professionale richiedono interventi mirati per garantire la vitalità della professione.

Superata la soglia dei 250mila ingegneri iscritti all'Albo

L'ingegneria continua a rappresentare una scelta di studi popolare, attrattiva per un vasto numero di giovani desiderosi di entrare nel mercato del lavoro con competenze solide e richieste. Tuttavia, nonostante il crescente interesse per questa disciplina, emergono segnali preoccupanti riguardo alla mancata adesione dei neolaureati all'Albo professionale.

All'inizio del 2024, il numero complessivo di ingegneri iscritti ha superato la soglia dei 250.000, registrando un leggero aumento dello 0,5% rispetto all'anno precedente.

Ecco i dati principali: c'è stato un netto calo del numero di nuove iscrizioni (6.102, contro le 8mila del 2022 e del 2023), mentre aumentano le cancellazioni (4.810 contro le 4.462 del 2023). Il saldo finale, dunque, è sì positivo ma solo dello +0,5%. Degli oltre 250mila iscritti, quelli della sezione A sono 237.196 (+0,3%), mentre quelli della sezione B sono 13.150.

Nonostante questo incremento, solo uno su dieci dei laureati magistrali in ingegneria decide di formalizzare la sua iscrizione all'Ordine. Ancora più preoccupante è il fatto che due su tre di coloro che ottengono l'abilitazione non procedono con l'iscrizione all'Albo, come evidenziato nel rapporto annuale del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, sottolinea la necessità di affrontare questo problema, riconoscendo che l'invecchiamento della popolazione iscritta all'Albo e la mancanza di un adeguato ricambio generazionale richiedono politiche e servizi mirati a coinvolgere i giovani ingegneri. Perrini suggerisce anche una riflessione sulla struttura stessa dell'Albo, proponendo l'obbligatorietà di iscrizione per tutti coloro che svolgono attività ingegneristica, al fine di garantire standard di qualità e sicurezza nelle prestazioni professionali.

Giuseppe Maria Margiotta, Consigliere Segretario del CNI, evidenzia che sebbene gli studi in ingegneria attraggano ancora molti giovani, solo una minoranza si iscrive all'Albo, portando a una diminuzione dei nuovi iscritti e a un aumento della presenza di professionisti con un'anzianità di iscrizione superiore ai vent'anni. Margiotta suggerisce che la "settorizzazione" dell'Albo, che tende a concentrare gli iscritti nel settore civile ed ambientale, potrebbe influenzare la crescente presenza femminile, poiché questi settori sono quelli con la maggioranza di laureate.

Tuttavia, nonostante l'aumento della presenza femminile, alcuni dati mostrano disparità significative tra le regioni. Ad esempio, l'Ordine di Ancona ha la più alta percentuale di iscritte, mentre gli Ordini di Bolzano e Caltanissetta presentano la componente femminile più bassa.

Analizzando la distribuzione per settore dell'Albo, emerge un predominio del settore civile ed ambientale, con una significativa sproporzione rispetto agli altri settori, come quello industriale e dell'informazione.

Infine, l'età degli iscritti riflette una tendenza all'invecchiamento della popolazione ingegneristica, con un aumento della quota di professionisti anziani e una diminuzione dei giovani iscritti.

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