La prefabbricazione al servizio dell’architettura: un esempio concreto e i particolari costruttivi
Nella memoria vengono illustrati gli aspetti salienti relativi alla progettazione e alla realizzazione della nuova sede della Elettronica FM, costituita dal complesso produttivo e dalla annessa palazzina uffici.
La particolarità dell’edificio, sotto il profilo architettonico, riguarda soprattutto la presenza del porticato antistante la palazzina, caratterizzato da pilastri con sezione ogivale e da solai piani con estradosso sagomato e con appoggio puntuale diretto sui pilastri. La necessità di contenere i tempi di cantiere ed i costi ha portato alla prefabbricazione degli elementi e alla predisposizione nei pilastri dei fori per l’applicazione di frangisole. Per il portico, come per i prospetti dell’intero edificio, è prevista l'adozione di calcestruzzi bianchi speciali fotocatalitici, al fine di garantire nel tempo una miglior pulizia delle superfici a vista. Per la realizzazione dei pilastri si è reso necessario l'approvvigionamento di casseri ad hoc ed è stata prevista la realizzazione di prototipi, finalizzati alla definizione del mix design del calcestruzzo, delle modalità di getto e di finitura.
La particolarità dei solai del portico ne ha comportato una specifica progettazione di insieme e nei dettagli costruttivi.
Nuova sede della Elettronica FM a Guidizzolo (MN): la prefabbricazione al servizio dell’architettura
New headquarters of FM Electronics in Guidizzolo (MN): prefabrication in the service of architecture
D.Salvetti1, A. Menoni1, R. Menoni1, C. Failla2, M. Manzoni2, M. Preda2, G.L. Guerrini3
1 Studio AD, Guidizzolo (MN), Italy
2 Magnetti Building SPA, Bergamo, Italy
3 HeidelbergCement, Bergamo, Italy
L’Azienda Elettronica FM è una realtà industriale presente nel mantovano, dalla consolidata esperienza nella progettazione di sistemi elettronici.
La necessità di una nuova sede ha portato al progetto (Fig. 1), da parte dello Studio AD di Guidizzolo (MN), dell’edificio oggetto della presente memoria, realizzato da Magnetti Building nel 2018 (Fig. 2).
Figure 1. View of the building with the colonnade. / Vista della palazzina con il colonnato.
Figure 2. Roof plan and longitudinal section. / Pianta copertura e sezione longitudinale.
DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO
L’edificio, ubicato nella zona industriale di Guidizzolo, ma in prossimità delle zone destinate a verde, è suddiviso in due corpi distinti: il complesso produttivo, ad un piano fuori terra, che si sviluppa su un’area di circa 5500 mq e la palazzina uffici, con spazi direzionali e di rappresentanza, disposta su due piani per oltre 1700 mq complessivi.
Il primo corpo ha un andamento orizzontale, come suggerito dalla modesta altezza, dai pannelli ad asse orizzontale di colore bianco e dalla pensilina in calcestruzzo, anch’essa bianca e dall’andamento continuo lungo tutto il perimetro.
Il secondo corpo è contraddistinto dalla presenza di un colonnato caratterizzato da pilastri con sezione ogivale (Fig. 3), di colore bianco, demandati al sostegno di elementi frangisole e della copertura, anch’essa bianca, realizzata in pannelli in cls a sezione trapezoidale e a profilo sottile.
Figure 3. Building with colonnade cross section. / Sezione tra-sversale della palazzina con il colonnato.
Particolare attenzione è stata posta alla qualità dell’illuminazione naturale all’interno: nel complesso produttivo è stata adottata per la copertura una soluzione a luce orientata con shed, mentre sul perimetro è stata prevista una finestratura continua (Fig. 4) posta al di sotto della pensilina in calcestruzzo, che ha anche funzione di ombreggiamento.
Figure 4. Mounting phases of the building and shelter. / Fasi di montaggio dell’edificio con evidenza della pensilina.
Nella palazzina uffici, la regolazione della luce è stata invece demandata alla copertura del portico e agli elementi frangisole, che sono stati previsti all’esterno del colonnato, sostenuti dai pilastri a sezione ogivale (Fig. 5).
Figure 5. Ogival section pillars and roof colonnade slab details. / Particolare dei pilastri a sezione ogivale e dei solai di copertu-ra del colonnato.
Sulla copertura della porzione produttiva, realizzata con elementi alari in c.a.p. aventi luce di circa 20 m, prefiniti in stabilimento e distanziati da elementi macroshed, è previsto un impianto fotovoltaico a brevetto di Elettronica FM, in cui ogni singolo pannello, al fine di incrementarne l’efficienza, è dotato di un micro inverter.
L’adozione di elementi di copertura prefiniti, ovvero di prefabbricazione estesa anche a parte delle finiture, applicate già in stabilimento, fornisce notevoli benefici in termini di costanza qualitativa dei pro-cessi produttivi e nella riduzione dei tempi di cantiere.
L’esigenza di un’estesa area coperta per le operazioni di carico è stata risolta mediante la creazione di un portico interno all’edificio produttivo e la realizzazione di una pensilina (Fig. 6) in c.a.p., finalizzata a mantenere l’omogeneità architettonica con gli altri prospetti dell’edificio.
Figure 6. Mounting phases of the shelter and of the porch area inside the manufacturing building. / Fasi di montaggio della pensilina e della zona del portico interno all’edificio produttivo.
3 SCELTE PROGETTUALI E PROBLEMATICHE ESECUTIVE
La scelta della prefabbricazione degli elementi strutturali e di tamponamento è stata dettata dalla necessità di contenere i costi ed i tempi di cantiere, dall’impegno statico di alcune soluzioni e, infine, per l’esigenza di ottenere uno standard qualitativo elevato delle superfici bianche a vista, meglio ottenibile tramite un processo produttivo industrializzato.
L’elemento più peculiare e caratterizzante dell’intervento appare il colonnato della palazzina uffici. Esso è caratterizzato da pilastri a sezione ogi-vale che sorreggono elementi di solaio con appoggio puntuale, senza la presenza di travi.
Dal punto di vista progettuale ciò ha comportato la necessità di ridefinire lo schema strutturale dei solai, adottando per essi un appoggio continuo su travi po-ste lungo i prospetti (poste al di sopra dei serramenti e mascherate dai pannelli della palazzina) ed appoggio puntuale in corrispondenza dei pilastri del co-lonnato. Tale schema ha reso necessaria l’adozione di uno schema ad armatura incrociata.
Ai fini delle valutazioni dello stato tensionale e del dimensionamento delle armature, data la particolari-tà delle modalità di appoggio dei solai, si è utilizzato un modello semplificato ad elementi finiti (Fig. 7).
Figure 7. Finite Element Model (FEM) of the slab with the main results. / Modello a elementi finiti del solaio con princi-pali risultati.
L’esigenza di ottenere uno spessore ridotto in corrispondenza del bordo a vista dei solai, all’esterno del colonnato, ha poi comportato l’adozione di elementi solaio a sezione trapezoidale.
Notevole attenzione, in fase progettuale, è stata posta nello studio delle modalità di movimentazione dei pilastri e dei solai del colonnato nelle varie fasi di sformo, stoccaggio, trasporto e montaggio, anche al fine di evitare danni estetici alle superfici visibili dei manufatti.
Dal punto di vista produttivo, la realizzazione dei solai del colonnato ha comportato la messa a punto di specifici dettagli costruttivi, oltre ad una fase di prototipazione per l’ottimizzazione dell’aspetto delle superfici a vista.
La particolare sezione è stata ottenuta mediante imbottiture delle casseforme, partendo da un tradizionale pannello a sezione rettangolare (Fig. 8).
Figure 8. Manufacturing sheet of the slab. / Scheda di produ-zione del solaio tipo.
Gli inserti in acciaio finalizzati al vincolo dei pannelli solaio alla trave ed al pilastro sono stati progettati e realizzati appositamente.
Per i pilastri si è invece reso necessario l'approvvi-gionamento di casseri ad hoc; Le armature ed i dettagli costruttivi dei manufatti sono stati progettati in accordo alle Norme Tecniche delle Costruzioni [1] vigenti (NTC 2008).
La sezione ogivale (Fig. 9) dei manufatti è stata adottata solamente per le parti a vista fuori terra, mentre alla base dei pilastri, nel tratto inghisato nel pozzetto di fondazione, è stata mante-nuta la sezione rettangolare, con dimensioni cm 75x50, al fine di stabilizzare il manufatto nelle fasi di stoccaggio e trasporto.
Figure 9. Reinforcement sketch and mounting details of ogival section pillars. / Schema di armatura e dettaglio in fase di montaggio dei pilastri a sezione ogivale.
All’interno dei pilastri a sezione ogivale sono state predisposte canalizzazioni finalizzate al passaggio dei cavi elettrici dei pannelli fotovoltaici previsti.
L'edificio nasce con l'esigenza di coniugare gli aspetti architettonici con quelli della massima efficienza energetica.
Sono stati utilizzati pannelli a taglio termico con iso-lante da 14 cm ed eliminati tutti i ponti termici con la realizzazione di cordoli isolati nei punti di con-nessione tra le due tipologie di pannello.
I frangisole fotovoltaici sono stati studiati per garan-tire gli apporti solari gratuiti nei mesi invernali e l'ombreggiamento nei mesi estivi.
Impiantisticamente è stata progettata una soluzione con sistema Vrf permettendo di sfruttare al massimo la produzione fotovoltaica garantendo la temperatura ideale in ogni ambiente con la massima autonomia di gestione.
L'adozione di canali microforati per il reparto produttivo permette di evitare flussi d'aria diretta.
È stata prevista anche per i pilastri la realizzazione di prototipi (Fig. 10), finalizzati sia alla definizione del mix design del calcestruzzo che delle modalità di getto e di finitura delle varie superfici, in particolare quella superiore (non controcassero).
Sono stati provati vari impasti e diversi sistemi di getto e finitura, fino a pervenire alla definizione del-le modalità di produzione.
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L'ARTICOLO COMPLETO E' DISPONIBILE IN ALLEGATO
KEYWORDS: panels; shelters; non-standard design; porch; colonnade; titanium dioxide; TiO2; photocatalytic cement / pannelli; pensiline; progettazione non standard; porticato; colonnato; biossido di titanio; TiO2; cemento fotocatalitico.
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